5. You shoot me down, but I get up

Mentre i miei preparatori mi fanno il trattamento completo, ripenso alle ultime parole che mi ha detto Clove prima di scattare verso la sua postazione: - Attenta a quello che dici, carina, o il Distretto 1 potrebbe aver bisogno di un altro tributo femminile per quest'edizione. - Dopodiché, mi ha lasciato andare, guardandomi in un modo che, se le occhiate potessero uccidere, adesso di me sarebbe rimasto solo un grumo carbonizzato, perché quella che mi ha lanciato mi avrebbe di sicuro incenerito. Anche Marina e Finch hanno assistito alla mia aggressione, e sembravano così spaventate che mi chiedo se resisterebbero al bagno di sangue iniziale. Ne dubito. Il mio staff ha finito. Mi guardo allo specchio, e vedo che hanno operato un vero miracolo di bellezza su di me, specialmente sui miei capelli: non sono mai stata tanto attraente in vita mia. - Vieni, cara! Adesso ti portiamo da Doug! - sento che dice la sciocca voce di Madigan, che ha insistito fino all'ultimo perché la chiamassi Maddie, chissà per quale strambo motivo, visto che sto per entrare in un'arena da dove non uscirò viva. Mi fanno entrare in una stanza immacolata e mi lasciano sola coi miei pensieri. Dopo circa cinque minuti, entra un tipo con una parrucca incipriata di un bianco così splendente che mi costringe ad abbassare gli occhi ed a guardare il resto del suo abbigliamento: camicia verde brillante, pantaloni rosso rubino e scarpe giallo squillante. Noto che ha anche un sacco di bracciali azzurro polvere, orecchini rosa carico, piercing grigio metallizzato e tatuaggi nero onice su tutte le parti visibili del corpo: l'emblema della superficialità di Capitol City. - Piacere, tesoro! Sono Doug, il tuo stilista! - dice, con una voce talmente tanto effeminata da far sembrare la mia quella di un ragazzo. - Allora, mia cara, i costumi che io e la mia socia Tonnie, stilista del tuo compagno Marvel, abbiamo deciso di farvi indossare sono assolutamente meravigliosi! Be', ovvio, tutto quello creato da me è perfetto! Ma bando alle ciance, vieni a vedere il tuo! - dice, lasciandomi capire che la sua smisurata autostima compensa la mancanza di modestia. Non ho mai incontrato nessuno con un ego così impressionante. Quando mi mostra un costume magenta, tuttavia, mi ricredo un po' sul suo conto: anche se può sembrare estremamente femminile, il rosa è il mio colore preferito. Lo indosso e, insieme a lui, entro nell'atrio, dove c'è già un numero considerevole di tributi. Noto Cato e Clove, i miei cosiddetti alleati e, dato che non vedo Marvel da nessuna parte, mi dirigo verso di loro, anche se di malavoglia. Ma, non appena mi avvicino, capisco che hanno la mente altrove. Non si sono neanche accorti del mio arrivo. Clove è troppo impegnata a fissare il ragazzo del Distretto 6, William, che, per il momento, è a torso nudo, chissà perché, anche se devo ammettere che non è niente male, anzi, con quei capelli castani e quegli occhi marroni... sarebbe proprio il tipo di Olivia. Il pensiero della mia migliore amica mi fa venire le lacrime agli occhi, così rivolgo la mia attenzione a Cato. Anche lui sta guardando verso il carro di quelli del 6, ma il suo sguardo è stato catturato dalla bellezza di Sophie, che è quasi impressionante. Al suo confronto, io sembro un brufolo scoppiato. Scommetto che almeno metà degli sponsor prenderà in considerazione i due fratelli di quel distretto. Faccio girare lo sguardo sugli altri tributi, ma proprio in quel momento scorgo Marvel che viene verso di noi, vestito esattamente come me. - Ehi, ciao - mi saluta. - Secondo te, questi costumi ci aiuteranno per la faccenda degli sponsor? - gli chiedo. - Ne dubito. Siete davvero orrendi con quelle cose addosso - risponde la voce di Clove. - Eddai, piantala. Di certo non sono peggio di quelli del 7. - Mi giro e scopro che ha parlare è stato Cato. Ho sentito la sua voce solo una volta, quando ha urlato "Mi offro volontario!" alla mietitura. - Glimmer, Marvel, venite! Stiamo per iniziare! - urla Cashmere da lontano. Saliamo sul nostro carro e, dopo pochi secondi, siamo davanti alle centomila persone che popolano Capitol City. Cato e Clove ci seguono subito dopo. Anche gli altri tributi non sono male, quando escono quelli del 6 la folla scoppia in un urlo universale, perché loro sono l'immagine stessa di come dovrebbe essere un tributo. Poi escono quelli del 12: la scena è quasi tutta per loro, la metà degli spettatori li guarda, attratta dal fuoco che emanano i loro mantelli e copricapi, l'altra metà è ancora concentrata su Sophie e William, e pochi altri osservano quelli del 2, senza nemmeno considerarci. Quando ci fermiamo, vedo il Presidente Snow che si accinge ad iniziare il discorso di apertura. Non appena lo conclude, entriamo. Noto Cato che guarda male quelli del 12.








Angolo dell'autrice: Ed ecco a voi... il quinto capitolo! Sorprendente? Deludente? Recensite ed io cercherò di migliorare seguendo i vostri consigli. Ho dato un po' (vabbè, un bel po') di spazio a Sophie e William perché sono interamente creati da me e ci sono affezionata. Spero che non vi dispiaccia. Tra loro due e Cato e Clove c'è chimica, inutile negarlo! J Avrei voluto dare più spazio a Katniss, Peeta ed al discorso del Presidente Snow, ma non mi veniva in mente niente. Perdono! A parte gli scherzi, che ne pensate? Vi mando un "grazie" gigantesco in anticipo. Un abbraccio.

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