Capitolo 42

La chiacchierata di ieri con Sam è stata molto piacevole, anche se un po' imbarazzante verso il finale, cioè quando ha insinuato quelle cose tra me Mark. Poi mi ha chiesto se per me fosse un problema affittare un appartamento insieme a lui, per evitare di vivere nel campus del college. Devo ammettere che la cosa un po' mi ha sorpreso, però poi mi è sembrata un'ottima idea. Sarà quasi come vivere con un'amica, no? Ci divertiremo tanto insieme. Chissà cosa dirà Mark, quando scoprirà che io e lui divideremo un appartamento. E perché dovrebbe importarti? Era solo una curiosità, niente di più. Pensare di andare al ballo con Sam, mi rende meno nervosa, soprattutto sapere che gli sto facendo un favore, è mio amico e lo farò con piacere. Immagino già la faccia di tutti, quando ci vedranno arrivare insieme, quella di Mark sarà verde di invidia. Ma perché lo tiro sempre in ballo? Devo darmi un contegno. Quando sarò a New York dovrò trovarmi un lavoro, non mi va che si occupi di me e poi sono sicura che i miei hanno rimpinzato il mio conto, ma non voglio dipendere da nessuno, voglio cavarmela con le mie sole forze.

Ormai sono sveglia dalle otto di questa mattina, non sono ancora abituata alle vacanze estive, quelle che tutte aspettano con ansia. A differenza di altri, non ho mai trovato interessante l'estate ed uno dei motivi principali è Mark; me l'ha sempre resa un inferno, per non parlare del fatto che non so nuotare. Penserete che sia stupido, ma non mi è mai piaciuta tanto l'acqua. Mi guardo intorno e noto un po' di disordine, ieri sera non ho avuto voglia di mettere a posto e mi tocca farlo adesso. Meglio alzarsi, prima che Cindy decida di darmi lo sfratto. Ridacchio da sola al pensiero, mentre mi dirigo all'impianto hi-fi. Inserisco un album degli One direction e faccio partire la prima canzone, Stand up. Comincio a mettere a posto, a ritmo di musica, creando coreografie a caso. Apro l'armadio e sistemo i vestiti al suo interno. Poi raggiungo il comodino, afferro il telefono e lo uso come microfono. Alzo ancor di più il volume e do inizio a un vero e proprio concerto. Mi viene da ridere, non mi ero mai divertita così tanto, per di più da sola. Improvvisamente la musica si interrompe, rivelando le mie note stonate. Mi blocco immediatamente e mi volto verso l'impianto. Mark è lì, con indosso soltanto dei boxer neri e la presa in una mano. Ha un sorriso beffardo stampato sul viso, mentre io sto per sprofondare dalla vergogna. Non so cosa mi dia più fastidio, il fatto che lui abbia fatto irruzione in camera mia senza permesso, o che abbia assistito alla mia ridicola messa in scena. Vado verso di lui e gli tiro la presa dalla mano, come una furia.

«Come osi entrare in camera mia senza permesso?» sbotto.

«Eri davvero ridicola.» comincia a ridere forte, portando le mani sullo stomaco.

Sento che il mio viso sta andando in fiamme, sono terribilmente in imbarazzo. Avresti potuto chiudere la porta, sai che Mark è così idiota da entrare dove gli pare.

«Smettila di ridere!»

Ma ovviamente non lo fa, ridendo ancora di più. Che nervi, mi fa perdere sempre la pazienza.

«E poi hai disturbato il mio sonno e odio quegli sfigati.» ride ancora.

Ora gli faccio passare la voglia, lo raggiungo e lo colpisco sul viso.

«Così impari, idiota!» Smette di ridere e mi guarda confuso. «Che c'è, ti da fastidio che ti schiaffeggi? Però tu puoi fare tutto quello che vuoi, tipo entrare in camera mia senza permesso, vero?»

«Non dovevi farlo, stronza del cazzo!» ringhia.

«E adesso cosa farai, mi punirai?» chiedo sarcastica.

Forse non avrei dovuto chiederglielo, è molto vendicativo. D'un tratto si scaraventa su di me e entrambi inciampiamo sul letto. Fortuna che eravamo vicini, altrimenti avrei battuto la testa. Mi afferra i polsi e li blocca ai lati della mia testa, avvicinandosi così tanto al mio viso, che il suo ciuffo mi solletica la fronte. Il cuore mi balza in gola e mi pento immediatamente di averlo schiaffeggiato ancora.

«Sei una sfigata del cazzo, che ascolta musica di merda e adesso te la farò pagare.» mi sussurra. Ho i brividi, non per la paura, ma perché mi piace quando mi sussurra qualcosa, anche se sono cattiverie. Quegli occhi sono terribilmente belli, starei ore ed ore a fissarli. «Io ti odio, Emily, non riesco a sopportarti.»

«Non... non capisco il perché.»

Sono in imbarazzo? Non riesco a parlare in modo tranquillo.

«Non lo capisci? Sei così svampita.»

Non lo sopporto quando mi offende, mi fa diventare davvero matta, ma adesso non riesco a dibattere, il suo corpo mi tiene bloccata. Si avvicina ancora di più al mio viso e il mio cuore salta un altro battito. Non so cosa dire, non so cosa fare, in realtà non voglio fare assolutamente nulla, voglio restare imprigionata sotto di lui. Mi lascia i polsi, ma continuo a restare immobile. Le sue dita accarezzano i contorni del mio viso, provocando in me ancora più brividi. Dio, sono messa proprio male. Non so per quanto tempo potrò ancora resistere, Mark mi smuove dentro. Si avvicina alle mie labbra e le sfiora. Non desidero altro che assaporare di nuovo le sue labbra. Ma cosa dici, fermalo! Hai ragione, è tutto sbagliato. Troppo tardi, le sue labbra sono già sulle mie, provocando in me delle sensazioni bellissime e mille brividi sulla mia pelle. Emetto un gemito e lui sghignazza mentre mi bacia. In che modo dovrei interpretarlo, si sta prendendo gioco di me? Senza rendermene conto, mi ritrovo avvinghiata a lui, lo stringo così forte, come se potesse sparire da un momento all'altro. Continua a baciarmi, accarezzando i miei fianchi e il sangue mi sta andando alla testa, i brividi sono troppi, è adrenalina pura. Smette di baciarmi le labbra e scende al collo, mordendo la pelle in modo delicato e lasciando dei baci umidi fino alla clavicola. Mi accarezza un seno da sopra la maglietta e chiudo gli occhi, per bearmi di ogni suo tocco. Non so descrivere come mi sento, cosa provo, so solo che è fantastico e che lo desidero.

«Oh, Cazzo.» sussurra e smette immediatamente.

Si alza di scatto e va via, lasciandomi più confusa che mai. Ma cosa ha fatto, perché è andato via così? Non capisco perché continua ad offendermi e poi ci ritroviamo in queste situazioni ambigue. Devo essere impazzita, sto perdendo la testa per Mark Johnson. Ma che dico, io l'ho già persa la testa!

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