61.
Mattia.
Siamo tutti nel salone, mentre Michi mi aiuta ad apparecchiare, quando sento mia madre urlare.
Faccio per andare verso di lei, ma Filippo mi blocca.
<Devo vedere cosa sta succedendo.
Lasciami.>
<Non farlo, lasciali parlare.
Devono chiarirsi.>
<Ma...>
Zia Rosa si avvicina a me mettendomi le mani sulle spalle.
<Lascia stare Mattia, se avrà bisogno di qualcuno, sarai il primo ad andare da lei, ma conoscendola, farà a modo suo.
Stai tranquillo.>
Già, stai tranquillo!
È quello che devo imparare a fare, anche se gli incubi, da qualche mese, accompagnano le mie notti.
Facile per loro dire di star tranquilli, quando sono le urla di mia madre che mi svegliano tutte le notti.
Comunque mi tranquillizzo perché non la sento più, quindi ritorniamo a quello che stavamo facendo.
Dopo un po sento la porta sbattere e lei correre verso la sua stanza
<Mamma.>
Il suo viso è stravolto, ma la cosa che mi preoccupa di più è che non si ferma, non si volta verso di me, quando la chiamo.
Andreea e Daria fanno per andare da lei, ma vengono bloccate da zio Toni.
Conosco mia madre, lancerebbe qualcosa a qualcuno, in questo momento, ma non posso lasciarla sola.
Prima di andare da lei, vedo Andrea entrare e scendere gli occhiali sul viso.

<Che cosa le hai fatto?
Perché è ridotta così?>
Si sente un putiferio provenire dalla sua camera e poi un suo urlo.
Comincio a correre verso la sua stanza, senza più degnarlo.
Busso alla porta, ma non ricevo risposta, così entro.
<Vai fuori Mattia, lasciami sola. Il tempo che mi riprendo.>
<Non ti lascio più, ed è una promessa.
Cosa è successo?
Perché stai così?>
<Non preoccuparti, adesso passa.>
<Senti mamma se vuoi continuare a stare qui dentro, a piangere, senza darmi una spiegazione fai pure, ma io resto qui con te.>
Vado a stendermi vicino a lei, in un attimo si volta verso di me abbracciandomi e cominciando a piangere più forte.
<Mi dispiace Mattia, mi dispiace da morire.
Io non voglio più privarti di nulla, voglio evitarti altre sofferenze inutili, avrei voluto poterti dare di più, fare di più, ma non sono stata capace.
Ti amo più della mia vita, ma non so cosa fare, io non lo so più.> mi dice piangendo.
Ma di che sta parlando?
È stata sempre presente, non mi ha mai fatto mancare nulla.
Non cedeva davanti ai miei capricci, e adesso posso solo dirle grazie.
<Mamma ma che dici?
Non mi hai mai privato di nulla, mi hai fatto da padre, quando ne avevo bisogno e so che per te non deve essere stato facile.
Sai che ricordo ancora la tua faccia, quando sono venuto a chiederti perché, la mattina, mi svegliavo con 'l'alza bandiera?'>
<Dio Mattia, non mi ci fare pensare.> scoppia a ridere mentre nasconde la testa sotto il cuscino.
Le tiro via il cuscino
< Siamo sempre stati solo noi, poi è arrivato Andrea e, per la prima volta, ti ho vista davvero felice, nonostante quel folle ti stesse cercando.
Ed ora, che siamo liberi, ti riduci così.
Perché?>
< Perché so che vuoi una famiglia, so che ti è mancata una figura maschile con cui imparare tante cose, ed io non sono capace, non lo sarò mai.>
<Ma stai scherzando mamma?
A me non frega nulla, mi basti tu.
Vero è che mi piacerebbe poter rimanere tutti insieme, ma so che non è possibile.
Nell'uno o nell'altro caso, perderei sempre qualcuno a cui a tengo.
Io non voglio farti pressioni, ma hai bisogno di vivere.
Ti sono mancate tante cose, non ti sei potuta divertire perché avevi me, a cui pensare.
Le tue coetanee uscivano, andavano a divertirsi, tu alle 21, pregavi di poter dormire un'ora in più la notte.
