Capitolo 33
Non riesco a studiare, è un'ora che giro le pagine del libro, ho l'immagine di Mark stampata nella testa. Mi ha baciata, mi ha baciata davvero. Riesco solo a pensare che è una cosa da matti, lui è il mio fratellastro. Be', era ubriaco, ecco perché l'ha fatto, questa è l'unica spiegazione plausibile. Mio Dio, dopodomani sarà l'ultimo giorno di scuola, scoprirò se ho ricevuto abbastanza crediti per passare al college e mi sto perdendo in pensieri assurdi. Mark Johnson mi piace? Cacchio, no! Sei fidanzata, sei fidanzata, sei fidanzata. Lui è tuo fratello, lui è tuo fratello, lui è tuo fratello. Il mio cervello è sempre inopportuno. In ogni modo, devo concentrarmi sullo studio. Apro nuovamente il libro alla pagina interessata e comincio a leggere, ma i miei pensieri si posano su Adam e alla bugia che ho inventato; Ieri sera è passato da me, visto che non avevo il cellulare. Voleva delle spiegazioni e ho inventato che Mark per farmi dispetto me l'aveva nascosto, invece l'avevo dimenticato nella sua macchina, sembra averci creduto. Basta, concentrati, adesso!
Pochi minuti dopo, qualcuno bussa alla porta della mia camera. Oggi non riuscirò a studiare, affatto.
«Avanti.»
La porta si apre ed entra Cindy con un bel sorriso stampato in faccia, è davvero bellissima. Mi sono sempre chiesta come faccia ad essere di buon umore in ogni momento, incredibile.
«Tesoro, il pranzo è pronto.» poi si avvicina a me e da uno sguardo al mio libro. «Stai studiando?»
«Sì... sono preoccupata per dopodomani.»
«Non devi, sarai accettata sicuramente. Sei bravissima, amore.»
«Lo credi davvero?»
«Certo! Hai ereditato da me.» sghignazza. Faccio un sorriso falso. Quanto mi sarebbe piaciuto essere sua figlia a tutti gli effetti, almeno mi sarei risparmiata tutti i dispetti di Mark e adesso non sarei attratta da lui. Scaccio quel pensiero assurdo. «Sai, Emy, ho paura che Mark non riceva abbastanza crediti per passare al college.» Mark andrà al college? Non lo sapevo. «Mi hai sentita, tesoro?» Sentito cosa? Scuoto la testa, ero sovrappensiero. «Ti ho chiesto se ti va di aiutare Mark, almeno per oggi che è il penultimo giorno. So che sei impegnata con lo studio, ma sarei più tranquilla se studiasse con te.»
Non se ne parla nemmeno, devo dedicarmi al mio studio e non a perdere tempo con uno stupido, bipolare, idiota.
«Non credo sia il caso.» rispondo timidamente.
La verità è che hai paura, hai il terrore di rimanere da sola con lui. Ma quando mai!
«Per favore, Emy.»
Il suo sguardo è così dolce, così supplichevole. Cavolo, odio quando mi fa il labbruccio, non riesco ad oppormi.
«E va bene» mi arrendo. «ma sarai tu a dirglielo, lui è così... stizzoso.»
Cindy batte le mani felice e saltella come una bambina che ha appena ricevuto il regalo desiderato, è davvero buffa.
«Perfetto! Dopo aver pranzato te lo mando in camera.»
Me lo manda in camera. Tipo un pacco di Amazon? Cerco di reprimere la mia risata e mi concentro sull'imbarazzo. Be', non posso evitarlo, viviamo nella stessa casa, purtroppo. Devo farmi coraggio e parlare con lui. Sì, certo, come se fosse facile.
Siamo tutti a tavola, tranne Mark, come al solito non è venuto per il pranzo, Cindy ha detto che restava da un amico. È la prima volta che mangia da un suo amico e mi chiedo se sia vero o no. Solitamente si porta il pranzo in camera, oppure pranza fuori da solo, tutto ciò per evitarmi. Ho fatto un sospiro di sollievo e ho pensato: Meglio, così non dovrò fargli da maestra. Ma il mio entusiasmo si è spento immediatamente, appena Cindy ha concluso il suo discorso: «Resterà da un suo amico a pranzo, ma tornerà subito dopo, così potrete studiare.» Perché la mia vita dev'essere sempre così incasinata? Eppure evito ogni guaio. Mentre gioco con il cibo, mi arriva un messaggio sul cellulare. Guardo lo schermo e leggo il nome di Tiffany. Ieri l'ho praticamente piantata in asso.
Messaggio da Tiffay: Ehi, cosa sta succedendo? Non ti sento più.
Messaggio a Tiffany: Ciao, Tiff, non preoccuparti, tutto a posto. I soliti problemi familiari.
Messaggio da Tiffany: C'entra quel coglione di tuo fratello?
Rabbrividisco mentre leggo quella parola. Ogni volta la stessa storia.
Messaggio a Tiffany: Fratellastro! Comunque, no... sta tranquilla.
Che bugiarda, ultimamente ne dico di tutti i colori. Sono vergognosa.
