Capitolo 8
Eccoci arrivati.
Dinanzi a noi compare una mangione dalle dimensioni non poco indifferenti
Ha un stile molto rustico che si conforma molto bene con l'ambiente circostante.
"Da questa parte".
Taleia ci invita oltre il cancello.
Su uno dei lati della magione intravedo una piccola veranda, vi è già qualcuno ad attenderci lì.
Un uomo dai capelli corti e brizzolati e dallo sguardo calmo e pacato.
È seduto su una sedia a dondolo, e sta fumando il suo solito sigaro canticchiando un motivetto.
Ai suoi piedi vi è una ragazzina che gioca con i colori, sembra stia disegnando un'altra delle sue avventure.
"Il figliol prodigo torna a farci visita" commenta senza nemmeno voltarsi verso di noi.
La ragazzina dopo averlo sentito alza lo sguardo, e dopo avermi visto, si lascia andare un esclamazione di gioia.
"E quando sarebbe andato via?"
Gli rispondo sorridendo.
Intanto, prendo in braccio la bambina che si è lanciata su di me.
La mia piccola compagna di viaggio Talia.
Già, i lupi qui non sono semplici lupi.
Ognuno di loro ha sia forma umana che animale. Chi dice che gli animali non abbiano un anima è un pazzo.
"La mia ragazzaccia! Muah!"
Tempesto Talia di baci e vedo la sua espressione sprizzare risate incontenibili.
"Kyaaa! Ahahaah".
Diversamente degli altri Talia non parla ancora, le ci vorrà ancora un po' di tempo prima che riesca.
"Ma guardali, eh!" l'uomo dai capelli brizzolati si lascia scappare un ghigno.
"Dovresti separarli, non dar loro corda" risponde Taleia al suo fianco.
"La gelosia di una madre non conosce limiti!" riprende lui.
"Prego?
Gli occhi della donna si fanno glaciali.
"Nulla, nulla. Cough, cough! Voi due, basta dar spettacolo!"
Così dopo aver messo giù Talia, torno a parlare con i due genitori.
Le ragazze intanto sono rimaste a gironzolare per la magione.
"Dura la vita di un alpha, eh Kiba?" commento ridacchiando.
"Tu non sai quanto..." lamenta lui.
Ma dopo aver ricevuto una gomitata dalla moglie cambia totalmente tono.
"Argh! Ehm, è certamente meno impegnativa della tua!" mi dice.
Vedere questi due mi mette sempre di buon umore.
Si comportano come una di quelle coppiette di anziani che dopo una vita passata insieme continuano a stuzzicarsi l'un l'altro.
"A cosa dobbiamo la visita?" Mi chiede.
"Mi è stato ordinato di sorvegliare i confini, perciò sono venuto a dare un occhiata" rispondo io
"Oh capisco, il grande capo ha parlato alla fine"
"Uhm? La cosa ti solleva?"
"Non più di tanto, ma diciamo che era ora che tu cominciassi a prendere posto qui. Dopotutto è una tua responsabilità in quanto erede" mi dice.
"Sai bene che non sono molto entusiasta della cosa" rispondo io.
"Sono certo che te la caverai, non pensarci troppo".
"Qui le cose vanno bene?" domando ancora cambiando argomento.
"Ci sono stati più attacchi del solito ultimamente. Nulla di grave, tuttavia ho il sospetto che qualcosa bolli in pentola" rivela l'alpha.
"Cosa te lo fa pensare?"
"Ci sono stati diversi drappelli di dispersi che si sono uniti ai demoni negli ultimi attacchi"
I Dispersi, altri non sono che anime vaganti che non hanno ritrovato il proprio "io" interiore.
Possono cadere facilmente vittima dei demoni, che li manipolano come burattini.
"Pensi ci sia dietro qualcuno?" domando io.
"Con molta probabilità si" annuisce lui.
"Hai scoperto l'identità del gruppo o la sua appartenenza?"
Kiba tira fuori un pezzo di stoffa rovinato. Su di esso vi è impresso lo strano simbolo di una corona.
"Bael..."
Uno dei dodici re dell'inferno. Viene citato nell'antico testamento, ed è molto conosciuto nella demonologia cristiana.
Tantissime leggende si sono formate dietro la sua misteriosa figura, conosciuto anche come il demone dell'invisibilità.
Mai avrei pensato di vedere il suo simbolo qui.
"Le loro intenzioni?" domando ancora.
