10. Servitù
Scorpius
Mi chiedo chi me l'abbia fatto fare di proporre una scommessa del genere, certo non pensavo che quella ragazzina dai capelli rossi vincesse ma dopotutto stavo per afferrare il boccino, avevo già le punte delle dita tese a sfiorare quella maledetta palina dorata con le ali. Lei mi ha distratto e poi, con un sorrisetto piuttosto soddisfatto in volto, mi ha superato e ha afferrato il boccino senza darmi il tempo di ripagarla con la sua stessa moneta.
Ovviamente Zabini non è un arbitro imparziale e ha deciso che il metodo anticonvenzionale della piccola Potter gli piaceva abbastanza da concederle la vittoria. Il fatto che fossi io ad aver visto per primo il boccino più di una volta, che fossi io ad essere sempre stato in vantaggio per prenderlo, e sempre io il suo migliore amico da una vita intera è sembrato non interessargli affatto.
"Come va, Malfoy?" quella piccola vipera mascherata da studentessa di Beauxbatons si avvicina al mio tavolo in biblioteca con un sorriso piuttosto soddisfatto in volto e osserva divertito i miei adorati capelli tinti di un orrendo arancione fluo e i suoi compiti sparsi sul tavolo
La mia fortuna è che lei non sa che io ho una memoria eidetica e per questo riesco a ricordare ogni cosa che ho letto o ascoltato nel corso della mia vita, ho anche una mente piuttosto logica che mi permette di fare i collegamenti del caso per cui fare i suoi compiti, nonostante siano argomenti studiati due anni fa, è più una seccatura e una perdita di tempo che un vero e proprio problema.
"Alla grande, Piccola Potter" gli rispondo ironico e a denti stretti perché ormai la conosco abbastanza da sapere che se la provoco si vendicherà e per questa settimana non è il caso visto che non posso rifiutarmi "Hai bisogno di altro?"
"Per ora no, come sei messo con i miei compiti?"
"Sto finendo incantesimi, per il resto è tutto qui" gli rispondo con una nota di soddisfazione che però non faccio trasparire né dal mio tono di voce né dal mio volto
"Tu hai... già finito?" mi chiede sorpresa, poi torna impassibile e con un sorrisetto irritante dice "Dovrei darti più spesso i miei compiti da fare"
Non le rispondo e torno a prestare attenzione alla pergamena che ho davanti, lei mi osserva per qualche minuto prima di tornare alla carica "Malfoy, non stai controllando i libri nemmeno una volta, come faccio a sapere che me li stai facendo giusti?"
Faccio spallucce felice di potermi prendere almeno una piccola rivincita "Puoi fidarti oppure farteli da sola" le dico completando l'ultima frase e consegnandole anche la pergamena di incantesimi "Ora posso andare? Ho allenamento fra dieci minuti"
"Ci vediamo più tardi, Malfoy" mi risponde facendomi ciao con la mano e poi concentrandosi nel sistemare le pergamene all'interno della sua borsa.
Raggiungo direttamente gli spogliatoi tanto sono sicuro che Albus non vedendomi ha preso anche il mio borsone e infatti lo incontro a metà strada tra il castello e il campo da Quidditch con due borsoni sulle spalle. Quando lo raggiungo mi molla il mio con un ghigno divertito e commenta
"Mia sorella ti ha finalmente lasciato in pace?"
"Magari, è una vera iena quella ragazza"
A quelle parole Albus mi lancia un'occhiata penetrante ma non commenta, rimane in silenzio per un po' e quando siamo praticamente arrivati dice "Credo sia perché da quando è nata ha sempre dovuto imporsi su tre fratelli maggiori che la consideravano piccola e quindi spesso non la ascoltavano"
Alcune persone rimarrebbero stupite nel vederlo rispondere dopo diversi minuti a un'affermazione che hanno fatto, ma io ormai sono abituato al fatto che Albus ogni tanto si perde nei suoi pensieri e si ricorda solo dopo diverso tempo di avere un interlocutore accanto per cui mi limito ad inarcare un sopracciglio e dire "Per cui è colpa tua se mi rompe così tanto"
"Nah, direi più che altro di Sirius" mi risponde con estrema tranquillità e io sbuffo contrariato prima di mollarlo da solo e andare a chiacchierare con Sommers mentre mi cambio.
