Capitolo 42. Esorcizzare i demoni.
Kristen's pov
Sento la porta aprirsi di scatto e sbattere al muro, così alzo la testa e vedo Federico entrare.
Il suo labbro insanguinato mi salta subito all'occhio, così come la sua andatura instabile.
Ma che diavolo è successo?
Mi alzo di scatto, ignorando il dolore al piede e vado verso di lui, fregandomene anche della nostra litigata di prima.
-Fede, ma come sei ridotto?- gli accarezzo il labbro e gli pulisco il sangue che sta continuando ad uscire e lui geme per il dolore.
-Sto bene- la voce gli esce roca nonostante vorrebbe far sembrare che tutto sia a posto.
Sento il cuore martellare veloce, quando si allontana da me e si siede sul divano con fatica. Si vede che sta male e io non riesco a capire cosa sia accaduto.
Vado vicino a lui, lanciando le stampelle chissà dove.
-Federico, ti prego, dimmi cos'è successo-, gli stringo la mano e sento tutta la rabbia di prima evaporare quando lui me la stringe a sua volta.
-Kristen, mi dispiace- evita il mio sguardo e la verità mi colpisce nel petto come una coltellata.
È stato da mio padre. Come ho fatto a non pensarci prima? Mi bastava fare due più due.
-Ti ha ridotto così lui?-, mi guarda per qualche secondo negli occhi con esitazione, ma poi annuisce debolmente.
Sussulto subito per la paura e per la rabbia.
Ha osato alzargli le mani. Potevo sopportare fin quando picchiava me, ma non posso accettare che abbia alzato le mani su Federico, no.
-Io lo ammazzo...- le parole mi escono da sole dalla bocca e Federico mi prende le mani e le stringe tra le sue, per farmi calmare.
I suoi occhi luccicano e non capisco cosa stia provando in questo momento, questo mi preoccupa.
Riesco sempre a capire cosa gli passa per la testa.
-Kristen, è tutto ok, mi sono difeso-, mi libero dalla sua presa e mi metto una mano davanti alla bocca per evitare di singhiozzare.
Sto per scoppiare a piangere come una bambina.
Non riesco a credere che Federico sia ridotto così per colpa mia, per difendere me.
-Federico, non dovevi-, mi si spezza la voce e porto una mano sul suo viso, accarezzandogli così la guancia e poi il labbro ferito.
Una lacrima mi scende lungo il viso e ferma la sua corsa sulle mie labbra, seguita da tante altre che non riesco a trattenere.
-Amore, ehi...-, sento il cuore andare veloce sentendolo pronunciare quella parolina magica, ma sono troppo dispiaciuta e triste per dire qualcosa, per reagire.
Prende il mio viso tra le mani e mi lascia dei piccoli baci sulla bocca, per farmi smettere di piangere.
Capisco che gli fa male il labbro e lo fermo, poggiandogli una mano sulla bocca.
-Non devi continuare a proteggermi e a farti male Federico.- singhiozzo senza riuscire a controllarmi e continuo dicendo -Hai visto come sei ridotto? Io ti avevo avvertito... Cavolo Fede-.
Non riesco a crederci, vorrei tornare indietro a quando abbiamo litigato e fermarlo prima che uscisse. Dovevo immaginare che sarebbe andato da mio padre.
-Kristen sto bene, piuttosto ora mi rendo conto di quello che hai passato tu... Piccola non possiamo fargliela passare liscia!-, sussulto alle sue parole e gli rivolgo uno sguardo interrogativo e sbalordito.
Cosa intende?
Perché non possiamo passare il nostro tempo a baciarci e coccolarci, invece che a litigare e a rivangare il passato?! Quel passato che ancora mi distrugge e che forse non smetterà mai di farlo.
Se si potesse cancellare tutto, lo farei. Terrei solo i ricordi riguardanti Federico e i miei amici, quei pochi ricordi belli che ho.
-Piccola, tuo padre non merita il tuo perdono e non merita nulla di quello che hai fatto.-, rido nervosamente e alzo gli occhi al cielo per ricacciare le lacrime indietro.
Lacrime che non fanno altro che sgorgare dai miei occhi e mi fanno sembrare più debole di quello che in realtà sono.
