CAPITOLO 10
LORENZO
- Michi, devo darti quel CD che mi hai prestato- dice Matteo quando abbiamo quasi finito di cenare.
- Finalmente te ne sei ricordato.
- È in macchina.
- Andiamo a prenderlo, altrimenti ti dimentichi di nuovo - dice lei alzandosi e dirigendosi all'esterno del locale.
Matteo prende 50 euro dal portafoglio e mi dice- Tieni, paga anche per Michela.
Li osservo uscire dal ristorante tenendosi per mano. Dubito che li rivedremo molto presto.
- Mangia con calma- mi rivolgo a Margherita che sta ancora finendo la sua torta al cioccolato.
- Non sei costretto ad aspettare che io finisca- dice lei.
- Perché dovrei lasciarti qui da sola?
Lei alza le spalle e continua a mangiare. La osservo. È così bella, ma non se ne rende conto.
- È così strano- dico ad un certo punto.
- Cosa?- chiede guardandomi con i suoi grossi occhioni.
- Noi due.
Lei mi guarda confusa.
- Ci siamo conosciuti così per caso venerdì e ora senza volerlo ci siamo rivisti- dico
-Beh, non è che ci siamo conosciuti così casualmente. Tu mi hai salvato da quegli ubriachi.
- Ero solo nel posto giusto al momento giusto- dico.
- Non ti ho ancora ringraziato abbastanza.
- Non ce n'è bisogno- dico sorridendo.
- Ci sarà qualcosa che io possa fare per sdebitarmi.
- Niente, stai tranquilla.
Si crea un silenzio imbarazzante per alcuni secondi.
- Dove sono finiti quei due?- mi chiede.
- Non so, se vuoi andiamo a cercarli- dico anche se dubito che li troveremo: secondo me Matteo l'ha portata a casa sua.
- Certo, andiamo- risponde lei con innocenza.
Prima di uscire ci dirigiamo alla cassa per pagare. Vedo Margherita prendere il portafoglio, ma la blocco subito - Offro io.
- No, sono già in debito con te.
-Margherita, non insistere.
-No, pago io per entrambi.
- Lascia pagare a me- prima che possa averne il tempo allungo al cameriere i soldi.
MARGHERITA
Quando arriviamo alla cassa lui vuole pagare anche per me. Sono già in debito con lui, non posso permettere che paghi per entrambi. Alla fine peró lui è più veloce e testardo di me.
-Grazie- dico una volta fuori dal ristorante.
-Nessun problema.
- Dov'è la macchina di Matteo?- chiedo.
- È da quella parte- lui indica a sinistra. In silenzio ci dirigiamo in quella direzione. Quando entriamo nel grosso parcheggio noto che Lorenzo si guarda in giro- C'è un piccolissimo problema.
Io lo guardo non capendo di cosa sta parlando.
- Niente di allarmante, stai tranquilla- dice scrutandomi con i suoi occhi color del mare.
- Dov'è la macchina?- chiedo temendo di sapere la risposta.
- Non c'è- mi risponde lui tranquillo. Cavolo, Michela se ne è andata con Matteo lasciandomi qui con questo tipo che neppure conosco. Domani mi sentirà. Questa non la passa liscia. Ora io come torno a casa? Guardo Lorenzo un sorrisino furbo gli appare sul suo bellissimo viso.
LORENZO
Come pensavo, Matteo è sparito assieme a Michela e Margherita mi sembra arrabbiata e preoccupata.
- Non preoccuparti per Michela, ora sarà nel letto di Matteo.
- Non è per lei che mi preoccupo.
La guardo non riuscendo a capire.
- Lei e la sua voglia di infilarsi nel letto di Matteo. Che gusto ci trova!- esclama.
- Lo sai dai. Anche tu lo avrai fatto mille volte.
- No, non lo so e non voglio neppure scoprirlo. Almeno non per ora.
Sta forse dicendo che è ancora vergine? Oh cazzo, non può essere.
- Ciao Lorenzo- sbuffa allontanandosi da me.
- Hey, dove credi di andare?- dico seguendola.
- A casa- dice. Dal suo tono di voce capisco che è arrabbiata.
- Ti accompagno alla macchina- dico.
- Sto andando a casa a piedi. Sono venuta in macchina con Michela.
- Io non ti lascio andare a casa a piedi.
- Perché no?- sbuffa.
- Ci sono tanti motivi. È tardi. È buio. Gli ubriachi. Il vestito.
- Alt. Cosa c'entra il vestito?
- Attiri un sacco di ragazzi.
- É un complimento?- chiede.
- Direi di si- dico sorridendo. Le sue guance arrossiscono leggermente.
- Dai, ti accompagno a casa io in macchina- dico.
- Così sono ancora più in debito con te.
- Quante volte devo dirti che non ti devi preoccupare?
- Io mi preoccupo invece.
Qualsiasi altra ragazza avrebbe accettato subito senza farsi troppi problemi.
- La mia macchina è quella grigia. Sali. Non accetto un no come risposta
- E va bene- si arrende.
Appena sale in macchina avvio il motore e esco dal parcheggio senza neppure sapere da che parte devo andare. Svolto a sinistra. Spero sia la direzione sbagliata. Non voglio separarmi da lei. Il carattere e la bellezza insolita di questa ragazza mi attirano.
- Scusa- dice ad un certo punto.
- Per cosa?- chiedo.
- Per come mi sono comportata prima nel parcheggio. Ero davvero insopportabile, peggio di una bambina viziata. Me la sono presa con te anche se non centri.
- Non importa- dico.
Mi fermo al semaforo. Se svolto a sinistra arrivo a casa mia. Potrei portarla a casa e vincere la scommessa con Matteo. Ma ora non mi importa più della scommessa, mi importa solo di questa ragazza.
- Devi svoltare a destra- mi spiega.
Quando scatta il verde invece di girare proseguo dritto- Ho voglia di un gelato- dico prima che possa aprire bocca.
- Prima potevi accompagnarmi a casa.
- È brutto mangiare un gelato da soli- le faccio notare.
- E va bene, ti accompagno. Anche perché non ho molta scelta.
- Dovremmo conoscerci meglio- dico.
- Giusto.
- Quanti anni hai?- chiedo.
- Non ti hanno spiegato che è maleducazione chiedere l'età a una donna?
- Si, lo sapevo, ma mi sembrava una buona domanda da cui iniziare- dico sorridendo.
- Comunque ne ho ventidue.
Pensavo fosse più piccola.
- Io ne ho venticinque. Qual é il tuo colore preferito?
- È una conversazione o un interrogatorio?- chiede lei sorridendo.
- Una conversazione per conoscerci.
- L'azzurro.
- A me piace il nero- dico.
Lei storce il naso -Con tutti i bei colori che ci sono proprio il nero devi scegliere?
- Cos'hai contro il nero?- chiedo.
- È un colore così triste.
- Non è vero.
- Ora tocca a me fare una domanda- dice.
- Ok
- Perché fingi di essere un duro?
Non so cosa rispondere così nego.
- I tuoi tatuaggi e tutto il resto completano il look da perfetto ragazzaccio, però parlando con te ho capito che sai essere dolce- dice. La guardo, ma lei sta osservando fuori dal finestrino. Questa ragazza mi conosce da poche ore e ha già capito tutto di me.
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