Messaggio da Tiffany: Okay... Oggi passi da me per studiare? Dato che ieri non abbiamo avuto molto tempo.
Cavolo, ha ragione. E adesso cosa le dico, Cindy vuole che aiuti Mark a studiare, cosa faccio? Non mi resta altra scelta.
Messaggio a Tiffany: Scusami, ma non posso. Mia madre vuole che aiuti Mark con lo studio, ha paura che non riesca ad accedere al college.
Spero vivamente che non se la prenda, è l'unica vera amica che ho, mi dispiacerebbe molto perderla, soprattutto per colpa di Mark.
Messaggio da Tiffany: Tranquilla, ci possiamo vedere stasera?
Messaggio a Tiffany: Sì, buona idea.
Messaggio da Tiffany: Perfetto! Passo da te verso le 20:00. Dev'essere orribile studiare con quel tipo eheh.
Già, davvero orribile, studiare con un bellissimo ragazzo è davvero una cosa raccapricciante, da voltastomaco, vomiterò di sicuro. Il mio sarcasmo a volte lascia un pochino a desiderare.
Messaggio a Tiffany: Già... davvero orribile. Ci vediamo stasera!
Messaggio da Tiffany: Ciao, secchiona ahahah
Divertente.
Poggio il cellulare sul tavolo e continuo a giocare con quello che ho nel piatto.
«Tesoro, quella carne aspetta solo di essere mangiata.» ironizza Bryan.
«Oh... io... non ho molta fame.»
Ho un'ansia tremenda, so già che non riuscirò a guardare Mark negli occhi.
«Perché, non ti piace?» interviene Cindy, con sguardo triste.
«Certo che sì, solo che mi si è chiuso lo stomaco. Sono preoccupata per dopodomani.»
Sai, Cindy, ieri tuo figlio mi ha baciata. Brutto argomento. Cacchio ho tradito Adam. Sono davvero una persona pessima e per questo finirò all'inferno. La mia ironia è scaduta.
«Non devi preoccuparti, sei bravissima, ce la farai.» mi dice Bryan, strizzando un occhio.
«È la stessa cosa che le ho detto io, caro.» risponde Cindy.
I due si guardano in modo complice, come se si fossero messi d'accordo. Meglio ignorarli. Mi alzo dalla sedia, prendo il piatto, butto quello che c'è al suo interno e lo ripongo nella lavastoviglie, dopodiché, vado di sopra e mi chiudo in camera.
Le labbra rosee e morbide di Mark, il piercing a contatto con la mia bocca, le lingue che danzano tra di loro. Cavolo, esci dalla mia testa, non riesco più a pensare ad altro e il peggio è che tra poco sarà qui. Ma perché devo sottopormi a questa tortura? Mi complicherà solo le cose. Dovevo rifiutare, invece mi sono lasciata convincere dallo sguardo supplichevole di Cindy. Inutile pensarci adesso, quel che fatto è fatto. Il mio cellulare squilla, spaventandomi a morte. Ero così immersa nei pensieri, non me lo aspettavo. Guardo lo schermo e leggo il nome di Adam. Oh, no, cosa vuole? Se non rispondi non lo saprai.
«Adam, ciao.»
«Piccola, potresti rispondere con amore?» No. Avrei voluto rispondere ma rimango zitta. «Ti chiamavo per chiederti se stasera vuoi venire con me a prendere un gelato.»
«Mi dispiace, ma non posso, oggi ho un mucchio di cose da fare.»
«Cosa devi fare?»
«Be', dopodomani è l'ultimo giorno, quello decisivo, quindi ho molto da studiare.»
Non voglio dirgli che studierò con Mark, sembra geloso da quando gli ho detto che non siamo fratelli di sangue.
«Va bene, non importa, ci vedremo dopo la tua promozione.»
«Pensi davvero che possa farcela?»
«Ne sono sicuro!»
«Grazie.» sorrido appena.
«A dopo, amore mio.»
«A dopo.» riattacco e ripongo il cellulare sulla scrivania.
Adam sembra un ragazzo molto comprensivo, forse questo è l'unico lato che mi piace di lui, il resto poi verrà da sé... spero. Certo che ho proprio le idee chiare, non so cosa voglio, non so cosa fare, sono la persona più indecisa del mondo e anche la più patetica. Improvvisamente la porta della mia camera si spalanca e sulla soglia vedo Mark, con un libro tra le mani. Sgrano gli occhi e il cuore comincia a battere violentemente, sembra voglia uscirmi dal petto.
«Potresti almeno bussare!» sbotto irritata.
«Sta zitta!»
Ma che antipatico. Entra nella mia stanza, chiudendo la porta alle sue spalle e poi si sdraia sul mio letto.
Chino la testa di lato e mi acciglio. «Stai comodo?»
«Sì.»
«Okay, mettiamo in chiaro alcune cosette» faccio un lungo respiro prima di proseguire con il mio discorso. «ho accettato di aiutarti solo perché Cindy ci teneva tanto, chiaro?»
Mi guarda scocciato, come se non gli importasse nulla delle mie giustificazioni.
«Non ho bisogno del tuo aiuto, sciocca ragazzina.»
