La scomparsa di Timmy

Ho deciso di fare un capitolo unico.

Armie cercava Timmy in giro, era convinto che il suo piccolo amore stava esplorando il teatro visto che ne era affascinato.
- vuoi una mano a cercarlo? - chiese Tom gentile.
- grazie. Tu capirai di più dove potrebbe essere - rispose Armie sapendo l'amore di entrambi per il teatro.
- mi metto alla sua ricerca - disse Tom con un sorriso.
Cosi Armie e Tom cercarono Timmy ma nessuno dei due lo vide. Forse era tornata in sala così raggiunsero gli altri. Anche lui non c'era e i loro amici si chiedevano che fine aveva fatto. Adesso Armie era veramente preoccupato. Chiese allo staff del teatro ma sembrava che Timmy fosse svanito nel nulla. Provò a chiamarlo ma il cellulare dava irraggiungibile e andò anche in albergo. Le cameriere e lo staff non l'avevamo visto rientrare.
- calmati, Armie. Vedrai che c'è una spiegazione - disse Adam cercando di tranquillizzarlo. - magari è stato chiamato da qualcuno e non ha avuto tempo per avvisarci -
- in effetti c'è il suo ex e poi Lili. Magari si è visto con uno dei due per un possibile aiuto - disse Armie sapendo quanto il suo ragazzo fosse altruista e sempre pronto ad aiutare tutti.
Si fece passare la stanza di Lili.
Lei era a letto con il suo Cole, approfittavano del momento e si erano appena spogliati quando suonò il telefono della camera.
- dai, non rispondere. Non sarà importante - disse Cole vedendola già allontanarsi.
La portò di nuovo a sé e la baciò.
- continueremo presto, amore ma devo rispondere - disse Lili staccandosi.
Cole la lasciò andare e Lili rispose: - pronto... Sono Lili... Timmy? Non lo sentito e ne visto da oggi... fammi sapere e ti avviso se lo vedo... A dopo -
Cole vide la sua ragazza preoccupata e si avvicinò.
- cosa è successo? - chiese Cole confuso.
- Armie e gli altri non riescono a trovare Timmy. Sembrava che è sparito e così mi ha chiamata per sapere se era con me - rispose Lili preoccupata. - se gli è successo qualcosa, cole? Timmy è un ragazzo così puro. Non merita qualcosa di brutto -
Cole abbraccio la sua Lili e disse: - vedrai che andrà tutto bene -
Intanto Armie andò da Steve e lo trovò con Matt a cena.
- non voglio disturbarvi ma Timmy sembra essere scomparso - disse Armie agitato. - voi l'avete visto? -
- veramente no - rispose Matt sincero.
- come scomparso? - chiese Steve preoccupato.
- non so cosa è successo. È uscito dalla sala e poi non si è visto più - rispose Armie preoccupato. - ho un brutto presentimento. Non vorrei che qualcuno lo avesse rapito -
Steve si alzò e disse: - andiamo dalla polizia. Vediamo che dicono loro -
Tom, Chris, Katie, Rob, Adam, Lili, Cole, Elizabeth e tutti quelli del cast raggiunsero Armie alla polizia. Tutti erano preoccupati delle sorti di Timmy. Chiamarono anche nei vari ospedali ma non aveva avuto un incidente per fortuna. Stettete tutta la notte nella sala del distretto di polizia e qualcuno si addormentò anche. Armie non ci riusciva e chiamò i genitori di Timmy per avvisare di ciò che stava accadendo. Loro e Pauline presero l'aereo per la Francia.

Una settimana dopo...

Ancora Timmy non era stato trovato ma aveva un indizio che era stato rapito. Un bicchiere era stato trovato per terra e c'era residui di sonnifero. Chiunque glielo aveva messo, voleva Timmy. Visto che nessuno aveva chiesto un riscatto, si pensava che si trattava di un rapimento passionale.
Tutti erano rimasti a Parigi. Nessuno riusciva ad andarsene finché non avrebbero ritrovato Timmy.
