51.


Quando mi riprendo, sono a terra sempre nello stesso capanno in cui mi ero riparata con Mattia.

Mattia!

Cerco di alzarmi da terra, nonostante il dolore alla testa sia insopportabile, ma mio figlio ha la priorità su tutto.

Ci sono una quindicina di uomini armati, ma con gli occhi continuo a cercare Mattia che non vedo.
Ho il cuore che sembra voler uscire dal petto e la paura, di non riuscire a vedere mio figlio, mi sta lacerando l'anima.

Se gli hanno tolto solo un capello...

D'improvviso sento la voce di quel maledetto di Puglisi e quella di mio figlio, e finalmente li vedo entrare.
Puglisi strattona Mattia per un braccio, mentre Fabio resta dietro di loro come a godersi la scena.

Mi metto dritta sulle mie gambe e mi avvicino a loro, sento caricare le armi, ma non mi importa, continuo ad avanzare verso di loro.
Fabio alza una mano come a dire " di lasciarmi fare"ed è proprio quello che faccio.

Tiro Mattia dalla mia parte, togliendolo dalle grinfie di quel maledetto e gli tiro uno schiaffo che credo pure di far rimane le dita tatuate a vita.

<Perché?> gli chiedo.
Alza il viso verso di me e la vedo la sua pazzia, la sua furia che presto si scatenerà contro di me.
Tira fuori la sua pistola, ma Fabio lo blocca.

<Ad armi pari Puglisi, lei non ha armi ma solo i suoi artigli, quindi pure tu.> dice togliendogli la pistola dalle mani.

Faccio qualche passo indietro, sperando di non attirare troppo la sua attenzione e continuo.

<Perché? È solo un bambino.
Ti abbiamo accettato, ci siamo fidati, Mattia ti chiamava pure zio.
Lascialo andare è me che volete, lui non ha nessuna colpa, se non quella di essere mio figlio.>

<Tuo figlio è un bambino?
Quel bastardino di sedici anni?
E mia figlia? Cos'era mia figlia.>

Indietreggio ancora un po, cercando di mandare giù un nodo che mi blocca la gola, primo perché non riesco a capire cosa voglia dire, e poi perché vedo lo sguardo di Fabio saettare da me a Mattia, spero non riesca a collegare le cose.

<Mia figlia era una bambina, aveva solo sei anni quando tuo padre la uccise.>

<Ma di che diavolo parli?> davvero non riesco a capire.

<Ho sempre saputo chi sei realmente, ed ho sempre voluto avere la mia vendetta, ma avevo bisogno di capire quanto realmente sapevate.
Tutti questi anni sotto tiro e non ho mai fatto nulla, ma adesso posso vendicarmi.
Mia figlia Ilenia, aveva solo sei anni quando tuo padre la uccise.
A detta sua, fu uno sbaglio, mia figlia si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma ciò non toglie che lei adesso non c'è più.>

Per un attimo smetto pure di respirare, ma che colpa ne ho io?

<Giovanni, mi dispiace tantissimo, ma io non sapevo nulla, sono cresciuta in un altro mondo...>

<Lo stesso mondo in cui sarebbe cresciuta Ilenia.> mi urla contro facendomi indietreggiare sempre di più.

<Ma Mattia non ha colpe Giovanni. Lascialo andare ti prego!>

<No.
Tuo padre dovrà soffrire proprio come ho fatto io.>

In meno di un secondo si lancia su di me, riesco a spingere via Mattia e ad evitare un suo pugno, ma riesce a prendermi per i capelli e a sbattermi a terra.

La sua forza è micidiale e non riesco a reagire, fino a quando non vedo Fabio avvicinarsi a Mattia, e a riuscire a guardare i suoi occhi.

Calma Federica, calma.
Raccogli le energie e attacca.

Riesco a liberarmi dalla sua presa, riuscendo pure a colpirlo in viso.
Ho un attimo per alzarmi e lo faccio, mettendomi in posizione di difesa, nonostante mi tremano le gambe, riesco a stare calma e lucida.

Quando arriva, anche solo a sfiorarti, prendilo per il braccio, piegalo e poi dai una gomitata sotto il mento.

Ripenso a tutte le lezioni fatte, mettendole in pratica.

Giovanni si avvicina e, proprio come ho provato centinaia di volte, lo butto a terra, cercando di allontanarmi da lui, che non si da per vinto e ritorna alla carica.

Cerco di difendermi come meglio posso, ha capito che ho fatto difesa personale, quindi cerca nuovi modi per evitare di farmi attaccare.
Mi sta facendo stancare, ed è una cosa che non posso permettermi, non mentre Fabio comincia a fare domande a Mattia.

Giovanni torna alla carica, arrivando a mettermi una mano sul collo, ma con la sinistra spingo il suo viso lontano da me, con la destra riesco a colpirlo dritto sul collo, tanto forte da fargli mancare il fiato, ma non mi fermo, gli assesto due calci, uno dritto all'addome e l'altro in faccia, lasciandolo tramortito a terra.

Corro verso mio figlio, continuando a sperare che non reagisca alle provocazioni di Fabio, e quando riesco a mettermi in mezzo, tutto il mio mondo crolla.

<Mi fai schifo, fortuna che non sono come te.
Mi vergogno di avere il tuo sangue scorrere nelle vene.> urla Mattia, mentre il mio, si gela nelle vene.