Albus ghigna leggermente ma per il resto non dà alcun segno di aver notato il mio nervosismo e si prepara serenamente per l'allenamento. Credo sia piuttosto sollevato dal mio cambio di comportamento. Normalmente in questo periodo dell'anno sono intrattabile e lui lo sa bene, ha imparato a sue spese cosa può e non può dire o fare e fino a che punto spingersi nel farmi notare che sto esagerando.
Sua sorella però, nonostante per il 99,9% del tempo sia insopportabile, l'altro ieri mi ha sfiancato finché non ho ceduto e stranamente parlare con lei mi ha aiutato molto facendomi tornare ad essere quasi completamente il me stesso di sempre. Non che la ringrazierò mai per questo, ma in fondo ha fatto un bel gesto soprattutto considerando che non ci sopportiamo a vicenda e non riusciamo a stare più di dieci minuti senza discutere.
"Bene ragazzi" esclama Al quando siamo tutti in campo "Fate qualche giro di campo per scaldarvi, voglio vedere quanto riuscite a sostenere una velocità sostenuta e controllare la scopa nei cambi di direzione"
"Giri di campo?" si lamenta Derek Nott "Non siamo mica ai provini!"
Albus lo osserva per qualche secondo senza alcuna espressione sullo sguardo, poi le sue labbra si aprono in un sorriso che dovrebbe sembrare dolce e dice "Non c'è problema Der puoi sempre scegliere l'opzione due"
"Vale a dire?" chiede lui. Conosco Derek da tutta la vita, è il figlio di uno dei più grandi amici di mio padre e uno dei migliori amici di mia sorella, andiamo piuttosto d'accordo e so che non è affatto stupido.
"Vale a dire cento giri di campo di corsa e altrettante flessioni" gli risponde Albus con tono tranquillo, come se stesse parlando del tempo "Allora? Opzione uno o due?"
"Uno, capitano" gli risponde Derek facendogli l'occhiolino e sottolineando il termine con cui l'ha chiamato
"Perfetto" risponde lui "Partiamo o qualcun altro ha da ridire?"
Nessuno dice una parola e si alzano tutti in aria, io scoppio a ridere e dico "Avevi voglia di sfogare un po' la tua vena sadica?"
"Solo di ricordare a tutti chi comanda quando siamo in campo"
"Certo, mi sembra giusto" alzo gli occhi al cielo
"Derek è uno dei migliori giocatori della squadra ed è anche simpatico" osserva "Ma ogni tanto diventa piuttosto scansafatiche e fa commenti idioti come quello di prima"
Scuoto la testa sbuffando divertito e mi alzo anche io in volo. Un attimo dopo Albus mi segue e dal quel momento non parliamo più.
Dopo gli allenamenti torno al castello chiacchierando con Albus e Derek del più e del meno, parliamo della prima partita del campionato che si giocherà la prossima settimana. Grifondoro contro Serpeverde, probabilmente la partita più attesa dell'anno almeno per le due case in questione.
La casa che vince la partita sarà in qualche modo superiore all'altra per tutto il resto dell'anno. Un tempo, quando la rivalità tra le case era vero e proprio odio nei confronti degli studenti di quella opposta, chi vinceva la partita la faceva pesare moltissimo agli altri. Dopo la guerra la McGranitt ha fatto tutto il possibile per attenuare quell'odio, tutti hanno perso qualcuno e qualcosa e le cose sono certamente cambiate.
Ora, dopo praticamente vent'anni, la rivalità tra le case è qualcosa di strettamente accademico e sportivo, l'odio è diventato antipatia, la battaglia sfida e le dispute battibecchi. La partita è ancora un evento importante e i vincitori si sentono i re della scuola e si divertono a prendere in giro i perdenti, ma non c'è più volontà di ferire seriamente solo gioia per la vittoria.
"Vinceremo" sentenzia Derek convinto "Anche perché se così non fosse il capitano ci torturerebbe tutti" aggiunge poi lanciando ad Albus un'occhiata divertita
"Non tutti, solo chi causa la sconfitta" ghigna Albus tranquillamente, poi si volta verso di me e dice "Quindi vedi di prendere quel dannatissimo boccino"
"Lo prenderò" gli rispondo sicuro "Ora però ho un'amica che mi aspetta"
I due mi lanciano un'occhiata divertita per il mio tono malizioso e mi salutano allontanandosi, io mi dirigo verso la stanza in cui Mia mi sta sicuramente aspettando.
