Epilogo.


8 mesi dopo.

Sono nella mia camera, mentre termino di sistemarmi quando entra mio fratello.

<Fede, sicura sia la cosa giusta da fare?>

<Ancora dubbi Toni?>

Mi avvicino a lui cercando di sistemargli la cravatta.

<Sono sicura che sia la cosa giusta da fare.
Ho sbagliato troppe volte, ma questa volta no.>

<A me tremano le gambe, non credo di arrivare vivo a fine giornata.>

<Fratello mi sembri esagerato, nemmeno stessi andando al patibolo.>

<È la stessa cosa credimi.>

<Fidati di me , io sono sicura sia la scelta giusta, stavolta.
Dopo tutto quello che abbiamo passato un po di felicità ci tocca.>

<Come stai?> mi chiede accarezzando il mio pancione che sembra voler scoppiare.

<Bene, si sta festeggiando anche qui.
Dai andiamo, prima che Andreea arrivi prima di noi, ed invece di un matrimonio avremmo un funerale.>

<Non ce la posso fare.>
<Ce la devi fare, altrimenti perdo un fratello.>

Mi guarda e mi abbraccia
<Ti voglio bene sister, e amo questo piccolino come se fosse mio.>

<Lo so, io amo te e tutti voi, compreso lui.>

<Ne parli al maschile, vuol dire che...>

<No, non mi sono fatta dire il sesso, non mi frega, importa solo che stia bene e sta bene.
Adesso finisci di sistemarti io arrivo subito.>

Spingo mio fratello fuori dalla stanza e vado a sedermi sul letto, accarezzando la mia pancia.

<Quante ne abbiamo passate eh?
Ma ne è valsa la pena visto che stai per arrivare tu.>

Con i pensieri ripercorro questi mesi, cosa ho dovuto passare per arrivare qui, ad oggi.

***

Il mio rientro a casa, fu traumatico.
Mi ero fidata di lui ed ancora una volta, mi aveva mentito, si era preso gioco di me.

Non salutai nessuno, mi chiusi in camera mia, senza rivolgere parola nemmeno a Mattia che cercava solo di capire.

Fino a quando, non arrivò Toni a darmi la notizia.
Andrea era morto in  un agguato, ed io con lui, subito dopo aver ascoltato quelle parole.

Niente e nessuno riusciva a tirarmi fuori da quel vortice che stava risucchiando la mia anima.
Avevo amato quell'uomo, avevo creduto in un futuro insieme, ma non c'erano più speranze per me.

Passai intere settimane a non parlare con nessuno, a non mangiare, fino a quando notai un ritardo nel mio ciclo.
Ma non poteva essere vero, l'infezione avuta mesi prima, mi aveva portato ad una sterilità che non fu mai confermata, non fino a quel giorno, quando chiesi a Mattia di accompagnarmi dal ginecologo.

Qualcuno mi amava davvero, non era solo sofferenza la mia vita, perché ero davvero incinta, avevo un piccolo Andrea che cresceva dentro di me.

Cominciai, a curarmi a cercare di riprendere in mano la mia vita, e ci stavo riuscendo, ma l'ecografia del terzo mese, mi aveva messa a dura prova.

Il bambino aveva una grave malformazione, e lì crollai.
Avevo un bambino che nemmeno sapevo sarebbe nato, e se anche quando l'avesse fatto, i danni riportati sarebbero stati troppo grandi per riuscire a sopravvivere.

Volevo qualcuno che mi aiutasse a capire cosa dovevo fare, ma l'unica persona che sarebbe riuscita a capirmi, non c'era più.

Ho più volte pensato di abortire, arrivando pure a pensare di togliermi la vita.
Niente aveva più senso in quel momento.
La mia famiglia non sapeva più cosa fare con me, tanto che pure mio figlio, decise di andarsene di casa.
Non aveva più una madre, era rimasto solo l'involucro, dentro ero vuota.

Uno di quei giorni, in cui la solitudine era l'unica a farmi compagnia, Filippo venne a prendermi di peso, e mi portò in un posto.

<Devi reagire cazzo, la tua vita non è finita, sta solo cominciando in maniera diversa.>

<Io non ho più una vita, l'ho persa nel momento esatto in cui ho capito che non sarebbe più tornato da me.
Ho provato a reagire, ma adesso non ho più nulla per cui lottare.>

Ferma la macchina in un quartiere poco raccomandabile di Catania, e mi aiuta a scendere dalla macchina.

Mi porta in uno di quei palazzoni enormi, e non mi importa nemmeno di sapere perché siamo qui.
Fino a quando non aprono la porta.

Lui è qui.
Il mio amore è proprio davanti me.
Non aspetto un solo attimo, che mi lancio su di lui, piangendo.

<È tutto finito, stai tranquilla.>
Mi dice accarezzando la mia testa e piangendo insieme a me.