Armie non dormiva da giorni e cercava il suo amore per tutta la città. Era disperato come i suoi genitori e Pauline e chiunque lo conosceva. I fans si univano nel loro dolore e c'erano messaggi di sostegno. Molti li stavano aiutando con le ricerche ma sembrava che non era traccia di Timmy. Il suo rapitore era molto furbo. Poi Armie non sapeva che sua madre sapeva di ciò. Lei avvisava Paolo dei loro spostamenti. Lei avrebbe potuto salvare Timmy ma non era nelle sue intenzioni. Voleva spingere Armie di nuovo verso Elizabeth e forse ci stava riuscendo. Lei e i bambini era sempre con lui.
- Armie, Timmy non vorrebbe che tu non mangiassi o non ti lavassi. Devi anche riposare - disse Elizabeth al suo fianco.
- riposero solo quando lui sarà di nuovo con me - disse Armie deciso. - ora devo controllare una casa abbandonata in periferia. Ho sentito che ci sono strani rumori -
- stai inseguendo fantasmi, figliolo - disse la madre al suo piano. - devi lasciar fare alla polizia -
- tu non vuoi che io lo ritrovi - disse Armie ostile.
- ma che dici? Non è vero - disse lei mentendo.
- non fare l'innocente come me, mamma. Non ti si addice - disse Armie non credendole. - poi fammi dire una cosa, non mi importa se non lo accetti. Io lo amo, mamma e starò con lui -
La madre lo guardò e disse: - andrai all'inferno per questa tua ossessione -
- non è un'ossessione, mamma. È amore - disse Armie difendendo quello che lo legava a Timmy.
I genitori di Timmy avevano visto tutta la scena mentre entrarono nel salotto.
- signora Hammer... -
- è signora Mobley - disse lei correggendo la donna.
- signora Mobley, so che la situazione è inaspettata per lei ma suo figlio ha messo in discussione il suo matrimonio e ama mio figlio, deve cercare di sostenerlo e accettarlo. La felicità dei nostri figli è la cosa più importante - disse la madre di Timmy saggiamente. - poi lui è scomparso. Dovrebbe avere rispetto per mio figlio -
- io non devo far nulla. Se voi accettato questo peccato, è affar vostro - disse la madre di Hammer testarda. - comunque mi dispiace per vostro figlio. Potete anche non credermi -
Sua madre se ne andò e i genitori di timmy lo abbracciò.
- andrà tutto bene. Lo troveremo - dissero loro confortandolo.
Armie li ringraziò e restò con loro per un bel po. Nel pomeriggio uscì dall'hotel e Tom, Chris, Rob, Adam, Katie erano fuori ad attenderlo.
- quindi dove andiamo? - chiese la più piccola facendosi avanti.
- tu non vieni. È pericoloso - rispose Armie categorico.
- ma Timmy è mio amico e il pericolo non mi spaventa - disse Katie decisa. - quindi non mi taglierai fuori -
- la signorina ha ragione. Noi venivamo con te - disse Tom deciso.
- andiamo a cercare mio fratello - disse Pauline arrivando.
Così Armie e il suo gruppo di amici andarono alla vecchia casa abbandonata. Non erano soli. Si voltarono e c'erano anche Matt, Steve, Lili e Cole.
- non potevamo farci scappare questa avventura - disse Lili con un sorriso. - salviamo Timmy -
Intanto fuori città, Timmy era in una stanza e cercava di vedere come andarsene. Ogni volta che cambiavano posto, lui tentava sempre di scappare ma con scarsi risultati. Il suo rapitore era molto furbo. Se avesse saputo a cosa avrebbe portato, tornando indietro non si sarebbe fermato con lui a parlare e soprattutto non gli avrebbe dato tutta quella confidenza.
- ciao, amore. Come stai? - chiese Paolo con un vassoio in mano.
- non sono il tuo amore - disse Timmy ostile. - non voglio mangiare e non sto bene. Voglio tornare da Armie e dalla mia famiglia. Non puoi tenermi qui -
- oggi siamo irritabili ma non importa. Ti verrà il buon umore. Ci sono io con te - disse Paolo mettendo il vassoio sul letto.
- tu sei pazzo. Hai bisogno di cure - disse Timmy alzandosi dal letto.
- sono pazzo di te - disse Paolo avvicinandosi a lui. - ti amo, Timmy. Perché fai così? Quello là ti usa e basta. Io non mi nasconderei -
- tu non sai nulla del nostro amore - disse Timmy ostile.
Paolo divenne violento e spinse Timmy contro il muro.
