Capitolo 26

La settimana è passata molto in fretta e la cosa strana è che Mark se ne stato tranquillo tutto il tempo, nemmeno un piccolo scherzo o maltrattamento, praticamente mi ha ignorata. Non mi piace essere ignorata, soprattutto da lui. Lo so, sono strana, prima mi lamentavo dei suoi dispetti, ora che non li fa sono preoccupata. Dovrei semplicemente smetterla di pensarlo e dedicarmi ad altro, tipo che tra poco arriverà Adam. Infilo le mie hogan bianche e prendo la giacca. Dovrebbe essere qui a momenti. Do un ultimo sguardo alla mia immagine riflessa nello specchio, dopodiché esco dalla mia camera. In casa sembra non esserci nessuno, il silenzio è spettrale. Cindy mi aveva avvisata che oggi avrebbe lavorato, pur essendo sabato. Bryan non ho idea di dove sia andato. E Mark? Sarà in giro a fare stronzate. Continuo a camminare, fino a che mi arriva un messaggio sul cellulare.

Messaggio da Adam: Bellezza, sono dietro l'angolo.

Non so se quel nomignolo possa piacermi, a dire il vero mi imbarazza un po'.

Messaggio a Adam: Sto arrivando.

Ripongo il cellulare in borsa e scendo i primi tre gradini, quando mi sento afferrare da dietro, fino a voltarmi bruscamente. Cacchio, mi verrà un infarto un giorno di questi.

«Non vorrai davvero uscire con quel tipo, vero?» chiede Mark incredulo.

Ma cosa gli importa con chi decido di uscire? Voglio vivere la mia vita in modo spensierato e poi, più lontana sto da questa casa e meglio è.

«Sì, ci esco!» dico convinta, mentre mi libero della sua presa, continuando a scendere le scale.

«Ti ho detto che Adam Lewis è pericoloso!» dice dietro di me, mentre mi segue.

«Correrò il rischio.»

Mi afferra per un polso. Uffa, quant'è insistente. «Tu non puoi... e poi... lui non ti piace sul serio.»

E lui cosa ne sa dei miei sentimenti?

«Certo che mi piace.» cerco di essere convincente.

«Ah, sì? E dimmi, pensi a lui tutto il tempo? Quando lo vedi, ti batte talmente forte il cuore che sembra voglia uscirti dal petto? Ti capitano cose così?»

No, non mi capitano...

Ma questo avverrà con il tempo, ne sono sicura.

«Sì, è esattamente così con Adam.» dico convinta.

Lui molla la presa e va via irritato. Non capisco perché tutta quella rabbia verso Adam e poi cosa ne sa lui di quello che provo? Assolutamente nulla. Certo, non lo sai nemmeno tu, come può saperlo lui? Sta zitto, cervello!

Ho raggiunto Adam in macchina, mi sta portando in un ristorante vicino al mare, almeno così ha spiegato. Spero non sia nulla di troppo movimentato, soprattutto costoso, non mi va che spenda soldi per me. Appena sono entrata in macchina, mi ha posato un bacio sulla guancia e sono arrossita, ma non ho avvertito tutta quell'emozione di cui parlava Mark, sarà che mi ha influenzata con le sue parole. Ma perché gli permetto di tormentarmi anche quando non è presente? Devo pensare ad altro, magari aprire un discorso con Adam, siamo insieme da almeno quindici minuti e non accenna a parlare, sembra quasi turbato da qualcosa.

Apro la bocca come per parlare, ma lui mi precede. «Ti piacerà molto il posto in cui stiamo andando e poi cucinano del pollo allo spiedo davvero buono.» Nel sentir parlare di cibo mi si è aperto lo stomaco. Emetto un gemito. «Ti piace il pollo, vero?» Annuisco imbarazzata. Non ho problemi con il cibo, mi piace quasi tutto, tranne il pesce, quello lo trovo disgustoso. «Sai, sono contento che tu abbia accettato il mio invito.» aggiunge sorridente.

«Sono contenta anche io.»

Ma lo sono davvero? Sì! Basta dubbi, è il ragazzo ideale per me, è perfetto. Mi sorride molto dolcemente e non posso fare a meno di pensare che sia ancora più bello. La sua mano si posa sulla mia coscia e la guardo sconcertata. Sapevo che avrei dovuto contenermi, ora ha frainteso. Fa finta di non aver notato il mio disagio e mi accarezza in modo lento e sensuale. Il mio imbarazzo aumenta e sento le guance andarmi a fuoco.

«Ecco, siamo arrivati.» mi informa.

«Menomale.» dico in un sussurro.

Fortuna che non se n'è accorto. Oppure si è trattenuto dal chiedermi a cosa mi riferissi. Scendiamo dalla macchina e resto immediatamente affascinata dalla struttura del locale. Entriamo al suo interno e resto ancora più esterrefatta, è tutto in stile moderno, esattamente come piace a me, poi i motivi floreali sui muri sono bellissimi, mi ricordano un po' casa mia.

«Buonasera, avete ordinato servizio in camera con vista mare?» chiede il ragazzo dietro alla reception.

