CAPITOLO 29
LORENZO
Quando mi separo da lei la guardo. Sorride ed è bellissima.
-Quindi adesso stiamo insieme?- chiedo conferma.
- Tu cosa dici?
- Direi proprio di si- rispondo e le do un altro bacio. La piccola e dolce Marghe finalmente è la mia ragazza. Se qualche settimana fa mi avessero detto che avrei di nuovo amato una ragazza così tanto, di sicuro non ci avrei creduto. E ora eccomi qui, a chilometri di distanza da Milano, da casa mia, per poter stare con lei. È incredibile come sia entrata per caso nella mia vita, un po' per volta e ora non voglio più lasciarla andare.
- Sono contenta- dice lei staccandosi lentamente da me.
- Anch'io, non sai da quanto aspettavo questo momento.
L'abbraccio e restiamo stretti l'una nelle braccia dell'altro in silenzio, isolandoci da tutto il resto. Ora l'unica cosa che conta siamo noi due.
- Andiamo a fare un giro? voglio mostrarti il mio paese- mi chiede Marghe sciogliendosi dal mio abbraccio.
È così entusiasta all'idea che non posso dirle di no -Certo- le prendo una mano. Sarà bello vedere i luoghi in cui è cresciuta.
Lei sfodera un altro dei suoi bellissimi sorrisi -In questo periodo c'è la festa del paese quindi ci sono le bancarelle, le giostre e la musica.
- Allora dopo devi portarmi lì, ma prima andiamo a mangiare un boccone.
- Giusto, prima ceniamo.
- C'è qualche posto carino qui vicino?
- Beh, mia mamma sarà felice se ceniamo a casa mia- dice.
- Stai forse dicendo che vuoi già presentarmi ai tuoi?- chiedo sorridendo. L'idea mi piace.
- Si, è un problema?- chiede lei.
- Certo che no. Ceneró volentieri con la tua famiglia. Tuo fratello mi sta già simpatico.
- Bene, allora torniamo a casa mia e usciamo dopo?
- Ok- farei tutto per farla felice.
Torniamo fino a casa sua ed andiamo di nuovo in salotto. Ci sediamo sul divano assieme a Filippo e a suo cugino.
- Lore, lui è Simone mio cugino. Simo, lui é Lorenzo il mio ragazzo- Marghe fa le presentazioni.
- Ciao- gli porgo la mano cercando di essere gentile.
- Sono contento di conoscerti- Simone me la stringe.
- Il mio ragazzo. Mi piace come suona- mi sussurra Marghe in un orecchio.
- A me piaci tu- le bisbiglio a mia volta. Lei arrossisce e ridacchia.
- Non pensavo fossi così dolce- dice lei a voce troppo alta.
- Sorpresa?- chiedo.
- Abbastanza- risponde lei sorridendo.
- Così mi ferisci- scherzo.
Mi da un bacio sulla guancia-Torno subito, fai il bravo.
Poi si alza dal divano ed esce dal salotto. La osservo mentre si allontana da noi, finché non entra in un'altra stanza e la perdo di vista. É così bella. Simone e Filippo mi fissano in modo strano.
- Mia sorella non ne voleva più sapere dei ragazzi da quando si era lasciata col suo ex- commenta Filippo.
- Lo so, non sai quando ci ho messo a convincerla che di me si può fidare- dico.
- È per quello che sei venuto fin qui?- chiede lui.
- Già però ne è valsa decisamente la pena- non poteva andare meglio di così.
- Dove abiti?- indaga Simone.
- Milano
MARGHERITA
- Allora, come ti sembra Lorenzo?- chiedo entusiasta a mia mamma appena la raggiungo un cucina. A me piace così tanto.
- Non il ragazzo ideale che vorrei per mia figlia.
- Ma, mamma...
- Hai visto come è conciato? Non mi sembra proprio un tipo affidabile. Con quei tatuaggi poi!
- Non eri tu a dirmi sempre che non bisogna giudicare le persone dal loro aspetto?- ribatto.
- Si, ma...
- Ma?
- Lui non fa per te!- risponde lei acida.
- Ma se non lo conosci neppure!
- E tu? Da quando lo conosci? Non mi hai mai parlato di lui! E ora arriva all'improvviso a casa nostra- dice con tono sprezzante.
- Lo conosco abbastanza da sapere che mi posso fidare di lui e so che mi vuole bene.
- Come fai ad esserne sicura?
- È venuto fin qui da Milano per dirmi che mi ama- sento gli occhi che iniziano a bruciare. Non mi sarei mai aspetta una reazione simile da parte sua. Pensavo fosse felice per me.
- E allora?
- E allora?! A me non sembra una cosa che succede tutti i giorni.
- Sei sicura che ti ami? Chissà quante ragazze l'avrà detto!
- Smettila mamma! Non vuoi che io sia felice?- dico gridando. Sento le lacrime che mi rigano le guance. Non vorrei piangere in questo modo, non davanti a lei.
- È appunto perché voglio la tua felicità se ti sto dicendo queste cose
- Che succede?- chiede Filippo entrando in cucina seguito da Simo e da Lore.
- Vi abbiamo sentite gridare- commenta Simone. Non mi ero accorta di aver alzato il tono della voce.
- Succede che torno a Milano stasera stessa- dico arrabbiata e ferita.
Esco dalla cucina e vado di corsa in camera mia. Afferro il mio zaino, lo riempio con le poche cose che ho portato da Milano e torno da basso, il tutto in meno di dieci minuti.
Dopo aver salutato frettolosamente Simone e Filippo prendo Lore per mano e lo trascino fuori di casa. Saliamo sulla sua auto che è parcheggiata davanti a casa prima che qualcuno possa fermarci. Appena chiudo la portiera Lore mi abbraccia e mi stringe a se, senza parlare. Confortata dalle sue braccia do sfogo a tutte le mie lacrime. È incredibile che proprio mia mamma abbia criticato questo ragazzo così importante per me senza neanche conoscerlo.
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