Capitolo 34

Mi allontano immediatamente da lui e mi alzo in piedi. «Avanti.» La porta si apre e Tiffany varca la soglia. Cosa ci fa qui? Dovevamo vederci stasera. Volto lo sguardo su Mark, la sta guardando infastidito. «Non dovevamo vederci stasera?» le chiedo, per spezzare il silenzio.

Mark si alza in fretta dalla sedia, con il suo libro tra le mani e sgattaiola via dalla stanza.

«Sì, ma ti sto chiamando da un'ora, hai il cellulare spento. Devo parlarti.»

«Non ho il cellulare spento.»

Lo controllo ed è esattamente così. Che strano, l'ho ricaricato due ore fa, forse la batteria è morta.

«Dovresti cambiarlo.» mi consiglia.

«Già, hai ragione. Di cosa vuoi parlarmi?»

Fa un lungo respiro e mi guarda con compassione. Non mi piace affatto essere guardata in quel modo, soprattutto non mi piace il tono di voce che ha.

«Siediti, forse è meglio.»

«Tiffany, mi stai spaventando.»

Mi siedo e la guardo, poi incrocio le braccia al petto, in attesa. Ma lei continua a guardarsi intorno, come se non fosse mai stata nella mia stanza. Cosa aspetta a parlarmi?

«Non so da dove cominciare.»

«Be', dal principio?»

«Andrò subito al dunque, okay?» Annuisco, con il cuore in gola e l'ansia che sale. «Ho visto Adam, il tuo ragazzo, insieme ad Ashley.»

Perché la cosa non mi meraviglia?

«In che senso?» chiedo, fingendo di non aver capito.

«In tutti i sensi, Emy.»

«Cioè, erano insieme, proprio insieme?»

«Li ho visti baciarsi!» Ho una strana sensazione al cuore, però non è gelosia, solo fastidio che mi abbia presa in giro. Non è strano? Il mio ragazzo mi ha appena tradito con la non ragazza di Mark e non me ne frega niente, anzi, provo quasi sollievo. Tiffany mi poggia una mano sulla spalla. «Oh, Emy, mi dispiace, io non credevo che fosse tanto viscido. Se avessi saputo, non te l'avrei fatto conoscere. Perdonami.»

Perché si sta scusando? La colpa è solo di Adam. Mi viene da vomitare al solo pensiero. E Mark, quando scoprirà che la sua strega se la fa con un altro, come reagirà?

«Non è colpa tua.» le dico tranquilla. Tiffany alza un sopracciglio e mi fissa stranita. «Che c'è?»

«Non ti da fastidio che Adam abbia baciato un'altra, vero?»

Come le viene in mente una cosa del genere? L'hai appena detto. Sì, ma non credo abbia letto i miei pensieri. Ti si legge in faccia, cretina.

«Certo che mi da fastidio, sono furiosa...» cerco di assumere un tono alterato.

«Eppure, i tuoi occhi dicono tutt'altro.»

«E cosa direbbero i miei occhi?»

Mi scruta e poi mi porge un sorriso malizioso. Cosa le prende, perché mi guarda in quel modo?

«Ti piace un altro, non è vero?»

Comincio a tossire, quasi mi strozzo.

«Ma cosa dici?»

«Mi sono persa qualcosa, a quanto pare. E dimmi, chi è?»

Mark!

«Tiffany, ti stai sbagliando, ti assicuro che non mi interessa nessuno.»

È chiaro che non mi crede, perché non riesco mai a dire una bugia come si deve? Dovrò farmi dare delle ripetizioni da Mark, lui è un master delle bugie.

«Okay. Che giorno è oggi?»

La guardo confusa. Cosa c'entra?

«Mercoledì.» rispondo.

«E tu quanti anni hai?»

«Diciotto, ma cos...»

«Qual è il tuo film horror preferito?» mi interrompe, porgendomi un'altra domanda a caso.

«Non lo so, ne ho molti.»

«E come si chiama lui?»

«Mark.»

Ecco, ora il guaio è fatto.

Mi punta un dito contro e sorride soddisfatta. Cazzarola, mi ha ingannata! Ero talmente presa dal rispondere alle sue domande che l'ho fatto in automatico.

«Non ci posso credere, ti sei innamorata di tuo fratello?» ridacchia.

«Smettila, non urlare.»

«Be', è stato facile fartelo confessare.» ride ancora.

«Mi hai ingannata!»

«So come prenderti.» dice soddisfatta.

«Comunque non lo so, sono confusa.»

Certo, ma chi voglio prendere in giro? Di una cosa sono certa, non lo sopporto! Però mi piace. Sono fuori di testa, vero?

«Perché non me ne hai parlato?»

«Perché non c'è nulla di cui parlare, Mark è il mio fratellastro e basta.»

«Certo. Ed è per questo che ti sei innamorata di lui?»

«Non mi sono innamorata di lui.» mi difendo.

«Vuoi continuare ancora a lungo?»

«A fare cosa?»

«Mentire a me e a te stessa.»

Ora sembra arrabbiata.

Abbasso lo sguardo verso la moquette, lo faccio sempre quando sono in imbarazzo. No, Tiffany non ha ragione, non questa volta, non provo niente per quel cretino, mi piace solo perché mi ha baciata, ecco. Allora ti piacciono tutti. Ma non ho baciato tutti, solo Adam e infatti mi piace anche lui. Certo, come no. Esci dalla mia testa!

«Piuttosto, dimmi dove hai visto Adam.» cambio discorso.

Sospira. «Da nessuna parte.»

«Ma... mi hai detto che si stavano baciando.»

