Capitolo 33. Confronto.

È possibile sentirsi in colpa, ma allo stesso tempo sentire una sensazione di pace al solo ricordo delle sue labbra sulle mie?

Per quante emozioni mi abbia trasmesso quel bacio... quei baci, mi rendo conto che è sbagliato.

Lui sta con un'altra e io non voglio fare né l'amante né la sfascia fidanzamenti.

Per cosa poi?

Mi imbarazzo terribilmente di questa cosa... Non so come comportarmi con lui, non so nemmeno cosa prova lui, cosa gli passa per la testa, io non so nulla.

Mi sento terribilmente confusa, a disagio... Non so nemmeno quante emozioni ho dentro di me, che combattono tra loro.

Sento qualcuno bussare alla porta e trattengo il fiato.

Sono passate ore ormai da quando Federico è andato via, ho proprio l'impressione che sia tornato.

Decido di stare zitta, potrebbe pensare che sto dormendo.

-Kristen apri la porta, ti prego-, il suo tono è tornato quello di sempre, ma non aprirò, non ora, non sono ancora pronta a un confronto.

-Ti prego... Ho bisogno di parlarti-, il mio cuore si stringe sentendo il suo tono di supplica e incrocio le braccia al petto, in attesa che vada via.

Lo sento sospirare e poi dire sconsolato
-ok... Non vuoi parlarmi. Appena sarai pronta, ti prego, raggiungimi-, mi mordo il labbro e mi vieto di sentirmi in colpa.

Perché dovrei provare rimorso? Devo pensare anche a me stessa, non posso cedere solo perché il suo tono amareggiato mi crea dispiacere, devo anche pensare che io non sono pronta a parlargli per il momento, non saprei nemmeno che dirgli.

Chiudo gli occhi per un istante e ripercorro il primo bacio che mi ha dato, minuziosamente. Ogni dettaglio è stato perfetto, è stato tutto così magico, come in una favola.

Riapro gli occhi di scatto e decido di leggermi un buon libro, almeno per distrarmi un po' e aspettare che il tempo passi.

Ho deciso: per oggi non uscirò da questa stanza.

*
Mi sveglio di soprassalto e mi rendo conto di essermi addormentata mentre leggevo.

Fuori il sole sta sorgendo, perciò decido di andare a preparami per la scuola, anche se è presto.

I ricordi di ieri mi tornano in mente come se stessi vedendo un video e non semplicemente ricordando.

Al ricordo delle sue soffici labbra, sento il cuore tamburellare veloce. Per Federico provo sentimenti che non ho mai provato prima d'ora.

Mi faccio una doccia veloce e mi vesto, è meglio se per oggi vado a piedi a scuola.

Non voglio andare con Federico, non voglio stare in macchina con lui, non riuscirei a reggere l'imbarazzo.

Cammino lentamente verso scuola, nonostante siano le sette e mezzo, e passando davanti a una vetrina mi rendo conto che ho un'espressione pessima.

Si vede lontano un miglio che mi è successo qualcosa e solo a pensare a tutte le domande che in classe mi rivolgeranno a riguardo, mi sento male.

Non posso andare a scuola, ho bisogno di stare sola.

Forse sono esagerata, in fondo è stato solo un bacio, ma era il mio primo bacio. Inoltre per me è una cosa importante, una cosa a cui tengo, non bacio tutti, ma solo qualcuno per cui provo qualcosa di forte... E per ora quell'unico è Federico.

Starò un po' in giro, andrò al parco, scriverò, disegnerò, cercherò di rilassare la mente.

Non devo pensare a quello che sarà.

*

La mattina è ormai passata, tra passeggiate e cioccolatini, eh sì, per ammazzare il tempo ho comprato dei dolcetti che mi hanno tenuto compagnia.

Ho pensato, ho riflettuto a sangue freddo e ho capito che la cosa giusta è parlare con Federico di quello che è successo.

Quindi è ormai ora di tornare a casa, è ora di affrontare Federico. Forse è meglio se lo raggiungo direttamente a scuola.

Arrivo davanti l'edificio chiamato scuola e lo vedo parlare con Benjamin e Rosalie, questi ultimi due sono presi per mano, mentre ascoltano un Federico visibilmente frustrato.

Osservo la scena da lontano e improvvisamente vedo Martina andare verso di loro.

Sento il nervoso aumentare a ogni passo che fa. Man mano che la distanza tra lei e Federico diminuisce io sento la rabbia avvampare, senza un vero e proprio motivo.

È lei quella che dovrebbe avercela con me, visto che il suo ragazzo l'ha tradita con me... Che brutto gesto che ho fatto, mi ricorda i miei genitori, inoltre.

La biondina si avvicina a Federico e, dopo aver salutato tutti, lo bacia. Lo bacia con foga e io sento una sensazione di nausea quando vedo che lui ci sta, quando capisco che non la allontanerà.

Gli occhi mi si appannano immediatamente e mi rendo conto che forse per lui i baci di ieri non sono stati importanti quanto per me.

Deglutisco e decido di tornare a casa da sola, senza aspettarlo, dopo questa scena penso che non ci sia più nulla da parlare, non ci sarà nessun confronto.

Per lui è stato solo un errore e io sono solo una stupida.

*

Mi siedo nel divano di casa e rimango a fissare il vuoto per quelle che mi sembrano ore, ma che in realtà credo sia solo mezz'ora scarsa.

