Capitolo 4. Difensore.
Lavata, vestita e sono uscita di casa, più veloce possibile. Forse sono un po' in anticipo per la scuola, ma non ne potevo più di stare rinchiusa in quelle mura.
Ieri, dopo essere stata con Rosalie, sono tornata a casa e sono rimasta richiusa in camera fino a stamattina.
Non riesco ancora a mettermi in testa che dovrò rimanere con mio padre.
Arrivo davanti a scuola e non vedendo Rosalie, che sarà sicuramente in ritardo, avanzo fino agli scalini.
Improvvisamente sbatto contro qualcuno e alzo la testa di scatto.
Gli occhi azzurri di Federico incontrano i miei e mi guarda con un sorriso sbilenco.
- Kristen, mi ignori al telefono, ma mi sbatti addosso? Che tattica è?-, inarco un sopracciglio e faccio per andarmene, ma lui mi tiene.
- Vuoi lasciarmi in pace?- sgrana gli occhi sentendo la mia domanda acida e si inumidisce la labbra.
Improvvisamente mi sento in colpa, non volevo ci rimanesse male.
- Io non volevo, scusa-, mi osserva attentamente e scrolla le spalle, come se non fosse niente di che quello appena successo.
- Cosa ti è successo?-, mi mordo il labbro nervosamente cercando di apparire tranquilla, penso di sapere bene a cosa si sta riferendo.
- Cosa intendi?-, avvicina la sua mano al mio viso e rimango sbalordita dal suo tocco sulla mia guancia.
È delicato. Dolce. È tutto quello a cui non sono abituata.
- Hai un livido!-, mi tiro indietro e lo guardo attentamente. È vero, ma è lieve, fortunatamente, come ha fatto a notarlo?
- Sì, mentre giocavo con mio cuginetto, mi è arrivata una pallonata-, mi scruta attento e poi sospira.
- Ok, ci si vede allora-, annuisco davanti alle sue parole e poi lo guardo andare via.
Improvvisamente sento un senso di colpa unico invadermi il petto, mi dispiace averlo trattato così, ma in realtà so che è la cosa giusta.
- Che stai fissando?- mi giro e vedo la mia migliore amica che mi guarda incuriosita.
- Ho appena trattato di merda Federico e mi dispiace-, lei annuisce debolmente.
- Non vuoi proprio che ti si avvicini?!-, scuoto la testa freneticamente.
- No- spiego- non voglio faccia conoscenza con la furia di mio padre-, annuisce comprensiva e mi porge la colazione.
La prendo e poi la infilo in borsa, non ho fame, ho lo stomaco chiuso.
Improvvisamente mi stringe il braccio e subito capisco che deve aver visto Benjamin.
- Kristen, ieri quando mi hai lasciato con lui, abbiamo parlato, è veramente intelligente. Ho scoperto che è in quinta, ma è stato bocciato varie volte. Segno che non ha voglia di studiare, perché come ti dicevo l'intelligenza non gli manca. Poi ha due occhi stupendi, cambiano colore in base alla luce...-, si interrompe quando Benjamin, passandoci affianco, ci saluta con un cenno della mano.
Scoppio a ridere vedendo la sua faccia. È rossa, sembra stia per scoppiare.
- Oddio Kristen, è qualcosa di spettacolare-, sorrido intenerita.
- Sei completamente andata-, cerca di nascondersi tra i capelli e sorride.
È strano vederla così per un ragazzo, non l'avevo mai vista.
Iniziamo a entrare a scuola, nonostante non sia suonata e, mentre chiacchiero con Rosalie, qualcuno mi dà una spallata.
Faccio per scusarmi, ma appena mi rendo conto che è la più popolare della scuola, nonché la più sgualdrina, chiudo la bocca.
Sono sicura mi abbia colpito apposta e piuttosto che chiederle scusa preferisco tapparmi la bocca con un lucchetto e lanciare la chiave in mezzo all'oceano.
- Oh scusa-, le rivolgo un sorriso falso sentendo il suo tono di voce altrettanto falso e faccio per andarmene, ma lei prontamente mi tiene.
Vedo le sue due amichette sghignazzare e devono ringraziare che sono una brava ragazza, altrimenti si ritroverebbero senza capelli.
