Capitolo 61
Si ritrae da me e sfila il preservativo, annodandolo e poggiandolo sulla sabbia. Resto immobile a gambe chiuse e mi copro i seni con un braccio. Ora sono in imbarazzo. Mark mi lancia il costume, che indosso immediatamente, mentre resta in silenzio, seduto davanti a me. Mi chiedo a cosa stia pensando. E se non gli è piaciuto farlo con me? Non riuscirei a sopportarlo, cadrei nello sconforto più totale. Riesco finalmente a sedermi sul suo giubbotto, poi abbasso lo sguardo a terra e noto del sangue sulla sua maglietta, restando allibita. Quello è il mio? Oddio, sto per sentirmi male e il peggio è che gli ho sporcato la maglietta. Hai appena fatto sesso con il diavolo in persona e ti stai preoccupando del sangue sulla maglietta? Perché non mi parla? Se ne sta seduto a fissare il mare. Devo rompere questo silenzio, non mi piace la situazione che si sta creando e ho paura di aver commesso un errore.
Sto per aprire bocca quando lui si volta verso di me. «Sei ancora ubriaca?»
Che razza di domanda è, pensavo stesse per dire qualcos'altro. In effetti, ho ancora la testa che mi gira, però un po' meno di prima.
«Credo di sì.» rispondo timidamente e resto a fissarlo per tutto il tempo, notando che il suo sguardo si posa sulla sua maglietta. «Si è macchiata...» aggiungo prontamente e con timore.
«La laverò dopo.» risponde tranquillo. «Com'è stato?»
È stato fantastico, perché tu lo sei! Avrei voluto rispondergli ma mi limito a dire: «Bello.»
Tengo le gambe strette al petto, poggiando la testa sulle ginocchia, e lui si avvicina a e mi cinge un braccio in vita.
«Ti ho fatto molto male?» sussurra al mio orecchio.
Lo guardo dritto negli occhi, avvertendo di nuovo quel brivido lungo tutta la schiena, è una cosa incredibile.
«Non molto.»
Mi sorride dolcemente e vorrei tanto che si comportasse sempre così con me. Non posso ancora credere che abbiamo fatto l'amore, mi sembra tutto così surreale, dev'essere la birra? Cos'ha significato per lui? Quanto vorrei chiederglielo.
«Ti va di fare un bagno?»
«Ehm... a quest'ora? Chissà cosa si nasconde nell'acqua, e poi... se dovessi affogare?»
«Ti fidi di me?» chiede, mentre si tira su e porgendomi la mano.
Gli sorrido e la afferro, senza pensarci troppo su, dopodiché mi ritrovo fra le sue possenti braccia tatuate. I nostri occhi si incontrano e il momento diventa di nuovo magico. Chissà domani cosa accadrà tra di noi, ma per ora sarà meglio non pensarci, lasciandomi andare a questi momenti fino alla fine. Mark mi accompagna fino alla riva, indugio un po', ma poi mi lascio trasportare.
«Basta, qui va bene.» mi lamento, visto che l'acqua arriva già al livello del seno. Lui ridacchia e allora mi rendo conto che mi sta prendendo in giro. «Smettila.»
Si zittisce all'istante e resta a fissarmi, provocando ancora il mio imbarazzo. Mi chiedo sempre a cosa pensi quando mi guarda in quel modo. Si avvicina di più a me e d'un tratto mi afferra per i fianchi.
«Sai, non ero mai stato con una vergine.» ammette con un mezzo sorriso ed io sprofondo ancora di più dall'imbarazzo. «Di questi tempi, nessuna lo è.» Non vorrà dire che l'ha fatto con me solo per togliersi il desiderio di andare con una vergine, vero? «Quanto puoi essere sfigata?» Adesso mi insulta? Stringo i pugni e glieli tiro sul petto, provocando la sua risata, dopodiché mi afferra i polsi per bloccare i colpi. «Ora sei mia per sempre!» mi sussurra serio. Ecco, di nuovo quel brivido lungo tutta la spina dorsale, passerà mai? Si avvicina al mio viso e mi bacia. Vorrei che tutto questo non finisse mai e che domani possa dirmi, "Emy, voglio stare con te". Non riesco a comprendere cosa sono per lui, ma poi penso che se l'ha fatto con me, un motivo deve pur esserci. Fa scorrere le mani lungo il mio sedere e mi solleva, facendo sì che le mie gambe si avvolgano intorno alla sua vita. «Hai paura?» chiede con voce suadente.
«Io...»
Cosa potrei mai rispondergli, certo che ho paura, ma non voglio che lui lo sappia, so già che mi prenderebbe in giro. Comincia a ridere di nuovo, facendomi perdere la pazienza, allora allontano le sue mani dal mio sedere e mi libero di lui. Meglio se vado via, questa risata mi rende davvero isterica.
