Capitolo 5

CAPITOLO 5


Alexis' POV


<< Non pensi sia rischioso venire qui? >> domandai all'oscurità.

Avevo raggiunto il limitare del bosco, fiutando il profumo della persona che mi stava aspettando.

<< Siamo solo di passaggio >>.

Una figura mantellata uscì dalla foresta, lasciando che i raggi lunari la illuminassero. Si abbassò il cappuccio, rivelando i lineamenti virili di un giovane uomo.

<< Come stai Gerard? >> sorrisi.

L'ex mago del Consiglio ricambiò il sorriso, passandosi una mano dietro la nuca. Meredy ed Ultear l'avevano fatto evadere di prigione sei anni prima, creando una nuova ed indipendente gilda... la Crime Sorcière.

<< Bene >> rispose, ma sapevo che stava mentendo.

<< Farò finta di crederti >> replicai con un ghigno << Ultear e Meredy? >>.

<< Stanno bene >> rispose.

Gerard era sempre stato un uomo di poche parole. Le due donne l'avevano fatto scappare poco prima del termine della mia gravidanza. Erano state loro due ad aiutarmi durante il parto, mentre Gerard e Dark si assicuravano che non venissimo scoperti.

I primi mesi mi ero aggregata a loro, viaggiando continuamente ed aiutandoli solo in casi estremi. Poi avevamo preso strade diverse, loro volevano espiare le loro colpe e sconfiggere l'oscurità; io volevo solo dimenticare la perdita di mio fratello, dell'uomo che amavo, dei miei amici, e quietare la sofferenza che costantemente stringeva il mio cuore.

<< Come stanno il piccolo Hikaru e Dark? >> interruppe il silenzio Gerard.

<< Stanno entrambi bene. Ora fanno ufficialmente parte di Fairy Tail >>.

Un vero sorriso si allargò sul mio viso.

<< Immagino la sorpresa dei tuoi amici quando hanno scoperto che hai avuto un figlio >>.

<< Già, erano davvero senza parole. Però hanno subito accettato Hikaru e Dark, trattandoli come persone di famiglia >>.

<< E Natsu? Come ha reagito? >>.

L'espressione di Gerard divenne sinceramente curiosa.

<< Era al settimo cielo! Dovevi vederlo, non la smetteva di vantarsi di avere un nipotino! >> esclamai ridacchiando.

Anche Gerard ridacchiò immaginandosi la scena, prima di tornare serio e pacato.

<< Lui come l'ha presa? >> domandò flebilmente.

Alzai lo sguardo sul limpido cielo stellato, prendendomi qualche istante prima di rispondergli.

<< E' cambiato molto dall'ultima volta che l'ho visto. E' diventato un uomo migliore, ha capito finalmente chi è davvero, ed ha compreso che Fairy Tail è la sua casa, che i membri della gilda sono la sua famiglia >> mormorai.

<< Stai evitando la mia domanda >> non si arrese.

Incrociai le braccia al petto, avendo bisogno di un piccolo senso di protezione. Mi sentivo vulnerabile a parlare così schiettamente.

<< Era sorpreso, come tutti del resto, ma l'affetto che ho letto nei suoi occhi era vero. Quando ha preso per la prima volta Hikaru tra le braccia, la sua gioia era sincera. Sarà un ottimo padre ne sono certa >> risposi.

<< E per quanto riguarda te? >> chiese.

<< Non pretendo nulla da lui. Voglio solo la felicità di mio figlio >> la risposta lasciò le mie labbra senza che ci pensassi un secondo.

Però ero sincera: non volevo crearmi delle illusioni.

Luxus era molto importante per me, ma non avrei mai confessato al biondo la verità.

<< Pensi di non meritarti una vita felice? >> indagò Gerard.

<< Buffo che sia proprio tu a farmi quest'osservazione >> replicai.

<< Io non merito un lieto fine >> sospirò il mago.

<< Tutti meritiamo di essere felici con le persone che amiamo >> negai convinta.

Gerard si lasciò sfuggire un sorrisetto, cogliendomi di sorpresa quando mi abbracciò poco dopo. Era insolito che mostrasse i suoi sentimenti, ma apprezzavo lo sforzo compiuto. Infatti ricambiai l'abbraccio con un sorriso malinconico.

<< Cosa sei venuto a fare qui? >>.

Luxus apparve all'improvviso alle nostre spalle, facendoci sussultare per la sorpresa. Gerard ed io sciogliemmo subito l'abbraccio e non ci pensai un secondo a fronteggiare il Dio del Tuono. L'occhiataccia che il biondo indirizzò a Gerard era un chiaro segnale di pericolo.

<< Salutami Meredy ed Ultear >> mi rivolsi al mago << E grazie per la visita >>.

Gerard si calò nuovamente il cappuccio sul volto, sfiorandomi la schiena in segno di saluto e ringraziandomi silenziosamente per la difesa che gli stavo fornendo.

Quando non sentii più il suo odore, abbandonai la posa d'attacco e fissai determinata il biondo dinanzi a me.

<< Ora te la fai con i criminali? >> s'irritò il Dio del Tuono.

