Capitolo 61. Parole velenose.
Mi sveglio improvvisamente con il cuore in gola e sospiro rendendomi conto di aver fatto l'ennesimo incubo.
Ho passato tutta la notte in dormiveglia. Non sono riuscita a riposarmi per nulla.
Ormai il sole sta sorgendo, perciò tanto vale che mi alzi e vada a farmi una bella doccia rigenerante.
Appena ieri mi sono calmata ho raccontato tutto alla mia migliore amica, inutile dire che l'ho dovuta trattenere visto che voleva ammazzare Federico.
Le parole del biondo mi fanno ferita, ma non posso obbligare una persona a fare qualcosa che non vuole. Se è stanco di avermi tra i piedi, non mi avrà più.
Nessun rancore. Lo amo, non voglio altro che il bene per lui, nonostante come stia io.
-Kris...- sento la voce impastata dal sonno della mia amica e mi fermo sulla soglia della porta.
Aggancio il suo sguardo e le regalo un debole sorriso rassicurante.
- Rose, torna a dormire, è ancora presto. Sto andando a farmi una doccia, non ho più sonno-, lei cerca di capire la verità, ma per il momento sembra ancora stordita dal sonno, perciò annuisce e chiude di nuovo gli occhi.
È stata sveglia fino a tardi, finché non si è assicurata che stessi davvero un po' meglio, perciò preferisco che ora continui a dormire, non c'è motivo che si preoccupi, ora, ancora.
Ho bisogno di una bella doccia calda rigenerante.
*
-Kristen, vuoi che vada a prendere le tue cose da Fede?-, alzo la testa automaticamente e sento il cuore stringersi.
Andare a prendere le mie cose significa davvero mettere fine alla nostra storia e questo non può che farmi male, ma che altro avrei dovuto fare?
Quando mi ha detto che il mio passato lo infastidiva mi sono sentita un peso. Ho sempre creduto che lui fosse l'ultima persona che mi avrebbe fatto sentire così.
Scuoto la testa
- grazie Rosalie, ma voglio andarci io-, mi guarda con gli occhi sbarrati dalla meraviglia e io sospiro.
Sono sbalordita io stessa dal mio gesto, ma è una cosa importante ed è giusto che la faccia io in prima persona. Inoltre Rosalie ce l'ha con Federico perciò sono sicura che litigherebbero, ed è l'ultima cosa che vorrei al momento.
-Non vuoi nemmeno che ti accompagni?-, le sorrido debolmente e muovo l'indice da destra a sinistra, in segno di negazione.
Mi lavo la tazza del latte e poi le stampo un piccolo bacio tra i capelli.
-Grazie di tutto Rosalie, ma devo farlo da sola-, annuisce debolmente, capisco che è poco convinta, ma mi lascia fare ciò che voglio.
Mi preparo, senza troppi fronzoli, afferro il telefono e mi avvio verso casa di Federico.
Cammino piano piano e respiro l'aria a pieni polmoni. Ho quasi paura di vederlo, paura di avere un confronto con lui, ho paura addirittura di incontrare il suo sguardo.
Appena arrivo davanti a casa sua sento lo stomaco stringersi in una morsa e prendo un bel respiro prima di suonare il campanello.
La porta si apre praticamente subito e le parole mi muoiono in gola.
-Kristen?- il suo tono di voce è sconcertato, non si aspettava proprio di vedermi, e soprattutto non di vedermi così presto.
Annuisco debolmente e mi porto i capelli all'indietro, con fare nervoso. Mi sento a disagio.
-Scusa il disturbo, sono venuta solo per prendere le mie cose. Se non ti do fastidio, altrimenti posso chiedere a Benjamin se per favore può prendere tutto...- lascio la frase in sospeso e lui scuote la testa freneticamente.
Scuote la mano in aria come per tranquillizzarmi e si inumidisce le labbra, sembra a disagio quasi quanto me.
-Entra pure, figurati- arriccio le labbra e mi avvio nella mia stanza, anzi quella che era la mia stanza, ma Federico mi tiene.
Mi giro immediatamente verso di lui e sento un groppo in gola appena i nostri occhi si incrociano. Ha lo sguardo di chi è pentito di ciò che ha detto, ma io non riesco a guardarlo senza pensare alle sue parole.
- Perciò è davvero finita?- mantiene un'espressione impassibile, ma il suo tono di voce triste lo tradisce.