«Sì, l'ho detto, ma era tutto finto.» Mi si forma un groppo in gola, come ha potuto mentirmi così spudoratamente? È la mia migliore amica, questa? Non trovo le parole per esprimere i miei pensieri, mi sento molto offesa e ferita. «Volevo solo capire cosa provassi davvero.» Non capisco dove voglia arrivare, non le basta avermi tratta in inganno? «Quando ti ho detto di Adam, sei rimasta impassibile. Emy, ti chiedo scusa per averti mentito, ma non puoi continuare a negare l'evidenza.» Io non nego l'evidenza... Cavolo, sono troppo confusa. «Per favore, parlami.» aggiunge, con aria di supplica.

«Mi hai teso una trappola, ed io che pensavo che Adam mi avesse tradita.»

Stupida, l'hai fatto anche tu. Mi ricorda il mio cervello. Ma non sono stata io a baciare Mark, è stato lui a farlo.

«L'ho fatto solo perché ti sei chiusa in te stessa, non mi racconti più nulla. Volevo solo una conferma.»

«Ma una conferma di cosa? Ti assicuro che ti stai sbagliando!»

«Emy, hai fatto il suo nome.»

Ora mi sto irritando, non sopporto che mi si dicano cose non vere.

«Ero sovrappensiero...» cerco di difendermi al meglio ma dicendo cose che non c'entrano.

«Va bene, Emy, non sei innamorata di tuo fratello.»

«Fratellastro, Mark è il mio fratellastro!»

«Perché ogni volta che ti dico tuo fratello, ti infastidisci e mi correggi con fratellastro?» Ecco, questa è una bella domanda, non so neanche io il perché, ma mi infastidisce e basta. «Ecco, vedi?» mi punta di nuovo il dito contro.

Ma cosa vuole da me? Le do un piccolo schiaffetto sulla mano e metto il broncio.

«E va bene, hai vinto.» dico, mentre mi sdraio sul letto e stringo un cuscino al petto.

Tiffany si siede accanto a me, mi solleva la testa e la poggia sulle sue gambe.

«Non puoi fingere con me, ti conosco troppo bene.»

Quant'è vero. È l'unica che mi conosce sul serio, forse più di quanto io conosca me stessa.

«Sono malata, Tiff?»

Mi sorride dolcemente e mi accarezza una spalla.

«Ora ti racconto una storia;» inizia, mentre alza gli occhi al cielo e assume un'aria pensante. «Quando avevo tredici anni, mia madre lavorava per tutto il giorno, mio padre era sempre in viaggio e quindi mi toccava restare da sola a casa. Poi una sera ero annoiata a morte e decisi di uscire, anche se non mi era concesso e per di più, ero da sola. Mi recai in un locale che si chiamava My Dream e lì incontrai mio cugino Michael.» il suo sguardo è perso nel vuoto e sorride a quel ricordo, poi riprende a parlare: «Michael aveva diciassette anni, ed era davvero un bel ragazzo. Alto, moro, con gli occhi verdi smeraldo. Inizialmente non mi resi conto che fosse lui. Il locale aveva luci soffuse e c'era della musica assordante. Ricordo benissimo che ci scontrammo e gli finii fra le braccia. Lui mi riconobbe e mi chiese cosa ci facessi in quel posto tutta sola, io risposi che mi annoiava stare a casa, dato che i miei non c'erano mai. Allora mi propose di trasferirmi a casa sua, fino a che mio padre non fosse ritornato dal viaggio di lavoro. Accettai, dopodiché mia zia ne parlò con mia madre, che era d'accordo.» si ferma per riprendere fiato.

Ha parlato così in fretta che pare abbia finito le parole.

«E poi, cos'è successo?» chiedo curiosa.

«Mi trasferii a casa di Michael. Emy, è stato il periodo più bello e spassoso della mia vita. Io e Michael andavamo molto d'accordo, ma stava accadendo qualcosa dentro di me, stavo confondendo il bene con l'amore. Mi innamorai di lui. Sapevo benissimo che era sbagliato, ma i miei sentimenti crescevano giorno dopo giorno, sempre di più. Lui ovviamente non provava lo stesso, ero solo sua cugina. Un giorno, i miei litigarono ed ebbi la notizia che volevano divorziare. L cosa mi distrusse... piansi così tanto e andai a bussare alla porta della camera di Michael. Mi accolse calorosamente. Ci sedemmo sul suo letto e ricordo di avergli inzuppato tutta la maglietta con le mie lacrime. Mi consolò, fino ad abbracciarmi. Mi piaceva così tanto stare fra le sue braccia, mi sentivo al sicuro. Poi, d'improvviso, mi avvicinai al suo viso e lo baciai. Immagina la sua reazione... Si scostò immediatamente e mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite. Avevo sbagliato, lui era mio cugino, così gli chiesi scusa. Dopodiché parlammo a lungo e mi spiegò che era solo una cotta e che mi sarebbe passata in fretta. Così è stato. Dopo pochi mesi conobbi un ragazzo e me ne innamorai, ma poi lui mi fece soffrire e da allora non ho più creduto nell'amore.» Il racconto di Tiffany mi ha lasciata senza parole, non credevo che avesse sofferto per amore. Non pensavo che si fosse innamorata di suo cugino, in passato. Non mi aveva mai parlato così apertamente di sé stessa e sono felice che lo abbia fatto. «Ma con te è diverso, Emy, tu e Mark non siete fratelli, non avete alcun legame di sangue.»

Ora sono ancora più confusa. Provo davvero qualcosa per Mark? Una cosa la so, devo lasciar perdere Adam, se voglio capire chi mi piace davvero.

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