1 INASPETTATO
La diagnosi non lasciava dubbi, dovevo operarmi, la chirurgia oculare era l'unica soluzione, e sarei stato sottoposto all'intervento il prima possibile.
Il giorno stabilito, arrivai presto in ospedale per sbrigare le pratiche necessarie e tutti gli adempimenti pre-ricovero.
Notai subito un'infermiera, una ragazza molto carina, capelli biondi mossi ed occhi castani, lessi il nome sul cartellino di riconoscimento: Sofia. Stava parlando con un ragazzo moro, infermiere anche lui, e aveva gli occhi più belli che avessi mai visto, occhi azzurro cielo.
Che occhi
La ragazza si avvicinò a me:
"Salve, è lei Matteo?"
"Sì, sono io"
"Prego, mi segua"
Ci dirigemmo in una saletta, mi spiegò tutti i dettagli dell'operazione e del recupero post-operatorio.
"L'operazione durerà un'ora, non sarà invasiva ma potrebbe causare dolore nel periodo di degenza. Non potrà bere acqua dopo la mezzanotte perché faremo prima delle analisi del sangue. Resterà una notte. Queste sono le pillole, deve prendere una compressa ogni giorno per un mese. Le mostro la camera"
"Grazie, signorina"
"Puoi darmi del tu, mi chiamo Sofia"
"Matteo, piacere di conoscerti"
"Senti, Matteo, tra poco finisco il turno, ti va di fare quattro chiacchiere per conoscerci meglio? Mi farebbe piacere"
"Lo chiedi a tutti i pazienti?"
"Certo che no! Tu hai qualcosa di speciale, riesco a percepirlo"
"Per me va bene. A dopo"
Ho fatto conquiste!
Mi sistemai in camera, era la solita stanza d'ospedale, fredda e asettica, ma almeno ero solo, non c'erano altri letti. Non mi andava di stare a letto, stavo bene, non c'era motivo, mi sentivo solo ed annoiato.
"Matteo, ci sei?" riconobbi la voce di Sofia
"Entra pure"
"Che ne dici di andare al bar, possiamo chiacchierare tranquillamente davanti a un caffè"
"Mi sembra un'ottima idea"
Quanto è carina e simpatica questa ragazza
Mi piace!
"Allora, quanti anni hai? Cosa fai nella vita?" mi chiese a raffica
"Calma, calma, una domanda alla volta!" risposi sorridendo
"Ho 26 anni, sono laureato in Ingegneria Elettronica e lavoro presso un'azienda di elettronica ad alta specializzazione tecnica, tu?"
"Wow! Io ho 23 anni, studio Infermieristica e lavoro qui da 6 mesi, tirocinio formativo. Sei fidanzato o sposato?"
"No"
C'era qualcuno che ci guardava, all'inizio non diedi peso alla cosa, ma le sue occhiate diventavano sempre più insistenti, era il ragazzo che avevo visto con Sofia.
Che vuole?
"Stefano, arrivo subito, perdonami!" disse Sofia rivolgendosi a lui
Voleva parlare con lei, ecco perché guardava
Il suo sguardo mi turbava...
"Scusami, Matteo, il mio collega mi sta aspettando, dobbiamo occuparci di una pratica importante"
"Certo, vai pure, ti sta guardando male!"
"Chi, Stefano? Ma no, Stefano è buono come il pane, è un ragazzo d'oro, occhi profondi come la sua anima"
Occhi profondi come la sua anima...
"Vai pure, Sofia, non voglio trattenerti ulteriormente"
"A presto, Matteo!"
Occhi azzurro cielo continuava a fissarmi...
Magari è solo geloso perchè prova qualcosa per lei
Ero in camera, dopo cena decisi di guardare un film con il mio tablet, qualcuno bussò alla porta, era lui...
"Buonasera, scusi per il disturbo" disse
"Buonasera, non si preoccupi"
Vedendolo da vicino mi accorsi che era poco più alto di me, il suo fisico era atletico al punto giusto, e rimasi impressionato dagli occhi.
"Le ho portato le pillole che dovrà assumere stasera"
"Grazie"
"Si ricordi di prenderle entro mezzanotte, poi non potrà più bere"
"Me l'hanno già detto"
"Scusi, deformazione professionale. Stia tranquillo per domani. Buonanotte"
"Buonanotte"
E' un ragazzo gentile
Mi alzai alle 7, e dopo le analisi, il dottore mi accompagnò in sala operatoria ripetendomi le solite raccomandazioni sentite e risentite.
Avvertivo un leggero fastidio agli occhi durante l'intervento, poco dopo il buio si impossessò di me, una volta concluso l'intervento, iniziai a lacrimare e sentii qualcuno che dolcemente mi asciugava le lacrime, pensai subito a lei, Sofia.
Mi accompagnarono in camera, a quel punto ebbi una notizia che non avrei voluto ricevere.
"Matteo, ci dispiace informarla che a causa di un imprevisto, c'è stato un problema durante l'operazione. È una situazione incresciosa." disse il dottore
Mi spiegò dettagli tecnici che non potevo capire.