"Chissà, ma non è difficile capire quali siano. Dopotutto non ci si può aspettare niente di meno da un Re dei demoni" risponde Kiba dopo aver preso una boccata dal suo sigaro.
Conquistare e depredare.
Questi sono le due parole chiave nella vita di un demone.
Sembra il classico cliché a pensarci.
Possibile che non esistano demoni buoni?
Forse si, ma non ne ho mai incontrato uno sin ora.
Quello che posso dire per la mia esperienza è che i demoni vivono di inganni e violenza, cose che calzano a pennello con l'indole di molti uomini.
"I lupi hanno trovato tracce di alcuni a accampamenti nelle zone circostanti" mi informa Taleia.
"Che vogliano ammassare un esercito?" domando loro.
"Anche questo è probabile" Kiba annuisce alla mia deduzione.
"Necessitiamo di ulteriori informazioni quindi" dico ai due.
"A cosa stai pensando?"
Mi domanda la moglie.
"Penso che andrò in avanscoperta" rispondo.
"Sarebbe anche bene che rinforzassimo le difese, non si sa mai".
"Dirò ai lupi di stare allerta" Risponde Taleia.
"Molto bene" annuisco io.
Finita la discussione mi alzo per andar via.
"Tristano" mi volto nuovamente verso Kiba.
"Fa' attenzione" mi raccomanda con tono serio.
"Come sempre" gli rispondo sorridendo.
Lontano dalla vista dei due coniugi, mi ritrovo nei pressi di un piccolo stagno.
Ad attendermi c'è Sephora.
"È inusuale vederti cosi calma" le dico con tono sarcastico.
"Sembra che tu non abbia ancora perso questo tuo umorismo" risponde lei.
"E mai lo perderò, o almeno credo".
"Sarebbe di certo un disastro" commenta lei senza rivolgermi lo sguardo.
Mi sembra di scorgere un tenue sorriso.
"Oh? Chi è che fa del sarcasmo adesso?"
"Sembra ci attenda una nuova missione, dovresti andare a prepararti" la sua espressione torna stoica come prima.
"Vuoi già mandarmi via?" le domando scherzosamente.
"Non serve farlo".
Ma ad accogliermi vi è di nuovo quella sua letale freddezza.
Ahia, questa non me l'aspettavo.
"Hai ragione, ma visto che sono qui, non sarebbe meglio parlare?" le domando.
"È impossibile sciogliere un ghiaccio che perdura per secoli" dice quasi sottovoce.
"Non vi è ghiaccio che non si possa sciogliere" le rispondo io.
"Tu non ci sei riuscito" afferma lei.
"Puoi veramente dirlo? Sei certa al 100% che io non abbia minimamente scalfito quel tuo ghiaccio?" le domando cercando di attirare il suo sguardo verso di me.
"Vuoi insinuare il dubbio con le tue smancerie da farfallone? Mi spiace, sono troppo vecchia per credere alle favole" mi rivela con ostilità.
"Io non capisco, che intenzioni hai Sephi?"
"Smetti di chiamarmi cosi" interrompe lei bruscamente.
"Perché? È reato?"
"Non ti è più permesso" mi dice.
"Addirittura, mi odi a tal punto adesso?"
"Hai finito?"
"Sto semplicemente cercando di parlarti, ti è così difficile?"
"Il tempo delle parole è finito..."
Sephora si volta per andar via, lasciando queste ultime parole riecheggiare nella mia mente.
Cosa avrà voluto dire?
"Sephora!"
Non va bene.
Sento un peso nel petto, ancor più pressante di prima.
Ansia e dubbi si fanno strada nella mia mente, sento una paura senza nome insinuarsi dentro di me.
Dannazione.
"Va tutto bene?"
La voce preoccupata di Eri giunge dalle mie spalle.
"Per niente" rispondo
"Riguarda Sephora?"
"Già"
"È successo qualcosa?"
"Uhm, non lo so. Magari è semplicemente una impressione" rispondo vagamente.
"Magari è semplicemente arrabbiata con te, è abbastanza comprensibile dal suo punto di vista. Anche lei come Keira non è un granché ad esprimersi" mi dice col suo solito sorriso.
"Sigh... Spero sia cosi" rispondo facendo un lungo sospiro.
Dopo qualche tempo ci riuniamo in una delle sale della magione. Le ragazze sono dinanzi a me, ognuna con un abbigliamento diverso.
