Capitolo 4

CAPITOLO 4


Luxus' POV


Quel pomeriggio avevamo pensato di rilassarci nel giardino della gilda, dato che era una bellissima e tiepida giornata. Eravamo seduti sotto un grosso albero, riparati dai raggi caldi ed abbaglianti del sole.

<< Voglio anch'io il marchio di Fairy Tail >> se ne uscì Hikaru.

Alexis ed io ci voltammo in contemporanea verso il bambino, scorgendo la sua espressione determinata.

<< Forse sei ancora un po' piccolo per entrare nella gilda >> disse gentilmente Lisanna.

<< Ma ho già sei anni! >> ribatté indignato.

Quell'espressione imbronciata e le braccia incrociate davanti al petto mi fecero sogghignare. Mio figlio aveva certamente un bel caratterino.

<< Non penso tu sappia già utilizzare la magia. Io ho iniziato ad allenarmi a nove anni >> s'intromise Romeo.

Il figlio di Macao era cresciuto moltissimo in quegli anni, dovevo ammetterlo, ed era anche diventato un mago del fuoco per la gioia di Natsu.

<< Mamma invece mi sta allenando da quando avevo quattro anni >> gli fece la linguaccia Hikaru.

Quella sì che era una sorpresa.

Tutti spostammo l'attenzione sulla ragazza ghignante accanto a me, notando lo sguardo fiero e soddisfatto.

<< Perché tutte queste espressioni sorprese? Non a caso è imparentato con Luxus e Natsu >> scrollò le spalle la rosata.

<< Ero certo che mio nipote fosse un tipetto in gamba! >> si esaltò il gemello.

<< Hikaru forse è comunque troppo presto per entrare nella gilda. Anche le missioni più semplici richiedono un certo livello d'addestramento ed un'elevata dose di magia >> intervenne Erza.

Lei era sempre quella che voleva la perfezione. Doveva essere certa che ogni cosa fosse come doveva essere prima di accettare un diversivo alle regole della gilda.

Alexis lanciò uno sguardo di sfida alla rossa, portando poi l'attenzione su Hikaru.

<< Tesoro perché non fai vedere ai nostri amici ciò che hai imparato fino ad ora? >> lo incoraggiò Ale.

Hikaru si alzò di scatto, un sorriso raggiante ad illuminargli il viso.

<< Vieni Dark! >> esclamò mio figlio.

Il lupo lo seguì obbediente e si posizionarono l'uno di fronte all'altro al centro del giardino.

L'espressione sorridente di Hikaru si tramutò in una più seria e nel contempo pericolosa, lasciandomi positivamente sorpreso. Mio figlio si stava realmente concentrando sullo scontro che si sarebbe svolto a breve.

<< Ne sei sicura? >> domandai ad Alexis.

Immaginai che il mio lato paterno stesse avendo la meglio sul mio lato battagliero. Non sapevo nemmeno che magia utilizzasse il mio bambino, quindi doveva essere normale la preoccupazione che sentivo nel vederlo in posizione d'attacco.

<< Stai tranquillo Hikaru sa fino a che punto spingersi >> mi rassicurò la Dragon Slayer.

Mi fidavo del giudizio di Alexis, d'altro canto era stata lei ad allevare Hikaru per tutti quegli anni. Era l'unica a conoscerlo davvero, quindi mi limitai ad annuire e a riportare l'attenzione sul piccolo e sul lupo.

<< Pronto Dark? >>.

<< Quando vuoi Hikaru >>.

<< Fire Make: Salamander >>.

Mi stupii sinceramente nel vedere una perfetta salamandra di fuoco dinanzi a mio figlio.

<< Evviva! Un altro mago del fuoco >> si esaltò Natsu.

<< E' un mago della creazione?! >> si sorpresero Gray e Romeo.

Alexis ghignò soddisfatta per le espressioni scioccate dei nostri compagni.

Dark si alzò in volo, evitando così un attacco della salamandra.

<< Lightning Make: Eagle >> creò Hikaru.

Quella fu l'ennesimo shock.

<< Fuoco e Fulmini >>.

Persino il nonno era meravigliato per quella straordinaria combinazione.

Hikaru aveva ereditato sia il mio potere che quello di Alexis. E li stava controllando entrambi con una precisione ed una perfezione agghiaccianti.

Lo scontro proseguì per svariati minuti, prima che Ale li interrompesse.

<< Basta così Hikaru >> decretò sua madre.

Il bambino aveva il respiro accelerato, ma sembrava ancora nel pieno delle sue forze. Aveva attaccato e si era difeso egregiamente, sfoderando un'innata potenza sia per la magia del fuoco che per quella del fulmine.