- non esiste il vostro amore. Sono io che devi amare - disse Paolo pericoloso. - Timmy, non lo capisci che solo con me puoi trovare la felicità -
Timmy aveva paura. Gli sembrava di essere in un incubo. Voleva la sua famiglia, Armie e i suoi amici.
...
La casa abbandonata aveva qualcosa di spettrale, tutti si divisero in coppie e cercavano Timmy da qualcosa parte. Era molto grande, buia e pericolosa.
Armie era con Pauline e lei vedeva quando lui fosse provato.
- fermati un attimo - disse lei decisa.
- non posso. Devo trovare Timmy - disse Armie testardo.
- non lo troverai se fai così - disse lei uscendo un panino dallo zaino. - mangia -
- sto bene - disse Armie.
Pauline si mise avanti a lui.
- non é vero. Devi mangiare - disse lei più testarda.
Intanto Chris e Tom erano di sopra.
- mi sembra di essere in uno dei tuoi film o telefilm - disse Chris sottovoce.
- sarebbe eccitante se non fosse che è stato rapito Timmy - disse Tom con la torcia in mano.
- già, poverino. Certe persone sono veramente malate - disse Chris a tutta quella storia.
- io ne so qualcosa - disse Tom molto allusivo.
- povero il mio Tom. Quante te ne hanno fatte passare - disse Chris pensando a tutto il bullismo social che aveva avuto Tom.
- Loro mi hanno fatto del male ma ora io vivo la mia vita - disse Tom deciso. - soprattutto con te amore mio-
Chris lo portò a sé e lo baciò. Poi proseguirono alla ricerca si indizi.
Anche Matt, Steve, Rob e Adam lo stavano facendo guardarono da tutte le parti ma non stavano trovando nulla. Non era facile. Katie era dietro di loro e vide qualcosa si muoveva. Si staccò dal gruppo e inseguì quell'ombra.
Cole e Lili ormai si erano calati nelle vesti di giovani investigatori, soprattutto facendo riverdale e avevano molto esperienza.
Arrivarono ad una stanza dove trovarono delle corde sotto il letto.
- mi sa che Timmy è stato qui. Nessuno mette corde sotto il letto - disse Lili prendendole con i guanti che si era portata.
- sei fantastica - disse Cole vedendola in azione, tirando fuori un sacchetto per le prove.
Armie stava finalmente mangiando il panino e Pauline era accanto a lui.
- spero che non gli abbiano fatto nel male - disse Armie tra un morso e l'altro. - non lo sopportarei -
- lo spero anch'io - disse Pauline alzandosi.
Quando Armie ebbe finito, proseguirono la ricerca e si ritrovarono all'ingresso. Avevano fatto il giro. C'erano due strade che portavano lì.
Katie si tuffò sull'ombra e fu stupita di trovare una ragazzina dai capelli castani e lunghi. Sembrava una fata.
- lasciami. Non ho fatto nulla - disse la ragazzina dimenandosi.
- allora perché non ti facevi vedere? È un po sospetto sai - disse Katie seria. - hai visto per caso un ragazzo qui? -
- a parte voi non ho visto nessuno. Sono qui solo da ieri - rispose lei sincera. - non mi facevo vedere perché avevo paura che era qualcuno che mi voleva portare via -
- scappi da qualcuno? - chiese Katie curiosa.
- non sono affari tuoi - rispose lei ostile.
- io voglio solo aiutarti. Non c'è bisogno che fai così - rispose Katie al suo atteggiamento. - ma non mi allontani sai. Sono più testarda di te -
- fai come cavolo vuoi - disse la ragazzina sulla difensiva.
Katie sorrise e le lasciò i polsi. L'altra si sorprese ma non lo fece vedere.
Armie camminava qualcosa sentì di aver calpestato qualcosa. Tolse il piede e trovò un braccialetto. Lo prese e lo riconobbe. Era di Timmy.
- Pauline! Vieni - disse lui sorridendo.
Pauline lo raggiunse e vide il braccialetto delicato nella mano di Armie.
- é di Timmy - disse Pauline sorridendo.
Lili e Cole arrivarono da loro come tutti gli altri e ognuno fece un resoconto. Armie diede la notizia: Timmy era starò e in più c'erano le corde trovate da Lili e Cole.