<Sei vivo,sei vivo.> dico piangendo

<Si amore mio, sono vivo.>

Mi mette giù e si attacca alle mia labbra, mentre io ricomincio a vivere un'altra volta.

<Mi dispiace averti ridotto così, ma dovevo farlo.
Io volevo una vita con te, ed ora posso averla.
Andrea Torre è morto, ma Andrea Giuffrida può stare con te.>

Ritorno subito me stessa e lo allontano spingendolo via da me.

<Io sono morta quel giorno insieme a te.
Mi hai fatto credere che non avevo più speranze.
Ho pensato di togliermi la vita centinaia di volte, portato Mattia ad andare via di casa perché non aveva più una madre.
Ed ora mi spunti così.
Voglio spiegazioni e subito.>

<Hai ragione e mi dispiace, ma non potevo farti credere diversamente.
Quando hai letto quel messaggio non era una missione contro la tua famiglia, ma entrare a far parte della tua famiglia.
Solo Ignazio  e Tommaso sapevano, cosa stavamo facendo.

Campo ha pagato medici legali e tantissime altre persone, per far certificare la mia morte, mentre Tommaso si occupava di far scomparire la mia identità dalla faccia della terra.
Ci siamo riusciti.
Sarei stato pedinato a vita e non volevo che tu e Mattia avevate altri problemi.
Ho cercato di far passare più tempo possibile, allontanare tutti da voi, ma quando Ignazio mi ha informato della gravidanza e nello stato in cui stavi, non potevo più aspettare.
Dovevi sapere che non eri sola.
Mi dispiace averti fatto passare le pene dell'Inferno, ma era necessario.>

In realtà non m'importava tanto sapere, mi bastava vedere che lui era qui, vivo e con me.
Da quel giorno cominciò la mia nuova vita.

Mi lanciai su di lui, volevo viverlo, volevo sentirlo mio e così fu.
***

<Mamma?
Sei pronta?>

<Entra Mattia.>

<Ehi perché piangi?>

<Nulla amore, stavo solo ripensando a tutto.>

Un calcio più forte, mi fa fare una smorfia.

<Stai bene?>
<Si si, è questo piccolino che non vuole stare fermo.>

<Dai mamma andrà tutto bene, a Palermo hanno confermato il fatto che questo piccolo sta benissimo.> mi dice mentre posa una mano sopra.

Già, dopo aver chiarito con Andrea, prenotammo una serie di esami che purtroppo fanno solo a Palermo.
Mi hanno confermato che il bambino non ha assolutamente niente, che questo tipo di errori può capitare.
Non persi la testa, non ne valeva la pena nonostante stavo per rimetterci io, mi bastava solo sapere che stava bene, e così è.

<Adesso dobbiamo andare, stiamo facendo tardi.>

<Ok andiamo.>

Esco da casa con mio figlio che mi porge il braccio.

Si, mi sto per sposare.

Andrea non ha voluto aspettare, gli ho detto che non mi fregava nulla del matrimonio, che è solo un rito  e che non ti fa amare di più una persona, ma lui non ha voluto sentire ragioni, voleva essere mio marito, prima che arrivasse il piccolo.

In pochi mesi abbiamo organizzato tutto, ed ora eccoci qui, dove tutto è cominciato, alla chiesetta di Ognina.

Lui bellissimo come sempre, se non di più, mentre io fatico a camminare e fortuna che mi tira Mattia.

Ci sono tutti, o meglio ci sono le persone che per noi contano e che fanno parte della nostra vita.
Zia Rosa con Tommaso, quei due sempre più vicini, Toni con Andreea che non trattiene le lacrime, e mentre le passo accanto le tocco il piccolo pancino in cui sta crescendo mio nipote,  Michi, Daria, Ignazio con Rosa, e se ve lo state chiedendo stanno insieme, il fascino di Ignazio non ha fine, e mio fratello con la sua compagna, una ragazza che non viene dal suo mondo, ma che l'ha accettato ugualmente.

Poche persone ma quelle che per noi contano tantissimo, quelle che ci hanno aiutato e che continuano a farlo con il loro lavoro.

Mi avvicino ad Andrea e lui mi lascia un tenero bacio all'angolo delle labbra.

<Sei bellissima.>
<Sto scoppiando>gli dico riferendomi al pancione.

Lui mette una mano sopra,

<Stai portando mio figlio, quindi sei bellissima.>

Comincia la cerimonia, ed io non vedo l'ora che finisca, visto che devo fare pipì ogni tre secondi.

<Vuoi tu Andrea prendere la qui presente Federica...>

<Padre, si sbrighi per favore.>

<Ma Federica...>

<Non sono io ad avere fretta, qualcuno non vuole più aspettare>

Per un attimo non si sente volare una mosca, fino a quando ci pensa mio figlio.

