Capitolo 101. Diciottesimo.
Apro gli occhi e per qualche secondo mi perdo ad osservare il tetto, come se fosse la cosa più interessante del mondo.
Oggi è il mio compleanno, il mio diciottesimo compleanno. Quel compleanno che tanto ho aspettato per scappare dalla furia che subivo ogni giorno. Oggi, però, non ha nessun valore per me.
Non mi sento felice, non mi sento elettrizzata, non mi sento euforica. Non ho nessuna voglia di festeggiare e desidero, con tutta me stessa, che domani arrivi in fretta, così che il mio compleanno passi.
Chiamatemi pazza ma, anche se sono passati tre mesi dalla rottura con lui, ancora sto male. Le cose sono decisamente migliorate, è ovvio, ma sto comunque male.
Grazie ai miei amici, che mi aiutano a risollevarmi ogni qualvolta che cado, riesco a vivere un pochino meglio.
Rispetto a tre mesi fa, gli attacchi di panico si sono ridotti, come i miei pianti improvvisi. Cerco ancora in tutti modi di evitarlo, soprattutto per evitare di vederlo con altre, ancora. Ma se devo essere sincera, è rara la volta in cui ci incontriamo.
Quando succede, lui mi ignora e Rosalie fa qualcosa per distrarmi, per non farmi cadere di nuovo in un baratro di disperazione.
Mi alzo lentamente e mi faccio una calda doccia rigenerante, per scacciare via i residui di una notte contornata da incubi, incubi che oltretutto manco ricordo.
Mi sembra superfluo persino dire che oggi non mi recherò a scuola, per evitare che mi vengano fatti gli auguri dai miei compagni di classe, regali e cose del genere. Resteró tutto il giorno a casa, lontana da festeggiamenti di qualsiasi genere.
Non ho nessuna voglia di fingere entusiasmo. Mi basta già fingere, ogni giorno, di essere andata avanti, almeno un po'.
*
Sento il campanello suonare e metto in pausa la puntata di Teen Wolf, controvoglia.
Lo so che sarà le quinta volta che guardo questa serie TV, ma è la mia preferita e quando la guardo mi distrae in una maniera assurda.
Apro la porta e mi appare davanti Benjamin.
-Ciao- esordisce guardandomi con circospezione - è tutto ok? Ho parlato con Rosalie prima, dice che ti ha chiamato tantissime volte, sia perché non sei venuta a scuola, sia perché vuole farti gli auguri.-.
Ah già, il telefono che potrei accidentalmente aver lasciato in camera mia per tutto il giorno.
-Ciao Ben, sto bene!- scrollo le spalle con indifferenza -Non mi andava di uscire oggi, è solo questo, potete stare tranquilli-.
Il mio amico sbuffa ed entra in casa mia, senza che lo inviti ad entrare.
-Prego, entra pure- gli dico ironica -sei sempre il benvenuto-.
Benjamin scoppia a ridere e si siede comodamente nel divano.
-Lo so che mi adori- mi fa l'occhiolino e batte leggermente la mano sul cuscino accanto a sé, invitandomi così a sedere.
Eseguo la sua richiesta e lui mi sorride, so cosa sta per dirmi.
-Auguri, Kris- scuoto l'indice in segno di negazione e sbuffo.
-Benjamin, non mi va di festeggiare il mio compleanno- sospiro - non sarebbe come vorrei, perciò non avrebbe senso. Mi mancherebbe qualcosa e non sarei di compagnia, sarei taciturna e chiusa nel mio mondo. Perché, invece che perdere tempo con me, non esci un po' a divertirti stanotte?-.
Mi lancia un'occhiata fulminea e poi sbuffa in modo annoiato, mi basta solo questo per capire che non mi lascerà sola.
-Non ti farò resterà sola a guardare...- si interrompe lanciando un'occhiata al computer e continua dicendo -Teen Wolf? Sul serio?! L'avrai visto un milione di volte, non vorrai perdere il tuo diciottesimo per vedere una serie tv che sai a memoria e che, inoltre, potrai rivedere quando e come vuoi?!-.
Scrollo le spalle come se l'idea non fosse male e lui alza gli occhi al cielo, in modo nervoso.
-Ben, non ho intenzione di fare festa- scuoto la testa in modo frenetico -assolutamente, vai al bar e bevi anche per me-.
Il moro sgrana gli occhi davanti alle mie parole e poi appoggia una mano sul mio viso.
-Tu, ora, indosserai l'abito più bello che possiedi e verrai con me alla festa che la tua migliore amica ha gentilmente preparato per te. Rosalie ha sudato per prepararti una bella festa di compleanno. Inoltre, io e lei, per te abbiamo persino collaborato, nonostante il nostro pessimo rapporto, pensa quanto ti vogliamo bene.- sorrido sentendo l'ultima frase e poi annuisco debolmente.
-Ok, verrò- dico con sconforto - però promettimi che tu sarai tutta la sera al mio fianco.-.
