46.
Andrea.
Non reagisce, qualunque sia la mia reazione nei suoi confronti,lui continua a rimanere li inerme, ad incassare i miei continui colpi, i miei insulti, senza dire o fare nulla.
Quando Nico ha chiamato e mi ha raccontato tutto, non ci ho più visto dalla rabbia.
Sapevo che qualcuno era coinvolto, sapevo che c'era qualcuno vicino a Federica che stava facendo il doppio gioco, ma non avevamo capito chi.
Quando sono uscito da casa di Federica e dopo aver parlato con Domenico, ho subito rintracciato Mattia e portato al sicuro.
Ho giurato di proteggere quel ragazzino e sapevo sarebbe stato il primo ad essere preso, ma non avevo fatto i conti con una madre in preda alla disperazione, ed hanno fatto leva su questo.
Le avevo detto di fidarsi di me, ma ora capisco che non è stato facile per lei.
Le ho tenuto nascoste troppe cose per evitarle preoccupazioni, ma ho sbagliato tutto.
Non mi ha fatto nemmeno parlare, quando l'ho chiamata, ed ora è nelle mani di quel folle.
<Andrea, così lo uccidi> mi urla Rosa, ma non mi fermo, fino a quando non intervengono per dividerci.
< Una cosa dovevi fare, solo una.
Dovevi farle capire che Mattia stava bene e tirarla fuori di lì.
Invece non hai fatto un cazzo.>
urlo mentre cerco di liberarmi dalla presa di questi uomini.
<Dovevo ucciderti allora.>
<Avresti fatto bene.
Sai come mi sento? Lo sai?> mi urla mio fratello.
<Sai cosa significa non riuscire a salvare la donna che, nonostante tutto, ami?
Lo sai?
Puoi uccidermi, non me ne fotte più un cazzo.>
Per la prima volta, vedo me stesso in mio fratello, e non solo fisicamente, visto che siamo gemelli, ma vedo la sua parte umana, quella di cui ti priva questo dannato lavoro, ma l'aver permesso a Fabio, di portare via Federica, non lo posso accettare.
<Me ne fotto di come ti puoi sentire tu, nello stesso modo in cui te ne sei sempre fregato tu anni fa, quando non ci hai pensato mezza volta a portarti a letto la mia donna.>
Riesco a liberarmi e a caricare un pugno sul suo viso, seguito dalle urla di Rosa, che nonostante tutto riesce a bloccarmi.
<Ha Federica coglione, ed ora non sappiamo dove l'ha portata, ma sai di cosa è capace quel bastardo.
Giuro su Dio che ti uccido con le mie mani se solo...>
< Adesso basta, conviene darci tutti una calmata.
Non è prendendoci a pugni che riportiamo Federica a casa.
Anche se lo dovrei fare a pezzetti e gettarlo in mare sto bastardo.>
Ignazio Campo, è arrivato nello stesso istante in cui mi sono lanciato dalla macchina, per andare alla ricerca di Federica, ma quando ho visto mio fratello stringere, tra le braccia, il corpo senza vita di Luana, ho capito che non c'era nulla da fare, se non prenderlo a pugni, mentre Ignazio si lanciava sul figlio.
<Sei fortunato che mio figlio sia vivo e che sia riuscito a spiegarmi la situazione, altrimenti non saresti più qui.>
<E sarebbe stato meglio.> sussurra Nico.
<Sentite, dobbiamo trovare una soluzione.
Non sappiamo dove è stata portata mia nipote, ma dobbiamo trovarla.>
<E di chi è la colpa se si trova nelle mani di quel pazzo? Di chi?> urla Campo e non capisco il motivo, ma poi tutto mi è più chiaro quando la discussione tra i due si accende.
< E cosa voleva fare eh?
Farla crescere rinchiusa in un convento? Non lo avrei permesso.>
<No, ma hai permesso che l'amore ti accecasse.
Quell'uomo si è preso gioco di te e di tutti noi e ti avevo avvisata.
Ti avevo fatto sapere che qualcosa non mi convinceva, ma tu niente, hai sempre fatto di testa tua, ma le conseguenze sono tutte su Federica.>
<È mia nipote...>
<È mia figlia porca puttana!>urla.
Un silenzio surreale cala nel casale, persino gli uccellini fuori smettono di cinguettare.
Io resto paralizzato sul posto, mio fratello guarda con gli occhi spalancati, mentre Rosa cade a terra svenuta per lo shock.
