L'aiuto
Timmy mangio un bel po di pesche e vedeva Armie e gli altri in TV. Sembravano così tranquilli e faceva male che si erano scordati di lui. Poi ci pensò e si disse che era impossibile. Stando li dentro racchiuso stava iniziando a non pensare lucidamente.
Paolo guardava soddisfatto la cosa e pensò che finalmente Timmy si rendeva cosa che solo lui lo amava.
Lo lasciò di nuovo solo così avrebbe sentito la sua mancanza e lo avrebbe abbracciato la prossima volta.
Timmy era sdraiato sul divano e cercava di pensare positivo. Sentì qualcuno nel balcone e si alzò. Andò a controllare e vide che era qualcuno stava cercando di entrare. Era un po spaventato e cercò qualcosa per difendersi. Non c'era nulla così prese le pesche. Quelle avrebbero fatto male. Era pronto a lanciarle quando il balcone si aprì e colpi qualcuno.
Andò a vedere e c'era un ragazzo dai capelli neri e occhi di un verde strano a terra.
- scusami. Non volevo farti male. Pensavo che fosse un ladro - disse Timmy abbassarsi. - stai bene? -
- si. Sto bene - rispose lui in italiano sorridendo. - stavo facendo una passeggiata tra i balconi -
- tra i balconi? È pericoloso - disse Timmy al ragazzo.
- aspetto i miei genitori e mi annoiavo a morte - rispose l'altro. - comunque sono Niccolò -
- Timmy - disse lui presentandosi. - hai le chiavi per uscire dal tuo appartamento? -
- certo - rispose Niccolò. - sei per caso richiuso qui? -
Timmy guardò il ragazzo stranito. Non sapeva della sua scomparsa. Forse non guardava la TV.
- si, da un ragazzo psicopatico - rispose Timmy sottovoce.
- ti porto via da qui - disse Niccolò prendendogli la mano
Lo portò via da lì e Timmy si ritrovò nell'altro appartamento. Senti al subito dopo che il suo nuovo amico aveva chiuso il balcone.
- aspetta che trovo le chiavi - disse Niccolò mettendosele a cercare.
- posso fare una chiamata? - chiese Timmy guardando il cellulare.
Niccolò sorrise e gli diede un nokia vecchissimo.
Quel ragazzo era particolare.
Compose il numero di Armie ma non prendeva la rete.
Cavolo! Non ci voleva. Se magari fosse stato un Android, avrebbe potuto mandare un messaggio tramite whatsapp. Nessuno usava più quel cellulare tra i giovani.
- non trovo le chiavi. Dobbiamo scavalcare di nuovo e trovare qualcuno che ci aiuti - disse Niccolò aprendo il balcone.
Timmy non era molto entusiasta ma era l'unico modo. Così mise il nokia in tasca e segui Niccolò. Scavalcare non era facile ma l'altro lo aiutava. Niccolò bussò al vetro del balcone ma nessuno rispose quindi proseguirono. Paolo tornò e non trovò Timmy. Si infuriò e uscì fuori al balcone che era aperto. Lo vide mentre era con un altro a scavalcare i balconi.
- Timmy!!!! Torna subito qui - gridò Paolo mentre scavalcare anche lui.
Timmy lo vide e si agitò.
- non ti agitare. Continua a scavalcare - disse Niccolò prendendogli la mano.
- ti prenderò e te ne pentirai - disse Paolo fuori di sé.
Timmy e Niccolò scavalcarono e vedendo il balcone aperto e
- ma chi siete? - chiese un ragazzo lasciando andare il joystick della play station. - dalle vostre faccie sembrate inseguiti da un mostro dell'horror -
- diciamo che ci hai reso - rispose Niccolò avvicinandosi a lui. - il mio amico è stato ra... -
- Timmy Chalamet. Ho letto della sua scomparsa - lo anticipò l'altro.
Paolo arrivò e iniziò a bussare contro il vetro. I tre lo guardarono e poi scapparono fuori dal soggiorno e chiusero la porta.
- hai un cellulare Android e le chiavi di casa? - chiese Timmy a loro.
- l'hanno tutti - rispose il ragazzo stranito, prendendolo nella tasca.
Timmy uscì il nokia e disse: - non tutti -
- cosa non va nel nokia? - chiese Niccolò ai due.
- molto moderno - disse l'altro ironico. - io sono Martino -
- Niccolò - disse l'altro guardarono in un modo.