"Malfoy"
Alzo gli occhi al cielo al sentire quella voce e mi volto per osservare la Piccola Potter appena giunta alle mie spalle, ero quasi arrivato da Mia ma a quanto pare non ci sarà nessuna piacevole distrazione per me oggi.
"Dimmi Piccola Potter" esclamo mantenendo il mio solito tono basso e pacato "Quale assurdo compito hai per me ora?"
"Dovresti portarmi alle cucine, ho fame ma non so come arrivarci"
"Sei seria?!" le chiedo trattenendomi a fatica dall'alzare gli occhi al cielo
"Ti stupisce che dopo praticamente tre settimane qui ancora non sappia dove sono le cucine?" mi domanda
"No, c'è gente che non lo scopre nemmeno dopo anni. Anche se vista la curiosità innata in ogni componente della tua famiglia..." ghigno divertito e la vedo scurire lo sguardo esattamente come immaginavo sarebbe successo, quella ragazzina tiene alla sua famiglia in modo incondizionato "Mi chiedo perché devi proprio chiederlo a me se potresti fare merenda con tuo fratello, il tuo caro amico Jack, come lo chiami tu, o uno qualsiasi dei numerosi cugini che hai in questa scuola"
"Oh lo so" sorride lei "Ma ho sentito che avevi impegni e mi divertiva l'idea di scombinare i tuoi piani, dopotutto non puoi rifiutarti se non ricordo male"
Questa volta non mi trattengo e alzo davvero gli occhi al cielo prima di farle cenno di seguirmi e incamminarmi attraverso i corridoi. Giunti davanti al quadro della natura morta faccio il solletico alla pera e, quando appare la maniglia, apro la porta.
"Signorino Malfoy, che piacere vederla" mi saluta subito uno degli elfi "Di cosa ha bisogno?"
"Berrei volentieri una cioccolata calda" gli rispondo "Ma in realtà sono venuto qui per accompagnare lei. Rikil ti presento Lily Potter, la sorella di Albus"
"è un onore per me conoscerla signorina Potter" le dice l'elfo inchinandosi dinanzi a lei e rimanendo a capo basso fino a che la rossa non gli dice
"Alzati Rikil, sono felice anche io di conoscerti" gli sorride gentilmente e aggiunge "Potresti gentilmente portarmi qualcosa da mangiare?"
"Certo, ora le porto subito tutto quello che desidera" esclama subito l'elfo servizievole "Accomodatevi, io e i miei compagni faremo ogni cosa per servirvi"
Mi siedo a tavola e la rossa prende posto davanti a me. Mi sembra assurda l'idea di noi due qui da soli a fare merenda come se fossimo due amici di vecchia data e non due persone che si conoscono solo da poche settimane e non fanno che discutere dal loro primo incontro.
"Allora sentiamo, eri talmente gelosa all'idea che passassi il pomeriggio con Mia da costringermi a fare merenda con te per evitarlo?"
"Gelosa?" ride "Nemmeno nei tuoi sogni"
"Sai, credo che tu non possa davvero sapere cosa c'è nei miei sogni" gli rispondo maliziosamente "Per quanto lo desideri"
Rikil torna assieme ad alcuni suoi compagni portando diversi vassoi di dolci e una caraffa di cioccolata calda con cui riempie due tazze prima di lasciarcela davanti in modo da prenderne ancora se ne avremo voglia.
"Tregua?" mi chiede "Solo il tempo necessario e goderci tutto questo"
"Se per la durata della tregua la smetterai anche di darmi ordini" le faccio l'occhiolino e lei accetta con una risata.
Ciao a tutti!
Mi scuso per non aver pubblicato sabato scorso ma è un periodo un po' pieno.
Il rapporto tra Lily e Scorpius si evolve ancora anche se per il momento i due continuano a odiarsi.
Nel capitolo c'è stato anche uno scorcio del carattere di Albus e del suo rapporto di amicizia con il biondo. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Come sempre i vostri commenti sono ben accetti!
A presto😘🥰
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