Capitolo 65
Le sue braccia sono avvolte intorno alla mia vita e i suoi occhi mi scrutano, facendomi capire chiaramente le sue intenzioni. Poggio le mani sul suo petto e faccio una leggera pressione, ma non riesco a muovermi, sono completamente immobilizzata tra le sue braccia e la cosa mi eccita da morire. Ci guardiamo negli occhi da più di un minuto, ormai, senza dire, né fare qualcosa.
«Perché... mi fissi?» chiedo, con voce tremante.
«Sei tu che fissi me.»
«Non è vero.»
«Certo che è vero.» ribatte convinto.
«E... perché mi stringi?» chiedo ancora più timida di prima.
«Potresti cadere di nuovo.» Non potrebbe succedere, siamo lontani dall'estremità. «Non ti piace stare così con me?»
E adesso cosa gli rispondo? Sono troppo timida.
«Ehm... io...» Sento le sue mani scorrere lungo il mio fondoschiena e il respiro mi si blocca in gola. Tira su il vestito, fino a scoprire gli slip, allora riesco a trovare la forza per tirarmi su. «Smettila, cosa stai facendo?» chiedo con un imbarazzo assurdo.
«Andiamo, Emy, so benissimo che ti piaccio!» afferma serio.
Il mio viso diventa rosso, peggio di un pomodoro. Come fa a dire che mi piace, non gli ho mai detto nulla, o fatto qualcosa per farglielo capire. Sei seria? Ci hai fatto sesso, cos'altro gli serve per carpirlo? Ma questo non vuol dire niente, avrei potuto benissimo farlo senza sentimenti. Ti conosce troppo bene e sa che non ne saresti capace. Perché, se può lui, posso anche io, no?
«N-non dire stronzate.»
«Non sono stronzate, a quanto pare, stai persino balbettando.» il suo tono è diventato molto provocatorio e mi mette a disagio. Si avvicina di più, mentre faccio un passo indietro. Afferra il mio braccio e mi tira a sé. «Deficiente, vuoi suicidarti?» mi urla in faccia. Cacchio, è vero, l'avevo dimenticato. Non mi fa capire più nulla, mi rincretinisce completamente. «Abbiamo scopato» Sta zitto, ti prego. «sentivo come tremavi sotto di me.» mi sussurra all'orecchio, provocandomi mille brividi.
«Smettila... p-per... favore.» non riesco a mantenere un tono calmo.
Mi stringe di più a sé, cominciando a baciarmi il collo e non posso fare a meno di lasciarmi andare alla dolce sensazione.
«Lo sento, Emy» sussurra ancora. «sento che vorresti ripetere quella magnifica esperienza.» Sta per mancarmi il respiro, come fa a coinvolgermi così tanto solo parlando? Continua a baciarmi il collo e a parlare tra un bacio e l'altro, mi sta facendo impazzire di proposito. Solleva il mio vestito fino alla vita, dopodiché allunga una mano verso i miei slip, facendo scorrere il dito sull'elastico. Sento che sto per svenire e non è ancora successo nulla. Infila la mano all'interno del tessuto e va dritto al punto. «Sei già tutta bagnata.» Che vergogna, non riesco a dire una sola parola. «E il bello è che lo sei per me.» Smette di baciarmi il collo, si mette in ginocchio davanti a me e mi sfila gli slip. Mi lascio scappare un gemito. «Togliti il vestito.» Ubbidisco, rimanendo mezza nuda. Sento il mio viso andare a fuoco, per non parlare del corpo. Mark resta in ginocchio, poggia le sue mani sui miei fianchi e inizia a baciarmi il ventre. So già cosa sta per accadere, anche se il luogo lascia un pochino a desiderare ma, d'altronde, io e lui lo facciamo in posti strani. Ma se è appena la seconda volta che ti fai abbindolare da questo tipo. Non mi faccio abbindolare da nessuno, va via, non rovinarmi il momento. «Voglio assaggiare nuovamente il tuo sapore.» ammette, mentre mi lecca l'inguine. Dopodiché raggiunge il mio punto più sensibile, mandandomi in estasi. Poggio le mani sulla sua testa, chiudendo gli occhi e gemendo sonoramente, mentre lui succhia forte. Non riesco a restare in posizione verticale e il suo succhiare aumenta sempre di più, facendomi impazzire. Dopo pochi minuti, si tira su, afferra il mio viso tra le mani e mi bacia con passione, spingendomi, fino a che le mie spalle toccano la dura roccia. La luce della luna rende il tutto più romantico, il posto è orribile, ma con lui diventa bello. Smette di baciarmi, infila una mano in tasca e tira fuori un preservativo. Ma ne tiene una scorta? Lo infila e mi guarda dritto negli occhi. «Adesso ti farò venire e urlare il mio nome.» dice serio e la sensazione di calore nel basso ventre aumenta, facendomi alzare la pressione. Afferra la mia coscia sinistra e la avvolge intorno alla sua vita. «Sei pronta?» Annuisco, senza dire nessuna parola. Ho paura che mi farà male di nuovo. Afferra il suo pene e si avvicina alla mia apertura. «Rilassati.» Entra dentro di me, provocando un po' di bruciore, e lasciandomi scappare un gemito di dolore. «Ti ho fatto molto male?» chiede preoccupato.