<Mamma...>
<Mi si sono rotte le acque>

In un secondo il prete ci dichiara marito e moglie, firmiamo quello che dobbiamo e scappiamo in ospedale.

Il tragitto è breve, visto che la dottoressa che mi segue, lavora al Cannizzaro.
Così la chiamo e avviso che sto arrivando.

<Stai bene amore mio?>

<Ahi, si sto bene.
Mi si sta allargando il bacino, ma sto bene. Ahi.>

È più agitato lui di me.

Quando arriviamo mi portano subito in sala parto.

<Allora Federica, ci siamo quasi.>

<Ma come, e tutte le ore di travaglio?>

<Sei già in travaglio.>

Andrea entra con un camice e viene a mettersi vicino a me, facendo la respirazione al posto mio.

<Aaahiii, Andrea se non ti calmi giuro che ti piglio a pugni...cazzo>

<Spingi Federica, c'è già la testa.>

Stringo più forte la mano di Andrea per cercare di non urlare, ma non ci riesco, un grido viene fuori, insieme al pianto del mio bambino.

<Eccola è femminuccia.>

Cominciano a scorrere le mie lacrime, insieme a quelle di Andrea, che mi bacia.

<Come la vogliamo chiamare questa piccola principessa?>

Andrea mi guarda ed io gli faccio segno di si con la testa.

<Martina> diciamo insieme

<Ti amo piccola, ti amo tanto.>

Non riesco a rispondere, perché un altro dolore atroce si impossessa di me.

<Che succede?>

Chiedo spaventata.

<Nulla Fede> mi dice la dottoressa < Sta arrivando l'altro.>

<Cosa?> urlo
<Hai sempre voluto sapere se stavano bene, ci ho provato a dirti che erano due, ma niente.>

Sentiamo un tonfo sordo.
Andrea è svenuto a terra.

<Porca puttana, guarda un po se devo preoccuparmi per luiii...aaaaaaaaah>

Si riprende subito dopo, mentre io cerco di spingere, e quando riprende la mia mano, ecco che viene fuori il secondo cucciolo.

<Femmina pure lei.> dice la dottoressa.

Andrea si accascia sulla sedia

<Due bambine.>
Comincia a piangere più forte e poi

<E se sono come te?
O povero me.>

<Idiota> e mi rivolgo alla dottoressa

<lei è Lisa.>

Finalmente mi portano le mie piccoline,ed io non riesco a crederci.

Ho visto e conosciuto l'inferno, ma ne è valsa la pena, visto che stringo i miei piccoli angeli.

<Sono bellissime.> dice Andrea prendendo la piccola Lisa.

Subito dopo entrano tutti, e nessuno riesce a nascondere l'emozione.
Mattia viene verso di me dandomi un bacio tra i capelli e accarezzando la manina della piccola Martina.

< Ti proteggerò sempre Federica, e proteggerò quello che è il nostro amore.>

Mi dice  Andrea piangendo, mentre io guardo come la piccola Lisa sia tranquilla tra le sue braccia.
Poi riprende la parola.

<Visto che siamo tutti, volevo chiedere una cosa a te Mattia.
Sei come un figlio per me e vorrei tanto che tu portassi il mio cognome, se lo vuoi naturalmente.>

Lo tiro per il camice e bacio mio marito, la cosa più bella, insieme ai miei figli, che potesse capitarmi.

Mattia si avvicina a lui e lo abbraccia, segno che ha accettato subito.

Ecco la mia famiglia, un po strana, troppo allargata, ma sempre la mia famiglia è.

Eccomi...
Mi odiate ancora?😂😂😂😂
Leggere i vostri commenti è stato esilarante😂😂😂
Sono stata cattiva lo ammetto, ma era questa la mia idea, dare la felicità che i personaggi si meritavano.

Andrea ha solo finto di morire, per poter passare la sua vita con Federica, aiutato da Campo e i suoi amici.
E quindiii...
VISSERO PER SEMPRE FELICI E CONTENTI.

Mi avete odiato davvero così tanto?

Cmq grazie davvero a tutti...mi sono divertita a scrivere questa storia, leggere i vostri commenti, e anche qualche insulto.
Non starò a nominare tutti, finire i con lo scordare qualcuno, perché siete davvero tanti qui, e la cosa non può che farmi piacere.

Non so se riuscirò a scrivere altro, ma per il momento mi fermo, ho troppe storie da recuperare, che ho dovuto lasciare perché mi dicevano che copiavo.
Adesso mi voglio dedicare solo alla lettura, e chissà se riuscirò a pensare a qualche altra cosa.

Grazie di cuore davvero.
Andreea-Michela...appena puoi...video😂😂😂😂.
Ti voglio un casino di bene.❤

Spero di essere stata perdonata, ma soprattutto spero che la storia ci sia piaciuta, tanto quanto è piaciuta a me.

A presto, baci Chiara❤

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