.25. .Part Two.

«This is gonna hurt but I blame myself first, cause I ignored the truth.»

«I-io... ho baciato Zade, la notte in cui ho incontrato Jacob» rivelai, lasciando che una lacrima si unisse alle piccole gocce di pioggia che continuarono a bagnare il mio volto, e ciò che dissi sembrò essere come una pugnalata al cuore per Louis, sul viso un'espressione indecifrabile.

«Louis, io... mi dispiace. Mi dispiace tanto per non avertelo detto prima, avrei dovuto farlo, ma non... non ne avevo il coraggio».

Era come se tutti i presenti fossero rimasti impietriti dopo quella rivelazione, perché nessuno osò parlare: l'unico rumore udibile era lo scroscio leggero della pioviggine, che continuava a colpire i nostri corpi dai cuori ormai infranti in mille pezzi.

Rivolsi il mio sguardo su Louis, a pochi metri da me, e quando i miei occhi incontrarono i suoi dalle mille sfumature celesti, un'esplosione di emozioni mi travolse: delusione, amarezza, incredulità...

Tradimento.

Osservando le sue iridi chiare, che fin dal primo istante avevano rapito il mio cuore, riportai alla mente ogni singolo istante carico di emozioni avessi passato con lui:
il giorno in cui, incontrandomi quasi per caso, aveva deciso di tenermi con sé, salvandomi la vita.

Quello in cui mi aveva tenuta nascosta da mio fratello, quando avrebbe potuto tranquillamente lasciarmi in pasto a Jacob senza ripensamenti.

Il nostro primo bacio, il suo «non sei una qualunque, e per me quel bacio significa qualcosa».

Il suo tocco delicato sul mio corpo quando avevo deciso di concedere una parte di me a quel ragazzo di cui, quasi con certezza, mi ero innamorata.

Era come se, in quel frangente, ogni persona intorno a noi fosse scomparsa: eravamo rimasti solamente noi, noi con le nostre parole non dette, coi nostri errori, con le nostre incertezze.

Louis contrasse la mascella pronunciata, poi, poco dopo, emise un sorriso amaro che mi spezzò il cuore.

Io lo avevo ferito.

Non mi sarei mai perdonata per questo.

«Va bene» disse solamente, rivolgendo per un solo istante lo sguardo al suolo.

«Non so come sia potuto succedere, ma va bene, Amber. Sei una magnifica bugiarda, un'attrice impeccabile. L'unica giustificazione che mi viene in mente è questa» pronunciò, e parve cercare in ogni modo di non permettere alle emozioni di sopraffarlo.

Aprii la bocca per dirgli che stava sbagliando, che non avevo mai mentito e neppure finto riguardo i miei sentimenti per lui, ma fu Louis stesso a bloccarmi.

Emise una mezza risata aspra prima di riprendere a parlare.

«La cosa divertente è che se questa sera ho vinto, sputando sangue e con grande fatica, è stato solo pensando costantemente a te. Ti avevo promesso che avrei vinto, e... l'ho fatto. Ma a quanto pare non t'importava molto, dato che hai presto trovato rifugio tra le braccia di qualcun altro».

Le parole di Louis furono glaciali, e dopo aver ripreso a guardarmi non interruppe il contatto visivo con me neppure per un istante: non era mai stato così serio nei miei confronti, e sapevo che, attraverso questa sua estrema rigidità, non stava facendo altro che nascondere il profondo dolore che stava provando.

Dolore che io stessa gli avevo inflitto.

«Perciò va bene, Amber. Grazie di tutto... grazie della farsa» disse infine, e a quel punto parlai prima che chiunque altro potesse interrompermi.

«Ti prego, Louis, non devi minimamente pensarlo. Niente di tutto quello che è successo tra noi è stato una farsa, devi credermi...» il mio volto era ormai copioso di lacrime, e feci un passo verso di lui: tutto ciò che avrei voluto fare, in quel momento, era tuffarmi tra le sue braccia, dirgli che ogni singola emozione mi avesse fatto provare era autentica e sincera, che avevo commesso un irrimediabile errore, per cui avrei pagato le conseguenze per il resto della mia vita...

Ma non potevo farlo, non potevo fare niente di tutto ciò: fissando in lacrime gli occhi di ghiaccio di Louis inespressivi su di me, capii che la più grande paura avessi maturato in quegli ultimi mesi si era appena avverata.