Io so che hai sacrificato tutto per me, e sarei un enorme egoista a voler decidere della tua vita.
Qualunque cosa tu voglia fare, io ti appoggerò sempre.
Non dubitare mai di questo.>
Mi guarda piangendo e ritorna ad abbracciarmi.
<Non potevo avere un figlio migliore
, sei il mio orgoglio.>
<Tu sei il mio...
Oggi si festeggia la festa del papà, credo che dovremmo modificare il nome, visto che io un padre non ce l'ho, ma ho te che vali più di un papà.
Mi hai sempre dimostrato di avere le palle.
Ti ho vista cadere centinaia di volte, ma ti sei sempre rialzata e a testa alta hai continuato ad andare avanti.>
Mi guarda a bocca aperta non capendo, forse non si è mai accorta che, ne suoi momenti bui, ero presente.
Mi avvicino al piccolo stereo che sta su una mensola e faccio partire il CD che ci sta dentro.
Appena partono le note...
<Ma sei proprio fissata eh!>
<Beh, quando una cosa ti piace, credo sia così.
E comunque una cosa te la devo confessare.
Se mai, e prega che non sarà così, lo dovessi incontrare, sarei disposta anche a scappare con lui.
Mi piace Mattia, che ci posso fare.>
<Cazzo allora..ahi!>
Mi ha tirato uno scappellotto, tanto che è rimasta con la mano alzata.
<Davanti a me, modera il linguaggio, e che cazzo!>
<Mamma!>
E scoppiamo a ridere.
<Senti che dice il tuo amore?
Sogna mamma, è l'unica cosa che ci rende davvero liberi, me l'hai insegnato tu.>
Lei chiude gli occhi, lasciandosi cullare da quelle note che sarebbe capace di riprodurre con qualunque cosa, e si addormenta.
Mi alzo lentamente lasciando la musica come sottofondo e vado in sala da pranzo, dove zia Rosa, Toni e Andreea, aspettano me.
<Si è addormentata.>
<Ma cosa è successo?> mi chiede Toni.
<Non lo so con precisione, ma credo che non voglia dover scegliere che vita fare.
Ha pensato che volessi far parte della famiglia Campo, forse perché ho chiamato nonno Ignazio.
Non lo so.>
<Certo non sarà facile.
Se decide di accettare loro, io dovrei farmi da parte, Andrea pure.> dice Toni.
<Mi è venuta un'idea.
Tra qualche mese c'è il concerto a Firenze, e se li mandassimo lì?
Magari stare qualche giorno insieme, può far chiarire le idee a mamma.>
<Quel concerto?
Sai che potrebbe non tornare?> mi dice la zia ridendo.
<Me l'ha detto poco fa, ma quando stava in ospedale ho promesso che le avrei regalato i biglietti, se ci stanno ancora.
Ha bisogno di dedicarsi a se stessa, di recuperare almeno un po di quello che ha perso in tutti questi anni.>
<I biglietti li troviamo, resta solo come convincerla ad andare con Andrea.>
<Mica deve saperlo ora, c'è tempo per questo.>
<Io adesso mi attivo per cercarli.
Ritorno in ospedale, ci vediamo tra due giorni.>
Andreea e Toni vanno via, ed io resto solo con Rosa.
<Farà la scelta giusta, zia?>
<Stai parlando di tua madre, quando mai non ha fatto la scelta giusta?>
< Non lo so, io non l'ho mai vista così.
Mi dispiace che si trovi in questa situazione, non voglio vederla così.>
<In ogni caso non sarà mai sola, ha sempre te.>
Mi lascia un bacio in fronte, e si avvia verso la cucina, lasciandomi solo.
Te lo prometto mamma, riuscirai a ridere e vivere un'altra volta.
Buonasera...
Facciamo che ultimo capitolo non lo scrivo più, quando arriva, arriva😂😂😂😂😂.
Volevo fare un augurio a tutti i papà, ai vostri papà e al mio papino.
Ma volevo fare gli auguri a tutte quelle donne che, per un motivo o per un altro, fanno anche da padre ai propri figli, e sono tante❤.
Gli orrori scusateli, e a me pure.
Una buona serata❤
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