Qualcosa si stava smuovendo.
Certo sapere che Timmy era stato legato non era bello anzi preoccupò Armie ma forse su quelle corde c'erano delle impronte.
Uscirono tutti da lì ma Tom si accorse che mancava la piccola del gruppo e rientrò insieme ad Armie. La trovarono a parlare con una ragazzina.
- Katie - la chiamò Armie.
Lei si girò e la ragazzina si spaventò appena li vide. Andò a nascondersi.
- Non fare così. Non vogliono farti del male - disse Katie a lei.
...
Timmy spinse via Paolo che aveva tentato di baciarlo.
- smettila - disse lui a Paolo. - non ti darò mai quello che vuoi -
Paolo si infuriò e diede uno schiaffo a Timmy.
- non mi far arrabbiare. Io non voglio farti male ma mi stai costringendo - disse Paolo prendendogli il polso.
- lasciami. Mi fai male - disse Timmy sentendo come lo stringeva.
- se non vuoi che io ti faccia male, devi fare quello che ti dico - disse Paolo serio. - devi solo amarmi -
Timmy era disperato. Non sapeva cosa fare.
Qualcuno bussò alla porta della abitazione. Paolo lo lasciò e uscì da li, chiudendolo dentro per andare ad aprire. Timmy sospirò e si mise un attimo seduto sul letto.
Aveva avuto fortuna ma sapeva che prima o poi Paolo gli avrebbe messo le mani addosso.
' Armie, ti prego. Salvami. Non voglio che lui mi tocchi o mi baci. Non voglio che mi faccia qualcosa '
Timmy era disperato.
A Parigi, Armie era fuori dal distretto di polizia parlando con gli altri  quando un uomo prese il sacchetto con le prove.
- che fai? - chiese Armie temendo che fosse un criminale.
- vi aiuto. Ho sentito del caso e non vi conviene parlare con la polizia. Sono degli incompetenti. Io invece sono l'uomo che risolverà tutto - disse l'uomo molto sicuro di sé. - sono Jason Sharkbite. Gestisco un'agenzia on America ma mi occupo di casi anche all'estero -
Lui mostrò il suo biglietto da visita.
- venite con me -
Armie non era molto sicuro ma lo segui insieme agli altri. Arrivarono ad un edificio e Jason gli mostrò il suo laboratorio super tecnologico e lo studio. Poi li portò in un salotto.
- Jason, sei tornato - disse un uomo dai capelli castani e in vassoio in mano. - ti avevo preparato uno spuntino. Non mi avevi detto che portavi persone. Avrei preparato già qualcosa  -
- li aiuto nel caso Chalamet - disse lui posando il sacchetto sulla scrivania. - porta qualcosa per i nostri ospiti, Louis  -
- certo, faccio subito - disse Louis sorridendo, appoggiando il vassoio e andando in cucina.
- é il vostro fidanzato? - chiese Rob curioso.
- Louis è il mio cuoco e tutto fare. Non sono da una relazione seria - rispose  Jason subito, mettendosi i guanti. - comunque è stato intelligente il giovane Chalamet. Lasciare una traccia di sé in quella casa. Vado ad esaminare la prova. Vi lasciò nelle mani di Louis -
Louis si occupò di loro e portò tante cose. Tutti lo ringraziarono e fecero subito amicizia con lui. Nel frattempo Armie parlò con i genitori di Timmy e Jason si chiuse nello studio per esaminare le prove.
Tutti fecero la conoscenza del piccolo pulcino Julian, il figlio di Louis e grazie a lui passarono qualche minuto spensierato.
Katie e Tom non riuscivano a smettere di pensare alla ragazzina della casa abbandonata. Si chiamava Lola. Non c'era stato verso di convincerla a venire con loro ma entrambi avevano deciso di non arrendersi con lei.
Jason con l'aiuto di Louis scopri che il rapitore non era francese. Le impronte non combaciavano con nessuna nell'archivio che avevano.
Era comunque un indizio. Lo comunicarono ad Armie e gli altri dopo una lunga ricerca.
Rimaneva sempre la domanda: chi lo aveva rapito? E soprattutto dove l'aveva portato?
Paolo uscì dalla casa per un paio di ore e si incontrò con la madre di Armie. Quest'ultimo non poteva immaginare la cosa.



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