-Fede, non rendere tutto più difficile. Quando due persone si fanno del male non ha senso continuare a stare insieme- molla la presa su di me e scoppia a ridere, ma senza umorismo.
-Se per te è difficile lasciarmi, non ha senso farlo. - perché fa così?
Sbuffo e senza rispondergli vado nella camera e inizio a riempire la valigia con la mia roba. Infilo tutto di fretta, senza fare caso a piegarli o che, e torno di là.
Mi sento sfinita. Sono evidentemente dipendente da lui. Mi ha salvata, protetta e, naturalmente, ha il potere di distruggermi, con una solo parola.
-Io vado...- faccio per uscire, ma mi fermo sentendo le sue parole.
-Se mi ami non devi andare via- serro gli occhi e faccio un respiro profondo prima di girarmi verso di lui.
-Perché fai così Fede? Perché? Mi hai detto che il mio passato ha sempre interagito nelle nostre vite e che questa cosa ti ha infastidito! Cosa pretendi che faccia? Che faccia finta che non mi sia sentita un peso?-, sbatte il pugno sul tavolo con rabbia e io trasalisco.
-Perché di tutto ne fai una questione di stato?- mi guarda con rabbia e continua a urlare -Continui a ripetere che se due persone si feriscono non ha senso che stiano insieme, ma tu che ne sai? Cosa? Se due persone litigano, poi fanno pace. Non è che siccome i tuoi genitori hanno rovinato il loro matrimonio, anche noi dobbiamo lasciarci. Non tutte le storie vanno così- mi avvicino a lui e senza pensare gli mollo uno schiaffo sul viso.
Sento le lacrime salirmi agli occhi e un singhiozzo mi scappa dalla bocca. Forse credeva di convincermi con queste parole, invece mi ha solo ferita di più. Sa quanto la storia dei miei genitori mi abbia fatta soffrire, perché da ieri sembra che non capisca? Da ieri non sembra più il ragazzo che mi ha salvata.
-Pensavo mi amassi Federico, pensavo che...-, mi interrompe urlando e io indietreggio, non voglio stare qui, voglio andarmene.
-Sta zitta, Kristen. Sta zitta. Non voglio sentire più nulla. Dopo questo tuo gesto, la nostra storia, è finita. Sai benissimo che quello che ti ho detto è la verità.- afferro la valigia ed esco fuori, sbattendomi la porta alle spalle, con tutta la rabbia che ho.
Non pensavo sarebbe mai successo tutto ciò.
Corro via velocemente, come se avessi paura che qualcuno mi sta seguendo. Ma la verità è che voglio allontanarmi il più possibile da lui.
Improvvisamente cado e mi maledico mentalmente per il fatto che sono così maldestra.
Dannazione mi fa male la caviglia.
Cosa ho fatto per meritare tutto questo?
-Ehi, ti serve aiuto?-, alzo lo sguardo e vedo che un ragazzo moro mi sta porgendo la mano.
Scuoto la testa e mi alzo da sola, mentre lui raccoglie la mia valigia e me la porge.
Lo ringrazio debolmente e lui scuote la testa per farmi capire che non c'è bisogno di ringraziamenti.
-Va tutto bene?- capisco che devo avere l'aria di un fantasma e che i miei occhi devono far paura per quanto ho pianto, ma sorrido e annuisco.
-Sì, io ora andrei-, mi giro di spalle senza dargli il tempo di rispondermi e rinizio a camminare.
Inutile dire che non ho nessuna voglia di interagire con qualcuno e nessuna voglia di far amicizia con qualcuno.
Sono a pezzi e l'unica che può aiutarmi è Rose, ma non posso sempre scaricare i miei problemi su di lei.
Come ci si riprende dalla rottura di un amore così importante?
Nota: Ehii, scusate il ritardo, ma per tutta l'ultima settimana ho avuto verifiche.
Inoltre mi sento di dire che sono molto dispiaciuta per il lutto di Federico e che non avevo molta voglia di scrivere, oltre che tempo.
Infine, la scuola è finita, ma io devo preparare la tesina per gli esami, perciò non sarò molto presente su Wattpad, ma una volta finita la scuola, in modo totale, mi dedicherò interamente alla stesura di questa storia.
Grazie della pazienza e della dolcezza che mi dedicate, al prossimo capitolo❤️
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