Se non ha bisogno di me allora perché è qui, per tormentarmi? Come ho fatto a pensare, anche solo per un attimo, che questo tipo potesse piacermi? Sono davvero fuori di testa. Adam non si comporterebbe mai così, lui è maturo, carino e poi è un uomo.
«Be', allora vattene.» gli dico irritata.
Comincia a ghignare e mi fa un brutto gesto con il dito medio. Scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo.
«Sono qui perché mia madre rompe, non voglio distrazioni.» Distrazioni da cosa? Il mio sguardo ricade sulle sue labbra. Smettila di fissarlo. «Allora, cominciamo o no? Prima finiamo, prima vado via. Non mi piace restare in camera con te.» dice sbuffando.
Lo guardo male e lui mi fa una linguaccia.
«Il mio letto è fatto per dormire, non per studiare, prendi una sedia e vieni alla scrivania.»
«Invece, il mio letto è fatto per scopare.» ride sarcastico.
Lo guardo sconcertata. Non ha un briciolo di pudore, che svergognato.
«Non me ne frega niente, ora sbrigati...» dico timida. Mi sta ignorando, non accenna ad alzarsi dal letto. Brutto deficiente, mi sta facendo perdere tempo apposta. «Cos'è questo, uno dei tuoi scherzi?» Non mi degna di una risposta. Mi alzo di scatto dalla sedia e vado verso di lui. Lo afferro per un braccio, tirandolo, ma non riesco a sollevarlo. Il suo sguardo è un misto tra divertimento e sfida. Perché è così difficile comunicare con lui? «Mark! Smettila di fare il bambino!» quasi urlo.
Continuo a tirare, ma non lo sposto neanche di un centimetro, sembra si sia inchiodato sul materasso. Si alza leggermente, facendomi perdere l'equilibrio. Sto per cadere all'indietro, ma mi afferra velocemente, impedendo la caduta. Mi tira verso di sé e i nostri corpi si toccano. Adesso il suo sguardo è serio e quegli occhi celesti sono davvero bellissimi. Senza rendermene conto, mi ritrovo tra le sue braccia. L'imbarazzo si fa strada in me e decido che è meglio allontanarmi. Mi siedo sulla sedia e lui si mette a sedere sul letto, fissandomi.
«Emy.» Non gli rispondo. «Emy, guardami.» Alzo lo sguardo su di lui e lo guardo timidamente. Cosa starà per dirmi? Oddio, perché mi rende così nervosa? Non riesco a stare calma quando sono insieme a lui. Cindy mi ha cacciato proprio in una brutta situazione. «Studiamo?» dice, dopo un minuto che mi è sembrato interminabile.
Cosa? Tutto questa suspense per chiedermi di studiare? Che stronzo, pensavo volesse parlarmi di qualcosa di serio. Si alza dal letto, prende l'altra sedia presente nella mia camera e si avvicina a me. Si siede e poggia un gomito sulla scrivania.
«Sì... bene... qual è l'argomento che vuoi studiare?» gli chiedo a tono basso.
«Una stronzata vale l'altra.»
«Allora comincia col leggere l'intero libro.»
«Stai scherzando, vero?»
«No, Mark, non scherzo. Tu non hai preparato nulla e dopodomani è l'ultimo giorno.»
«E allora? Tanto passerò.»
«Ne sei così sicuro?»
«Certo, secchiona.»
Cosa c'entra, adesso, secchiona? Spesso parla a vanvera.
«Leggi!» ordino. Sorride e comincia a leggere ad alta voce e con tono divertito. Mi sta prendendo in giro, devo studiare e mi rende le cose difficili. «Mark! Leggi attentamente.»
«Ma è noioso.»
«Ah, va bene, allora non leggerlo.»
«Certo che tu non hai la minima pazienza.»
«Io non ho pazienza?»
«Esattamente.»
«Se non l'avessi ti avrei già cacciato via a calci.»
«Interessante.» si avvicina ancora di più a me, con un sorriso malizioso. Il mio cuore comincia a battere più forte di prima. Afferra i braccioli della mia sedia e mi fa roteare verso di lui. «Guardami, Emy.» poggia una mano sotto al mio mento per costringermi a guardarlo. «Non sopporto che tu stia uscendo con quel coglione di Adam, mi fa andare fuori di testa» Non riesco a trovare le parole per rispondergli. Perché dovrebbe infastidirgli? Adam è un bravo ragazzo. «lui non è quello che credi.»
Come se mi avesse letto nel pensiero.
«Ah, no?» chiedo.
«No.» si avvicina ancora di più. Avverto quella stessa sensazione di quando mi ha baciata, uno strano calore in tutto il corpo. Ho gli ormoni in subbuglio. Cavolo, mi manca il respiro. «Volevo dirti un'altra cosa...» Sembra a disagio. «Quello che ho fatto... cioè, quel bacio... ero ubriaco, okay?» Annuisco tristemente. Sì, era ovvio, lui mi ha baciata perché era ubriaco, altrimenti perché? «Ero ubriaco, ma...» E proprio in quel momento, bussano alla porta della mia camera.
Cazzarola!
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