Aggancio i suoi occhi chiari e lo scruto attentamente, in attesa della promessa.
-Sì Kristen, giuro- mi lascia un bacio sulla guancia e io salgo su a prepararmi.
*
Benjamin parcheggia la macchina nel primo posto libero, davanti a una villa, e io sbuffo debolmente.
Sono qui solo per i miei amici. Perché hanno sprecato energie per preparare la mia festa di compleanno. In fin dei conti, mi sono stati accanto sempre in questi mesi, non posso deluderli non venendo alla mia festa.
Scendiamo dall'auto e Ben mi prende a braccetto, mentre entriamo nel viale della villa.
Mi guardo intorno e mi perdo ad osservare gli enormi cespugli verdi, potati con cura.
-Anche questa villa è di Elia- mi giro verso Benjamin, sentendolo parlare -avrebbe voluto fare la festa nella casa dove vive, ma non sarebbe stato piacevole, per te, trovarsi tua madre intorno-.
Sorrido dolcemente pensando ad Elia e a come mi ha aiutato. Nonostante il mio umore a terra e la mia mente perennemente in vacanza, è riuscito a farmi recuperare matematica. Visto che manca meno di un mese alla fine della scuola, posso affermare che ha mantenuto la promessa, non verrò rimandata.
Benjamin mi scorta fino all'ingresso e, improvvisamente, Rosalie ci appare davanti.
Mi guarda sorridendo a trentadue denti, felice che io sia qui, felice che per una volta abbia deciso di fare la vita di una ragazza della mia età.
-Kristen- mi stringe forte -tantissimi auguri-.
La ringrazio debolmente e lei scioglie l'abbraccio.
Mi porge una bustina blu e mi fa l'occhiolino.
-Avanti, aprilo. È da parte mia e di Elia- il mio fratello acquisito ci raggiunge nell'ingresso appena Rose pronuncia queste parole e mi viene immediatamente in contro.
-Auguri sorellina- mi schiocca un bacio sui capelli e io sorrido automaticamente, cercando di trattenere le lacrime.
Mi emoziona vedere quanto i miei amici tengono a me, mi fanno sentire speciale.
Sciogliamo l'abbraccio e apro il pacchetto, facendo cura a non rompere la carta regalo. Odio romperle, sono così carine.
Sgrano gli occhi immediatamente vedendo il regalo e li guardo come se fossero impazziti.
-Siete seri?- chiedo più sbalordita che mai -Due biglietti per Amsterdam?-.
Loro annuiscono felici, vedendo che sono rimasta colpita dal loro regalo, regalo che, oltretutto, desideravo tanto, da tempo.
-So che ci volevi andare... Era un tuo progetto- la mia amica si passa la mano tra i capelli - e non posso permettere che ci rinunci solo perché avevi progettato di andarci con lui. Te ne abbiamo preso due, potrai andare con chi vuoi, potrai pure decidere la data che preferisci-.
Vado incontro ai due piccioncini e gli stringo forte.
-Grazie ragazzi, siete meravigliosi-.
Sono fortunata ad averli, senza il mio gruppo di pazzi amici sarei persa.
*
Benjamin si siede accanto a me e mi porge un bicchiere di Piña Colada, così lo ringrazio.
-Potresti cercare di divertirti di più, Kris- mi guarda con apprensione e punta i suoi occhi su di me, in attesa di una risposta.
-Siamo circondati da gente che non conosco, che molto probabilmente è qui solo per bere, non di certo perché è interessata a me- bevo un sorso del mio cocktail, poi continuo dicendo -non ho voglia di fare gli onori di casa-.
Assaporo il gusto della crema di cocco del cocktail e poi rivolgo un piccolo sorriso al mio amico.
-Ti sta bene la collana che ti ho regalato- alzo la testa sentendo la sua affermazione e annuisco.
-È proprio bella, Ben- gli schiocco un occhiolino -hai buon gusto-.
Continua ad osservarmi in silenzio, così io mi finisco il mio cocktail. Amo il sapore del succo d'ananas mischiato al rum, è un sapore così particolare.
-Posso farti una domanda, Kris?- appoggio il bicchiere ormai vuoto sul tavolo affianco a noi e annuisco.
-Perchè indossi l'anello che ti ha regalato lui?- sgrano gli occhi e istintivamente mi guardo l'indice.
-No, Ben- ridacchio nervosamente - mi prenderesti per pazza se te lo dicessi-.
Il moro mi obbliga a un contatto visivo, alzandomi il mento piano piano, e scuote la testa.
-No, puoi dirmelo, ti ascolto- toglie la mano dal mio viso e se la passa nel ciuffo.
-Ok... Beh, ti sembrerà un po' strano, ripeto, ma ok...- mi mordo nervosamente il labbro inferiore - L'ho messo perché non volevo che nessun ragazzo mi si avvicinasse. Anche se lui mi ha distrutta, è l'unico ragazzo che io abbia mai amato... Ora come ora, non potrei stare con un altro-.
