Capitolo 12. Scoprire la verità.

Federico scoppia a ridere e io gli lancio uno sguardo stranito
- Kristen piantala di guardarti intorno come se dovesse accadere il peggio-, sorrido capendo di risultare ridicola.

- Lo so.- spiego - È che non ho bei ricordi legati alla ricreazione-.

Ogni volta che uscivo, il primo anno, Benedetta non si lasciava sfuggire l'occasione per rovinarmi le giornate, più di quanto già non fossero schifose.

La odiavo, rendeva tutto più complicato. Dopo poco tempo smisi di uscire e ora passo il mio tempo sempre in classe, in modo tale da evitarla, perché ho già abbastanza problemi, senza che lei infierisca.

Sento una persona ridere e mi rendo conto che è lei. Riconoscerei la sua risata odiosa tra mille.

Incrocio lo sguardo della stronza e mi esamina dalla testa ai piedi, come se fossi sotto esame.
Odio essere squadrata e giudicata, è una cosa che non sopporto, mi rende nervosa.

Mi fermo di scatto e il biondino si gira verso di me
- tutto bene Kristen?-, scuoto la testa in segno di negazione.

- È meglio se io torno in classe-, mi afferra il polso prima che io possa muovermi e mi lancia uno sguardo interrogativo.

Non voglio che mi difenda un'altra volta. Sta facendo tanto, manco mi conosce in fin dei conti.

- Ti prego Federico, continua a passeggiare da solo-, Benedetta ride sguaiatamente per qualcosa che le ha detto la sua amica e vedo che ci stanno fissando.

Federico segue la traiettoria del mio sguardo e alza gli occhi al cielo, capendo il motivo del mio malumore.

- Ora le faccio passare la voglia di ridere-, mi trascina con lui, senza darmi il tempo di ribattere, e in un attimo ci troviamo difronte alle due Barbie.

Benedetta sfoggia un falso sorriso e mi indica
- carina la tua nuova giacca-, sbuffo sentendo il suo tono derisorio, mentre parla dei miei vestiti in modo divertito, manco fossi vestita con dei sacchi dell'immondizia.

Il biondino mi prende per mano e mi tiene stretta, molto probabilmente se non avesse fatto questo gesto, e fossi libera, scapperei a gambe levate.

-Benedetta, devi smetterla di fare la stronza. Lei è mia amica-, la mora sorride maliziosamente e si morde il labbro.

- Beh se è tua amica avrà un trattamento speciale-, lui mi stringe la mano più forte e dall'espressione sul suo viso capisco che si sta irritando.

- Sono serio, devi smetterla!-, lei alza gli occhi al cielo, mentre la sua amichetta guarda la scena senza dire nulla, se non stesse sghignazzando penserei quasi che è una vittima di Benedetta.

- Federico Rossi, sei tu il ragazzo popolare, non quella ragazza inutile che da poco tempo di porti dietro. L'amicizia con te non cambia il fatto che sia insignificante e questo mi autorizza a prendermi gioco di lei, quanto mi pare-, schiocca la lingua e va via ondulando i suoi lunghi capelli.

È una bellissima ragazza, con un corpo da modella, io in confronto a lei mi sento uno sgorbio. Però quanto è bella è stronza, e senza cuore.

Mi ha chiamato ragazzina insignificante, questo "soprannome" mi ricorda mio padre.

Federico fa per seguirla, ma io lo imploro di fermarsi.

Voglio stare lontano da quella serpe. Non voglio avere altri confronti con lei. Non sono pronta e credo che non lo sarò mai.

-Kristen, permettimi di aiutarti.-, scuoto la testa e lo fermo ancora.

- Non importa. Non ha cervello, è inutile continuare a provare a farla ragionare, non le è fisicamente possibile- accenno un debole sorriso e lui scuote la testa arreso.

Pare ci stia mettendo tutta la sua buona volontà per non raggiungerla e cantargliene quattro.

-Dovresti smetterla di sorridere falsamente-, strabuzzo leggermente gli occhi davanti alla sua affermazione e cerco di non fargli capire che la sua deduzione è giusta, e che mi spaventa che l'abbia capito.

Scoppio a ridere nervosamente
- che dici? Io non sorrido falsamente, se non ho voglia di sorridere non lo faccio, semplice-, lui annuisce beffardo.

- Non mi prendere in giro. Un giorno scoprirò il motivo della tua tristezza, anche se tu non me lo vuoi dire-, scuoto la testa e prego mentalmente non arrivi mai alla verità.

La campanella suona e ringrazio tutti i santi del paradiso.

- Ora devo andare. È suonata-, mi sorride sbilenco e si inumidisce le labbra.

- Sei fortunata. Salvata dalla campanella- si avvicina al mio orecchio e sussurra - dovresti sorridere spesso sinceramente, sei bellissima quando lo fai- mi fa l'occhiolino e va verso la sua classe lasciandomi sola.

Mi rendo conto che sto sorridendo e mi maledico mentalmente per questa reazione.
Presuppongo che sia tutto dovuto al fatto che non sono abituata che un ragazzo mi faccia i complimenti.

Cerco di tornare in me e torno in classe.

Rosalie è già seduta al nostro posto e, quando mi accomodo accanto a lei, mi rivolge sorrisetti curiosi.

- Federico Rossi, è riuscito a farti uscire alla ricreazione. Miracolo- ridacchio scuotendo la testa e le racconto tutto quello che è successo in questi 10 minuti, dall'incontro con Benedetta alle parole che mi ha rivolto lui.

Finisco il racconto e lei mi guarda esterrefatta
- ha capito qualcosa?-, scrollo le spalle, davvero non saprei.

- Non credo. Non capisco come potrebbe esserci arrivato-, lei arriccia le labbra pensierosa e le chiedo - e tu con Benjamin?-, i suoi occhi scintillano e prende a disegnare sul quaderno.

- Stasera abbiamo un appuntamento-, sgrano gli occhi davanti alla notizia e l'abbraccio entusiasta.

- Oddio. Oddio. È una cosa fantastica. Come chiamerete i vostri figli? Posso essere la tua damigella d'onore alle vostre nozze? Oddio siete così carini insieme-, lei mi guarda come se fossi pazza, davanti alle domande assurde che le pongo, e poi scoppiamo a ridere.

Spero le vada tutto bene, voglio vederla felice.

*

Rosalie's pov.

Sento il campanello suonare e il mio cuore fa un tuffo.

È incredibile come questo ragazzo mi renda nervosa e mi faccia sentire bene allo stesso tempo.

Vado ad aprire e me lo ritrovo davanti in tutto il suo splendore.

Ha una maglietta bianca con sopra un giubbotto di pelle nera, un paio di jeans neri e gli anfibi neri.

Mi sorride
- sei bellissima-, ricambio il suo sorriso arrossendo.

- Anche tu. -, arrossisco ancora di più rendendomi conto di quello che ho detto e lo seguo.

Improvvisamente si ferma e si gira verso di me sorridendomi
- voglio farlo da appena ti ho visto- mi attira a sé e senza darmi il tempo di realizzare mi bacia.

Sento il battito del mio cuore aumentare e mi godo ogni singola emozione che mi trasmette.

Non capisco più nulla e il mio cervello va in tilt.

Lui mi fa stare bene come nessun'altra persona.

Nota: hola! Ecco a voi il nuovo capitolo, spero vi piaccia e attendo i vostri commenti.
Ve se amaaa 💕💕

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