Lo avevo perso.

Avevo perso l'unica persona fosse stata capace di tirarmi fuori dalla fossa in cui ero precipitata.

«Ma certo che no».

La voce di Victor, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, riecheggiò nella notte: il ragazzo si avvicinò a me e io mi voltai verso di lui, provando una rabbia incontenibile anche solo nel sentirlo parlare.

«Amber ci tiene troppo a te, Louis, per aver recitato una farsa. Sono convinto che quello che c'è stato tra voi,è stato qualcosa di profondamente vero. Da alla fine anche lei, come ogni donna al mondo, si è invaghita del cattivo ragazzo, fregandosene altamente di te, la persona che le ha dato tutto ciò che aveva. Sono tutte così, Louis: prima o poi dovevi farti male per capirlo». Il ragazzo dalla pelle pallida scrollò le spalle, come se avesse appena pronunciato qualcosa di sensato e convincente, ma la sua intromissione non fece altro che farmi infuriare.

Non doveva mettere becco sulla mia vita e su ciò che provavo.

Lui non era a conoscenza dei sentimenti che nutrivo per Louis, non aveva la minima idea di come io e Zade avessimo fatto ad avvicinarci tanto.

Fu proprio per questo che, incarognita, mi rivolsi a lui.

«Smettila di parlare, chiudi quella dannata bocca! Tu non sai niente!» sputai, fissandolo con immenso odio: aveva ragione Zade.

Di Victor non ci si poteva fidare.

Uno spaventoso sorriso sornione per nulla adatto alla situazione nacque sul viso del corvino che, estremamente sicuro di sé, prese ad avvicinarsi a me.

«Vorresti forse dirmi che mi sto sbagliando? Vorresti farmi credere di non esserti innamorata di Zade nonostante tutto quello che ti ha fatto, uh?» una volta giunto dinanzi a me il ragazzo mi guardò con tono di sfida, ma non mi lasciai intimorire dal suo atteggiamento imperturbabile finché la sua allegria non mutò in un'espressione infastidita.

«Rispondi!» mi urlò in pieno viso, facendomi sobbalzare.

«Allontanati subito da lei!» esclamarono Zade e Louis all'unisono, e subito quest'ultimo si voltò furioso in direzione del moro che, fino a quel momento, non aveva aperto bocca: solo a quel punto sembrò rendersi realmente conto di tutto.

Solo a quel punto Louis sembrò rendersi conto che fosse stato proprio il suo migliore amico, a tradirlo.

Il ragazzo dai capelli castani gli rivolse un'occhiata agghiacciante, e parve sul punto di dire qualcosa di estremamente tagliente, se solo la rumorosa risata di Victor non avesse attirato l'attenzione di tutti su di sé.

«Hai visto cos'hai causato, Amber? Due uomini in conflitto, soltanto per te. Era questo che volevi?»

«Adesso basta!» fu il grido improvviso di Lincoln: a testa alta prese a camminare verso il corvino.

«Smettila di fare lo psicanalista fallito, Victor, chiudi quella fogna per un fottuto istante! Questo non è una merda di film, è la loro vita, devi smetterla di giocare con i loro sentimenti! Quello che succede loro non sono cose che ti riguardano!» esclamò, e mi resi conto che si fosse frapposto tra me e Victor solamente quando me lo ritrovai davanti.

Il ragazzo dalla pelle pallida e i capelli corvini passò la lingua sui denti, insofferente alle sue parole, tenendogli testa.

«Ha ragione Lincoln: smettila di seminare zizzanie, non hai alcun motivo di farlo» affermò Nolan in difesa dell'amico, incrociando le braccia al petto, un profondo cipiglio puntato in viso, e notai Isaac, rimasto in silenzio per tutto il tempo, affiancare il biondo.

«Ti sei rivelato per quello che sei, Victor. Ora tutti l'hanno capito» furono le parole di Zade, che guardò il ragazzo con estremo disprezzo, come fosse diventato il suo peggior nemico.

«E tu invece, Zade, mh?»

Louis, che sembrava ormai stanco di rimanere in silenzio e mantenere la calma, si rivolse al suo migliore amico voltandosi totalmente verso di lui, il volto inasprito.

«Tu che punti tanto il dito, cosa saresti? Credi di essere un amico leale? Una persona di cui fidarsi? Oppure credi di non essere altro che un infame, che ha tentato di sottrarre al suo migliore amico la propria ragazza

«Louis...» Lincoln cercò di dissuaderlo, studiando il suo viso come se già sapesse come sarebbe andata a finire.