«Dove vai?»
Non gli rispondo e continuo a camminare, fino a raggiungere la riva. Pochi istanti dopo me lo ritrovo addosso e il suo peso ci fa cadere sulla sabbia asciutta, imbrattandoci.
«Idiota!» sbotto. «Cosa vuoi?»
«Non chiedermelo di nuovo.» esamina tutto il mio corpo, come un vero maniaco. A quel pensiero non posso fare a meno di ridere. «Sei davvero ubriaca fradicia. Sei già stupida di tuo, poi ti metti pure a bere.»
Che faccia tosta, continua ad insultarmi.
«Sarò pure ubriaca, ma lo capisco quando mi prendi in giro.» dico irritata e lo colpisco al viso, interrompendo quelle sue risate.
«Brutta stronza, come osi prendermi a schiaffi?»
Pensavo che stesse diventando più dolce nei miei confronti, invece mi sbagliavo, ancora. Mi afferra i polsi e li stringe.
«Lasciami immediatamente!»
«No!» si mette in ginocchio e mi tira a sé, ritrovandoci sulla riva. «Facciamo un bagno più a largo, ora!» ghigna. Sa bene che non so nuotare, cosa vuole fare, annegarmi? Scuoto la testa in senso negativo e cerco di liberarmi dalla sua presa. «Dai, andiamo.» ride.
«No...»
«Andiamo, è solo un bagnetto.» mi tira per costringermi ad alzarmi.
La paura sta prendendo il sopravvento, mentre mi trascina fin dentro l'acqua.
«Mark, smettila!» urlo.
Lui come risposta ricomincia a ridere, lasciando la presa. Approfitto della sua distrazione e lo spingo, facendolo finire col busto in acqua, poi scappo via.
«Ehi, stavo scherzando.» Lo ignoro, prendo le mie cose e vado via, lasciandolo solo. «Emily, torna qui!» lo sento urlare da lontano.
Idiota, voleva farmi annegare, è una specie di serial killer, dopo aver ottenuto quello che vuole fa a pezzi le proprie vittime. Devo raggiungere l'hotel e chiudermi in camera, con lui in giro non si può mai sapere. Che stupida, prima ci ho fatto sesso e ora voglio ignorarlo, cosa mi è passato per la testa?
Dopo circa venti minuti di cammino, ho finalmente raggiunto l'hotel. Mark non ha tentato di seguirmi, il che è molto strano. Non sarà mica stato mangiato da qualche creatura marina? Che pensieri assurdi mi frullano per la testa. La festa non è ancora finita, ma non ho alcuna intenzione di restare in spiaggia, non so neppure che ore sono, voglio solo andare a dormire. Cerco di raggiungere l'entrata dell'hotel, senza farmi notare, ma purtroppo non mi riesce bene.
«Emy, ti ho cercata dappertutto.» la voce di Cem alle mie spalle mi fa imprecare.
«Ciao. Ho solo fatto un giretto sulla spiaggia, dopodiché un bagno.»
Improvvisamente mi abbraccia. «Avevo paura che ti fosse accaduto qualcosa di brutto.»
Okay, questo ragazzo si preoccupa troppo, forse non dovevo baciarlo, magari ha frainteso le mie intenzioni.
«Sto bene... davvero.»
«E tuo fratello?»
Cosa c'entra Mark, perché mi chiede di lui?
«Mio fratello, cosa?»
«Ho visto che ti stava seguendo.»
Cacchio, l'ha visto. Cercherò di fare la vaga.
«Non l'ho visto.» Non ho alcuna intenzione di dirgli che ero con lui. «Adesso ritorno in camera.»
«Non vuoi restare un altro po'? La festa non è ancora finita.»
«No, sono stanca.»
«Va bene, ti accompagno.»
«Ehm... meglio di no, grazie.»
«Va bene, come desideri.» Ci è rimasto male? «Ci vediamo domani. Buonanotte.»
«Buonanotte.»
Si avvicina al mio viso e l'ansia mi assale, non vorrà mica baciarmi? Mi poggia una mano sulla nuca e posa un bacio sulla mia fronte. Menomale, stavo già traendo conclusioni affrettate, come mio solito. Varco la soglia dell'entrata e raggiungo l'ascensore. Sono davvero molto stanca e poi comincio ad avvertire una strana sensazione di fastidio alle parti intime, non pensavo che il sesso sfinisse così tanto.
Raggiungo la mi stanza, andando dritto in bagno e liberandomi del costume bagnato. Ho proprio bisogno di una doccia.
Dopo la doccia, infilo l'accappatoio e mi sdraio a peso morto sul letto, aspetterò qualche minuto, poi metterò il pigiama. Sì, solo qualche minuto...
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