Capitolo 80. Padre.
Assaggio un cucchiaio di gelato al cioccolato e sospiro osservando Rosalie.
-Stai meglio?-, scrolla le spalle e continua a mangiare dalla sua vaschetta di gelato alla stracciatella.
Sapevo che non era una buona idea presentarsi a scuola stamattina. Avevo immaginato che Benjamin sarebbe stato là ad aspettare la mia migliore amica.
Mi infastidisce notevolmente quello che ha fatto, ma ancora di più mi infastidisce il fatto che sembra non capire la gravità del gesto che ha compiuto.
Sono dell'idea che dovrebbe lasciare Rosalie in pace, dovrebbe lasciarle i suoi spazi, dovrebbe cercare di capire come sta e che non ha nessuna voglia di vederlo.
-L'ho amato davvero- alzo la testa di scatto, davanti alle sue parole, e resto leggermente interdetta.
Non era mai stata così diretta, non è solita a parlare di quello che prova.
-Lo so- dichiaro sinceramente, riprendendomi -e infatti non sei tu ad aver sbagliato.- le accarezzo dolcemente la mano e lei sospira tristemente.
-Sì Kris, ma mi sento una stupida per essermi fidata così ciecamente di lui. Non capisco come ho potuto essere così ingenua- il suo viso si contrae in una smorfia e io annuisco comprensiva.
-Non potevi accorgertene. Nessuno di noi l'avrebbe mai immaginato, non devi darti una colpa che non hai. Stai già soffrendo abbastanza per quello che lui ti ha fatto, non c'è bisogno che ti fai del male ancora di più- annuisce leggermente e mi regala un piccolo sorriso.
Vorrei poter fare qualcosa per cancellare il dolore che sta provando, ma purtroppo non sono di aiuto, o almeno non poi così tanto.
Il campanello suona improvvisamente e io sussulto, chi può essere a quest'ora?
Federico è rimasto a scuola con Benjamin, per tranquillizzarlo, nonostante io sia convinta che non si meriterebbe nessun aiuto, se sta male è solo colpa sua.
Appoggio la vaschetta del mio gelato sopra il tavolino e vado ad aprire la porta.
Mi acciglio immediatamente vedendo Elia davanti a me.
-Ehi- sorrido -come mai sei qua?-, lui mi guarda serio e capisco che c'è qualcosa che non va.
-Kristen, devo parlarti. Sono venuto a cercarti a scuola, ma Federico mi ha detto che eri qua- Federico? Il mio ragazzo l'ha mandato da me?
Quello deve dirmi dev'essere senz'altro importantissimo.
-Ok... Dimmi pure Elia-, prende un bel respiro e mi guarda attentamente.
Non capisco cosa stia succedendo, non l'ho mai visto così serio. È sempre sarcastico, cosa che la maggior parte delle volte mi innervosisce, ma ora sembra un'altra persona, del tutto irriconoscibile.
-Kristen, ho sentito tua madre parlare con l'avvocato che ti rappresenterà durante l'udienza con tuo padre.- sento il cuore accelerare davanti al suo tono serio e lui continua dicendo - Stavano preparando le carte e tutto il resto. E ho sentito Giuliana dire una cosa- si zittisce di botto e io sento il respiro accelerare, a causa dell'ansia.
-Elia, che cosa sta succedendo?- mi guarda attentamente e mi prende la mano, stringendola forte.
-Kris... I tuoi genitori ti hanno nascosto una cosa importante, quello che tu chiami padre non è il tuo padre biologico- che cosa?
Il mio fiato si spezza immediatamente e sento la testa girarmi vorticosamente, tanto che sento le gambe cedermi, ma Elia mi tiene prima che io finisca a terra.
Sono stata maltrattata da una persona che, per anni, ho cercato di perdonare. Cercavo sempre una scusa per il suo comportamento pessimo, solo perché era mio padre. Mentre, ora, vengo a sapere che in realtà il mio vero padre non è lui.
Come ha potuto mia madre nascondermi una cosa del genere?
Il fatto che lei mi abbia abbandonata con una persona che mi rendeva la vita un inferno, una persona che non è nemmeno sangue del mio sangue, la rende una persona spregevole.
-Kris, stai bene?-, scuoto la testa debolmente, lui mi accompagna in soggiorno e mi fa sedere sul divano.
Rosalie scatta in piedi appena mi vede e si avvicina a me preoccupata.
-Kristen, che sta succedendo?- io rimango in silenzio, incapace di dire qualsiasi cosa, ed Elia le racconta quello che ha appena detto a me.
Ancora non posso crederci. Mi sento presa in giro, mi sento disorientata.
Sento la porta di casa aprirsi e in un attimo mi ritrovo davanti il mio ragazzo.
Scatto in piedi e mi butto tra le sue braccia, lasciando sfogare le mie lacrime.
-Ehi piccola- sussurra - sono venuto appena ho potuto! Non mi volevano lasciare uscire da scuola- annuisco debolmente e affogo la testa nel suo petto.
Non riesco a ragionare lucidamente, mi sento una bambina impaurita.
Lui mi alza il viso dolcemente e aggancia i miei occhi.
-Amore, sono qua- mi asciuga gli occhi con il pollice -sta calma- annuisco debolmente e mi rilasso piano piano, sotto il suo tocco dolce.
-Fede, devo parlare con mia madre... Mi accompagneresti?-, sospira debolmente e mi accarezza i capelli.
-Sì, ma non ora. Devi calmarti- scuoto la testa freneticamente e appoggio le mani sul suo petto.
-Fede, ne ho bisogno ora. E vorrei che tu fossi con me, ho bisogno di te- si passa la mano sul ciuffo e sta zitto, meditando su cosa dire.
So che lui vorrebbe proteggermi sempre e comunque, ma ho bisogno di andare da mia madre. Ho bisogno di risposte. Vorrei sapere perché me l'ha tenuto nascosto per tutto questo tempo, vorrei sapere perché mi ha lasciata sola con una persona che non mi voleva bene e che non era niente per me, vorrei sapere chi è il mio vero padre, se sa di me... Vorrei sapere tutta la verità, una buona volta.
-Federico, dovresti accompagnarla, ha ragione- la voce di Elia mi riporta alla realtà e il mio ragazzo annuisce, inaspettatamente, dando ragione al moro.
Sono stufa di questa situazione. È da anni che non mi sento padrona della mia vita, tutti gli avvenimenti mi colpiscono e io non riesco a controllarli, per nulla.
-Kristen, sono d'accordo con te. È una cosa importante quella che hai appena saputo ed è comprensibile che tu voglia delle risposte. Chi non le vorrebbe?-, mi accarezza dolcemente i capelli e io gli sorrido debolmente, visto che non ne avrei nessuna voglia.
Mi tranquillizza il fatto che lui mi aiuterà e che asseconderà la mia scelta. Mi fa sentire notevolmente meglio, mi fa sentire protetta.
Rosalie si avvicina a me e io la stringo forte in un abbraccio, che lei ricambia immediatamente.
Avrei dovuto pensare a lei, aiutarla, visto come sta soffrendo. Invece mi ritrovo, per l'ennesima volta, con la vita completamente stravolta.
Sembra che non riuscirò mai e poi mai a vivere la mia vita e lasciarmi alle spalle il passato e le persone che ne hanno fatto parte e l'hanno reso un inferno.
Nota: ciao ❤️ piccolo colpo di scena che avevo in mente di scrivere da un bel po' di tempo. Cosa succederà nel prossimo capitolo? Attendo i vostri commenti, a presto 💖
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