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Gli occhi fermi sulle due figure.
Li guardò e con un peso al petto si avvicinò.
Era doloroso vederlo brillare insieme a qualcun'altro che non fosse lui. Così com'era doloroso il non poterlo più viverlo, amarlo e sentirsi stringere fra quelle braccia. Il non poterci fare l'amore accoccolati insieme magari sul divano, quando la giornata andava male. Ma poi alla fine bastava vederlo é tutto aveva più colore.
Tutto quel casino poi era successo solo ieri, eppure gli sembrava passata un eternitá quel non guardare più quegli occhi sin troppo preziosi e passionali.
Una mano sulla spalla lo riportò alla realtà e girandosi vi trovò affianco l'amico che lo guardava malconico.
Il piccolo sorriso ad impreziosirgli quelle piccole labbra rosee e i capelli di solito perfetti, in quel momento invece disordinati.
«Va' da lui ».
Lo spronò Vic, scuotendolo appena dalla spalla.
« Vado ».
Si incorreggiò Alex, con un accenno con la testa.
« Alex ».
Disse Anthony, prendendo ad avvicinarsi al più piccolo. Guardò quegli occhi - di solito vivi - che oggi invece sembravano molto più spenti e gonfi, cercando di respingere il bisogno di abbracciarlo sino a quando l'altro non si sarebbe sentito un pochino meglio.
Al si lasciò totalmente annegare in quegli occhi tempesta che sin dalla prima volta erano stati in grado di farlo innamorare. Lo rivoleva indietro. Voleva avere nuovamente la priorità di essere l'unico ad averlo. Forse era da egoisti a pensare una cosa del genere. Ma al momento non era così. C'era stato Al sino a qualche giorno fa a riempire il cuore di Anthony. Era impossibile che solo qualche giorno di tempo si fosse cercato già qualcuno. Era inammissibile.
Sospirò appena e fece un passo in più per raggiungere il maggiore.
« P-possiamo parlare? »
Chiese il più piccolo, sentendo il cuore fermarsi in gola.
Al lasciò che l'ansia lo invadesse. Lo osservò nostalgico per qualche secondo e anche se titubante lo guardò dargli le spalle.
« Solo per pochi minuti. Tra poco devo rientrare a lavoro » sussurró freddamente An, con un senso di colpa ad attanargli la bocca dello stomaco.
« Ti prometto che non ti ruberò un minuto in più. Solo pochi secondi »
rispose con rassegnazione il più piccolo, prendendo a seguirlo. Incrociò le mani tra loro.
« Cosa ci é successo An? »
Aggiunse, sentendo il bisogno di urlargli ciò che sentiva in faccia.
« DAVVERO MI STAI CHIEDENDO COSA É CAMBIATO, EH AL ? NON HAI PENSATO CHE QUESTO? É POSSIBILE CHE NON HAI CAPITO NIENTE? » sbraitò, prendendo a voltarsi verso il minore con il viso totalmente rosso, per poi divorare la loro distanza.
Al si ritrovò a guardarlo senza parole. Troppo ferito da ciò che aveva appena udito e la prova ne era anche quelle lacrime che avevano ripreso a scendere.
« E incredibile che tu non ti accorga di niente ma solo di ciò che vuoi vedere te stesso » aggiunse e con le mani lo afferrò fortemente dalle braccia. Era certo che facendo così lo stesse ferendo, ma nonostante ciò non riuscì a darsi comunque un contegno. Era naturale fargli vedere cosa lo stesse facendo più male.
« Sai che c'è? C'è che ho avuto un momento in cui il mondo mi é crollato addosso, ma non ho voluto fare parola di questo accaduto. Perché tu eri così preso dalle tue cose e il tuo lavoro che non ti ho voluto mettere addosso più alcuna preoccupazione. Soffrivo ma lo facevo in silenzio. Piangevo e lo facevo da solo, senza avere un qualcuno su cui contare al momento, mentre tu te ne stavi lí a continuare sorridere come se niente fosse. Sono stato male e tu non te ne eri nemmeno accorto. Tu non c'eri »
mormorò con voce quasi spezzata, prendendo a scuoterlo.
Al scosse la testa e capí del male che gli aveva fatto. Diceva di amarlo, ma forse non glielo aveva dimostrato. Si sentiva schiacciato, soffocato e la testa girare. Faceva così dannatamente male. Come diamine aveva potuto accorgersi che qualcosa non andava? Dov'era finito quando Anthony aveva avuto bisogno di lui? Lasciò che il compagno si sfogasse in un pianto.
Lasciò che la sua stretta si facesse ancora più ferrea, creando poi un abbraccio possessivo.
Ricambiò l'abbraccio piangendo sulla sua spalla.
« O Dio! M- mi dispiace An. M-mi di -spiace » singhiozzó il più piccolo, stringendolo del tutto a sé, ritrovandosi entrambi abbracciati per terra e con le ginocchia sulla coltre di neve.
Anthony si strinse al più piccolo ancora di più e lasciò che lui fosse il suo appoggio più sicuro per quell'istante.
« Dove eri finito? Dove ».
Mormorò debolmente.
Affondò il naso nella giacca di Alex e si lasciò accarezzare da quelle mani che sapevano sempre come tranquillizzarlo.
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