Camera? Non mi aveva detto una cosa del genere.

Adam mi guarda, in attesa di un mio parere, ma resto in silenzio, imbarazzata. «Emy, cosa desideri?»

Me l'ha chiesto davvero? Di sicuro non ci vado in camera con lui.

«I-io...» balbetto come un'idiota.

«Servizio in sala, grazie!» Tiro un lungo sospiro, ero quasi convinta che avesse scelto la camera, invece avrà intuito il mio stato d'animo. Mark si sbagliava per forza su di lui. Il ragazzo ci accompagna al nostro tavolo.

«Peccato, volevo farti ammirare il panorama, ma sarà per la prossima volta.» dice, facendo un sorriso ammiccante. Ammirare il panorama, ovvero, andare in camera con lui. No, grazie! Afferra la mia mano dal tavolo e accarezza il dorso con il pollice. Sono di nuovo a disagio. «Mi piaci molto, Emy. Vorrei che la nostra amicizia diventasse qualcosa di più.» Deglutisco. «Non devi darmi una risposta adesso, posso aspettare fino a che vorrai.» Bene, allora andranno bene un paio d'anni. Sono così vigliacca, il mio problema è che non ho mai avuto un ragazzo, non mi sono mai trovata di fronte a certe situazioni. «Pianeta terra chiama Emy.» dice in modo teatrale.

«Scusami.» dico imbarazzata.

«Ordiniamo?»

«Sì.»

Fortunatamente ha cambiato argomento, ma so bene che ritornerà sulla faccenda più tardi.

Adam ha ordinato per entrambi Maccheroni and Cheese. Come secondo, i famosi spiedini di pollo di cui parlava, con contorno di insalata e salsa bacon. Per mia fortuna nulla di pesce.

I nostri piatti arrivano dopo quindici minuti interminabili. Per tutto il tempo non abbiamo parlato di nulla, quel silenzio era davvero imbarazzante. Mi sono ritrovata a pensare alle parole di Mark: Pensi a lui tutto il tempo? Quando lo vedi, ti batte talmente forte il cuore che sembra voglia uscirti dal petto? Ho una tale confusione nella testa.

«Non mangi?» chiede.

«Sì...» rispondo timidamente.

Perfetto, è la seconda figuraccia della serata, me ne aspettano ancora molte?

Durante la cena, Adam mi ha parlato del suo lavoro, è consulente informatico, conosce ogni parte del computer a memoria. Ho trovato le sue parole molto interessanti, pensavo fosse un tipo noioso, invece mi ha sorpresa. Mai giudicare una persona dalle apparenze, a parte Mark, lui è esattamente come sembra; un troglodita egocentrico e pieno di amore per sé stesso.

Appena finito di cenare, siamo andati a fare un giro sulla spiaggia e Adam mi ha dato la sua giacca, visto che con la mia avevo freddo lo stesso. Ho trovato il gesto molto carino. Il cielo è pieno di stelle e il mare è calmissimo, al contrario di me che sono in un fascio di nervi. Tolgo le scarpe e immergo i piedi nell'acqua, è calda. Adam mi guarda divertito, come se mi stesse prendendo in giro mentalmente.

«Dovresti farlo anche tu, è bellissimo.» lo informo.

Senza pensarci su, si toglie le scarpe, fa dei risvolti ai suoi jeans e mi raggiunge.

«Eh già, avevi ragione.»

Mi guarda affascinato per un po', poi afferra il mio viso tra le mani e mi bacia. Mi ha colto alla sprovvista, come sempre. Non riesco ad impedirlo, come se le sue labbra costringessero le mie ad unirsi. Mi trascina all'indietro, fino a ritrovarci sulla sabbia asciutta. Cadiamo sulle ginocchia, mentre non smette di baciarmi neanche per un secondo. Fa scivolare le sue grandi mani lungo i miei fianchi e poi dritto al sedere.

«No.» lo fermo prontamente.

Mi guarda un po' deluso e si siede sulla sabbia accanto a me.

«Scusami, Emy, ma quando sono con te non riesco a controllarmi, mi piaci tantissimo.» Arrossisco nel sentire quelle parole, ma mi mettono anche a disagio. Il fatto che gli piaccio, non lo autorizza a prendersi certe libertà. «Quindi, te lo chiedo: Vuoi essere la mia ragazza?»

Non posso credere che me lo stia chiedendo, queste cose non capitano da sé? Ed io cosa ne posso sapere, non mi sono mai trovata in una situazione del genere. Cosa dovrei rispondergli? Sta aspettando con gli occhi pieni di speranza. Adam mi piace, ma non sono innamorata di lui... ma questo sentimento verrà con il tempo, giusto? Pensa al fatto che Mark morirà di invidia. Sì, esatto.

«Adam... io...» Non riesco a trovare le parole, eppure la sua domanda è semplice. Esito ancora un po', dopodiché gli rispondo ad impulso: «Sì. Va bene.»

Mi sorride e mi abbraccia, provando a baciarmi nuovamente, ma glielo impedisco, abbassando la testa contro il suo petto.

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