62.


Tre mesi dopo.

<Stai scherzando?
Stai scherzando?> chiedo conferma urlando.

<Vedi che se non è vero, Sansone diventi.>

Non ci posso credere, sto saltando sul letto e urlando come un'adolescente con gli ormoni a palla.
Domani ci sarà il concerto degli Aerosmith, e Mattia e Toni mi hanno appena detto che ci andrò.

Io, Federica Castorina, al concerto degli Aerosmith ( Steven scappa)

<Si è vero mamma, quindi comincia a preparare ciò che ti serve.>

<No, non è possibile.
Non posso andare Mattia, o se proprio devo, devi venire anche tu, altrimenti rischio di non tornare più.>

Toni mi guarda con un sopracciglio alzato e poi si rivolge a Mattia.

<Ma è seria?
Cosa potrebbe mai fare quel coso lì?>

<Coso sei tu, e non ti azzardare più.>

Mattia comincia a ridere
<Ti sei messo nei guai zio, mai insultare Tyler davanti a lei.>

<Ma ha una bocca...>

<Toni, rischiati solo a continuare la frase e non so come ti finisce.
E poi che problema c'è?
Piace a me, mica ci devi andare tu?>

< Oddio sto per vomitare.>

<Non capisci un cazzo.>

Scendo dal letto dirigendomi verso l'armadio e tiro fuori un piccolo borsone, per mettere dentro tutto ciò che può servirmi.

In questi tre mesi ho lavorato tantissimo su me stessa, tralasciando tutto il resto.
Mi sono dedicata a mio figlio, e cercato di riprendere il mio lavoro al bar, nonostante Nina non volesse, ma ha capito che mi serviva per essere normale, o almeno ci provo.

Andrea si fa sentire spesso tramite messaggi, a cui non rispondo sempre.
So che sta avendo problemi per tutta la storia che è successa, ma non mi sono interessata, lui vive anche per il suo lavoro.

Con Ignazio e Filippo ci vediamo quasi sempre, e con quest'ultimo ho instaurato uno splendido rapporto.
Mi sono aperta con lui, ho cercato di spiegargli i miei dubbi, le mie perplessità ed i miei timori, ed è riuscito a farmi capire alcune cose.

Nessuno sa che Ignazio è colui che mi ha permesso di essere su questo mondo, e mai si saprà.
Se ci dovessero vedere insieme, sanno tutti che Campo e Castorina hanno dei rapporti lavorativi, quindi posso stare tranquilla da quel punto di vista.

Ma il problema si pone, se mai  dovessi  scegliere Andrea, allora si che sarebbero cazzi.

Ma adesso non ci voglio proprio pensare, voglio solo godermi il regalo che mio figlio e Toni mi hanno fatto.

<C'è un però mamma...>

<E te pareva, mai che potesse andarmi bene una cosa.
Spara.> gli dico, mentre piego quelle poche cose che mi possono servire.

<Non abbiamo i biglietti, non siamo riusciti a trovarli, andrai con un'altra persona, che ha fatto di tutto per essere lì .>

<Ok, chi è?>

Nessuna risposta arriva alle mie orecchie, così riprovo

<Quindi?>

Contemporaneamente rispondono
< Andrea!>

Resto paralizzata per un attimo, mentre le cose mi cadono di mano.

Poi mi volto verso di loro, che mi guardano pallidi in viso.

Toni prende Mattia, cercando di spostarlo da davanti la porta, per riuscire a scappare prima dalla stanza, Mattia capendo tutto, gli blocca l'uscita, rimanendo entrambi incastrati nella porta.

<Porca zoccola, morti siamo se non scappiamo>
dice mio fratello che non riesce proprio a passare, mentre Mattia cerca di spingerlo, per riuscire ad andare via.

Io resto impalata a guardarli, ma poi scoppio a ridere, mi piego su me stessa, non riuscendo più a fermarmi, mentre loro continuano col teatrino.

<Vi prego basta...non respiro.> cerco di dire tra le risate.

<Eccola, Mattia piano piano sta tornando.
Ma porca trota, spostati che non posso passare>

<Sono bloccato, ma perché non ti metti a dieta, mannaggia a te.>

<Senti moscerino, a dieta ti metti tu. Io devo fare colpo sulle ragaz...ahiii.>

Tra le risate sono riuscita ad alzarmi da terra e ad arrivare a lui prendendolo per una ciocca di capelli.