Sento gli occhi pizzicarmi e mi maledico mentalmente. Non posso essere così debole, ancora. Se si parla di lui, divento la persona più debole del mondo.
-È una cosa molto dolce...- Rosalie si avvicina a noi, così Ben si interrompe.
-Kristen, ti sto cercando da un po', c'è una persona che ti vuole vedere.-, mi trascina via con lei senza darmi il tempo di rispondere e io lancio uno sguardo dispiaciuto a Ben, che per tutta risposta mi regala un sorriso tranquillizzante.
Sarei voluta restare a parlare con Ben, perché a parte lui, Rose ed Elia, non mi interessa nessun altro qui dentro.
*
Federico's pov
Entro nella stanza di Mery, facendo sbattere la porta al muro, per via della rabbia.
La mora smette di fare la valigia e mi rivolge il suo sguardo.
-Cosa diavolo significa che devi andartene?- urlo nervosamente - Perché non me l'hai detto?-.
Lei sorride maliziosa e fa per avvicinarsi a me, ma io mi tiro indietro.
-Volevi salutarmi come si deve, Fede?- ridacchia -Parto perché mi hanno offerto un lavoro come attrice, in Russia-.
Le lancio un'occhiataccia e lei smette di ridere.
-Tu hai rovinato la mia vita e ora parti come se nulla fosse?- mi passo la mano sul ciuffo -Perchè hai aspettato oggi? Perché?-.
-Oggi Kristen ha fatto diciott'anni... Posso andare via- scoppia a ridere come se stesse assistendo a uno spettacolo di cabaret -ormai lei non ti vorrà più. Le hai fatto troppo male. Non ti perdonerà mai-.
-Sei solo una subdola stronza- ringhio - pagherai per tutto il male che ci hai fatto.-.
Annuisce con menefreghismo e rinizia a preparare la valigia.
-Puoi maledirmi quanto vuoi caro tesoro mio, ormai, però, quello che è fatto è fatto.- sorride sbilenca - L'hai persa, Federico-.
Stringo i pugni nervosamente e vado via in preda alla rabbia. Se resto qui potrei fare qualcosa di cui potrei pentirmi, non posso finire in carcere per omicidio.
Oggi è il suo compleanno... Avrei voluto passarlo con lei, per lei è sempre stato un traguardo che sognava di raggiungere. Invece oggi, come il giorno del mio compleanno, posso solo sognare di averla accanto, immaginare come sarebbe stato.
Mi accendo una sigaretta e lascio che il fumo mi invada.
Detesto sapere di averla fatta soffrire, mi sento morire ogni volta che Benjamin mi racconta come sta o quando la incontro a scuola.
Butto a terra la sigaretta, appena iniziata, e salgo velocemente in macchina.
Voglio andare alla sua festa, voglio vedere come sta.
Forse ho bevuto troppo, perciò sto agendo senza pensare alle conseguenze, ma è quello che voglio in questo momento.
Guido velocemente fino all'indirizzo che ho sentito pronunciare da Benjamin circa 10000 volte negli ultimi giorni, mentre era al telefono per organizzare tutto, e parcheggio.
Scendo velocemente dalla mia auto ed entro, quasi correndo, dentro la villa. Questo posto è così grande che uno rischia di perdersi.
Varco la porta dell'ingresso e cerco di identificarla tra tutte le persone presenti nell'enorme sala.
Mi giro intorno finché la vedo. Più bella che mai, fasciata nel suo vestito nero di pizzo, il suo vestito preferito.
Sorrido involontariamente, ma smetto di colpo, vedendo che è con quel tipo dell'ospedale, l'amico di Elia.
Marcello si avvicina al suo orecchio e le sussurra qualcosa, facendomi innervosire come non mai.
Odio che quello le stia così attaccato, in realtà, odio che chiunque le stia appiccicato.
Sospiro con rabbia e scuoto la testa.
Non ho nessun diritto su di lei, però. L'ho fatta soffrire troppo. Non posso piombare di nuovo nella sua vita, non adesso che sembra che si stia riprendendo dal dolore che le ho causato.
Deglutisco rumorosamente vedendola parlare con quello, ma mi giro di spalle e abbandono la festa, anche se sento l'amaro in bocca.
L'ho persa, devo farmene una ragione.
Ha già sofferto tantissimo a causa mia, non spezzerò i suoi equilibri ancora una volta. Non ne ho nessun diritto.
Cercherò di andare avanti e lei, forse, con il tempo mi odierà.
Deve odiarmi per ciò che le ho fatto, deve per forza. Sarà meglio per tutti.
Nota: ecco a voi il nuovo capitolo! Avrei dovuto aggiornare prima, ma sabato pure ho lavorato e non ho avuto tempo. È un capitolo stra lungo, il più lungo della mia vita e, finalmente, si inizia a capire qualcosa sul comportamento di Federico. Secondo voi cosa è successo? Questo è solo l'inizio! Sbizzarritevi nei commenti, al prossimo❤❤
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