Capitolo 95. Divano.
Finisco di studiare diritto e sento la porta dell'ingresso chiudersi, segno che Federico è rientrato dall'allenamento di calcio.
Scendo giù velocemente e mi ritrovo davanti il mio ragazzo in tenuta sportiva.
-Ehi amore- lo scruto attenta e mi rendo conto che ogni giorno che passa è sempre più bello, come fa uno come lui a stare con una come me? Come ha fatto a scegliere me?
-Ciao- mi risponde debolmente, passandosi una mano tra i capelli - sono tutto sudato e tutto sporco di fango, vado a farmi una doccia-.
Arriccio leggermente le labbra sentendo il suo tono freddo, ma poi decido di lasciare perdere, magari è solo stanco dall'allenamento.
Fa per salire al piano di sopra, ma io lo fermo e mi alzo sulle punte annientando la distanza tra di noi.
Lo bacio dolcemente e lui sembra ricambiare, ma praticamente subito si allontana e mi fa un sorriso forzato, prima di sparire velocemente al piano di su.
Mi mordo il labbro inferiore confusa e mi chiedo mentalmente cosa abbia. È ovvio che gli è successo qualcosa, ancora.
Stavolta, però, non voglio pressarlo. Non vorrei sembrare asfissiante. L'altro ieri, quando alla ricreazione era giù e mi ha detto che aveva incontrato Mery, ho cercato di aiutarlo, di fargli capire che io lo aiuterò sempre e comunque, perciò se vorrà parlarmene io sarò qua. Lui sa che per lui sono sempre disponibile.
*
-Federico, cosa mangiamo per cena?- lo raggiungo in soggiorno e gli rivolgo il mio sguardo.
-Fai quello che vuoi- biascica bloccando il cellulare - io non ho fame-.
Da quando è tornato, il suo umore non è cambiato di una virgola. Sono preoccupata, tantissimo, ma ripeto che non voglio fare la parte della persona pesante.
-Okay...- mi avvicino al divano e mi siedo sulle sue gambe -amore, ti sei divertito a calcio?-.
Anche se non devo pressarlo, non significa che non posso farlo rilassare. Sono la sua fidanzata ed è mio dovere aiutarlo quando lui sta male, esattamente come lui fa con me.
-Sì- mi rivolge ancora un sorriso forzato e riprende il cellulare in mano, ignorandomi altamente.
Prima, ho addirittura pensato che avesse qualcosa contro di me, che l'avessi fatto innervosire io, ma è una cosa impossibile, visto che quando è uscito per andare a calcio era tranquillo.
Gli tolgo il telefono dalle mani e avvicino la mia bocca alla sua.
I suoi grandi occhi chiari scrutano attenti i miei e io sorrido automaticamente. A questa distanza così ridotta, riesco a scorgere le diverse sfumature delle sue iridi.
Chiudo gli occhi e appoggio le mie labbra sulle sue.
Come prima, inizialmente ricambia il mio bacio, ma poi si allontana di nuovo, e mi fa alzare dalle sue gambe di scatto, per poi alzarsi anche lui.
-Io...- si passa la mano destra sul viso in maniera frustrata - ho bisogno di andare a fare una passeggiata-.
Se prima avevo il dubbio che non volesse baciarmi, ora ne ho la certezza.
Sento il cuore andare veloce e mentalmente cerco ogni scusa plausibile per giustificarlo.
Fa per uscire da casa, ma lo fermo, tenendolo per il braccio.
-Federico, ti ho fatto qualcosa?- sento la mia voce tremare leggermente -Ti ho fatto del male? Magari non mi sono resa conto -.
Lui scuote la testa in segno di negazione e il suo sguardo sembra addolcirsi vedendomi agitata, ma poi torna a guardarmi in modo distaccato.
-Non mi hai fatto nulla, assolutamente!- si aggancia il giubbotto -Ho solo voglia di fare una passeggiata-.
Non ci sarebbe niente di male in questo, se solo non fossero le dieci e mezzo di notte e se non mi avesse respinta già due volte.
-Vengo con te- propongo speranzosa -vorrei camminare anche io, un po'- accenno un sorriso, ma la sua espressione rimane dura.
-No. Voglio stare solo- mi lancia un'occhiata fulminea -Chiedo troppo?-.
Abbasso la testa davanti al suono tono irritato e scuoto debolmente la testa. Sento immediatamente la porta sbattere e mi rendo conto che è uscito.
Mi sento stupida, mi vergogno immensamente e non so nemmeno perché. Forse perché mi ha respinta? Perché mi ha fatto sentire come se gli stessi sempre addosso?
