2018

Era quasi natale, Timothée Chamalet stava alla finestra del suo appartamento di New York e pensava a tutto quello che film ' Chiamami con il tuo nome ' gli aveva portato, sia professionalmente che al livello umano. Sua madre lo chiamava ma lui era troppo immerso a pensare che capiva il libro meglio di chiunque altro perché in un certo senso aveva vissuto lo stesso. Solo che lui e il suo co-protagonista, collega e amico Armie Hammer non avevano avuto una relazione. I baci e i rapporti fisici erano solo per i copione anche se aveva dato il meglio di sé in ciò perché sapeva che non avrebbe mai potuto toccarlo o baciarlo fuori dal set. Non poteva dichiarare quello che sentiva. Armie aveva una moglie e due figli. Aveva anche un bel rapporto con Elizabeth, lo trattava come un terzo figlio e poi adorava Harper e Ford. Non sarebbe mai stato un rovina famiglie e non avrebbe mai rovinato il suo rapporto con Armie e la sua bella famiglia che lo aveva accolto come parte di essa. Era stato conquistato la famiglia di Armie.  Capiva Elio quando era geloso della vita che Oliver aveva costruito senza di lui ma era anche vero che lui non conosceva Armie quando l'altro aveva incontrato Elizabeth, quando si erano sposati o quando sono nati i due figli. Non poteva essere geloso di qualcosa prima di lui. Non doveva essere geloso e basta. Non c'era nessun prima di lui. Armie non l'avrebbe mai ricambiato. Perché avrebbe dovuto mandare all'aria un matrimonio e il tutto per lui? Non c'era nessun motivo. Avrebbe aspettato che passasse. I sentimenti passano con il tempo. Era vero quando si diceva che si desiderava sempre quello che non si poteva avere. Anche se era crudele che il suo primo amore doveva essere per il suo amico collega Armie.
- Timothee, non si fa aspettare la mamma - disse una voce familiare stuzzicandolo.
Tutti sapevano che lui odiava essere chiamato così e per questo si faceva chiamare Timmy.
C'era solo una persona poteva farlo apposta ma era impossibile.
Si girò e lo vide con un cerchietto e sopra due faccia di babbo natale.
- Armie!!!- esclamò lui incredulo, paralizzato.
Non era uno dei suoi soliti sogni. Era veramente lì.
- non mi dai neanche un abbraccio? - chiese Armie aprendo le braccia.
Timmy corse da lui e aggrappò al suo collo. Armie mise le braccia attorno al suo collo.
Non si vedevano da un bel po. Dopo marzo, le loro vita si erano separate di avevano finito con gli eventi e avevano progetti diversi che li aveva portati lontano l'uno dell'altro. Certo si sentivamo con videochiamate e messaggi. Elizabeth lo contattava spesso, doveva mascherare il disagio per propri sentimenti ogni volta ma era un attore. Metteva il suo bel sorriso e ci parlava tranquillamente. Nessuno avrebbe capito quello che provava.
- mi sei mancato, Armie - disse Timmy con emozione.
- anche tu, scimmietta - disse Armie affettuosamente.
Soprannome che gli aveva dato da come si aggrappava nelle scene del film.
- Elizabeth e i piccoli sono con te? - chiese lui dopo l'abbraccio.
- no, sono da solo - rispose Armie con un sorriso, sedendosi sul divano.
Strano. Era venuto senza Elisabeth. Era per lavoro sicuramente.
- che ti offro? Hamburger e patatine non ne ho ma ho una bella insalata - disse Timmy stuzzicandolo. - scherzo. Sei qui per lavoro? -
- no, veramente solo per vedere te - rispose Armie spiazzandolo,
Aveva preso un aereo per vederlo. La cosa gli faceva piacere. Sapeva quanto Armie lo adorasse quindi non doveva essere troppo sorpreso di ciò. Non doveva vedere la cosa come qualcosa che andava oltre. Armie era felicemente sposato. Loro due erano legati da un bel rapporto di amicizia.
- ne sono felice. Non ci vediamo dal vivo da marzo - disse Timmy mettendosi accanto a lui.
- é per questo che sono qui. Mi mancano i nostri momenti - disse Armie sincero.
Il cuore di Timmy batteva forte e avvrebbe voluto tanto baciarlo. Si tratteneva molto. Non era facile.
- quindi starai qualche giorno qui? - chiese Timmy con un sorriso. - Ti posso ospitare -
- veramente ho una proposta per te - disse Armie all'improvviso.
- una proposta? Qualcosa di folle? Ci sto - disse lui ridendo.
Armie uscì due biglietti aerei ma non gli fece vedere la destinazione.
- un viaggio. Noi due da soli per un paio di settimane - disse Armie spiegandogli. - che ne dici? -
Un viaggio? Loro due da soli. Non per lavoro ma per solo per stsrr insieme. Era un sogno che si avversava.
Voleva urlare la sua felicità al mondo.
Poi pensò ad Elizabeth.
- e Elizabeth é d'accordo? - chiese Timmy subito.
- si, io e lei abbiamo parlato e pensa che ne ho bisogno di questo viaggio - rispose Armie rassicurandolo.
Non capiva quella frase. Sembrava che c'era un significato nascosto o forse era lui che voleva vedere altro.
- quale la metà? - chiese Timmy super curioso.
Armie gli mostrò il biglietto.
- dove tutto é iniziato - rispose l'altro con un sorriso.
- Crema - disse Timmy con gli occhi brillanti. - é un bel regalo. Quando partiamo? -
- prepara i bagagli. Partiamo tra due ore - rispose Armie sorprendendolo di nuovo.
Timmy abbraccio di nuovo e corse a preparare i bagagli.
Era felice. Lui e Armie di nuovo insieme.
Pauline lo aiutò con i vestiti, lei lo sapeva tutto e gli era stato vicino in quel periodo.
- per me vuol dire qualcosa quella frase ma stai attento. Non voglio che soffri - disse lei premurosa.
- sono consapevole che Armie non mi amerà mai - disse lui rassicurandola. - non mi faccio illusioni -
Armie parlava e scherzava con i genitori di lui e pensava alla frase di Elizabeth:
' vai a Crema, schiarisci le idee e cerca di capire che vuoi. Sarò qui al tuo ritorno '
Timmy entrò con i bagagli, Armie gli sorrise e lo aiutò.
- fai buon viaggio - disse la mamma abbracciandolo. - divertitevi -
- mi prenderò cura di lui - disse Armie affettuoso.
I genitori erano tranquilli, si fidavano di Armie e sapevano che voleva bene a Timmy.
I due amici colleghi presero il taxi per andare all'aeroporto.
Una volta sull'aereo, timmy mise la testa sulla spalla dell'altro, chiuse gli occhi e Armie gli diede un bacio sulla fronte, prendendogli la mano.
Erano pronti per quella nuova avventura insieme.