Ma sembrava che niente, in quell'istante, avrebbe potuto fermarlo.

Zade sostenne lo sguardo di Louis su di sé, e nonostante sembrassero non trapelare alcuna emozione, ormai quegli occhi li conoscevo bene.

Esprimevano un profondo rimorso, e non parvero affatto pronti ad affrontare il grosso errore commesso nei confronti di una persona così importante per lui.

«Amber mi ha indubbiamente ferito, non c'è alcun dubbio a riguardo. Ma tu, Zade?» continuò Louis, «tu mi hai tradito. Eri il mio migliore amico, mio fratello, eppure, mi hai comunque fatto questo. Ho solo una domanda... perché?»

Ormai Louis non tentava più di mascherare le sue emozioni: era un misto di delusione, rabbia e... ferocia.

Il suo corpo era teso mentre osservava furente la figura di Zade che, poco dopo, decise di prendere la parola.

«Non ho cercato di sottrarre niente a nessuno, Louis, è... è successo e basta. Non hai nulla di cui preoccuparti, comunque: ti assicuro che Amber non prova niente per me» concluse, rivolgendomi una rapida occhiata.

Ciò che affermò mi mandò in completa confusione.

La verità era che ormai non sapevo più cosa sentivo per Zade: per interi mesi lo avevo odiato a causa di tutto ciò che mi aveva fatto, ma ora che ero a conoscenza di cosa si celasse dietro il suo tormento e la sua brutalità... non avevo davvero idea di cosa scaturisse in me quell'uomo dall'animo cupo.

«Oh, quindi adesso vorresti davvero farmi credere che Amber non provi niente per te. Allora, come mi spieghi il fatto che ti ha  fottutamente baciato?» gli domandò ormai urlando, pieno d'ira, avvicinandosi a lui fino a essergli faccia a faccia. Spalancai gli occhi, spaventata da ciò che sarebbe potuto succedere di lì a poco.

«Okay Louis, va bene! Vuoi sapere perché? Vuoi sapere perché ho baciato Amber?» pronunciò Zade a quel punto; lo vidi stringere i pugni lungo i fianchi.

«Perché la tua fottutissima ragazza è la copia di Camille, cazzo! In tutto! è la sua fottuta copia!» ammise Zade, spezzandomi il cuore nell'udirlo ammetterlo e spiazzando Louis che, in piedi davanti a lui, fissò allibito l'amico.

«Non so cosa sia scattato in me, ma questa somiglianza mi ha fatto semplicemente uscire fuori di testa. E a me dispiace, Louis, ti giuro che mi dispiace da impazzire se è successo tutto questo casino, ma io non ho potuto farne a meno...»

«Fare a meno di cosa?» gli chiese Louis, stremato: la sua espressione era quella di chi aveva sempre avuto il presentimento di qualcosa che solo in quel momento si era rivelato reale.

Fu dopo le ultime parole di Zade che il mio corpo parve cessare di funzionare correttamente, anche se per un solo istante: ciò che disse riecheggiò in quella strada buia e desolata, e io percepii il mio cuore fermarsi, i miei polmoni svuotarsi di ogni singola particella di ossigeno e le mie gambe, tremanti, parvero incapaci di continuare sostenere il peso del mio corpo, dopo quella rivelazione.

«Di innamorarmi di lei».

L'intero mondo cessò di esistere.


Spazio autrice
NB: So che moltx di voi staranno pensando: "ma com'è possibile che la storia sia finita qui, proprio sul più bello?" Beh, non temete, perché "Ti Salverò La Vita Stanotte" non finisce affatto qui!
Ho rimosso il resto dei capitoli su Wattpad perché presto annuncerò una grande notizia che riguarda questa storia! Perciò vi invito a seguirmi sulla mia pagina di Instagram, __.CORASTORIES.__ , dove pubblicherò a brevissimo l'annuncio ufficiale che sono sicura vi farà impazzire!
Vi aspetto❤️

Strazio, drama e perdite di battiti sono tutti elementi che compongono questo capitolo.
Non mi dilungherò molto, perciò vi chiedo solo: vi è piaciuto? Cosa ne pensate?
Nel prossimo le cose potrebbero davvero precipitare...🙊
Alla prossima❤️

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