La porta dell'ingresso si apre improvvisamente, ma non alzo la testa, non ne ho il coraggio.

-Kristen-, lui si piazza davanti a me, ma io continuo a fare come se non ci fosse.

Forse mi sto comportando come una bambina, ma la scena di lui e Martina mi sta tormentando e in mente mi rimbombano solo le parole:
" sono una stupida".

Se mi sono illusa anche solo per un momento, che lui avrebbe lasciato Martina, la bellissima Martina, per me, sono una vera deficiente.

-Kristen, puoi guardarmi?!-, continuo a ignorarlo e lui mi afferra il polso, costringendomi ad alzarmi, facile come bere un bicchiere d'acqua, è visibilmente più forte di me.

Mi obbliga a un contatto visivo e dalla sua espressione mi rendo conto che è furioso.

-Dove diavolo sei stata?-, scrollo le spalle e vorrei mollargli uno schiaffo per il tono che sta usando, anche se in una parte remota di me sto sorridendo perché si è preoccupato.

-Ti avevo già chiesto di avvisarmi quando esci prima da casa, pensavo fossi a scuola, ma poi ho parlato con Rose e mi ha detto che non ti ha né visto né sentito-, sbuffo e levo la sua mano dal mio polso, con un colpo secco.

-Ok, mi fa piacere tutto ciò, ora vado in camera, se non ti dispiace-, uso un tono menefreghista e faccio per andarmene, ma lui mi tiene.

Brividi e ancora brividi, ogni volta che mi sfiora.

-Kristen, ti ho chiamato tantissime volte-, estraggo il telefono dalla tasca dei jeans e glielo mostro.

-Come vedi è spento, si è scaricato. Sono viva e vegeta come puoi notare, quindi se non ti dispiace vorrei andare in camera, ti ripeto-, si inumidisce le labbra e continua a tenermi stretta.

Vorrei nascondermi, non voglio mi guardi, mi sento troppo esposta dopo ieri.

-Perché fai finta che non sia successo nulla?-, la sua domanda mi lascia leggermente interdetta e sento il cuore andare velocissimo, ma mi riprendo immediatamente, non voglio fargli capire quanto potere ha su di me.

-Perché è successo qualcosa?-, mi lancia uno sguardo malefico sentendo la mia riposta e stringe ancora di più il mio polso, seppure di poco.

Penso si stia innervosendo, ma non mi importa. Visto che per lui non ha avuto nessun valore è come se non fosse mai accaduto.

-Avanti, piantala. Perché fai così?-, digrigno i denti e levo la sua mano dal mio polso per la seconda volta, con uno strattone.

Mi sento presa in giro, perché in realtà lui non sa che l'ho visto baciare Martina come se nulla fosse, e lui finge che sia tutto a posto.

- Ti ho visto sai! Ho visto quando hai baciato Martina, non sembravi molto preoccupato di quello che è successo ieri tra noi-, assume un'espressione colpevole e annuisce, senza provare minimamente a negare.

-È vero Kristen... Io non so che fare-, bene, non capisce che la decisione l'ha già presa baciando lei, senza nemmeno accorgersi.

-Hai baciato lei, perciò hai già capito cosa fare. Non devi lasciarla perché io non sono una stronza e non sarò la tua amante, mai Federico. Stai pure con lei, non mi importa di nulla- sento la voce spezzarsi mentre pronuncio l'ultima frase e mi rendo conto che tanto lui ha già capito tutto.

Mi conosce bene e sa quando mento. Lui ha capito quanto è stato importante per me baciarlo.

-Magari per te la lascerei- il mio cuore perde tantissimi battiti e prendo un bel respiro, per non morire.

Tecnicamente non credo si possa morire così, per questi motivi, ma, sentendo come il mio cuore batte irregolarmente, meglio non rischiare.

-Federico io non...- improvvisamente mette le mani sul mio viso e appoggia le sue labbra sulle mie, interrompendo il mio discorso.

Dovrei allontanarmi, ma non ne ho la forza.

Mi bacia inizialmente dolcemente, poi con più passione.

Ricambio e sento il cuore battere contro la gabbia toracica, come se stesse per esplodere, lo sento battere perfino nelle orecchie.

Mi accarezza dolcemente il viso e si allontana solo quando il fiato ci viene a mancare.

Vorrei baciarlo ancora, lo desidero tanto.

-Io non so starti lontano... Che cavolo- sbuffa e penso sia arrabbiato con sé stesso.

Lo guardo attentamente e mi perdo ad ammirare ogni singolo dettaglio, non mi ero mai resa conto quanto mi piacesse osservarlo.

-Dammi tempo, ti chiedo solo questo-, sgrano gli occhi e sento l'indignazione crescere in me sentendo la sua richiesta.

Tempo per cosa? Per lasciarla? Per decidere se vuole me o lei? E nel frattempo? Mi bacia mentre è fidanzato con lei?

Io non sono un gioco, non sono un passatempo, io ho dei sentimenti.

Scuoto la testa leggermente schifata dalla situazione e vado in camera, per fortuna stavolta non mi tiene.

Voglio stare sola, nel silenzio.

Voglio capire ed esaminare tutto.

Perché io non sto capendo più nulla, davvero.

Nota: ciaoo, ho visto che il capitolo precedente vi è piaciuto tanto hahaha! Cosa mi dite di questo? È evidentemente più lungo del precedente, consideratelo un regalo per la befana Hahahah. Aspetto i vostri commenti, al prossimo, vi adoro 💖💖

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