31.
Appena giro l'angolo, mi guardo intorno per vedere se lui mi ha seguita, e quando sono sicura che lui non può vedermi, mi metto a saltare come una ragazzina alla prima cotta.
Abbraccio una vecchietta che passa in quel momento, senza poter evitare i suoi colpi di borsa, ma non importa.
So di essere ridicola agli occhi della gente, ma se sapessero quello che ho vissuto, non mi guarderebbero come se fossi un mostro con tre teste.
Ma sono felice, e non solo perché Andrea è un bell'uomo e mi ha invitata ad uscire, ma perché dopo anni, mi sento tranquilla.
Squilla il mio telefono ed è un numero che non conosco
<Pronto?> rispondo mentre continuo a saltellare stile Heidi tra le caprette
<Se sapevo che ti bastava così poco per essere così felice, ti avrei invitato prima ad uscire.>
Mi fermo di colpo e comincio a guardarmi intorno.
<Andrea?>
< Si, sono io! Alza gli occhi!> mi risponde ridendo.
Ora datemi una pala che comincio a scavare la mia fossa proprio qui, ai Quattro Canti (incrocio tra la via Etnea e via Sangiuliano) proprio al centro di incrocio.
Andrea è affacciato dalla finestra,che ride beandosi della faccia da pesce lesso che sicuramente ho in questo momento, non riesce nemmeno a parlare, mentre io aspetto che un autobus possa passare e mettermi sotto.
<Che ci fai lì?>
<Ci lavoro.> dice continuando a ridere.
E certo Federica, mica la fortuna può girare dalle tue parti oggi.
<Capisco. Comunque si, sono felice e non per quello che possa pensare la tua testolina.
Adesso vado.>
< Aspetta, dove devo venirti a prendere?>
<Da nessuna parte...>
<Ma..>
<Dimmi dove e verrò con la mia macchina.>
Chiudo la telefonata, mentre vedo che continua a parlare, ma non lo sento, alzo la mano in cenno di saluto e comincio a correre rischiando pure di spiaccicarmi a terra, e mi mancherebbe sola questa.
Arrivo a casa mia, quella vera, e senza suonare apro il cancello e mi precipito dentro.
Tutto è rimasto uguale,anche il profumo di casa è lo stesso, nonostante ci viva Rosa, non ha toccato proprio nulla.
Una lacrima sfugge al mio controllo mentre mi fermo a guardare le foto che mamma aveva appeso alle pareti.
Quando passo vicino allo sparecchia tavola, guardo le foto che i miei mi fecero quando ero piccola, ma Rosa ne ha aggiunta qualcuna in più.
Ci sono io col pancione, in uno dei rari momenti di spensieratezza di quel periodo.
io con il mio piccolino e tante altre.
<Mi sembrava giusto aggiungerle alle altre.>
<Sono bellissime, grazie!>
<Che hai Federica? Tutto bene?>
<Si si, solo che per un attimo avrei voluto che ci fossero stati anche loro.
Comunque> dico posando la foto che mi ritrae con la mia famiglia
< Ti devo parlare.
Non giudicarmi però, non dirmi che sono una donna e che ho altre priorità, lo so già, ma sono così felice Rosa.>
<E si vede, hai una luce nuova negli occhi.
Andiamo a fare il caffè e mi racconti.>
<Sei sola?>
<Si, Giovanni è tornato a Ragusa per seguire un caso, io non ho intenzione di ritornare.>
<Ma Rosa...è il tuo lavoro quello e ami farlo.>
<Si, ma amo più voi.
Tornare a lavorare significa allontanarmi un'altra volta da te e Mattia e non mi va proprio.
Quando avrò la certezza che siete al sicuro, che Fabio non verrà a cercarvi, solo allora ritornerò al mio lavoro.>
Mi getto su di lei e la tengo stretta tra le mie braccia.
<Grazie>
<Ma adesso basta> dice sbattendo gli occhi per evitare che le lacrime vengano giù.
<Ti ricordi di Andrea?>
<L'uomo del bar?>
<Si, l'ho incontrato oggi e dopo una serie di gran belle figure, che vorrei evitarti, mi ha invitata stasera.
E sono così felice.>
<Ed io lo sono per te> dice prendendo le mie mani
<però stai attenta. Cosa sai di lui?>
<No zia, non cominciamo.
Non voglio stare con la paura che sia qualcuno con un secondo fine.
Non voglio nemmeno cominciare una relazione in questo momento, voglio solo sentirmi libera e leggera.
Voglio poter riprendere la vita da dove è stata interrotta, voglio sentirmi una ragazza normale che, nonostante abbia un figlio a cui pensare, possa cominciare a divertirsi.
Tutto qua.
Non cerco l'amore, non ancora, ma un po di spensieratezza.>
<Ok tesoro è giusto.
Non pensare a nulla allora, goditi il momento così come viene.
E quindi? Dove ti porta?>
<Non lo so ancora, non me l'ha detto, ma gli ho detto che non sono tipo da ristorante.>
<Sei sempre la solita.>
Veniamo interrotte dal suono del mio telefono e senza perdere tempo leggo.
" Ci vediamo a Ognina? Verso le 20? E magari decidiamo insieme, anche se ho già pensato a cosa fare."
Porgo il telefono alla zia e faccio leggere il messaggio.
<Sta già acquistando punti, tu ami quel posto>
<Infatti.> le rispondo sorridendo
e comincio a scrivere
" Vedremo cosa hai in mente."
"Ti stupirò.
A stasera piccola Heidi."
Sorrido a quel messaggio e Rosa
<Perché ti ha chiamata così?>
Comincio a raccontarle tutta la storia senza accorgermi che con lei, il tempo passa troppo in fretta.
Non è sto granché e mi scuso,ma il periodo è quello...
Dicembre, Natale e le feste ed io, che di festeggiare, non ho proprio voglia😢😢😢
Baci Chiara❤
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