Capitolo 6. Aiuto.
Entro dentro casa e mio padre mi appare davanti.
Mi guarda dritto negli occhi e vedo i suoi occhi spenti. Ha gli occhi stanchi, contornati da piccole rughe, che sono dovute al dispiacere e non all'età, proprio come mia madre.
- Kristen, sei uscita da scuola un'ora fa! Dove sei stata?- e lui come lo sa?
Lo guarda sbalordita e lui risponde alla mia domanda inespressa
- ho visto la tua amica con sua madre, al supermercato! Dov'eri?-, sussulto quando mi urla l'ultima domanda e cerco di retrocedere, ma dietro di me c'è solo il muro.
Scuoto la testa
- ero al parco-, è la verità, ma so che non mi crederà.
In un attimo la sua mano pesante è sul mio viso e digrigno i denti per il dolore.
- Scommetto che sei andato al supermercato solo per prenderti da bere- strabuzzo gli occhi rendendomi conto cosa ho detto e lui mi afferra il viso, stringendomi con rabbia.
- Sei una ragazzina inutile. Io invece scommetto che eri a fare la sgualdrina come tua madre. Il sangue non è acqua-, non posso essere punita per un errore che ha fatto mia mamma, non è assolutamente giusto.
È mia madre ad averlo tradito, ad avere rovinato il matrimonio. Io non ho fatto nulla.
Sento le lacrime bagnarmi le guance e lui continua a guardarmi con odio, sono sicura che non prova nemmeno pena, nulla.
Mi dà un altro schiaffo forte e sbatto al muro con la schiena. Ogni volta la scena è la stessa.
Io non ne posso davvero più.
Singhiozzo talmente tanto che mi manca l'aria.
Le tempie mi pulsano. Ho paura. Ho perfino la nausea.
Si allontana da me e ne approfitto per scappare.
Apro il portoncino e corro fuori.
Sento che urla. Urla cose che non sto nemmeno a sentire.
Sono terrorizzata e non riesco a smettere di piangere.
Corro nonostante non abbia più aria nel polmoni e non so nemmeno dove andare.
Non voglio che Rosalie mi veda in queste condizioni.
Nessuno dovrebbe.
Non voglio creare problemi a nessuno.
Federico's pov
Fermo la macchina vedendo il semaforo rosso e alzo la radio di più, sentendo una canzone che mi piace.
Inizio a canticchiare, ma improvvisamente vedo qualcosa che attira la mia attenzione, o meglio qualcuno.
Kristen.
Sta correndo sul marciapiede.
Apro il finestrino e la vedo sparire dietro l'angolo.
Ma cosa le sarà successo?
Lancio uno sguardo al semaforo e noto che è ancora rosso.
Dannazione, non posso aspettare che scatti il verde se voglio raggiungerla.
Inserisco la prima e parto senza attendere il verde.
Questa ragazza è strana.
Io so che c'è qualcosa che non va.
Perché dovrebbe reagire così ogni volta che ha a che fare con me, se andasse tutto bene?!
Quando stamattina mi ha detto che non voleva avere a che fare con me, sono andato su tutte le furie.
Per il suo comportamento da stronza, per i suoi cambi d'umore improvvisi. Prima mi guarda con aria dolce e un momento dopo mi sbraita contro, dicendo che non vuole vedermi.
Come se avesse qualcosa che la blocca.
La vedo e non posso fare a meno di notare che sta ancora correndo, quasi come se avesse paura che qualcuno la acchiappi, ma non c'è nessuno che sta facendo caso a lei, tranne me.
Fermo la macchina nel primo posto libero e la raggiungo a piedi.
La afferro per il braccio e lei inizia ad urlare.
Ma che cavolo fa?
La faccio girare verso di me e vedo che sta piangendo disperata.
Gli occhi rossi e gonfi e il trucco tutto colato.
Ma che sta succedendo?
Forse non dovrei immischiarmi, nemmeno ci conosciamo, ma mi dispiace vederla così.
