Capitolo 102. Quinta.

Sento il campanello suonare e alzo gli occhi al cielo, per poi infilare l'ultimo quaderno dentro la borsa.

Indosso i miei occhiali da sole e scendo giù velocemente, per aprire la porta.

-Quanto ci metti a prepararti?- mi chiede annoiato Marcello, appena mi appare davanti -Sai che stai andando a scuola e non al tuo matrimonio?!-.

Alzo ancora gli occhi al cielo e mi chiudo la porta alle spalle.

-Nessuno ti ha chiesto di accompagnarmi, infatti- gli rivolgo un sorriso falso e mi avvicino alla sua macchina -hai fatto tutto tu-.

Scuote la testa arreso e saliamo entrambi sulla sua auto, pronti per andare a scuola.

Dal giorno del mio compleanno ad oggi, non è passato un solo giorno che non abbia incontrato Marcello. Ogni qualvolta che Elia e Rosalie venivano a trovarmi, lui era con loro. Come se Elia e Marcello fossero un solo pacchetto.

Vuoi Elia? Beh, allora devi prendere pure il suo migliore amico con scarsa capacità di controllo della rabbia.

Diciamo che non mi va molto a genio il fatto di frequentarlo, visto che non facciamo altro che battibeccare, ma me lo ritrovo sempre tra i piedi, ripeto.

Poso lo sguardo fuori dal mio finestrino e mi perdo ad osservare il cielo sereno. Nonostante oggi sia ora di ritornare tra i banchi di scuola, il tempo è ancora bellissimo.

Oggi sarebbe una bellissima giornata da passare al mare, in relax. Una bellissima giornata da passare tra le onde, senza i soliti pensieri che affollano il cervello.

Ho passato un'estate strana. Sarei voluta rimanere sola per tutto il tempo ma, non so come, in un modo o nell'altro mi ritrovavo sempre con i miei amici.

Per stare da sola, per avere i momenti miei, mi sono dovuta inventare delle scuse assurde.

Non so se vi capita mai, ma avevo bisogno di silenzio, non sopportavo nemmeno il respiro delle persone intorno a me. Forse sono pazza, ma avevo bisogno di stare isolata, nel mio mondo.

Marcello parcheggia davanti a scuola e gli faccio un segno di ringraziamento con la mano, prima di scendere dall'auto e localizzare Rosalie.

Osservo la mia migliore amica e la vedo sorridere dolcemente al cellulare, sono sicura che sta messaggiando con Elia. Quei due insieme sono una forza, sono veramente una bella coppia.

Cammino verso di lei e, appena entro nel suo campo visivo, blocca il cellulare e mi viene incontro.

-Kris- mi stringe velocemente -tutto ok?-.

Annuisco confusa davanti alla sua domanda e sospiro.

-Perchè non dovrebbe?- mi tiro i capelli all'indietro -Sarà l'ultimo anno in questo edificio infernale-.

Mi osserva attentamente e sembra sul punto di dirmi qualcosa, ma poi ci ripensa e sta zitta. Deve parlarmi, ma ha paura di farlo... Non può essere una notizia così brutta, no?

La campanella suona, interrompendo i miei pensieri, e sbuffo annoiata.

Non ho nessuna voglia di riniziare con il solito tran tran. Vorrei passare le giornate a guardare serie TV e mangiare.

La mattina non trovo una ragione per alzarmi dal letto, so che può sembrare bruttissimo da dire, ma è così. Non c'è un motivo che mi dia la forza di affrontare la giornata. La mattina, appena mi sveglio, non sono curiosa del giorno che mi attenderà, perché so che sarà uguale a quello del giorno precedente. Una giornataccia monotona e vuota.

Rosalie mi prende a braccetto e mi tira in classe, così abbandono i miei pensieri.

Mi sento un po' strana a pensare che finalmente sono arrivata in quinta. Quando mi sono iscritta in questa scuola, la quinta mi sembrava un traguardo lontano. Invece, tra alti e bassi, è arrivata come se niente fosse.

Io e la mia amica scegliamo l'ultimo banco nella fila di mezzo e sorrido debolmente. Almeno qua potrò usare le cuffie quando voglio, senza essere vista dai prof.

Piano piano entrano tutti i miei compagni. Qualcuno si avvicina a salutarci, qualcuno si limita a sventolare la mano verso di noi, in segno di saluto, da lontano.

