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Gli abiti che aveva indossato prima erano così insanguinati, che non erano più indossabili.
Sul lato destro del suo volto mostrava alcuni tagli, e uno gli divideva il sopracciglio.
Il suo braccio destro era fasciato fino alla spalla, era stato tagliuzzato profondamente quando il suo fianco destro aveva colpito il vetro dell'auto che andò poi in frantumi.
Le sue ferite sembravano essere dolorose, ma in realtà non riusciva a sentire... nulla.
Non ha mai potuto sentire una singola cosa.
Era solo una delle glorie del suo essere.
Una delle tante sfide che ha dovuto affrontare crescendo.
E' cresciuto con la rara malattia che lo ha reso completamente insensibile verso il dolore.
Mai prima d'ora si era fatto male.
Se perdesse un braccio non se ne accorgerebbe nemmeno.
Un altro disturbo importante che aveva affrontato nella sua vita, era quello che lui chiamava "soprannomi offensivi", che dovette sopportare nel breve periodo in cui frequentò la scuola elementare, prima di essere trasferito in una scuola privata.
La sua malattia si chiamava Sindrome di Tourette, che gli ha causato non solo insensibilità al dolore, ma soprattutto tic nervosi che non riusciva a controllare.
Aveva anche imparato a rompersi il collo in modo incontrollabile.
Il suo vero nome era Toby Rogers, ma i ragazzi che lo prendevano in giro lo chiamavano "Ticci Toby", e gli insulti lo portavano certe volte ad avere reazioni estremamente esagerate... così fu espulso dalla scuola pubblica per il bene dei compagni.
Era troppo difficile per lui vivere in un ambiente di apprendimento comune con gli altri bambini, anche perché il suo divertimento più grande era pugnalare...
Toby guardava con aria assente fuori dal finestrino, il suo viso era privo di qualsiasi emozione, e ogni tanto le sue spalle o braccia, o i suoi piedi, si contraevano.
Ogni movimento improvviso dell'auto lo faceva innervosire.
L'ultima volta che Toby vide il sedile della sua macchina fu quando si schiantò... pensava in continuazione a quell'incidente... inconsciamente, la sua mente riproduceva tutto ciò che aveva vissuto.
Toby era stato fortunato, ma sua sorella no.
Quando pensava a sua sorella maggiore, non poteva impedire che i suoi occhi cominciassero a lacrimare.
Tutti quegli orribili ricordi...
Il suo urlo fu interrotto quando la parte anteriore della vettura fu distrutta con all'interno i due fratelli.
Tutto diventò bianco per un attimo, prima che Toby riaprì gli occhi per vedere il corpo di sua sorella.
La fronte era trafitta dalle schegge di vetro, i fianchi e le gambe erano schiacciati sotto la forza del volante, il suo tronco era stato spinto dall'airbag che si era gonfiato in ritardo.
Quella fu l'ultima cosa che aveva visto... il cadavere della sua adorata sorella maggiore.
Il viaggio per tornare a casa continuò per quella strada che non sembrava finire mai.
Fino a quando lo circondò un quartiere familiare, entrambi erano pronti per uscire dalla macchina e ritornare a casa.
Era un quartiere più vecchio del normale, con pittoresche casette tutte una accanto all'altra.
L'auto si fermò davanti alla loro piccola casa blu, con i vetri bianchi.
Entrambi hanno subito lo sguardo della figura familiare che si è distinta in modo rigido dietro i vetri bianchi.
Toby poteva già sentire la rabbia e la frustrazione su di lui alla vista del padre.
Sua madre ha parcheggiato la vettura nel vialetto accanto a lui prima di spegnere il motore, e si preparò a uscire e ad affrontare il marito.
"Perché è qui?"
Disse piano Toby mentre guardava sua madre che lo aveva raggiunto per aprirgli la portiera.
"E' tuo padre Toby, è qui perché vuole vederti"
Sua madre rispose con una voce monotona, cercando di apparire il meno triste possibile agli occhi del figlio.
"Eppure non è stato in grado di guidare fino all'ospedale per vedere Lyra prima di morire"
Toby puntò gli occhi sulla finestra.
"Era ubriaco ieri notte, non poteva guidare"
"Sì, certo!"
Toby spinse la porta prima che sua madre incrociasse lo sguardo del padre.
Toby non poteva fare altro che presentarsi a testa bassa, guardando i piedi severi del padre, rigido su sé stesso.
Sua madre e suo padre si guardarono...
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