Da Eri che indossa un corpetto di metallo, a Keira con indosso un cappotto lungo.
Sephora invece, indossa il solito abito lungo che lascia intravedere la bellezza delle sue gambe.
Rivelo dunque i dettagli della missione:
"Stiamo per partire presso alcuni accampamenti nelle zone esterne. Pare ci siano assembramenti di demoni e dispersi, quello che dobbiamo fare è molto semplice: ridurre il loro numero fino a quando non si disperderanno. Prendete ciò che vi è necessario e aspettatemi all'uscita".
Mi separo dalle ragazze, e mi dirigo verso una delle camere vuote della magione.
Nel mentre che vedo la sagoma di Sephora allontanarsi.
'Baldur'
Concentro i miei pensieri su questo nome, e poco dopo, ricevo una risposta.
'Tristano'
Sento la voce di Baldur entrare nella mia testa.
Di rado parlo telepaticamente, non mi piace insinuarmi nella mente delle persone.
Così come non mi piace che entrino nella mia.
'Hai notato comportamenti strani da parte di Sephora ultimamente?'
'So soltanto che ha avuto alcuni contatti con delle persone, sembra abbia un suo seguito. Ma non mi stupisco, è una strega antica dopotutto'.
'Ho un pessimo presentimento, non ho idea di cosa aspettarmi peró. Ho bisogno che indaghi sulle persone che ha incontrato, forse riesci a trovare qualcosa'
'Manderò uno dei vichinghi a indagare'
'Grazie Bal'
"Di nulla'
Che il mio intuito mi inganni?
Dopotutto sebbene sia stata sempre un po' scontrosa, Sephora non ha più creato grossi problemi da quella lite di tanto tempo fa'.
Possibile che covi rancore? E che io non mi sia accorto di nulla!?
Ma di che mi sorprendo? Dov'ero io quando lei aveva più bisogno?
Dannazione... Dannazione!
Non posso pensare a queste cose, devo prima occuparmi di quello che c'è adesso.
Scrollo la testa in maniera continua finché tutti i pensieri inutili escono dalla mia testa.
È inutile esitare, qualsiasi cosa accada devo prendermene la responsabilità.
Dopo aver preso un lungo respiro, mi dirigo quindi verso l'uscita della magione, dove mi aspettano le ragazze.
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È già passato qualche giorno da quando lui, Eri, Keira e Sephora sono andati in ricognizione.
Così Elika mi ha spiegato.
A quanto pare è normale che manchino da giorni, il territorio che circonda il castello è molto grande.
Però, ho come la sensazione che ci sia dell'altro, non so spiegare il perché.
"Allora, come ti trovi con questa nuova arma?"
A fianco a me c'è Nicola, il maestro d'armi.
Sin da quel giorno che in cui sono venuta far visita con Elika e Zaira, Nicola mi ha insegnato molto sull'uso delle armi.
Ovviamente molte delle nozioni apprese sono solo teoriche, poiché molte delle armi che mi ha presentato non si addicono alle mie caratteristiche.
Mi ha spiegato che esiste una tipologia di arma per ogni persona, e quanto pare l'arma che più mi si addice è l'arco.
Ovviamente poi, ci sono persone che sono praticamente in grado di usare qualsiasi arma.
Nicola è una di queste persone.
Devo dire che è davvero divertente, non mi sarei mai aspettata di trovarmi ogni giorno qui a fare esercizi con l'arco.
"Molto bene, ma mi fanno male le dita!" Rispondo con entusiasmo.
Incoccare la freccia, tendere l'arco e centrare il bersaglio.
Queste sono le basi che Nicola sin'ora mi ha spiegato e aiutato a comprendere.
"Ahahah, è normale, ti ci abituerai con la pratica" mi spiega lui.
"Senti, ma non c'è ancora notizia di Tristano e le altre?"
Gli domando dopo un attimo di pausa.
"Non che io sappia" mi dice lui.
"Capisco" annuisco, nel mentre che stringo il mio arco.
"Vedrai che si faranno presto sentire, dopotutto i territori qui sono vasti, è normale mancare per qualche giorno" mi spiega mettendomi una mano sulla spalla.
Dopodiché Nicola torna dentro casa.
Invece io resto ancora un po' ad allenarmi con l'arco.
"Centrare l'obiettivo..."
'La cosa fondamentale quando si scaglia una freccia non è guardare il bersaglio, ma sentire la freccia!'