Mi vieto di piangere, perché non devo reagire sempre così. Le cose vanno affrontate con forza e io non posso buttarmi giù appena io e lui ci scontriamo. Anche se non so il motivo reale per il quale abbiamo discusso.
Salgo in camera da letto e decido di sdraiarmi un po', ad ascoltare musica, in attesa che Federico torni.
Elia's pov
-Parlo troppo di questo libro, eh?- sorrido sentendo il sul tono leggermente imbarazzato e scuoto la testa davanti alla sua domanda.
-No, Rose! Mi diverte sentirti... com'è che dici tu?- ci penso un attimo su e poi continuo dicendo -fangirlare?-.
Si sposta i capelli dal viso e scoppia a ridere sentendomi parlare come fa di solito lei.
-Sì, Elia. Si dice fangirlare- ride ancora e io gli rivolgo uno dei miei sorrisi sghembi, capendo che si sta prendendo gioco di me.
Io e Rosalie abbiamo iniziato a legare da quando lei ha scoperto che Benjamin l'ha tradita. Dopo che ho avuto l'incidente, lei è stata sempre al mio fianco.
Mi ha aiutato in ogni modo, ha fatto tutto ciò che una buona amica dovrebbe fare, perciò il nostro rapporto si è intensificato maggiormente.
Non so cosa siamo. Siamo troppo per essere definiti semplici amici, ma non possiamo neanche essere chiamati coppia.
L'unica cosa che so è che da quando passo tutto questo tempo con lei, non ho più tempo per nessun'altra. Non voglio più sprecare il mio tempo con ragazze rimorchiate in discoteca, sapendo che potrei stare con lei a chiacchierare, ridere, giocare.
Non so cosa mi sta succedendo. È una cosa nuova per me, ma sembra realmente molto bello.
Raccolgo una piccola margherita bianca da terra e la porgo a Rosalie.
Appena capisce il mio gesto arrosisce di botto, ma per non darmelo a vedere, annusa il piccolo fiore, nascondendosi tra i capelli.
Quando sto con lei mi sento al settimo cielo.
Ma che mi sta succedendo?
*
Kristen's pov
Apro gli occhi lentamente, quando le prime luci dell'alba filtrano dalla finestra.
Allungo la mano sul materasso e mi rendo conto che sono da sola.
Mi alzo di scatto e vedo che l'altra parte del letto non è stata disfatta e capisco,così, che Federico non ha dormito con me.
Purtroppo, mentre ieri l'aspettavo, mi sono addormentata e non mi sono resa conto di quando, e se, è tornato.
Mi sfilo le cuffie dalle orecchie e scendo giù velocemente.
Entro in soggiorno e vedo delle coperte e un cuscino appoggiato su di esso, che formano un letto improvvisato.
Ha dormito sul divano?
Per quale ragione?
Non mi pare così grave la litigata che abbiamo affrontato ieri. Anzi, ne abbiamo affrontate di peggiori, ma lui ha sempre dormito con me.
Arrivata a questo punto, io voglio delle spiegazioni.
Sento dei rumori provenire dalla cucina, così vado lì.
Appena apro la porta, Federico mi rivolge il suo sguardo per alcuni secondi, ma poi torna a prepararsi la colazione.
Sono nervosissima per come si sta comportando e quello che ha appena fatto mi fa solo innervosire di più. Odio essere ignorata. Soprattutto da lui.
-Federico, mi vuoi spiegare che diavolo ti prende?- non sto urlando, ma si capisce benissimo che la mia è solo calma apparente -Perchè hai dormito sul divano?-.
Appoggia la tazza sul mobile della cucina e mi rivolge il suo sguardo.
I suoi occhi sono spenti, sembra non provare nessuna emozione. Com'è possibile?
-Io non...- si zittisce di colpo, soppesando le parole da dire - penso che io e te dobbiamo parlare!-.
Il mio cuore accelera in un attimo solo e l'ansia si diffonde in me.
Questa frase non è mai un bene. Mai.
Nota: ehi, ecco a voi un nuovo capitolo! Ho aggiornato in due giorni, quindi amatemi. Che pensate di questo capitolo? Cosa dovrà dire, a Kristen, Federico? È vero che la frase "dobbiamo parlare" non è mai un bene? E poi, cosa pensate del rapporto tra Elia e Rosalie?
Beh, ditemi tutto quello che pensate su questo capitolo. Cercherò di aggiornare presto, al prossimo capitolo 💖
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