15
"Ricorda: non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere."
"Ei, come stai?" Mi chiese Mike quando mi alzai. Era ancora presto quindi avrei potuto fare colazione a casa. Il tono della sua voce era strano.
"Bene grazie." Dissi sorridendogli. "E tu?"
"Sì anch'io..." Sembrava distratto.
"C'è qualcosa che non va?"
"No nulla, solo non mi avevi detto che ti piace Matthew."
Ah, Matthew. Mi ricordavo poco della notte passata e non sapevo a cosa si riferisse.
"Non mi piace Matthew, Mike!" Cercai di mantenere un tono divertito.
"Strano, ieri sera sembrava proprio di sì..."
"Che cosa è successo? Non ricordo molto."
"Niente, hai chiamato Matthew che ti è venuto a recuperare al parco e poi ti ha portata in braccio fino al tuo letto."
Fino a lì non mi sembrava che ci fosse nulla di sospetto. Forse avrei dovuto raccontare a Mike di quello che provavo per Matthew, ma non sapevo nemmeno io esattamente di cosa si trattasse. Preferii aspettare almeno che le cose tra di noi si risolvessero o come minimo si calmassero un po'.
"Poi parlavamo e gli hai stretto la mano, mentre cercava di allontanarsi."
"Ah. Mike ero un po' andata non sono affidabile in quei momenti..." Affermai con voce stridula.
"Lui non ha reagito. Se state insieme potete anche dirmelo." Continuò come se non avessi parlato. Era appoggiato contro allo stipite della cucina e le mani ne stringevano i bordi sporgenti.
"Mike ma io e lui non stiamo insieme!"
"Ok ok allora ci credo." Affermò un po' meno di cattivo umore. Perché gli interessava tanto se mi piaceva Matthew?
"Bene, possiamo andare ora?" Chiesi porgendogli una tazzina di caffè che avevo preparato mentre cercavo di chiarire le sue perplessità.
"Sì certo."
Uscimmo di casa e, senza badare più alle formalità, entrammo insieme. Fortunatamente passammo abbastanza inosservati. Le voci giravano in fretta e forse qualcuno che ci aveva notato insieme avrebbe incominciato a spettegolare sulla nostra possibile, o meglio inesistente, relazione.
"Devo passare un attimo da Sara, tu inizia pure ad andare." Sara era la segretaria di Mike. Lo vidi allontanarsi in modo sciolto. Michael doveva fare proprio strage di cuori tra le ragazze dell'ufficio.
"Ok!"
Mi diressi verso l'ascensore. Le porte si aprirono e Matthew comparve alla mia vista. Il suo sguardo incontrò il mio. Sembrava che mi stesse aspettando. Un sorriso apparve sulle sue labbra e il mio cuore iniziò a martellare freneticamente.
"Ciao." Lo salutai schiarendomi la voce e abbassando istintivamente lo sguardo. I miei tacchi neri si abbinavano perfettamente ai jeans a sigaretta che indossavo. Sorrisi compiaciuta tra me.
"È carino il tuo orsetto." Disse lui.
Avvampai, porgendogli il mio sguardo: sicuramente mirava alla serata precedente.
"Mi spiace per...per ieri. Io ehm...non so che mi sia preso...sai è che...la birra..." Farfugliai in preda all'imbarazzo.
"Hai detto una cosa quando mi hai chiamato." Continuò, la sua voce era intensa. Sorrideva in modo provocante. Era appoggiato contro alla parete dell'ascensore, con una mano si reggeva al corrimano circolare che gli arrivava sotto alla vita e sul quale stava comodamente seduto. Le gambe erano incrociate, mentre l'altro braccio penzolava al fianco.
"C..cosa?" Il mio cervello lavorava freneticamente, la vocina che abitava nella mia testa urlava come una matta e io non riuscivo più nemmeno a pronunciare una parola senza balbettare e sembrare una completa idiota. Fosse stato per me avrei continuato ad osservarlo come se potesse scomparire da un momento all'altro.
