Capitolo 71. Ricatto.

Mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte, rendendomi conto immediatamente di aver fatto un incubo.

Federico mi stringe più forte tra le sue braccia e apre gli occhi.

-Kristen, tutto ok?-, annuisco debolmente e lui sospira.

Questa casa non mi fa bene, ma che altro possiamo fare? Per il momento non possiamo andare da nessun'altra parte.

Abbiamo preso in considerazione tutte le opzioni possibili e immaginabili ma, per un motivo o per un altro, tutto è sfumato.

-Kristen, tanto vale dirtelo ora. Ho preso una decisione-, il fatto che me lo stia dicendo alle 3 del mattino mi fa capire che è una cosa che non mi piacerà.

-Che decisione, Fede?-, la mia voce è cauta, visto che l'ultima volta che ha preso una decisione importantissima, da solo, è andato da mio padre e si sono picchiati.

-Kristen, lascerò gli studi-, che cosa?

Spalanco la bocca sbalordita, mi divincolo dalle sue braccia e mi metto a sedere, così lui fa lo stesso.

-Per quale motivo?- cerco di respirare a fondo per calmarmi e lui mi scruta attento.

Sta per sganciare una bomba. So che il motivo mi piacerà ancora meno, me lo sento.

-Perché devo cercare un lavoro, abbiamo bisogno di una casa.-, ecco, ne ero certa.

Non posso permetterglielo. Buttare all'aria il suo futuro per me?

-No Federico, non se ne parla neanche. Sei impazzito?-, cerca di accarezzarmi i capelli, ma mi allontano di scatto.

-Sarà per un breve periodo, poi più in là, quando tutto sarà sistemato, riprenderò, magari ai corsi serali.-, scuoto la testa in segno di negazione con vigore e lui sbuffa frustrato.

-Federico Rossi, scordatelo. Non posso permettere che tu molli gli studi per me. Stiamo in questa casa, combatteremo contro mia madre, ma non rovinare la tua vita per proteggere me-, sussurro l'ultima frase come se lo stessi pregando, ma la sua espressione non si addolcisce, anzi.

-Tua mamma farà di tutto per mandarci via. Inoltre, tu, non lo sai quanto mi faccia male sentirti piangere la notte - stringe i denti con rabbia e continua dicendo -da un po' di tempo, a casa mia, i tuoi sogni erano più calmi. Da quando siamo qui è tutto tornato come prima, piangi, urli disperata e io non lo posso tollerare- stringe i pugni nervosamente e io mi avvicino a lui, per cercare di calmarlo.

Appoggio la mano sul suo viso e gli stampo un piccolo bacio sulle sue labbra, poi appoggio la fronte sulla sua e lo guardo negli occhi.

-Federico, sto bene così, ho te, non mi importa del resto-, prende il mio viso tra le mani e mi bacia dolcemente, senza rispondere.

Mi fa sdraiare nuovamente sul letto, mi sgancia la felpa del pigiama e poi mi accarezza dolcemente il viso.

-Ti amo anche io, Kristen-, riprende a baciarmi e si sdraia anche lui.

Non permetterò che rovini sé stesso per me, troveremo un'altra soluzione.

*

Mi sveglio piano piano vedendo i raggi del sole che entrano dalle persiane e cerco di stiracchiarmi, ma mi è impossibile visto come Federico mi sta tenendo stretta.

-Dove credi di andare, piccola?-, sorrido dolcemente e gli lascio un bacio sulla guancia.

-In nessun posto, sto così bene tra le tue braccia- mugola qualcosa di incomprensibile e mi attira ancora di più a sé, mentre ridacchia.

-Voglio sentirti ridere la mattina per il resto della mia vita-, sgrano leggermente gli occhi rendendomi conto che ho dato voce ai miei pensieri e ringrazio il cielo per il fatto che non può vedere il mio viso diventare rosso, visto che ho la testa appoggiata sul suo petto.

-Siamo sdolcinate stamattina, eh?-, sorrido e annuisco consapevole.

È lui che mi fa è essere dolce. Come non esserlo visto com'è perfetto con me?!

-Amore, ci alziamo? Ho fame.-, scuote la testa e mi bacia dolcemente.

-Piccola, prima un po' di coccole-, scoppio a ridere e lui mi bacia nuovamente.