Alexis si voltò verso il Master, osservandolo sicura di sé.

<< In questi due anni Hikaru mi ha spesso aiutato durante i lavoretti che svolgevo per guadagnare qualche soldo. Si è confrontato con nemici che avrebbero impaurito qualunque bambino della sua età, invece lui si è dimostrato ogni volta padrone della situazione >>. La donna accolse il piccolo dinanzi a lei, carezzandogli la testa bionda con un sorriso materno. << Ha sangue freddo ed un intelletto invidiabili. Può padroneggiare due elementi senza crollare stremato. Voleva essere all'altezza di Fairy Tail, così da poter diventare un membro effettivo della gilda. Voleva rendere orgogliosi suo padre e suo zio quando li avrebbe incontrati >>.

E lo ero, ero fiero di avere un figlio come Hikaru.

<< Gli permetta di esaudire il suo sogno Master >> chiese gentilmente Ale.

Spostai lo sguardo sul nonno, notando la sua espressione pensierosa mentre teneva gli occhi chiusi e le braccia incrociate sul petto. Nessuno aveva mai ricevuto il marchio così giovane. Era una decisione molto delicata da prendere, ma Hikaru meritava quell'opportunità. E non lo pensavo solo perché ero suo padre, ma perché aveva un enorme potenziale e col giusto allenamento sarebbe presto diventato un mago eccezionale.

<< Ha dimostrato a tutti noi di essere degno del marchio. Non esistono regole ufficiali che impediscano ad un bambino di entrare in una gilda. Tutto dipende dalla sua forza di volontà, dal suo potere, e dalla decisione del Master >> pronunciai guardando Makarov.

<< Sarebbe una bella responsabilità accoglierlo a tutti gli effetti come membro di Fairy Tail >> mormorò il nonno.

<< Andiamo vecchio. Hikaru si è dimostrato all'altezza della gilda >> s'intromise Natsu.

Mi alzai e raggiunsi Alexis ed Hikaru, notando la flebile paura di un possibile rifiuto nei suoi occhietti grigi. Gli scompigliai i capelli per rassicurarlo, avvolgendo nel contempo la vita della rosata per stringerla contro di me. Le sue guance assunsero una lieve colorazione rossastra, ma si mantenne composta e padrona di sé.

Il Master aprì gli occhi, fissandoci con neutralità. Nulla traspariva dalla sua espressione, però pochi secondi dopo un sorriso raggiante illuminò il suo volto.

<< Direi che stasera abbiamo una cerimonia di benvenuto da attuare! >> esclamò.

Hikaru gridò di gioia ed iniziò a saltellare pieno d'energia, prima di fiondarsi ad abbracciare il nonnetto.

<< Grazie. Grazie. Grazie nonno >> non smetteva più di ripetere.

L'espressione allibita di Erza mi fece ghignare soddisfatto, mentre Alexis rideva per quella smisurata euforia. Era bello sentire nuovamente la sua risata contagiosa, rivedere il suo sorriso allegro e spensierato. Era dannatamente bello poter sentire ancora il suo corpo, ora più formoso e forte, contro il mio.

Semplicemente era bello riaverla al mio fianco.


<< Allora Hikaru, dove vorresti il marchio? >> domandò Mirajane.

Mio figlio si portò l'indice sul mento, pensandoci attentamente. Lanciò uno sguardo a sua madre, prima di alternarlo un paio di volte tra me e Natsu.

Poi sembrò avere un'illuminazione.

<< Qui >> decretò.

Si alzò la maglietta, indicandosi con sicurezza il fianco destro.

Mira applicò il timbro nel punto indicatole, scostandosi subito dopo per lasciar vedere a tutti il simbolo di Fairy Tail... nero.

<< Come quello di papà! >>.

Hikaru era sinceramente felice che i nostri marchi avessero lo stesso colore, e la sua espressione m'infuse un intenso senso d'affetto. Era così strano vederlo esaltarsi per una questione così piccola, ma nello stesso tempo mi faceva piacere vederlo tanto spensierato ed allegro.

<< E' identico a te quando avevi la sua età >> rise il nonno.

Spostai l'attenzione dal bambino al vecchio seduto sul bancone a gambe incrociate, un boccale di alcool tra le mani e l'espressione rilassata e contenta.

<< Hikaru è molto più socievole ed espansivo >> discordai.

<< Lo eri anche tu >> replicò Makarov.

<< Poi sei diventato solitario e scorbutico >> mi affiancò Alexis.