-andiamo di bene in meglio...-
"Hai detto che ti mancavo." Pronunciò quelle parole con estrema dolcezza, pensai di stare sognando. Sembrò non notare tutto quello che mi ronzava in testa, anche se ero certa che lo stesse solamente ignorando. "È vero?" Chiese subito dopo.
-ok, che cosa gli rispondo ora? Ovvio che è vero razza di idiota però è anche vero che sei stato un po' tanto stronzo con me...-
"Sì." Parlai solo dopo qualche secondo, ma la mia voce lasciava trapelare quanta fretta avessi nel rispondere affermativamente.
Matthew si avvicinò a me e io istintivamente feci un passo indietro. Le mie spalle toccarono l'acciaio della parete dietro di me. Il contatto con materiale freddo mi fece rabbrividire.
Girò lievemente la testa di lato e mi sfiorò la mascella con un dito.
"Anche tu mi sei mancata."
Le parole gli uscirono come zucchero e in quel momento persi il controllo di me: la mia vocina faceva le capriole e io avevo smesso di respirare.
Si protese verso di me e posò delicatamente le sue labbra sulle mie. Chiusi le braccia attorno al suo collo e gli accarezzai la testa mentre assaporavo quel momento che avevo desiderato ormai da troppo tempo. Ogni volta era come un primo bacio con lui e non mi deludeva mai.
Le porte dell'ascensore si aprirono, ma noi non ce ne accorgemmo.
"Ah Andrea..." La voce s'interruppe, sembrava che qualcuno stesse per dirmi qualcosa di cui si era dimenticato d'informarmi in precedenza. Mi staccai da Matthew e i nostri sguardi s'incrociarono. Per la prima volta vedevo che teneva a me davvero. Mi girai e Mike mi guardava deluso.
-Cazzo.-
Si allontanò, i ricci si muovevano come molle dorate.
"Mike aspetta!" Gli urlai tentando di seguirlo, ma Matthew mi prese per la mano.
"Che è successo con Mike?" Chiese interessato e con tono dolce.
"Mi ha chiesto se stavamo insieme e gli ho detto di no."
"Ah, aspetta, forse è meglio che gli parli io."
"No, c'è altro. Gli ho detto che non mi piacevi."
"Ed è così?" Chiese con tono più indifferente di prima.
"Hai bisogno di un'altra risposta?" Gli chiesi guardandolo maliziosamente.
"Credo di no, abbiamo già fatto impazzire abbastanza il povero Mike." Disse ridendo e guardandomi con gli stessi occhi maliziosi. La sua voce roca mi faceva impazzire.
"Va' e cerca di spiegargli le cose..." Gli dissi lasciandolo andare.
Si avviò con passo spedito e fui mossa da un moto di curiosità. Dopo che svoltò l'angolo lo seguii. Mi fermai dietro ad una porta quando vidi che Matt era entrato e aveva trovato Mike. Volevo sapere che cosa avrebbe detto di me. Purtroppo non lasciava mai trapelare i suoi sentimenti e quindi non avevo ancora capito se tra noi sarebbe potuto nascere qualcosa di serio, o se per lui fossi solo un passatempo come tanti altri.
"Che ti prende Mike?" Gli chiese
"Che mi prende? Non mi prende niente, solo non mi piace che mi si menta in modo così evidente!" Rispose arrabbiato. Le voci erano attutite dallo spessore della porta chiusa che ci separava. Stavo spudoratamente origliando attraverso la porta e mi guardavo attorno sperando che non passasse nessuno di lì.
"Mike non è come pensi..." rispose Matthew e sapevo che stava sorridendo.
"E allora come? Sentiamo su! "
"Andrea e io..noi non stiamo insieme."
Sebbene fosse quello che gli avevo detto poco tempo prima le sue parole mi fecero male.