-Ehi, sono io! Calma-, smette di urlare e mi guarda disorientata.
Così faccio la prima cosa che mi viene in mente: l'attiro a me e la stringo in un abbraccio.
Kristen's pov.
Ho iniziato a urlare come una pazza, quando ho sentito una mano afferrarmi il polso.
Ho avuto paura fosse lui. Che mi avesse seguito.
Invece poi, due braccia, mi hanno fatto girare e quando ho incrociato gli occhi con il biondino, ho smesso di strillare.
Sono confusa.
Sono in uno stato pessimo. Non riesco a pensare razionalmente, provo troppo dolore in questo momento.
Il ragazzo dagli occhi chiari cerca di tranquillizzarmi e poi improvvisamente mi attira tra le sue braccia.
Mi irrigidisco immediatamente e lo sento sospirare contro i miei capelli.
Vengo invasa dal suo profumo e mi rilasso.
Per un attimo me lo concedo, perciò ricambio il suo abbraccio e mi accoccolo tra le sue braccia.
Nessun ragazzo mi aveva mai stretta così, anzi, nessun ragazzo mi aveva mai stretta, a prescindere.
Gli unici abbracci che conosco sono quelli di Rosalie e ora Federico, il ragazzo che sto cercando di tener fuori da tutto questo in ogni modo, mi sta cullando tra le sue braccia.
Sciogliamo l'abbraccio e mi rendo conto di aver smesso di piangere, mi è venuto automatico, ero troppo impegnata a pensare quanto fosse strano essere attaccata a lui.
- Va meglio?-, annuisco senza aprir bocca e lui mi asciuga le guance.
Sento il sangue affluirmi al viso quando le sue dita scorrono dolcemente sulle mie gote per asciugarmi dalle lacrime e so per certo di essere diventata rossa.
- Cosa ti è successo?-, ecco, questo è quello che non volevo.
Scuoto la testa
- nulla, ho solo scoperto che i miei si separano. Tutto qua. Ho fatto un casino assurdo per nulla, succede di continuo che le coppie si separano. Io sono l'unica che fa tutto questo scommetto, una reazione da bambina.-, è la prima cosa mi è venuta in mente.
Mi scruta attento e per un attimo ho paura non mi creda, ma poi annuisce comprensivo.
Se se la sia bevuta o abbia finto non so, l'unica cosa che so è che non mi chiede altro e per questo lo ringrazio mentalmente.
- Kristen ti riaccompagno a casa! Sei troppo sconvolta per camminare da sola-, a casa?
Sussulto e scuoto la testa.
Io per ora non posso tornare a casa. Almeno finché mio padre non sarà uscito per andare a bere.
- No, per il momento non voglio parlare con loro-, lui sospira.
- Allora dove ti accompagno?-, scrollo le spalle, non saprei proprio dove stare.
- Starò in piazza- propongo - non preoccuparti-, mi lancia uno sguardo malefico e mi guarda come se avessi detto la fesseria più grande del secolo.
- Non ci penso proprio! Andiamo a casa mia, ho la macchina lì-, a casa sua?
Ma io... Non posso.
- Federico, no, non preoccuparti-, alza gli occhi al cielo.
- Avanti, non farti pregare! Puoi fidarti di me. Andiamo?-, mi guarda in attesa di una risposta e annuisco.
Ok, lo seguirò.
Posso stare con lui. Per ora.
Ha ragione, non posso stare qua da sola.
Sono ancora sconvolta e sto tremando come una foglia.
Sono terrorizzata.
Lo seguo e saliamo in macchina.
Per oggi posso concedermi di avere un amico, da domani tutto tornerà come prima: come prima di conoscerlo.
Ognuno per la sua strada.
Nota: ecco a voi un nuovo capitolo, attendo tutti i vostri commenti.
Voglio sapere come state ragazze, se anche voi siete state colpite dal terremoto. Spero stiate tutte bene.
Ciao 💕
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