Capitolo 11. Cotta.
- Quindi mi stai dicendo che Federico è andato da te?-, la mia amica mi guarda leggermente sbalordita e io le lancio un'occhiataccia.
- Rose, gli hai spiegato tu dove vivo-, annuisce confermando e cerca di nascondere un sorriso.
- Sì, ma non credevo sarebbe andato così, cioè...-, la interrompo alzando una mano e lei si zittisce.
- Ok, comunque mi sono inventata che mio padre è fatto all'antica e lui ha capito che non deve mai più mettere piede in casa mia-, sbuffa e alza gli occhi al cielo.
- Quanto odio tuo padre-, le sorrido debolmente e sento qualcuno picchiettarmi la spalla.
Mi giro e vedo Federico
- ciao dolcezza-, alzo gli occhi al cielo e lo fulmino.
- Questo nomignolo è urtante-, lui sorride e si siede accanto a me, poi saluta Rosalie.
Bene, è arrivato proprio mentre parlavo di lui, quindi la discussione con Rosalie è rimandata a più tardi.
Io sono curiosissima anche di sapere cosa c'è tra lei e Benjamin.
C'è momento migliore per chiederglielo? Direi di no visto che Federico è amico di lui, potrebbe darmi più informazioni.
- Rose, come va con Ben?- mi guarda con gli occhi sgranati e indica Federico con un cenno leggero della testa.
Il biondino ridacchia
- tranquilla Rosalie- sorride -puoi parlare tranquillamente, Benjamin mi ha parlato di tutto-, il rossore sul suo viso si fa più intenso e sposta il suo sguardo sulle scarpe.
- Ci stiamo conoscendo, ma non so se come amici, o qualcosa di più- ci informa con un filo di voce.
Spero per lei che sia qualcosa di più, sono bellissimi insieme. Chissà, magari sono compatibili anche caratterialmente e diverranno una delle coppie più invidiate della scuola.
Ok, sto divagando, come sempre.
Sento Federico sorridere
- io direi qualcosa di più- suggerisce - non penso che per Ben tu sia solo un'amica, perché solitamente non si passano le ore a parlare di un'amica-, io scoppio a ridere davanti all'imbarazzo della mia migliore amica e la stringo in un abbraccio.
Immediatamente lei mi rivolge uno sguardo malizioso e so che non promette nulla di buono.
- E tu Federico, cosa mi dici? Ti piace Kristen?- strabuzzo gli occhi e cerco un modo veloce per ammazzarla... Ok, no, non sarebbe giusto, si è solo vendicata, ho iniziato io a metterla in imbarazzo.
Mi giro verso Federico e lui ride nervosamente
- come? No, non mi piace in quel senso. Cioè, inizialmente avrei voluto conoscerla, poi però mi sono reso conto che stiamo molto meglio se siamo solo amici, forse siamo un po' troppo diversi-, ahi, non so perché ma mi aspettavo qualcosa di diverso.
La campanella suona e io scatto in piedi. Come si suol dire? Salvata dalla campanella.
- Ok Rose, andiamo, abbiamo inglese e se non arriviamo in orario sono guai-, lei annuisce, salutiamo Federico ed andiamo via.
Non capisco il perché di questo fastidio sentendo la sua risposta... Magari mi aspettavo qualcosa di più, visto tutte le attenzioni che mi riserva.
Molto probabilmente fa così con tutte le sue amiche, indipendentemente da tutto il resto.
Come ho potuto illudermi? Di un qualcosa che io stessa non potrei far nascere, inoltre.
Mi siedo nel mio banco e Rosalie sospira
- io penso che tu gli piaccia-, le rivolgo il mio sguardo e cerco di capire se sta scherzando. Non penso che dica che non gli interesso, ma poi in realtà è il contrario.
Sbuffo
- Rose, non è vero, lo sai... Hai visto anche tu che...- mi interrompe e sbuffa.
