38.


Continuo a piangere, mentre lui continua a colpire, come a voler buttare giù la porta.

<Vattene, non ti voglio vedere più.>

<Anita apri questa dannata porta.>

<Torna dall'amica tua, che ti sta aspettando, non c'è bisogno che fai la parte con me.>

Ma dall'altra parte silenzio,nessuna risposta.
Guardo dallo spioncino e lo vedo quasi sconvolto.

<Anita apri, dobbiamo parlare.>

Non mi muovo dalla mia posizione, ma dopo un po sono costretta a farlo.
Mattia apre la porta e con lui, entra anche Andrea.

Mattia corre subito verso di me, tenendomi tra le sue braccia, e capisce che Andrea non doveva assolutamente entrare a casa.

<Scusa mamma!>

<Tranquillo,non fa nulla>

<Anita ascoltami ti prego.
Non ero io.>

<Ma sei scemo?> dico voltandomi verso di lui
< Io c'ero ieri sera, io vi ho visti.
Ho visto le foto,che potrebbero pure essere vecchie, ma io ho visto te ieri.>

<Anita, ti assicuro che non ero io, guarda il sigillo nella valigia, guarda>

<Senti Andrea, potevi benissimo raccontarmi la verità, non ci sarebbe stato nulla di male, ma così no !
Prendermi per il culo su minchiate, proprio no.>

<Guardami Anita...> ma non lo faccio, mi farebbe male
<Cazzo Anita guardami.
Sto rientrando oggi, non sono uscito con Luana e non mi sarebbe nemmeno interessato farlo.>

<Si OK, come vuoi!
Dimenticati la strada, la mia voce, il mio nome.
Dimenticati di tutto.>

<Aspetta, ma per quale motivo avrei dovuto farlo?>

<Dimmelo tu Andrea.
Invece di darmi una spiegazione, continui solo a dirmi " non ero io, non ero io", che vuoi da me, si può sapere?
Ti sto dicendo torna da lei,che non hai motivo di dirmi cazzate, ma insisti.>

Mattia non ha intenzione di restare li a guardare, quindi decide di andare via.

<Adesso vattene davvero, hai fatto troppo.>

<Anita ti prego...>

<I santi si pregano, non le persone.
Ciao Andrea!>

Mi volto per tornare in camera mia, ma le intenzioni di Andrea sono altre.

Mi afferra per un braccio e sbattendomi sulla parete, comincia a baciarmi.

Per un attimo mi paralizzò, ho aspettato questo momento per anni, ma non posso cedere, non con lui che continua a negare la verità.
Non voglio farlo, è così la nostra diventa una lotta.

Scontri di lingue e di denti, io che non mi do pace e gli mordo la lingua, facendogli uscire pure sangue, e lui che mi ripaga con un morso sul labbro inferiore.

<Sei un bugiardo> ansimo sulle sue labbra mentre lui comincia a spingere il suo membro, che sembra scoppiare, su di me.

<Come fai a non capire che è te che voglio?> mi dice mentre comincia a mordicchiare il mio collo.

<Come fai a non sentire l'effetto che mi fai?>

Lo tiro per i capelli e mordendogli la mascella

<Mi hai mentito.
Hai detto che saresti tornato oggi, ma già due giorni fa eri qui.
Perché?>

Mi alza facendomi legare le gambe al suo bacino e spingendomi alla parete, facendomi sentire il suo piacere

<Ti sto dicendo che non ero io, e capirai che ho ragione.
Dio Anita, corro il rischio di venire nei pantaloni, senza aver fatto nulla!>

<È quello che ti meriti!>

E unendo le nostre labbra, comincio a baciarlo avidamente.

In questo momento non mi frega sapere se è vero o meno, quello che dice, ho solo voglia di prendermi quello che mi spetta.

Non mi importa di apparire disperata, vogliosa, non mi frega , è lui che voglio e subito pure.