«No...»
Inizia a muoversi lentamente, con una mano tiene la mia coscia e con l'altra mi accarezza un seno, mentre il bruciore comincia a svanire, lasciando spazio al piacere immenso. Avverto il suo respiro sul mio collo e mi sento davvero in paradiso. Il suo ciuffo mi solletica la spalla e non so che fare, mi sento in imbarazzo. Poi aumenta la velocità e comincio a gemere, forte. Non so descrivere cosa sto provando in questo preciso momento, so solo che vorrei non smettesse mai, lo amo e non posso dimenticare quello che provo per lui.
«Vieni, piccola, vieni per me.» mi implora, mentre mi bacia il collo e stuzzica i miei capezzoli.
«Oddio...» urlo, mentre tremo di piacere e perdo l'equilibrio.
«Sì, così!» Mi afferra prontamente e si spinge completamente dentro di me. «Oh, Emy, sto per venire.» mi sussurra e aumenta sempre di più la velocità. Avvolgo le braccia intorno al suo collo e lo stringo a me, sentendolo pulsare dentro. «Cazzo.» dice senza fiato, mentre mi stringe. Si ritrae da me e sfila il preservativo, tirandolo giù dalla sporgenza. Se qualcuno dovesse entrare qui dentro vedrebbe quel coso, anche se, dubito che ciò accada. Mark si sistema i jeans e si siede, io afferro le mie mutandine, il vestito e indosso il tutto. Mi siedo almeno ad un metro da lui, non ho il coraggio di guardarlo in faccia. «Sei davvero indemoniata, lo sai?» sghignazza. Ma che diavolo dice, mi mette in imbarazzo. Stringo le gambe al petto e non rispondo al suo commento inappropriato. «Mi piace troppo farlo con te.» Quindi è solo questo il motivo, perché lo eccita. «Perché ti sei seduta così lontana da me?»
Perché non voglio altri contatti fisici, che domande.
«Io... preferisco starti lontana.» Comincia a ridere e la cosa mi irrita. «Perché ridi?»
«Sei davvero incredibile.» continua a ridere. «Abbiamo appena scopato per la seconda volta, ti ho sentita gemere, ti ho fatta venire e ora vuoi starmi lontano?» Apro la bocca per dibattere, ma non me lo permette, afferrandomi per un braccio e tirandomi nella sua direzione. «Dillo che ti è piaciuto.» sussurra in modo provocante. Non resisto a quel tono, mi fa perdere la testa e il controllo, e credo che se ne sia reso conto lui stesso. «Dillo che sei pazza di me e che vorresti farti prendere in ogni momento.»
Comincio a boccheggiare, sembrando un pesce, ma è questo l'effetto che ha su di me, mi rimbambisce.
«Ho sonno.» cambio discorso e lui ride nuovamente. «Sei irritate!»
«Lo so, per questo ti piaccio.»
Non gli rispondo e poggio la testa sulle ginocchia. Meglio non dargli corda, non voglio che capisca cosa provo per lui. Improvvisamente mi sento sollevare da terra.
«Ma cosa fai?» chiedo timidamente.
Mi fa sedere sulle sue gambe e l'imbarazzo prendere il sopravvento.
«Così la smetterai di vergognarti di me.»
Quanto vorrei che mi amasse allo stesso modo in cui lo amo io e come vorrei che fosse sempre così dolce. Mi appoggio a lui e chiudo gli occhi. Per il momento mi accontenterò di rimanere così.
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