<Che devi fare tu?
Vuoi che sia io a romperti le gambe, o faccio venire Andreea?>

<Intanto molla i capelli...ahi, poi sposta tuo figlio o con un soffio lo faccio volare, e soprattutto...ti prego non dire nulla ad Andreea, mi farà fare altri sei mesi di riabilitazione.>

Mattia lo guarda scoppiando a ridere.

<Tutto tu, grande e grosso come sei, e poi ti preoccupi della tua ragazza.?>

Mentre parla, riesce a divincolarsi e a liberare la porta, mentre io lascio i capelli di Toni, ridendo di gusto.

<Nipote mio, piccolo moscerino, Andreea è una macchina da guerra.
Hai presente Ken il guerriero, che toccava un punto, e il nemico cadeva a terra morto stecchito?
Ecco, lei è peggio.>

Quello è stato il culmine per me, scivolo a terra ridendo come una dannata posseduta, e più loro mi guardano, più ridono e peggio è per me, fino a quando non si sente il clacson di una macchina, e cala il silenzio nella stanza.

Mattia mi guarda sorridendo, mentre Toni esce dalla stanza tipo fulmine.

<Quando mi volevi dire che sarebbe arrivato subito?>

<Dai ma, non pensare a nulla.
Consideralo solo un amico e divertiti,non devi pensare a nulla.>

<Già, come se fosse facile averlo vicino, senza pensare a nulla.>

<E allora pensa, e prendi una decisione, ma prima goditi il tuo regalo.>

Si avvicina lasciandomi un bacio sulla guancia

<Abbi fiducia in te stessa.>

Ed è quello che farò, ma per il momento voglio solo godermi il concerto.

Sistemo le ultime cose, prendo i documenti e scendo giù.
Nel salone non ci sta nessuno, infatti sono tutti fuori ad ammirare la macchina di Andrea.

<Non ti sembra esagerato andare con questa?>

< Ciao anche a te Federica, effettivamente si, ma non ho altre alternative.>

<Lasciala qui allora, andiamo con la mia, è più piccola e non ho paura di lasciarla all'aeroporto.>

<Guido io però.>

<Minchiate col botto, guido io.
Se vuoi venire bene, altrimenti metti in moto la tua e ci vediamo lì, se arrivi!>

<Tranquillo, ha bevuto spremute di limone in questi mesi, ma ti lascia davvero qui se ancora ci pensi.> gli dice mio fratello.

Ed è quello che in realtà faccio.
Metto in moto la mia macchina e parto, facendo sgommare le ruote e  ridendo nel guardare loro le facce sconvolte dallo specchietto.
Ma non sono così stronza, quindi faccio il giro dell'isolato trovandoli esattamente come li avevo lasciati.

<Ci pensi ancora o sali?>

Andrea prende subito il suo piccolo borsone e sale sulla mia macchina, senza evitare di di raccomandare Toni con la sua macchina.

<Sei davvero stronza.>

<Dovrei imparare ad esserlo davvero.
Come stai?>

< Andrebbe meglio se avessi qualcuno a cui raccontare quello che mi succede...>

<Senti Andrea...>

<No, senti tu.
Ho accettato di accompagnarti perché anche io ho il bisogno di staccare la spina.
Non voglio affrontare nessun tipo di discorso in questi giorni, che riguardi noi.
Godiamoci ste giornate e basta, come farebbero due amici.
Poi ci pensiamo a noi, se sarà il caso.>

Stacco gli occhi dalla strada e li piazzo su di lui.
Non nego che le sue parole mi hanno fatto leggermente male, ma non posso pretendere diversamente.
Sono mesi, che cerco di evitarlo, e sicuramente cerco di evitare ciò che potrebbe essere, ma ormai ho deciso.
In ogni caso, non farà mai parte della mia vita.

<Guarda la strada, altrimenti rischiamo di non partire più.>

<Si scusa.>

Accende la radio, come a voler evitare qualunque tipo di discorso con me, ed è quello che succede.
Nessuna parola, nessuno scambio di opinioni, solo la musica che passa la radio.






Oooooh buongiorno❤.
Una giornata normale prima del grande botto...
Perché sì, ci sarà il finale😖.
Scusate mi, se vi ho fatto aspettare tanto, se non sono all'altezza di scrivere, ma mi sono divertita e tanto pure.

Avrò modo di ringraziare tutti però.
Baci Chiara❤

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