Capitolo 8. Abbandonata.
Kristen's pov
Ho camminato per ore.
Ho cercato di scaricare tutte le emozioni negative che si sono accumulate in me, ma nulla.
Ogni volta che la mia mente ripensa alla scena con Federico mi sento male.
Potrei fregarmene, perché in fin dei conti non lo conosco, non siamo nulla, ma non riesco a non dispiacermi, è il mio carattere.
Sono molto sensibile e questo è un male. A volte mi pare di riuscire ad affrontare tutto senza problemi, mentre a volte la minima cosa mi fa scoppiare a piangere.
Mi fermo in un parco e mi siedo su una panchina.
Faccio dondolare le gambe e l'unica cosa che vorrei fare è sparire.
Vorrei non tornare più a casa. Vorrei cambiare vita.
*
Arrivo davanti casa e sussulto vedendo una chioma castana.
Rosalie.
Mi avvicino a lei e mi lancia uno sguardo assassino
- perché non mi hai risposta alle chiamate?-, scrollo le spalle.
- Non ho sentito il telefono squillare.- spiego - Sono stata da Federico e poi ho camminato per ore, non ho fatto caso al cellulare-, vedo i suoi occhi luccicare.
- Kristen Gela, non farlo mai più- sgrano gli occhi davanti alla sua voce strozzata e poi mi stringe in un abbraccio.
Si è preoccupata per me.
Sorrido debolmente e sciogliamo l'abbraccio.
- Tuo padre non c'è?-, arriccio le labbra e cerco di capirlo.
- Non lo so, non credo sia già in garage la macchina, penso sia uscito! Ti va di entrare?-, annuisce ed entriamo all'inferno.
Sgrano gli occhi vedendo lo specchio dell'ingresso infranto in mille pezzi per terra e poi noto che ci sono le valigie di mia madre, accanto alla scala.
Devono aver litigato, pesantemente.
Non mi faccio domande e trascino Rosalie in camera e poi chiudo a chiave.
- Ti chiudi sempre a chiave?-, la guardo negli occhi e annuisco e lei aggiunge -Kristen, devi mettere fine a questa storia-, scuoto la testa.
- Stai tranquilla. Finirà- sbuffa e cambia argomento, conoscendomi bene sa che non c'è modo di farmi cambiare idea.
- Federico eh... Eri lì? Ma che sei andata a farci? Dove sono finiti i " non deve stare nella mia vita"?! -improvvisa delle virgolette con le mani e sorride maliziosamente.
Sento le guance arrossire, ma spero non lo noti.
- Piantala Rosalie! Mi ha incontrata e avevo appena litigato con mio padre, perciò ero sconvolta, mi ha invitata a casa sua e in quel momento mi sembrava la cosa più giusta, ma appena mi sono resa conto, sono andata via e diciamo che abbiamo anche litigato. L'ho trattato di merda e so che non dovrebbe fregarmene, perché in realtà non lo conosco, ma mi dispiace, non sono quel tipo di persona che ferisce le altre persone e se ne frega. Non sono così e mi dà fastidio! Sono sbagliata Rosalie-, sospira debolmente.
- Io penso che dovresti permettergli di esserti amico! È ovvio che ci stava provando con te, ma magari per te non è il momento ideale per avere una storia, prova a inventarti una scusa, per esempio che per ora preferisci studiare che pensare all'amore e proponigli di essere amici! Kristen io penso ti farebbe bene, ti potrebbe proteggere! - trasalisco sentendo la sua ultima frase.
- Pensi dovrei raccontargli di mio padre?- le chiedo sconvolta - No, Rosalie. Io odio perfino che tu sia in mezzo a questa storia! Mi fa piacere che mi sei amica, perché senza te non potrei stare, però odio che soffri per me, che ti dispiaci! Non è giusto che vivi pensando ai miei problemi, dovresti goderti la tua vita- lei mi interrompe e sbuffa.
- Mi fa piacere starti accanto, lo sai! quindi smettila- annuisco consapevole e comprensiva.
- Lo so! Però immagina come mi sento a pensare che potrebbe succedere lo stesso con Federico! Mi sento già in colpa per te, non posso tirare dentro tutto questo anche lui... No!-, mi guarda attentamente e poi abbassa la testa dispiaciuta.
È questo che intendo, odio che si dispiaccia così tanto per me, mi pare di togliere emozioni alla sua vita, di toglierle i suoi momenti personali... Non posso essere così egoista da far sì che succeda la stessa cosa con Federico.
*
La sveglia suona e mi catapulto in bagno.
Per fortuna ho il bagno in camera, così posso essere indipendente nella mia stanza, per quando non posso uscire.
Dopo lavata mi vesto e corro a scuola.
L'ennesima giornata ha inizio.
Dopo poco che Rosalie è andata via, mio padre è tornato e l'ho sentito gridare insieme a mia madre.
Pianti, urla e poi il nulla.
Dopo poco ho visto arrivare, dalla finestra della mia camera, un taxi dove è salita mia madre, è andata via senza nemmeno salutarmi.
Mi dovrei sentire a pezzi, sono stata abbandonata dalla persona che mi ha messa al mondo, ma la verità è che non ho versato nemmeno una lacrima.
Sento solo rabbia. Avrebbe dovuto proteggermi.
Da oggi, per me, ha inizio una nuova vita.
Sarò l'unica donna in casa. Dovrò prendermi cura della casa e subire la furia di mio padre, senza nessuno.
Mia madre non interveniva mai, ma almeno mio padre, se la prendeva anche con lei, ora sarò il suo unico sfogo. Detto così sembro egoista, ma è solo quello che penso.
Il pullman si ferma davanti a scuola e vedo che Rosalie sta chiacchierando con Benjamin, ma la cosa che mi colpisce di più è che c'è anche Federico con loro.
Scendo dal pullman e mi avvicino a loro, sento il cuore battere velocissimo e non capisco il motivo di questa ansia.
- Ciao-, saluto debolmente e tutti ricambiano, tranne Federico.
Bene, me lo sono meritata. Gli ho detto di vivere come se non esistessi... Perciò.
Benjamin lancia uno sguardo a Federico e il biondino sbuffa infastidito
- ci vediamo dopo Bro'-, si gira di spalle, senza aspettare risposta, e va via.
Rosalie mi porge la merenda e Benjamin mi sorride debolmente
- è tutto ok?-, annuisco alla sua domanda.
- Sì, perché?-, scrolla le spalle debolmente.
- Perché Fede è strano, mi ha detto che ieri avete litigato -, annuisco, ma decido di non parlarne.
- Meglio che lasci stare, non importa-, lui annuisce pensieroso e io mi giro verso Rosalie.
Ha lo sguardo addolcito e non posso fare a meno di pensare che sia a causa del moro.
- Io entro dentro, ci vediamo dopo Rose-, lei mi scruta attenta, cercando di capire se sono sincera.
- Sei sicura? Sennò ti raggiungo-, scuoto la testa in segno di negazione, per farle capire che non c'è bisogno.
- Tranquilla- le rivolgo un debole sorriso ed entro dentro scuola.
Mi dispiace che Federico mi abbia ignorata.
È quello che volevo, no?
Perché allora mi dispiace così tanto?!
Maledizione ai miei sentimenti.
Nota: ecco il nuovo capitolo, aspetto con ansia i vostri pareri! Commentateee, al prossimo 😊💕😘
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