*

-Quindi mi stai dicendo che Federico vuole mollare la scuola?-, scrollo le spalle davanti alla domanda della mia migliore amica e soffio sulla mia cioccolata calda, per renderla bevibile.

-Non abbiamo finito di parlarne- mi sento arrossire ricordando com'è finita ieri notte tra noi e scuoto la testa per scacciare via i pensieri.

Mi stringo nel giubbotto e osservo i bambini che giocano nella piazzetta davanti al bar in cui siamo.

-Devi riuscire a farlo ragionare- mi inumidisco le labbra e mi rigiro verso Rosalie. Sono consapevole di questo, ma come faccio? È così testardo.

-Rose, non voglio che si faccia del male per proteggere me. Io voglio che siamo felici insieme, non che uno di noi due debba rovinare la propria felicità, la propria vita, per l'altro-, annuisce comprensiva e sospira.

Saprò fargli cambiare idea, per forza.

*

Entro dentro casa e vedo che sta guardando la tv in soggiorno, con Ben.

Mi avvicino a loro e mi siedo sul divano.

-Ciao ragazzi-, ricambiano il mio saluto e Federico mi tende la mano per farmi sedere sulle sue gambe, ma scuoto la testa.

-Fede, devo parlarti-, il mio tono di voce freddo, fa distogliere l'attenzione di Benjamin dallo schermo.

Il biondino sbuffa capendo di cosa voglio parlare e Benjamin si alza.

-Meglio che vi lascio soli- sentenzia il moro -sento odore di litigio-, batte il cinque a Fede, mi regala un piccolo abbraccio ed esce da casa velocemente.

Ho trovato il modo per convincerlo a non mollare gli studi. Ho pensato e ripensato se fosse giusto passare a questa tattica, ma è l'unico modo che mi resta per convincerlo.

-Senti, ho pensato a quello che mi hai detto ieri notte- il suo sguardo si fa attento e io continuo dicendo -ci sto, ma a una condizione: che tu non sarai l'unico-, aggrotta le sopracciglia confuso e mi lancia uno sguardo interrogativo.

-Cosa intendi, Kristen?-, scrollo le spalle con indifferenza.

-Intendo dire che abbandonerò anche io gli studi, perché non è giusto che sia tu l'unico che lavora, lavorerò anche io-, gli regalo un sorriso falso e lui sgrana gli occhi.

-Tu sei pazza- scatta in piedi -non lo farai. Mai.-, annuisco con fare annoiato, prendo un giornalino dal tavolino e inizio a leggerlo come se non stesse dicendo a me.

-Kristen, guardami quando parlo- lo ignoro e lui mi strappa il giornalino dalle mani, per poi continuare dicendo -tu non farai nulla di tutto ciò. Questo è poco ma sicuro-, sbuffo nervosamente e mi alzo anche io in piedi.

-Perché no, scusa? Tu vuoi mollare, perciò non è così grave. Posso farlo benissimo anche io-, strizza gli occhi con rabbia e si passa la mano sul ciuffo, scompigliandolo.

-Ho detto no, basta. Tu studierai, io mollo per fare felice te, non c'è ragione per la quale devi mollare anche tu-, annuisco beffarda.

-Sì che c'è, biondino, per fare felice te-, sorrido falsamente e lui arriccia le labbra.

-Kris, mi stai facendo innervosire- continuo a mantenere il mio atteggiamento calmo e lui sbuffa, prendendo il giubbotto in mano.

-Io esco, non aspettarmi-, fa per uscire, ma riesco a fermarlo.

-Federico, dove vai?-, si divincola dalla mia presa e scrolla le spalle, come se non sapesse neanche lui quale sarà la sua meta.

-Ho bisogno di pensare e stare solo- mi lancia un'ultima occhiata ed esce da casa sbattendo la porta.

Ricaccio le lacrime dentro e mi porto i capelli all'indietro.

Se questo atteggiamento servirà a fargli cambiare idea, continuerò così.

Voglio il meglio per lui, sono disposta a tutto per far sì che la sua vita sia perfetta, proprio come lui vorrebbe per me.

Nota: ehilà, eccomi con un nuovo capitolo, un po' di passaggio, quindi niente di eclatante. Aspetto i vostri commenti. Inoltre, vorrei ricordavi che ho iniziato una nuova storia che sarà una raccolta di immagina, intitolata: Immagina Teen Wolf. Vi aspetto! Ora vi saluto, al prossimo capitolo, buon ferragosto, baci❤️

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