Capitolo 77. Foglietto.

Finisco di sparecchiare e sento due mani posarsi sui miei fianchi, mentre sono girata di spalle.

Ho pranzato da sola perché, da quando abbiamo discusso, Federico non mi ha più degnato nemmeno di una parola.

Capisco che, magari, si è sentito infastidito dalla storia di Elia, ma quello che non capisco è perché reagire così! Mi sembra esagerato e alquanto immaturo, per quanto mi dispiaccia ammetterlo.

Improvvisamente sento che mi lascia dei baci sul collo e mi giro di scatto, incrociando il suo sguardo.

I suoi cambiamenti d'umore, così improvvisi, iniziano a spaventarmi.

-Che vuoi, Federico?-, lo guardo confusa e lui sfoggia il suo sorriso, quello dolce, quello che fa quando è pentito e deve farsi perdonare.

-Mi dispiace- alzo gli occhi al cielo e annuisco distrattamente, visto che è la millesima volta che sento queste parole.

-Va bene- gli rivolgo un falso sorriso e faccio per allontanare le sue mani dal mio corpo, ma lui me lo impedisce.

Sono nervosa per come si è comportato. Non può prima arrabbiarsi e ignorarmi e dopo tornare da me sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.

-Dai piccola, perdonami.- avvicina il suo viso al mio e sento il fiato spezzarsi -Lo sai che tendo ad esagerare quando qualcuno si avvicina a te-, continua a sorridere in quel modo e il mio cuore non accenna a calmarsi.

Quando succederà che il mio cuore e il mio cervello saranno di comune accordo?!

-Fede, sto davvero cercando di capirti, come faccio sempre, ma a volte mi è così... Difficile?!- la mia pare essere più una domanda che un'affermazione, visto che non so come definire la situazione.

-Lo so che ho un carattere complicato, Kristen. Però, io voglio solo che tu sia solo mia, che tu stia sempre con me.-, sento un tono insicuro mentre pronuncia queste parole e il cuore si stringe, non riesco ad impedirlo.

-Federico, non fare quella faccia però...- abbasso lo sguardo, ma lui, capendo che mi sto riferendo all'espressione da cucciolo bastonato per cui non resisto, mi alza il viso e mi obbliga a un contatto visivo.

-Quale faccia, piccola?-, il suo tono sarcastico mi fa sbuffare e lui mi ruba un bacio, per poi scoppiare a ridere.

Inutile dire che la rabbia che provavo sta sbollendo piano piano, davanti a questa scenetta.

-Non mi farò condizionare da te, biondo- assottiglio gli occhi e gli lancio un'occhiata malefica.

-Ah no?- mi stringe ancora di più, tirandomi a sé, mentre mette su un sorriso compiaciuto -pensavo di sì-.

Sa bene quanto è capace di influenzarmi, sa bene quali sono i miei punti deboli.

Appoggia le sue labbra sulla mia guancia e mi lascia un piccolo bacio lì.

Mi guarda per un secondo negli occhi e capisco che ha ben inteso che già questo piccolo e innocuo gesto mi ha mandata in confusione.

-Piccola- sussurra questa parola, con un tono dolcissimo, poi mi lascia un bacio sull'orecchio e, in un attimo, i brividi mi percorrono dalla testa ai piedi.

Si inumidisce le labbra e mi guarda divertito.

-Pensi di baciarmi o continuerai a dimostrarmi che sono completamente dipendente da te?-, sento arrossirmi per le mie stesse parole, ma tengo lo sguardo fisso sul suo.

-Come desidera lei, signorina-, mi schiocca un occhiolino e in un attimo annienta le distanze.

Appena le sue labbra si appoggiano sulle mie sento scoppiare una guerra dentro il mio stomaco.

Sono in paradiso in un solo attimo.

Mi bacia dolcemente, mentre fa scorrere le sue mani sui miei fianchi.

Il cuore continua a galoppare veloce, anche nel momento che si allontana da me.

-Pace fatta?-, ridacchio davanti al suo tono speranzoso e annuisco.

-Dov'è finita la tua spavalderia, Federico?-, alza gli occhi al cielo, appoggia il suo indice sulle mie labbra, per farmi zittire, e in un attimo le sue labbra sono di nuovo sulle mie.

*

- Cosa è il Break even point, quindi?-, stringo i denti cercando di fare mente locale e sospiro.

-È il punto dove i costi eguagliano i ricavi?!- mi guarda inarcando un sopracciglio e sospira.

-Ne sei sicura o lo stai chiedendo a me?- sbuffo e mi mordo il labbro inferiore in maniera frustrata.

-Elia, ti prego, dimmi se ti ho dato la risposta giusta o no. Sono ore, ormai, che siamo su questi maledetti libri-, scuote la testa esasperato e mi lancia un'occhiata maligna.

-Ok Kris, è giusto. Devi essere più sicura di quello che dici, però- sbuffo infastidita e sento due mani posarsi sulle mie spalle.

Sorrido immediatamente capendo che si tratta del mio ragazzo.

-Ti stai comportando bene con la mia ragazza?- scandisce bene la parola 'mia' ed Elia gli lancia un'occhiata maligna.

-Senti Rossi, stiamo studiando e ho ragione di credere che tu sia motivo di distrazione per la mia alunna-, Federico sussulta sentendo le parole del moro e, soprattutto, sentendo che ha imitato il suo tono di voce pronunciando: mia.

-Io ti spacco la fac...-, mi alzo di scatto e mi metto davanti a un Federico piuttosto nervoso, è incredibile il modo in cui perde la pazienza davanti al moro.

-Fede- lo spingo leggermente e gli faccio agganciare il mio sguardo -per favore, stai calmo. È tutto ok. Sai che sono in buone mani- alza gli occhi al cielo infastidito, ma poi annuisce ed esce dalla stanza.

-È sempre più urtante- lancio un'occhiata malefica ad Elia, sentendo le sue parole, e lui sbuffa.

-Riniziamo a studiare- annuisce distrattamente e io torno a sedermi.

*
Rosalie's pov

Mi infilo la giacca di Benjamin, che ho preso da casa sua, e metto le mani in tasca, per riscaldarmi.

Sto morendo di freddo oggi.

Sento qualcosa dentro la tasca e lo tiro fuori, rendendomi conto che è un foglio di carta.

È spiegazzato e ripiegato su se stesso, più e più volte.

Sento il cuore andare veloce e cerco di convincermi che non sarebbe giusto aprirlo e leggerlo. In un rapporto ci vuole fiducia, no?

Non so perché, però, ho un brutto presentimento.

Continuo a fissare il foglietto come se, da un momento all'altro, potesse esplodere e poi decido di leggerlo. Non è che non mi fido, è che sono troppo curiosa.

Ho le dita che tremano mentre lo apro e sospiro a fondo, per calmarmi.

Mi salta subito agli occhi la scritta rosso fuoco e inizio a leggere il contenuto.

"Spero mi richiamerai, Ramona."

Sento la testa girarmi e il fiato mancarmi, temo di star per svenire.

Mi siedo sulla poltrona e continuo a fissare il foglietto, inebetita.

Per un attimo mi sento totalmente smarrita, poi, improvvisamente, sento la rabbia avvampare in me e mi alzo di scatto.

Penso che Benjamin Mascolo mi debba un bel po' di spiegazioni.

Nota: ciaoo! Ecco a voi il nuovo capitolo, che mi dite? Sbizzarritevi nei commentii! Al prossimo ❤️

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