"La degenza durerà una settimana" aggiunse
"Una settimana? Non posso, ho il mio lavoro, e come posso stare una settimana senza vedere nulla? Si rende conto di quello che mi sta dicendo?"
"Non si preoccupi, qualcuno verrà ad assisterla ed aiutarla per le mansioni più difficoltose"
Non posso crederci
Fatemi uscire di qui!
Chiamai mio padre per informarlo sulla situazione:
"Chiama papà" dissi al telefono tramite comando vocale
"Pronto?"
"Papà"
"Matteo, sei in vivavoce, ti sentiamo"
"Purtroppo c'è stato un imprevisto e resterò qui più del dovuto"
"Mi dispiace tanto, figlio mio"
"Non preoccuparti, posso raggiungerti subito" intervenne mia madre
"Mamma, non puoi perdere un giorno di lavoro"
"Come farai da solo?"
"Mi aiuteranno loro. Non ti preoccupare, mamma, sono solo pochi giorni, me la caverò"
"Ne sei sicuro?"
"Sì, state tranquilli, tornerò presto a casa, sano e salvo"
Almeno spero
Iniziai a tastare tutta la stanza, per abituarmi alle cose, per sapere dove andare e come usare il bagno. Dopo svariati tentatevi e qualche botta che mi avrebbe provocato più di un livido, riuscii ad orientarmi meglio. Mentre camminavo per la stanza, qualcuno entrò.
"Matteo, sono Sofia, mi dispiace tanto per quello che è successo, ma stai tranquillo, ci prenderemo cura di te"
Come avete fatto durante l'intervento!
"Già"
"Ti ho portato il pranzo, vuoi una mano?"
"Faccio da solo, grazie"
Udii il suono del cercapersone di Sofia.
"Devo andare, si tratta di un caso urgente, torno più tardi"
"Certo"
Si allontanò e poco dopo avvertii una presenza nella stanza...
"Hai fatto presto, sei stata velocissima" sorrisi
Nessuna risposta...
Mi appoggiò le mani sulle spalle per farmi sedere sul letto e avvicinò una forchetta alle mie labbra.
"Posso farcela da solo"
Sofia insisteva e la lasciai fare, dopo pulì il mio viso e mi diede una pillola.
"Sofia, sei davvero gentile, grazie"
Ancora nessuna risposta...
Mi sfiorò la guancia con la mano, sentivo un profumo agrumato mai sentito prima... poi sentii la porta chiudersi.
Non sapevo che fare, usavo i comandi vocali del telefono per chiamare i miei familiari, chiamai anche la mia azienda per avvisarli, poi ascoltai un pò di musica per rilassarmi. Gli occhi mi facevano decisamente male, inoltre, ero stressato da quella situazione.
Sono immerso nell'oscurità
Dopo qualche ora, arrivò il dottore per la visita di controllo:
"Le cose procedono bene, rimuoveremo i bendaggi tra quattro giorni"
4 giorni e non più una settimana
Meglio di niente
"Che ore sono?" chiesi al telefono
Sono le ore 18
Arrivò la cena e Sofia questa volta entrò senza far alcun rumore.
"Perchè non parli più? Sei diventata timida tutto d'un tratto?"
Nessuna risposta...
Mi diede da mangiare, mi toccò la fronte, voleva controllare se avessi la febbre. Nessuno parlava, ma la sua presenza mi faceva stare bene, mi sentivo molto a mio agio in sua compagnia ed ero rilassato.
"Allora? Non vuoi proprio parlare? Sembri una ragazza piuttosto spigliata!"
Mi spinse sul letto e mi rimboccò le coperte, dolcemente.
"Sei premurosa, ma è troppo presto per andare a dormire"
Nessuna risposta, come sempre...
"Va bene, hai ragione, sono stanco, provo a dormire"
Mi addormentai con quel profumo addosso.
Alle 8 arrivò la colazione, sentii la signora della mensa che distribuiva i pasti nelle le varie stanze, due fette biscottate e latte parzialmente scremato.
Il dottore passò alle 9 per la solita visita di controllo.
"Molto bene, le sue condizioni sono stabili, non noto peggioramenti, se tutto va bene, tra qualche giorno toglieremo le bende e procederemo con le dimissioni"
"Grazie"
Sofia era ormai una presenza costante, mi portò la colazione, cornetto e cappuccino.
Che fame!
"Grazie, avevo davvero fame, quanto ti devo?"
Nessuna riposta
Ovviamente
"Mi sono abituato ai tuoi silenzi"
Questa volta il suo telefono parlò:
È bello stare qui con te
"Ah, è cosi? Non parli ma il telefono parla per te. Va bene, questo gioco mi diverte, continua"
Lei continuava a digitare.
Mi piaci dal primo momento in cui ti ho visto
"Ne sono lusingato"
Iniziammo a parlare di tante cose, musica, cibo preferito, viaggi, università, famiglia, ci stavamo conoscendo meglio e scoprii che avevamo tante cose in comune. Avevamo un modo tutto nostro di comunicare, io a voce e lei tramite telefono.
"Sofia, quando tutto sarà finito, vorrei uscire con te"
Non sai quanto mi piacerebbe rispose il lettore vocale di testo
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