Mattia si precipita dalla zia, che subito dopo, comincia a riaprire gli occhi, mentre fuori si sentono delle urla.
<Papà! Togliti dalla minchia altrimenti ti sparo in testa.
Papà.>
Filippo entra come una furia, come se un proiettile non lo avesse colpito alla spalla, si precipita su suo padre prendendolo per il bavero della giacca.
<Che cazzo hai detto? Ripetilo.>
<Toglimi le mani di dosso.>
<Io ti ammazzo, dimmi che non è vero.
Dimmi che quella povera ragazza non è mia sorella.>
<Si si, è tua sorella.
Federica e Toni sono i miei figli.
Ed ora toglimi le mani di dosso.>
Ma Filippo li da un pugno in pieno viso, facendo barcollare Campo, ma questo non lascia correre e si lancia su suo figlio.
Entrambi se le danno di santa ragione, ma nessuno dei loro uomini fa nulla per fermarli.
Io non riesco a muovermi, non riesco più a capire cosa cazzo sta succedendo, ho come l'impressione che, all'improvviso, mi sia venuto a mancare il suolo sotto i piedi.
Per anni abbiamo fatto ricerche, per anni abbiamo tenuto sotto controllo una ragazza di cui non sapevamo proprio nulla, di cui anche lei è all'oscuro di tutto.
Uno sparo fa fermare la lotta tra i due, mentre io mi volto a guardare mio fratello che ha attirato l'attenzione.
<Dobbiamo perdere ancora tempo?
Vi ricordo che sono ancora il braccio destro di Fabio.
Quindi invece di darci la colpa a vicenda, troviamo una soluzione per liberare Federica, e poi dopo, potremmo scannarci come vogliamo.>
Mio fratello ha ragione.
Ignazio si sistema, cercando di essere il più lucido possibile, mentre Filippo bestemmia per la botta data dal padre sulla spalla.
Mi volto a guardare Rosa piangere tra le braccia di Mattia, che ha lo sguardo perso nel vuoto, e comincio a riprendere il controllo sui miei sentimenti e le mie emozioni, devo farlo per Federica e soprattutto per questo ragazzino che, da un momento all'altro, si è ritrovato in una situazione più grande di lui.
Mi avvicino a lui, aiutando Rosa ad alzarsi.
<La troverò, vi giuro sulla mia vita che la riporterò a casa.>
<Lo zio Toni?>
<È ancora vivo.
Fabio l'ha portato via insieme a tua madre, libereremo anche lui> gli sorride mio fratello.
Filippo si avvicina piegandosi verso Mattia
<Non permetterò a nessuno di farvi del male, lo giuro.>
Ma Mattia ha altri pensieri in testa, che subito dopo esprime.
<Mi è venuta un'idea.
Usatemi come esca.>
Un no secco esce all'unisono dalla mia bocca, da quella di Rosa e Campo, ma lui è come sua madre, non si arrende e continua.
< Io ho intenzione di salvare mia madre.
Fabio vuole far leva su di lei tramite me.
Portatemi da lui e voi mi seguite, quando riterrete opportuno, entrerete in scena.>
<Ma assolutamente no!> gli dico
<Quello è un folle, non guarda in faccia nessuno.
No.
Troveremo un'altra soluzione.>
Mio fratello interviene
<Andrea, Mattia non ha tutti i torti.
Fabio non sa che è suo figlio, potremmo guadagnare tempo, con questa storia.
Pensateci, io devo andare.>
<È un bambino Nico.>
<Si è in bambino, ma con coraggio da vendere.
Senti Andrea, ti ho sempre deluso, hai cominciato a fare l'infiltrato quando quella notte mi hai trovato con Luana, ma davvero l'amavo, anche se poteva sembrare una ripicca.
Quando ho capito dove ti stavi cacciando ho preso il tuo posto, non meritavi di vivere con quel folle, non meritavi questo> mi dice mostrandomi la cicatrice sulla mano inferta da Fabio.
<Hai ottenuto la fiducia di Fabio in carcere, ma adesso ci sono io al tuo posto.
Per una dannata volta fidati davvero di me.>
Gli squilla il telefonino ed è costretto ad andare, ma prima
<Fidati di me!>.
Eccomi!
Vi sono mancata? No? E fa niente😝😝😝😝
Spero di essere stata abbastanza chiara in questo capitolo, facendovi capire del gemello e tutto il resto.
Se avete dubbi chiedete pure.
Scusate gli errori e buona lettura.
Baci Chiara😘
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