"Ah no? E allora perché vi baciavate in ascensore?"
"Perché siamo attratti l'uno dall'altra, ma non c'è niente."
-Attrazione? Non c'è niente?-
"Non avresti potuto dirmi che ti piace? Sono il tuo migliore amico...o almeno credevo di esserlo."
"Non essere sciocco! Certo che lo sei! Ma è complicato noi litighiamo sempre e poi in alcuni momenti ci desideriamo, ma è strano e io...non so cosa sia, davvero." Immaginai che si stesse passando la mano tra i capelli scuri.
"Matthew da quando sei tornato non ti sei mai più fidanzato con nessuna, non hai più avuto una relazione che durasse più di tre mesi. Quella bambina non la troverai mai e non le potrai fare da padre e lo sai."
"Io devo tutto al padre. Gli ho promesso che l'avrei trovata, che mi sarei assicurato che stesse bene e ci riuscirò. È stata l'unica cosa che mi ha chiesto. Dovesse costarmi anche tutte le relazioni di questo mondo."
-relazioni? Bambina? Padre? C'è un'altra? Cosa c'entra una bambina con lui?-
"E Andrea merita di essere la seconda scelta?"
"Per ora è tutto quello che posso fare."
"Davvero? Preferisci cercare la bambina cresciuta?" Chiese scettico lui.
"Sì. E poi perché tutto questo interessamento per lei?" Rispose più acido.
"Matthew, Andrea mi piace dal primo giorno in cui è apparsa qui."
"Allora perché non mi hai detto nulla?" Dalla voce sembrava si fosse più tranquillizzato.
"Perché pensavo che ti piacesse e che tu piacessi a lei, quindi volevo che steste bene."
"Mike non lo sapevo. Se lo avessi saputo..." La sua voce sembrava più dolce nei confronti dell'amico. Mi sembrava di essere merce di scambio, non volevo sentire più una parola di quella conversazione. Mi allontanai da quella porta e da quel corridoio rifugiandomi nel mio studio.
"Ehi." Disse Matthew posandomi un bacio sulla guancia quando entrai nel suo ufficio.
"Dobbiamo parlare." Gli risposi con tono freddo.
"Che succede?" Il suo volto mutò in una espressione perplessa e un po' preoccupata.
"Che cosa c'è tra di noi? "
"Ma che domande mi fai?" Disse sorridendo e accarezzandomi una mano. La scostai. "Lo sai che cosa c'è." Il suo sguardo era d'intesa.
"Forse no, forse mi sono sbagliata su di te. Tra noi c'è solo attrazione no? Non c'è nulla. Non sono la seconda scelta di nessuno e tanto meno la sarò per te. Ti rendo le cose più facili: va', cerca la ragazza che ami, trova quella bambina o donna che sia e lascia in pace me per favore." Parlai con tono calmo anche se dentro di me stavo per scoppiare, avrei voluto coprirlo di insulti, avrei voluto piangere, ma a cosa sarebbe servito?
"È stato Mike a dirtelo?"
"Che t'importa!" Sbottai
"Andrea, ti posso spiegare."
"Sì? Io non credo ci sia più nulla da dire." Risposi nuovamente con voce calma, ma tagliente come una lama.
Uscii dalla stanza sentendo Matthew chiamarmi un'ultima volta.
Avevo finito il mio lavoro per quella giornata, così recuperai le mie cose e sbattei la porta uscendo dall'ufficio che avevo in comune con Michael senza salutarlo.
Andai nel suo appartamento e mi sentii incredibilmente fuori luogo. Mike aveva cercato di proteggermi da Matthew quella mattina, nonostante l'avessi deluso. Almeno con lui avrei potuto chiarire tutto.
________________________________
Ciao a tutti❤️! Cosa ne pensate del comportamento di Matthew e cosa credete che succederà con Mike? Sorpresi che gli piaccia Andrea?
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top