Sinceramente non mi interessa nulla di quello che fanno o non fanno. Tanto una volta usciti di qua, non vedrò più nessuno, a parte Rose.

Per fortuna non vedrò più le oche della classe, i sapientoni, quelli che sono sempre fatti dalla mattina presto, i pagliacci che non smettono mai di fare battute. Finalmente smetterò di frequentare gente che non mi sta bene.

La professoressa entra in classe e, già da ora, sembra essere più acida dell'anno scorso. L'estate le ha fatto senz'altro male.

Si siede nella cattedra e, con un colpo di mano sulla scrivania, riporta la classe all'ordine.

Inizia subito a parlare del programma che intende svolgere durante l'anno e fa già qualche accenno all'esame di maturità. Disconnetto le orecchie praticamente subito e mi giro verso Rosalie che mi sta fissando.

-Che hai?- chiedo stranita, vedendo il suo sguardo preoccupato -Sei in ansia-.

-Kristen... Devo dirti una cosa...- si interrompe di scatto sentendo qualcuno bussare alla porta e la prof sbuffa infastidita.

Questa vecchia arpia odia essere interrotta mentre fa uno dei suoi monologhi estremamente lunghi e altrettanto noiosi.

Comunque sul suo viso appare nuovamente un'espressione seria, praticamente subito, e invita ad entrare chiunque l'abbia interrotta.

La porta si apre di scatto e per poco non sbatte al muro.

Sento il mio cuore accelerare in un attimo e il respiro spezzarsi, alla vista di un ciuffo biondo a me sin troppo familiare, entrare in aula.

-Rossi- sbraita la prof -in ritardo già dal primo giorno?! Spero per te, che non vorrai ripetere l'esperienza dell'anno scorso-.

Il biondo sorride maliziosamente e scrolla le spalle, con indifferenza.

-Magari mi sono affezionato a questa scuola- si sistema meglio lo zaino in spalla e la prof alza gli occhi al cielo, davanti al suo tono sarcastico.

-Per oggi puoi entrare, però è la prima e l'ultima volta, perciò vedi di arrivare in orario alle mie lezioni- il biondino la ignora altamente e si siede nel banco davanti al nostro, l'unico posto libero.

Cerco di calmare i battiti del mio cuore e lancio uno sguardo confuso a Rosalie, che mi sta guardando in modo dispiaciuto.

-È stato bocciato... Mi dispiace Kris- questo l'avevo intuito visto che è appena arrivato con lo zaino, ma perché non ne sapevo nulla?

-Perchè non me l'avete detto?- chiedo con la voce che trema, provo tantissime emozioni in questo momento. Non riesco nemmeno a capire come sto.

-Avevi detto che non volevi sapere nulla di lui...- giocherella con l'astuccio nervosamente - scusa Kristen-.

Sospiro e annuisco. Ha ragione, sono io che ho chiesto esplicitamente di non parlarmi di lui. Della sua vita. Non volevo avere nessun tipo di notizie su di lui.
Ma chi avrebbe mai pensato che me lo sarei ritrovato in classe?! Maledizione.

Ho passato lo scorso anno scolastico ad evitare di incontrarlo e ora me lo ritrovo in classe. Mi fa ancora male vederlo, inutile negarlo. Il suo ignorarmi mi distrugge ancora oggi, dopo mesi.

Mentre prendeva posto, ha fatto di tutto per evitare di incrociare il mio sguardo. E questo mi fa male, tanto.

Quanto sono stupida in una scala da uno a dieci? Ancora sto male per un amore finito, mentre lui ha fatto grandi conquiste.

Le poche volte che mi capitava di incontrarlo, era sempre in compagnia di ragazze, sempre diverse.

Questo sarà un anno difficile per me, più complicato del previsto.

Chissà quante volte ancora mi ucciderà dentro.

Nota: hello! Eccomi qua, con un nuovo capitolo (che non mi piace per nulla). Ennesimo colpo di scena, Federico è stato bocciato e Kristen, a settembre, se l'è ritrovato inaspettatamente in classe. Cosa ne pensate? Adesso ci sarà da divertirsi, per me che scrivo però hahaha! Scherzo dai, cercherò di non essere troppo cattiva. Allora, aspetto i vostri commenti, perché mi fa sempre molto piacere sapere cosa pensate. Vi stra adoro, al prossimo capitolo piccole❤❤

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