Spingo col bacino verso di lui, stringendo i suoi capelli, mentre mi porta nel salone e mi fa sedere sul tavolo.

Strappo la sua camicia, facendo volare via i bottoni, mentre lui mi toglie la maglia, e si avventa sul mio seno, che chiede solo di essere assaggiato da lui.

Ma la voglia è troppa.
Non mi basta, voglio lui e lo voglio ora.

Lo tiro verso di me, facendogli capire che voglio di più, lo bacio e gli sbottono i pantaloni tirandoli giù insieme ai boxer, mettendo in mostra la sua erezione.

Mi mordo il labbro inferiore, mentre lui mi spinge a sdraiarmi sul tavolo, guardandomi dall'alto con sguardo famelico, tira via le mie mutandine, senza mai staccare gli occhi dai miei.

È questione di pochi attimi, che scompare nella mia intimità.
Comincia a leccarmi, come se stesse assaggiando la cosa più buona del mondo, mentre io alzo le gambe sulle sue spalle, per dargli un accesso migliore.

Si sofferma sul mio bocciolo,che non aspettava altro che lui, venerandolo quasi.

Mi penetra con due dita, e non so quanto sia in grado di resistere.
Non provo piacere da troppo tempo, e forse non l'ho mai provato così.
Comincio ad ansimare, mentre continua la sua tortura su di me, e quando le mie pareti cominciano a stringersi sulle sue dita, alza il suo viso verso di me, e con occhi lucidi

<Vieni per me> e mi bacia, cercando di coprire i miei mugolii, ed esplodo sulle sue dita.

Ho il respiro pesante, mentre lui non ferma il roteare delle dita dentro di me e continua a baciarmi.

<Non ho ancora finito> mi dice prendendomi in braccio e portandomi in camera da letto.

<Ti amo Anita, e non scherzo.
Ma ora ho bisogno di perdermi dentro di te.>

Mi adagia sul letto, allarga le mie gambe che, prontamente lego su di lui, e con un unico colpo è già dentro di me.

<Muoviti, ti prego!> quasi lo imploro.

<Aspetta, altrimenti vengo subito.>

Ma non mi importa, lo voglio e tutto.
Alzo il bacino cercando di muovermi al suo posto

<Sei proprio cattiva.>

Alza la mia gamba destra spingendo sempre più forte, mentre io mi sento piena di lui e pronta per un altro orgasmo da urlo.

Lui non è messo meglio, visto che scende la mia gamba e continua a spingere con più foga.

Non voglio urlare, e forse nemmeno lui, infatti abbiamo lo stesso pensiero.
Attutire le urla di un orgasmo spettacolare, mordendo reciprocamente le nostre spalle,mentre il desiderio ci sorprende contemporaneamente.

Si accascia sul mio seno, mentre io comincio a giocare con i suoi capelli, beandomi di quel momento.

Dopo un po si alza

<Anita dobbiamo parlare, seriamente.>

< Va bene.>

Ora mi dirà che è stato un errore?
Spero di no, perché prendo la lampada e la spacco sulla sua testa.

Sta per cominciare a parlare, quando squilla il mio telefonino.
<Rispondi> mi dice, ma sono solo squilli.

E questo vuol dire solo una cosa.

Mi alzo, coprendomi col lenzuolo e attacco l'altro telefono.

Dopo 5 minuti.

"Ti ho trovata!
Sto venendo a prenderti."

No no no, non è possibile.
Come fa a sapere di questo numero?
Come faccio ora?






Buongiornoooooo.

Andrea non è riuscito a dire la sua verità, ed ora che Fabio si è fatto vivo, ci riuscirà mai?

Non odiatemi per questo capitolo, se è scritto male, se fa pena e se è vomitevole, ma non sono capace😢.

Non prometto un altro capitolo in breve tempo, perché anche se non è Natale per me, lo è per i miei bambini.
Quindi Buon Natale a tutti voi❤.

Ci sentiamo presto.
Baci Chiara❤

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