Le parole di Nicola riecheggiano nella mia testa.
Dopo qualche secondo, tendo la corda dell'arco al massimo e lascio andare.
Flew!
Come un sibilo animale la freccia si scaglia verso il manichino, conficcandosi esattamente al centro del busto.
"Però! Niente male davvero!" dalle mie spalle sento arrivare una voce che non conosco.
"Chi è là?" mi volto di soprassalto.
"Ahah, scusa non volevo spaventarti!" mi dice alzando le mani.
Dinanzi a me vedo un ragazzo alto, ancora più alto di Tristano, ha i capelli biondi e gli occhi marroni.
Ha il tipico sguardo da bravo ragazzo, un inusuale contrasto col suo fisico massiccio.
"Chi sei?"
Domando incuriosita.
"Mi chiamo Tenri, sono il fratello di Tristano!"
Rispondo lui.
Sorprendentemente, vengo così a conoscendo di uno dei fratelli di Tristano.
"Oh! Perdonami, sono nuova qui e non sapevo chi fossi!" improvvisamente chino il capo in segno di rispetto.
"Ahaha, è tutto ok! Non serve essere così rigidi" mi dice lui.
Sembra una persona piuttosto alla mano, emana anche lui un aria di tranquillità.
Ma diversamente da Tristano, sembra esserci una certa innocenza in lui.
È difficile da spiegare, è come si mi trovassi davanti ad un ragazzino, il ché è davvero ridicolo.
"So del tuo arrivo, c'ero anch'io al banchetto, qualche posto più in là però ahahah" mi dice scherzando.
Considerando quanto fosse lungo quel tavolo posso immaginare cosa intenda con "qualche"!
"Oh guarda chi si vede!"
Nel frattempo giunge anche Nicola.
"Quanto entusiasmo! Ti sono mancato?" gli domanda l'altro ridacchiando.
"Ah tremendamente, non riuscivo più a dormire la notte!"
I due continuano a lanciarsi battutine come dei veri amiconi.
"Allora, perché sei qui?" chiede Nicola dopo essersi seduto su una panchina della veranda.
"Sembra ci siano problemi sul confine" risponde Tenri con serietà, totalmente diverso da qualche secondo prima.
Le sue parole mettono anche me in allerta.
"Che problemi?"
Continua a chiedere Nicola.
"Non lo so, ma uno dei lupi è venuto a chiamare i rinforzi".
"Addirittura? Sembra una cosa grossa allora" il viso di Nicola si fa serio.
"Già, il nonno ha chiesto se puoi andare, Baldur ti aspetta al portale" risponde Tenri.
"Capisco, vista la situazione l'allenamento di oggi termina qui Celina, puoi tornare a casa" mi dice Nicola.
"M-ma Tristano?"
"Ahah, stai tranquilla, è in grado di badare a sé stesso" risponde Tenri ridacchiando.
"Già, e poi le ragazze sono con lui" afferma Nicola.
Non so perché, ma la cosa non mi rassicura per nulla.
Saluto così i due amici e torno di corsa verso la residenza di Tristano.
Una volta arrivata, trovo Elika ad accogliermi.
"Sembra che Tristano abbia avuto dei problemi nella sua missione" mi dice.
"Stiamo andando anche noi, tu cosa vuoi fare?"
C'è da chiederlo?
"Vengo anch'io!" rispondo con sicurezza.
Non ho idea di che cosa stia succedendo, tuttavia non me la sento di far finta di nulla.
E poi Tristano e la sua famiglia mi hanno sempre aiutato, devo restituire il favore.
"Ma è qui da poco! Non sappiamo cosa potrebbe accadere!"
Sopraggiunge Zaira, contrariata all'idea di portarmi con loro.
"Sarà un opportunità che le farà capire con cosa abbiamo a che fare" afferma Elika.
Dalle loro parole sembra qualcosa di pericoloso, sento una strana agitazione tutto a un tratto.
"Sbrighiamoci, Baldur sta aspettando".
Grazie all'aiuto dei domestici, vedo Elika e Zaira vestite con il loro equipaggiamento da battaglia.
Entrambe portano un corpetto di metallo, qualche protezione per gli avanbracci e altre cose necessarie per il viaggio.
Indosso anch'io lo stesso equipaggiamento, devo dire che non è molto scomodo.