Timmy digitò il numero e guardava i due che si sorridevano. Qua stava nascendo già qualcosa.
- Armie, sono io. Sto bene - disse Timmy finalmente mettendosi in contatto con lui.
- Timmy, è bello risentire la tua voce. Quanto mi sei mancato... -
All'improvviso qualcosa colpi la porta d'ingresso e i tre saltarono per lo spavento. Martino si avvicinò alla porta e vide nello spioncino il pazzo con un'ascia da boscaiolo in mano.
- presto di qui - disse lui con urgenza.
- Timmy, che succede?... -
Timmy era troppo occupato a correre per rispondere e Armie si preoccupò.
I tre si rifugiarono in bagno e chiusero la porta a chiave. Si misero
nella vasca e tirarono la tenda.
- che cos'è questo rumore? - chiese Timmy all'altro.
- ha un'ascia in mano - disse Martino sottovoce.
Timmy gli sembrò di essere capitato in un thriller di serie C.
- un'ascia? Timmy stai bene? - chiese la voce proveniente dal cellulare.
Timmy se lo mise all'orecchio e rispose: - sono chiuso in bagno con due ragazzi che mi stanno aiutando. Paolo ha un'ascia. Non so quanto tempo riusciremo a resistere -
- tranquillo, stiamo arrivando. Tu non ti agitare. Presto saremo insieme e ti farò dimenticare tutto - disse Armie rassicurandolo. - mi passi il ragazzo dell'appartamento in cui state -
Timmy passò il cellulare a Martino e Armie si informò su tutto il palazzo ee uscite di emergenze.
- timmy, lo so che sei qui. Inutile che ti nascondi - disse Paolo cercando di sforzare la porta.
Lui abbatté la lama contro il legno della porta e i ragazzi tenevano le bocche chiuse anche se erano spaventati. Niccolò e Martino si presero per mano e poi il primo scostò la tenda.
- ma... -
Martino si azzitti e guardò l'espressione di Niccolò che stava architettando qualcosa.
Quando Paolo ruppe la porta, entrò e andò verso la tenda. La scostò e non c'era nessuno nella vasca.
Non capiva. Dov'erano finiti?
Guardò attentamente tutto il bagno e poi vide qualcosa. Spostò la cesta e trovò il condotto di areazione. Uscita fuori l'appartamento e cercò dove finiva.
Nel condotto i tre ragazzi camminavano a quattro zampe e speravano di trovare presto l'uscita.
- sei stato geniale - disse Timmy a quella sua idea.
- ma che ci facevi con un calciavite in tasca? - chiese Martino stupito.
- non si sa mai nella vita - rispose Niccolò. - non so voi, ragazzi, ma io mi sento in un film di spie -
- sarebbe meglio se non ci fosse quel pazzo che ci insegue con l'ascia o che mi tiene segregato - disse Timmy giustamente.
- tranquilla, Tì. Non ti farà più del male - disse Martino rassicurandolo.
Niccolò vide qualcuno aprire la grata e fece segno di tornare indietro ma una voce fermò Timmy.
- Timmy, ragazzi, non vi agitate. Sono Armie con un agente di polizia -
Niccolò usci per primo, poi Martino e infine Timmy. Lui si aggrappò tantissimo a Armie. Gli era mancato tanto e lo stesso valeva per l'altro. Erano stretti in un abbraccio.
- non vorrei fare il guastafeste ma meglio che andate - disse Jason. - mi occuperò io di Paolo -
- stia attento. È pazzo - disse Timmy avvertendolo.
Armie portò timmy e i due ragazzi in macchina. Timmy e Armie si abbracciarono ancora e poi il secondo accese la macchina.
Arrivarono all'edificio di Jason, Armie apri la porta e Louis lo accolse. Timmy vide tutti le persone che amava e venne subito abbracciato.
Amici e parenti. Era bello tornare a casa. Non voleva più dividersi dalle persone che amava. Sarebbe stato più prudente.
Timmy ringraziò a tutti e Louis avvertì che Jason aveva catturato Paolo. Non era più un pericolo.
Niccolò e Martino salutarono Timmy e gli lasciarono il numero di cellulare per rimanere in contatto.
Tutti gli altri capirono che Armie e Timmy avevano bisogno di stare da soli. Lui lo portò in albergo e se ne stavano sul letto a coccolarsi. Si baciarono e non si lasciarono mai.
Niccolò e Martino vengono da skam italia
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top