L' angelo e la farfalla nera

Un giorno, tanti anni fa, Dio inviò sulla Terra uno dei suoi angeli, per sorvegliare su una bambina molto speciale.
L' angelo scelto fu molto fiero della sua missione, tuttavia giunse nel mondo senza conoscere le regole degli uomini. Doveva presentarsi alla bimba con sembianze umane; ma non sapeva che gli esseri umani, per muoversi e vivere, avevano bisogno di indumenti.
Quando arrivò alla città di Leontina, la piccola che doveva proteggere, era coperto solo dalle sue ali bellissime.
Voleva compiere la missione affidatagli nel più breve tempo possibile, perciò cercò qualcuno a cui chiedere indicazioni.
Tuttavia, nel vederlo solo coperto dalle ali, gli uomini non lo presero sul serio e lo confusero per uno scherzo di Carnevale.
Rattristato, l' angelo si rifugiò nel bosco,  dove chiamò Dio per farsi spiegare la strada.
Era però una giornata molto calda e la linea, al di là nelle nuvole, era disturbata.
Una farfalla nera gli volò intorno e gli domandò, una volta posatasi sulla sua spalla "Angelo di Dio, cosa ci fai qui, nascosto nel bosco come un ladro; anziché essere in città, a proteggere i bambini del mondo?".
L' angelo si coprì il volto con le mani "Dovevo proteggere una bambina di nome Leontina" spiegò "ma nessuno mi prende sul serio".
"È solo perché sono i giorni di Carnevale" rispose il bellissimo insetto "credono che tu sia travestito da angelo e non che lo sei davvero!"
"Mia cara amica, allora cosa dovrei fare per farmi prendere sul serio?". La farfalla chiamò altre amiche e, dopo aver gironzolato attorno alla Figura Celeste per un po', capì qual' era il problema: "Mio caro amico" affermò "se non indossi dei vestiti, crederanno sempre che sei un buffone... E non ti diranno mai dove vive la tua protetta".
"Vestiti?" Ripeté l' angelo "E come faccio  ad averli?"
"Purtroppo, senza denaro non potrai procurarti degli indumenti... inoltre, in città, le persone non sono come nelle campagne... non puoi vestirti di stracci e andare da lei..."
"Oh no!" Pianse l' angelo "Non la raggiungerò mai!"
"Facciamo così" disse la farfalla nera, cercando di consolarlo "Io ho solo 24 ore di vita, in questo mondo; ma, in questo breve tempo, chiederò a tutte le mie amiche di unirsi a me e ti faremo noi da vestito". L' angelo ringraziò di buon grado la sua piccola amica e accettò.
In brevissimo tempo, tutte le farfalle del bosco volarono attorno a lui e lo coprirono. Quelle grigie gli fecero da pantalone e quelle colorate da camicia. La sola e unica nera si posò sul suo collo ad ali aperte, come un papillon.
Insieme raggiunsero Leontina, poi tornarono nel bosco.
A tarda serata la farfalla nera si rintanò sotto una panchina e aspettò che la morte la portasse via.
"Mia piccola amica" le disse l' angelo "non potrò mai ringraziarti abbastanza per quello che hai fatto oggi..."
"Mi basta solo che Dio sappia" furono le sue ultime parole, poi chiuse gli occhi.
L' angelo la prese tra le sue mani e la portò con sé; lasciando cadere, dove era deceduto il corpicino dell' insetto, una piuma bianca.
Ecco perché si trovano le piume per le strade, ogni tanto. Quando si trova una piuma, vuol dire che in quel luogo è stato qualcuno che ha aiutato un Inviato di Dio.

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