- Che era completamente a disagio mentre rispondeva-, scuoto la testa sentendola completare la frase al posto mio.
- Non è vero- ribatto -era abbastanza tranquillo e poi lo sai che non avrebbe senso, non voglio un ragazzo. Voglio studiare e aspettare i diciott'anni per andare via da quell'inferno-, annuisce comprensiva.
- Allora non è che lo vuoi, non puoi avere un ragazzo-, mi porto i capelli all'indietro e sbuffo rumorosamente.
- È uguale. Comunque non voglio che Federico sia più di un amico e anche lui non lo vuole-, fa per ribattere, ma la professoressa entra in aula e riporta l'ordine.
Mi perdo a pensare e inizio a fare progetti.
Quando andrò via di casa, dovrò trovarmi un lavoro, che mi permetta di pagare l'affitto di un appartamento, le bollette, la spesa... Sarà difficile, ma almeno smetterò di essere picchiata, di essere trattata come se non avessi sentimenti, come se fossi un estranea.
- Signorina Gela, vuole rispondere lei alla domanda?- oh no.
Non ho la minima idea di cosa abbia chiesto.
Rosalie fa per suggerirmi, ma la professoressa lo nota immediatamente
- signorina Barale, le consiglio di non provare a suggerire, se non vuole trovarsi un due nel registro, proprio come la sua amica-, sbuffo e scrollo le spalle.
- Professoressa mi scusi, non ero attenta-, lei annuisce beffarda sentendo le mie parole e capisco che non me la farà passare liscia.
- Beh, questo lo so! Non mi sta dicendo nulla di nuovo. Lei è spesso disattenta durante le lezioni, e non solo durante le mie-, come potrei non esserlo?
Annuisco consapevole
- ma i miei voti sono comunque buoni-, mi lancia uno sguardo assassino e mi zittisco all'istante.
- Non mi importa. Deve stare attenta e il due, oggi, non glielo leva nessuno- cavolo.
Questa situazione che ho a casa sta iniziando anche a interferire sulla scuola.
Però non capisco il perché si sia accanita così tanto per la mia distrazione, nella sua materia non ho mai preso un voto al di sotto del sette.
Dannazione.
*
Finalmente arriva l'ora di ricreazione e Benjamin in un nano secondo è già in classe.
- Ciao ragazze-, lo salutiamo e poi si rivolge a me.
- Posso rubarti Rosalie?-, annuisco felice e lei mi guarda, cercando di capire se davvero voglio vada via, le rivolgo un sorriso rassicurante ed esce dalla classe con lui.
Ovviamente sono felice che esca con lui alla ricreazione, è ora che smetta di essere depressa con me.
- Cosa ci fa una bella ragazza come te da sola in classe?-, sento il cuore accelerare e sorrido automaticamente alle parole del biondino.
- Forse aspettavo che il principe azzurro venisse a salvarmi- scherzo.
Lui scoppia a ridere e si siede accanto a me.
- Invece sono arrivato io-, sbuffo scherzosamente e alzo gli occhi al cielo, ridacchiando.
- Sì, mi devo accontentare purtroppo-, sorride divertito.
- Ti va di fare un giro?-, sgrano gli occhi e lo guardo come se avesse detto l'assurdità del secolo.
- Cosa? Io...-, ridacchia davanti alla mia reazione spaventata.
- Forza- cerca di convincermi - la scuola è più bella alla ricreazione-, arriccio le labbra.
- Mi vergogno-, sbuffa e mi prende la mano, per farmi alzare, facendomi venire i brividi.
- Andiamo, non devi avere vergogna di passeggiare, non c'è nulla di cui devi vergognarti-, lo guardo negli occhi e annuisco, vedendolo convinto delle sue parole.
Spero di non fare brutti incontri, tipo Benedetta, perché non sono in vena di essere presa in giro.
Nota: ciao, ecco il mio nuovo capitolo. Spero vi piaccia.
Via con i commentiiiii 💕💕
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