Elika indossa anche due grossi kukri dietro la schiena, da Zaira invece non vedo nulla di strano, se non dei guanti che non le avevo mai visto indossare.
"Porta il tuo arco, sarà un buon modo per fare esperienza sul campo" mi raccomanda Elika.
Di gran fretta andiamo verso il portale che ci porta alla residenza principale del castello, lì troviamo Baldur e Nicola ad attenderci.
"Oh? Non pensavo ti avrei rivista così presto ahaha!"
Commenta il maestro.
"Capisco voi due, ma perché avete portato Celina?" domanda l'altro con un espressione corrucciata.
"Perché no? È giusto che anche lei sappia cosa ci aspetta, anche noi siamo state iniziate nelle stesso modo" risponde Elika.
"Avevate già esperienza, ma soprattutto, siete qui da parecchio più tempo" controbatte Baldur.
"Va bene così, vorrei venire anch'io" rispondo io, intromettendomi nella discussione.
"Sigh...va bene, ma state unite nelle retrovie, intesi?"
"Nessun problema capo!"
Risponde Zaira con entusiasmo.
Attraversiamo così il portale.
Poco dopo, vediamo due grossi uomini vestiti da guerrieri antichi ad attendere il nostro arrivo.
"Salute a te Baldur dio del Nord!"
Esclamano i due.
Dio del Nord?
Anche baldur è una divinità quindi?
Tengo la mia reazione di stupore per me, non mi sembra il caso di darsi a chiaccherare inutili.
"Mn, la situazione?"
Domanda lui con tono severo.
"Sembra ci sia stata un invasione, i lupi ci avevano avvisato di alcuni accampamenti nella zona esterna. Tristano e il suo gruppo sono andati a sfoltire degli ammassamenti" rivela uno dei due uomini.
"Pare però che qualcosa sia andato storto, il gruppo non è più tornato e i lupi hanno avvistato un enorme quantità di demoni e dispersi" spiega l'altro.
"La loro posizione?"
Domanda Nicola.
"Troverete dei lupi più avanti che vi condurranno lì" risponde l'uomo, puntando verso l'esterno.
"Va bene, ho capito".
Baldur congeda i due soldati.
Dopodiché proseguiamo verso l'esterno, posso già sentire degli strani, ed innaturali, suoni provenire da lontano.
"È il suono della battaglia" mi spiega Elika.
"Già, devono esserci molti demoni da quella parte" aggiunge Zaira con toni pesante.
Non l'avevo mai vista cosi.
"Riesci a sentirlo?"
Nicola si rivolge a Baldur sottovoce.
"No, è questa cosa che mi dà a pensare" risponde lui con tono preoccupato.
"Non avrei dovuto lasciarlo andare da solo".
"Vedrai che se la caverà, non possiamo stare sempre dietro di lui" afferma Nicola.
"Elika, di che cosa parlano?" domando sottovoce alla ragazza a mio fianco.
"Ah, Baldur e Tristano hanno un legame molto speciale. Riescono a comunicare tra di loro con il pensiero" mi spiega.
"Telepatia???"
Domando sorpresa.
"Esattamente" afferma annuendo lei.
"Per qualche strana ragione però, la loro telepatia non sembra funzionare".
Possibile sia accaduto qualcosa a Tristano?
No, non devo pensarci.
Ormai in cammino da diverso tempo, vediamo avvicinarsi un lupo verso di noi.
"Mio signore Baldur, da questa parte" sento una voce provenire da lui.
"Il lupo parla!"
Esclamo con grande stupore.
"Shhh"
Nicola si volta per zittirmi.
"Ayden, ci sono novità?"
Domanda Baldur al lupo, che nel frattempo si è incamminato per guidarci.
"Pare che il gruppo del padroncino sia rimasto serragliato in uno degli accampamenti. Oltre questo, pare ci sia un gruppo sconosciuto che non permette l'avanzata dei rinforzi" rivela il lupo.
"Un gruppo sconosciuto?" domanda Nicola con un espressione dubbiosa.
"Si, è interposto tra noi e il nemico".
Improvvisamente Baldur si ferma di scatto.
"Oh no..."
"Cosa!?"
Domanda Nicola allarmato.
"Dunque è così..."
Continua Baldur.
In quel momento non ci siamo accorti che Baldur non stava parlando con noi, ma con un'altra persona del suo gruppo.
'Mio signore Baldur, il gruppo sul quale mi ha chiesto di indagare risulta essere assente'.
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