<< Gerard e le ragazze mi hanno aiutata molto in passato. Sono cambiati ed ora lottano contro l'oscurità che li ha fatti soffrire. Hanno diritto ad una seconda possibilità e la stanno sfruttando al meglio >> replicai secca.

Nessuno dei due accennava ad abbassare lo sguardo, era una lotta che sapevamo non avrebbe avuto né vincitori né vinti.

Luxus ed io eravamo fatti così, testardi ed orgogliosi fin nel midollo.

<< Sei stata con lui? >>.

Quella domanda fu una stilettata al cuore. Tra tutti i dubbi e le accuse che poteva rivolgermi, quella non doveva nemmeno apparire nella lista.

Pensava davvero fossi così meschina ed insensibile?

<< Mi credi davvero una persona simile? >> chiesi.

Solo uno stupido non avrebbe colto la nota delusa ed amareggiata che oscurava la mia voce.

Luxus si accorse della cazzata proferita, permettendomi di leggere nel suo sguardo pentimento e dolore. Ma non mi lasciai intenerire, non potevo lasciar scorrere tanto facilmente quella crudele accusa.

Lo superai in silenzio, dirigendomi verso la gilda.


***


Luxus' POV


Come avevo potuto insinuare una cosa simile?

Quel dubbio non doveva nemmeno passarmi per l'anticamera del cervello, ed invece l'avevo accusata senza rifletterci.

Alexis non era una ragazza che si lasciava andare col primo che capitava. E lo sapevo bene, eppure quella domanda aveva lasciato la mia bocca senza che potessi fermarla. Era stato puro istinto, guidato dalla gelosia e dall'irritazione di vederla abbracciata ad un altro uomo.

La sentii rilasciare un flebile sospiro.

<< No >> sussurrò subito dopo.

Mi voltai, scorgendola a pochi passi da me. Mi dava le spalle, ma dalla sua postura potevo notare quanto fosse stanca e vulnerabile.

<< Non sono stata con Gerard o con altri uomini >> confessò << Né prima né dopo di te >>.

Trattenni letteralmente il respiro a quella rivelazione.

I nostri momenti erano impressi a fuoco nella mia mente e nella mia anima, eppure non mi ero mai reso conto di quel particolare. Io ero stato l'unico ad averla e non l'avevo mai capito.

La ricordavo bene quella notte. Ricordavo bene le sensazioni provate mentre dominavo, donavo, e ricevevo piacere da quella giovane donna. Potevo quasi sentire ancora sulla pelle il suo calore ed il suo profumo. E ricordavo perfettamente l'intenso benessere provato quando l'avevo posseduta.

Era bagnata, bollente, e dannatamente stretta.

Un lampo di comprensione al ricordo di quel frangente mi fece assemblare tutti i pezzi, ricomponendo totalmente il puzzle.

<< Perché non me l'hai mai detto? >> chiesi sotto shock.

<< Perché non volevo ti trattenessi. Volevo fossi te stesso, senza pensieri e freni. La tua forza ed il tuo calore mi hanno sempre fatta sentire protetta, speciale. Volevo che la mia prima volta fosse indimenticabile, e tu l'hai resa tale. Quella notte mi sono sentita amata davvero >> rispose semplicemente.

Non sapevo cosa dire. Alexis mi aveva tolto le parole di bocca.

<< Ma ora non ha più importanza >>. Quella frase mi fece raggelare, mentre fissavo la sua figura di spalle. << Ciò che desidero è la felicità di Hikaru, null'altro conta più ormai >>.

Alexis si congedò con quella confessione, lasciandomi allibito e con uno sgradevole senso d'impotenza.

Come diavolo avevo fatto a non accorgermi dell'inesperienza e della titubanza di Alexis?

Ora che sapevo, ricordare i suoi gesti erano chiaramente la conferma riguardo la sua purezza.

Ero stato uno stupido, un vero bastardo.

<< Avete discusso? >>.

Spostai l'attenzione verso Fried, scorgendolo a pochi passi da me.

<< Non sono affari tuoi >> mormorai, chiudendo gli occhi e poggiandomi con la schiena ad un grosso albero.

<< Forse dovresti iniziare a mettere da parte l'orgoglio e lasciarti andare >> proseguì tranquillamente Fried.

Nell'arco di mezz'ora era già la seconda volta che qualcuno tirava in ballo quella storia.

<< E cosa dovrei fare secondo te? >> m'irritai, riservandogli un'occhiataccia.

<< Non sei più un ragazzino Luxus. Adesso sei un uomo, ora sei un padre >>. Fried spostò lo sguardo verso la gilda da cui provenivano le grida di festa dei nostri compagni. << Lascia che siano i sentimenti a guidarti verso la felicità >>.

La rabbia che provavo per la sua intromissione e per la serata in generale svanì in un lampo, tutto a causa delle sue parole schiette e veritiere.

<< L'amore non è una debolezza, può rendervi molto più forti. Accettalo, metti da parte l'orgoglio e sii te stesso, o finirai per perderla davvero >> concluse Fried, lasciandomi nuovamente solo con i miei pensieri.


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