<< Concordo >> annuì il Master.

<< Simpatici >> sbuffai infastidito.

<< Mamma! Mamma! >> Hikaru ci raggiunse, alzandosi la maglietta << Guarda! Ho il marchio dello stesso colore di papà! >>.

<< Non avevo dubbi piccolo mio >> rise Alexis.

Aggrottai la fronte, squadrandola incuriosito.

<< Che vorresti dire? >> domandai.

<< Siete identici non solo nell'aspetto ma anche nel carattere >> rispose tranquillamente, con un'alzata di spalle << Tuo figlio ha ereditato la tua determinazione, la tua forza, la tua gentilezza, e, ahimè, anche la tua cocciutaggine >>.

Il nonno ghignò, tacitamente d'accordo con la Dragon Slayer. Invece Hikaru assunse un'espressione imbronciata, esattamente come successe a me.

<< Se parliamo di testardaggine, vogliamo discutere della tua? >> ribattei.

In quanto a ostinazione i gemelli Dragneel erano al primo posto nella classifica della gilda.

<< Lo sono meno di te >> replicò piccata.

<< Non ne sarei così sicuro >> sussurrai.

<< Cosa staresti insinuando? >>.

<< Quando ti metti in testa una cosa, nessuno è in grado di fermarti o di farti cambiare idea >>.

<< Guarda che lo stesso vale per te! >>.

<< Sono meno testardo di te e Natsu! >>.

<< Oh su questo avrei molto da ridire >>.

Assottigliai lo sguardo, esattamente come fece anche Alexis.

<< Ma stanno litigando seriamente? >> chiese sussurrando Hikaru al Master.

<< Non esattamente, ma ricorda questo Hikaru: "Tra moglie e marito, non metterci mai il dito" >> recitò solennemente il nonno.

<< NOI NON SIAMO SPOSATI! >> esclamammo all'unisono Ale ed io.

La gilda stava ridendo sotto i baffi per quel battibecco, ma presto ognuno tornò a farsi gli affari propri quando li squadrai minaccioso ed altamente irritato.

<< Però non sarebbe male se lo foste >> se ne uscì Hikaru.

Forse dovevo fare una bella chiacchierata a riguardo con mio figlio.

<< Tesoro perché non vai a divertirti con zio Natsu? >> propose Alexis.

Solo nominare il Dragon Slayer fece sorridere il bambino che si fiondò dal rosato che stava di nuovo litigando con Gray, sotto lo sguardo esasperato di Lucy e di una Juvia in modalità.

Quella ragazza non aveva ancora compreso che il moro non era minimamente interessato a lei.

<< Non ha detto una cosa sbagliata >> intervenne il nonno, riportandomi alla conversazione << Di certo sareste una coppia molto... particolare >>.

<< Non tirare fuori discorsi imbarazzanti vecchio >> lo redarguii.

Il lupo si avvicinò ad Alexis, reggendo una busta tra i denti affilati.

<< Ale è arrivata questa per te >> riferì Dark.

La giovane osservò la lettera con sguardo interrogativo, prima di aprirla e leggerne il contenuto. Un sorrisetto le increspò le labbra, prima che bruciasse il foglio e lasciasse una carezza sul capo del lupo.

<< Grazie Dark >>.

<< Un ammiratore segreto? >> la prese in giro Mirajane.

<< Fatti gli affari tuoi >> replicò con prontezza Alexis, allontanandosi senza dare alcuna spiegazione.

Fissai la schiena della ragazza con sguardo infuocato, stringendo i pugni tanto ero infastidito per tutto quel mistero.

Uno sbuffò del lupo mi fece distogliere lo sguardo dalla rosata, fissandolo sull'animale.

<< Sei geloso >> ghignò Dark, prima di raggiungere Hikaru.

<< Non sono geloso >> replicai, sapendo che poteva sentirmi perfettamente.

<< Guarda che la gelosia non è una debolezza. Al contrario, in certe situazione può essere molto istruttiva >> disse il nonno.

<< Ripeto: Non. Sono. Geloso >> scandii.

<< Come vuoi. Stai solo attento a non pentirtene... dopo >> acconsentì.

<< Di cosa dovrei pentirmi sentiamo >> lo sfidai.

<< Se non metterai da parte l'orgoglio, potresti davvero perdere una persona molto importante >> spiegò pazientemente il nonno.

Una strana sensazione seguì le parole del vecchio, poi il mio sguardo cercò subito la figura di Alexis.

La vidi lasciare silenziosamente la sala, uscendo da sola nella notte.

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