Fabio per un attimo indietreggia, come se fosse stato colpito in pieno viso, mentre io continuo a tirare Mattia.

Ma è questione di un attimo.

Mi arriva una botta alla schiena che mi fa piegare sulle ginocchia.
È Giovanni.

<Non uscirai viva da qui.> e continua a colpire.

Cerco di riparare la testa come meglio posso, ma i suoi colpi sono veloci e ben mirati.
È questione di pochissimi attimi, quando sento esplodere un colpo e far cessare le mazzate su di me.

Vedo Giovanni cadere privo di vita a terra, mentre Mattia, con una pistola in mano, tremare.

Cerco di alzarmi ma non ci riesco, mentre Fabio, si avvicina a me.

<Come vedi non sei tanto diverso da me.
Hai ucciso un uomo che stava pure di spalle.>

Fabio mi alza da terra, mentre i suoi uomini mi tengono ferma.

<È mio figlio?> mi chiede.

<No, è mio figlio.
Mattia scappa.>urlo ma non riesco a liberarmi di questi bestioni che mi bloccano le braccia.

Fabio scoppia a ridere e avvicinandosi a me
<E dove credi possa scappare?
Ho uomini ovunque,quindi impossibile.
E anche quando dovesse riuscirci ,vi ho trovati dopo sedici anni,credi che non riuscirei a farlo un'altra volta?>

Vedo Mattia bloccato da quattro scagnozzi,ed uno che gli punta la pistola alla tempia.

< Nooo,non farlo è solo un ragazzino,lascialo stare.
È me che vuoi,fallo andare via.
Ti prego.> gli dico piangendo.

Fabio si avvicina a me e prova ad asciugarmi le lacrime,ma gli sputo in faccia.

< Non toccarmi.>
Ma lui con molta calma si pulisce il viso
< Oh Federica,sei sempre stata così,pronta a difendere la Giustizia e i più deboli,ma chi difenderà te?
Portatelo via> ordina ai suoi uomini.

<No no no,lascialo stare.
Mattiaaa>

Urlo disperandomi,ma uno schiaffo in pieno viso,mi fa cadere per terra e sbattere la testa.

Non vedo più mio figlio ed uno sparo mi fa riprendere subito.

Fabio mi guarda ridendo di gusto,ed io con non poca fatica riesco a rimettermi in piedi.

< Bastardo> urlo cercando di lanciarmi contro di lui,ma i suoi uomini sono già su di me.

Dopo nemmeno cinque secondi,il capanno si riempi di colpi di pistola,riesco a liberarmi e nascondermi dietro le casse.
Mi copro come meglio posso,ma non posso stare qui.
Devo correre da mio figlio.

Strisciando per terra e cercando di ripararmi dai colpi,mi avvicino alla porta.

Ma vengo presa per i capelli.
< Sarai il mio scudo>
<Lasciami andare,ti prego>
<Stai zitta,zitta> mi urla
< Se io non esco vivo,non lo farai nemmeno tu.>

<Lasciala andare>
Davanti a noi tutti uomini della DIA incappucciati.
Guardo l'uomo davanti a noi.
Non è possibile. Non può essere lui.

Nonostante la voce sia modificata,riconosco quegli occhi.

Li stessi per cui ho perso la testa un anno fa.
Pensavo fosse un semplice agente, invece fa parte della DIA.

< La lascerò andare,solo se riuscirò ad uscire da qui> urla Fabio.

Io sono pietrificata,non riesco a muovermi di un millimetro.
Fabio è pazzo e potrebbe spararmi anche subito.
Ma lui, mi trasmette sicurezza.

< Mi fido di te> sussurro e so che mi ha sentita.

< E fai male,perché potrei ucciderti all'istante> mi dice Fabio,convinto che parlassi con lui.

Ma lui ha già capito.
Un colpo,un solo colpo da parte sua,colpisce me alla spalla e Fabio dritto al cuore.

Cadiamo insieme per terra,io dolorante,troppo per un unico colpo.

Si precipita subito su di me.

<Resisti amore mio,l'ambulanza sta per arrivare.>
Mi prende tra le sue braccia,ma la mia espressione di dolore,lo costringe a tenermi alzata solo la testa.
Merda> dice rendendosi conto che le ferite sono due.
Metto la mano sul mio fianco destro e sento il calore del sangue che viene fuori.

Alzo la mano,che prima avevo posato su di me, gli tolgo il cappuccio, accarezzo e sporco il suo bellissimo viso col mio sangue

<Mattia?>sussurro

<Sta bene, ma resisti!>

<Portami da lui>

<No,non è il caso.
Dove cazzo sta l'ambulanza?>urla disperato

<Ehi,va tutto bene.>

<Mamma!>

<Mattia,amore mio.>
Si inginocchia accanto a me,prendendo la mia mano.
<Non piangere,sto bene.
E cosa più importante tu stai ben...>

Sono costretta a fermarmi,una serie di colpi di tosse e dei fiotti di sangue fuoriescono dalla mia bocca.

Solo tanto freddo e il nulla.

Non ho più scusanti e chiedo perdono.
Mi dispiace non aver aggiornato prima.
Una buona lettura.
Baci Chiara❤

PS: gli orrori, almeno quelli scusateli.

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