La mia domanda è: perché tutti mi trattengono? Questa cosa comincia a darmi sui nervi.
Contando che dopo la notizia che dovrò vivere con mio padre non ho proprio voglia di litigare con questa, proprio oggi doveva venire a rompermi l'anima?
- Quanta fretta tesoruccio, stavo giusto cercando una ragazza da far entrare nella squadra di ballo a scuola, sai da quest'anno ce ne sarà una, per sostenere la squadra di calcio-, sorride falsamente - ma che stupida che sono, una come te non potrebbe mai partecipare perché...-, qualcuno alle mie spalle la interrompe.
- Perché Benedetta? Perché non è stata a letto con metà scuola come te e le tue amichette?-, sgrano gli occhi sentendo la domanda di Federico e temo che finisca il mondo per la reazione che avrà Benedetta, la sgualdrina.
Mi giro verso di lei e l'unica cosa che fa è : ridere.
Eh? Se le avessi detto una cosa del genere io, avrebbe fatto una scenetta che non sarebbe finita più.
L'anno scorso ha aggredito una ragazza solo perché aveva la giacca uguale alla sua.
Quando è andata a dire a quella povera ragazza di togliersi la giacca, la malcapitata le ha risposto che lei non aveva l'esclusiva e che non se la sarebbe tolta, Benedetta è andata su tutte le furie e ha organizzato una sceneggiata epica, con tanto di rissa.
Torno alla realtà sentendo la risposta della sgualdrina
-Rossi, da quando in qua difendi le sfigate? Sei diventato il paladino della giustizia?-, di cognome fa Rossi, non ne avevo assolutamente idea.
Visto che Benedetta lo conosce, anche lui dovrebbe essere popolare qui a scuola.
Il biondino ride nervosamente
- sparisci dalla mia vista, tu e le tue amichette! So cose di te che potrei raccontare a tutti quanti, non so se ti convenga-, lei lo guarda sbalordita, poi va via, seguita dalle sue amiche.
È la prima volta che vedo qualcuno che fa tacere Benedetta.
Mi giro imbarazzata verso il biondino e non posso che sentirmi ancora più in colpa per come l'ho trattato prima, sono stata una vera stronza, mentre lui ora è stato carinissimo.
- Grazie Federico- sorride dolcemente, scatenando così una strana sensazione alla bocca del mio stomaco.
- Nulla di che-, vedo la mia migliore amica rivolgermi sorrisi maliziosi e mi viene l'istinto di ammazzarla.
- Ora penso che tu me la debba concedere questa uscita!-, lo guardo male sentendo le sue parole.
- Se hai fatto tutto questo solo per uscire con me, puoi scordartelo, io non...- alza la mano in aria per interrompermi e io mi zittisco.
- Non l'ho fatto per quello- afferma seccato - l'ho fatto perché mi sentivo che fosse giusto farlo, non avevo secondi fini-, cerco di capire se mi sta mentendo, ma ne dubito.
Nei suoi occhi chiari si vedono tutti i sentimenti.
È sincero.
Mi sento terribilmente in colpa, l'ho trattato male due volte nel giro di 15 minuti.
- Mi dispiace, io non volevo-, sorride tornando sereno, ma mi pare solo apparenza.
- Tranquilla Kristen, non importa, non ti piaccio, è normale, mica posso piacere a tutti, quindi di conseguenza non vuoi conoscermi-, vedo un velo di tristezza nel suo sguardo e poi va via salutandomi con un cenno del capo.
Quanto vorrei dirgli che non è assolutamente vero quello che ha detto.
È la prima volta che sento la necessità di dire tutto. Mi ispira fiducia, ma non lo farò. Non voglio coinvolgerlo.
Mi dispiace che pensi tutte queste cose, mentre la realtà è una e basta.
- Kristen, mi dispiace...-, sfoggio il sorriso più falso che ho, non voglio che anche lei si preoccupi ulteriormente per me.
- Va tutto bene Rosalie- cerco di convincerla - sto bene così -.
La campanella suona e ci dirigiamo in classe, senza dire altro.
Prevedo una lunga giornata.
Nota: ecco a voi il capitolo nuovo.
Che mi dite? Che ve ne pare? Aspetto i vostri commenti con ansia, al prossimo 😘💕
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