-Federico, voglio solo dimenticare quello che lui e mia madre mi hanno fatto passare. Non voglio intraprendere guerre e non voglio che tu lo riveda-, abbasso lo sguardo, ma il mio ragazzo mette due dita sotto il mio mento e mi alza il viso, fino a farmi incrociare i suoi occhi.
Si indica il labbro con la mano libera e sospira
-Kris, questo non mi ha fatto male quanto quello che mi ha detto. Oggi ho capito tante cose.
Senti, mi dispiace di averti dato dell'egoista. Mi dispiace che ogni volta che litighiamo ci urliamo contro le cose peggiori. Io ferisco te e tu ferisci me. E odioso il fatto che quando litighiamo ci barrichiamo ognuno in difesa, quando invece io provo qualcosa di importante per te e penso che sia lo stesso per te, perciò non dovremo difenderci l'uno dall'altra, ma dovremmo essere uniti. Odio il fatto che non riesco a proteggerti e che ancora tu non riesca a fidarti di me, per certe cose.
So di non essere perfetto e so di aver sbagliato tante volte nella vita, ma Kristen, tu per me sei importante. Ho capito da appena ho saputo tutta la storia, il male che provavi per quei genitori assenti e sbagliati, ma oggi, beh, oggi mi sono reso conto di più. Parlando con tuo padre, e scontrandomi con lui, ho subito per 10 minuti quello che tu hai subito per anni. Non voglio fare il moralista e neanche il saggio, perché sai che non lo sono, ma dobbiamo sconfiggerlo. Dobbiamo fargli capire che tu ora sei felice. Non voglio più vedere i tuoi occhi bagnati dalle lacrime durante la notte, per colpa degli incubi causati da lui. Non voglio vedere il tuo meraviglioso sorriso spegnersi ogni volta che qualcuno parla di famiglie felici. Non voglio che dopo averti rubato la felicità per tutti questi anni, continui a farlo anche nel futuro. Devi vincere questa battaglia e io sarò con te. Hai capito Kristen?-, apro la bocca sconcertata dalle sue parole e il mio cuore compie i salti mortali.
Non so che dire. Sono sbalordita dal suo discorso.
Non ho mai pensato di superare il mio passato, ho sempre pensato che cercare di far finta che non fosse mai successo fosse molto più semplice; ma forse, però, era solo una scelta vigliacca.
Non sono mai stata coraggiosa riguardo alla storia con mio padre, ho sempre subito in silenzio e certe volte sono arrivata anche a chiedermi se meritassi quel trattamento.
Quando una bambina di dieci anni viene picchiata dal padre, l'unico uomo che dovrebbe amarla incondizionatamente, si inizia a chiedere se è lei a provocare la sua ira, e se tutto quel dolore sia giusto provarlo.
Però poi quella bambina cresce, diventa un'adolescente, inizia a capire che non merita neanche un po' di quel dolore. Inizia a chiedersi il perché della sua esistenza, se nemmeno coloro che l'hanno messa al mondo l'apprezzano.
In situazioni come questa si diventata grandi prima del tempo, l'ho sempre pensato. Mentre le tue amiche ancora giocano con le Barbie, tu passi giornate intere a piangere e a sognare una fine a tutto quel male.
Poi un bel giorno entra nella tua vita un ragazzo, anche se non l'hai mai desiderato; una vita incasinata e dolorosa non lascia spazio e tempo per le storie amorose.
Quel ragazzo, non si sa come e non si sa il perché, ti salva.
Salva quel sorriso ormai spento, quelle speranze ormai cancellate. Fa svanire quei pensieri orrendi di non volere più una vita e di non aver mai voluto conoscere il mondo, che mai nessuno dovrebbe fare.
Quella bambina ormai cresciuta sono io, una ragazza, oserei dire una donna, piena di cicatrici nel cuore. Una ragazza che non potrà mai scordare il dolore provato, nemmeno un granello. Ora, però, ho qualcuno che mi aiuta a compiere la scelta più saggia: esorcizzare i miei demoni, invece di nasconderli e quindi continuare ad assecondarli.
L'amore ci cambia, ci aiuta.
E a questo punto sono convinta: io sono innamorata di Federico.
Nota: ciaoo! Ecco il nuovo capitolino. Che mi dite? Com'è? Attendo i vostri pareri. Al prossimo 🌹❤️
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