Capitolo 25
All'uscita della scuola, poggiata al muro, vedo Tiffany e Danny che si stanno baciando. Ma non fanno altro? Sono disgustosi. Distolgo lo sguardo da loro e vedo Mark insieme ad Ashley. Di male in peggio, preferisco lo spettacolino di Tiffany.
«Emy.» urla Tiffany dietro di me, raggiungendomi.
«Sei viva, a quanto pare.» le dico con impazienza.
«Sono stata un po' impegnata.» dice con tono malizioso. Si volta verso Danny, lo saluta con la mano e poi mi prende a braccetto. «Allora, quale altra lezione noiosa c'è stata oggi?»
«Tiff, tu trovi ogni lezione noiosa.»
«La santarellina e la puttanella, vi siete accoppiate voi due.» aggiunge una voce alle mie spalle.
So già di chi si tratta, ho riconosciuto il tono da oca. Tiffany si volta di scatto e fissa Ashley in cagnesco.
«Come ci hai chiamate?» domanda Tiffany, irritata.
Ashley fa spallucce e poi comincia a ridere fragorosamente. Si metterà molto male se non la smette. Tiffany è molto violenta quando litiga con qualcuno. Improvvisamente, accade ciò che avevo previsto; Ashley è a terra e Tiffany su di lei che la prende a pugni.
«Lasciami, brutta vacca.» urla Ashley.
Cerco di fermarle, ma non ci riesco, ricevo solo uno spintone dalla mia amica, finendo addosso a qualcuno. Mi volto e vedo Mark. Certo, chi altri. Mi divincolo dalla sua presa e lo guardo male.
«Fa qualcosa, idiota!» gli ordino. Lui scuote la testa in senso negativo e inizia a ghignare. Che stronzo. «Mark!» urlo.
«Sta zitta e goditi lo spettacolo.»
«Finiranno per farsi male. Non pensi alla tua ragazza?»
«Mi hai davvero rotto!»
Serra la bocca in una linea sottile e mi afferra per un braccio. Mi trascina velocemente sul retro del liceo ed io non posso fare a meno di pensare che sta per fare qualcosa di brutto. Mi sbatte contro il muro e mi guarda furente. Sono intrappolata fra le sue braccia e ho il cuore a mille. Non accenna a parlare, sembra davvero imbestialito. Cosa ho fatto di male, stavolta?
«Lasciami immediatamente.» gli ordino con voce tremante.
Mi rendo conto di avvertire ancora un certo timore nei suoi confronti e che in questo periodo mi sono illusa che fosse tutto passato. Cerco di liberarmi dalle sue forti braccia, ma non ci riesco. Si avvicina a me, ho il cuore in gola e sto già sudando.
«Te lo ripeterò per l'ultima volta; Ashley non è la mia ragazza!» sbraita irritato.
Tutta questa scena per dirmi questo? È uno psicopatico, senza un briciolo di cervello.
«Okay» rispondo a tono basso. «ma allora perché stavi litigando con il tuo amico Jake?»
«E Jake non è mio amico!» sbotta. Dio, quanti problemi. «E poi non sono cazzi tuoi.» Quant'è acido, non possiede un briciolo di dolcezza, quest'essere. «Devi smetterla di vedere Adam.» cambia argomento.
«Non sono cazzi tuoi.» dico, imitando la sua voce. Lui stringe un pugno e serra la bocca. «Ora levati!» gli do una spinta e scappo via dai suoi occhi di ghiaccio.
Per quale motivo litiga con tutti? Perché non riesco a venirne a capo? Ci sto ricadendo di nuovo, sono cose che non mi riguardano. Continuerò a vedere Adam, lui mi piace e Mark non può impedirmelo, non è nessuno! Bugiarda, lui non ti piace. Ma questo Mark non lo sa.
Oggi Cindy non è andata al lavoro, il che è strano, perché anche quando non ha pazienti raggiunge il suo ufficio per studiarne i casi. Mark non è ancora arrivato e probabilmente è con la sua non ragazza. Non capisco proprio come faccia a piacergli una come Ashley, è così superficiale. Esattamente come lui, non credi? Sì e no. Insomma, nonostante le sue cattiverie, mi ha difesa più volte, mentre Ashley è una strega e basta. Raggiungo la mia camera, devo mettermi a studiare e avere più crediti possibili, così da poter accedere al college senza problemi. Oggi fa abbastanza caldo, quindi decido di aprire la finestra. Mi siedo alla mia scrivania, apro lo zaino e tiro fuori un libro.
Dopo un'ora di studio, mi concedo una pausa, ho bisogno di mangiare qualcosa, il mio stomaco brontola. Esco dalla mia camera e vado di sotto. Sdraiato sul divano del soggiorno ci trovo Mark, con lo sguardo perso nel vuoto, infatti non si accorge della mia presenza. Ho notato che ultimamente passa molto tempo a casa, come se uscire non lo interessasse più, chissà perché. Era meglio quando non era fra i piedi, così non ero costretta a subire i suoi insulti. Vado in cucina e ci trovo Cindy, intenta a leggere qualcosa.
«Cosa leggi?» le chiedo.
«Studio i casi dei miei pazienti, tesoro.»
«Come mai lavori da casa?»
«Ho deciso che quando non ho pazienti resterò a casa con voi.» fa un lungo sospiro. «Tesoro, sai che cos'ha Mark?» Perché dovrei sapere cos'ha quel demonio? E poi la psicoterapeuta è lei. Scuoto la testa in senso negativo e apro il mobiletto di fronte a me, tirando fuori un pacchetto di crackers. Cindy si alza dalla sedia e va verso il soggiorno. Non so perché, ma la seguo, restando in disparte. «Tesoro, non hai mangiato nulla, ti preparo qualcosa?» chiede a suo figlio, che ovviamente non le risponde. «Mark, è un'ora che sei sdraiato lì.»
«Lasciami perdere!» sbotta.
È antipatico con tutti, che caratteraccio. Cindy le poggia una mano sulla fronte e lui sposta la testa di scatto.
«Conosco quello sguardo.» dice Cindy.
«Cioè?»
«Sei innamorato?»
Mark si drizza subito a sedere e guarda sua madre con occhi sgranati.
«Ma cosa vai blaterando?»
Cindy si siede accanto a suo figlio e gli cinge un braccio sulle spalle, mettendolo a disagio.
«È il mio lavoro, ti guardo negli occhi e capisco cosa ti prende. Se ti guardo più a fondo, forse riesco a tirarti fuori anche il nome.»
Mark si alza di scatto dal divano. «Ma non hai nessun paziente oggi?»
Mi passa di fianco, ignorandomi. Così, è innamorato? Ma quando mai! Cindy si sbaglia di grosso, quel troglodita ha un cuore di pietra e poi mi ha detto mille volte che non sta con Ashley, quindi di chi sarebbe innamorato? Di sé stesso, ecco! Improvvisamente avverto come un vuoto dentro e la tristezza si fa sentire. Ho fatto male ad ascoltare la loro conversazione. Ma perché mi sento così? Vorrei trovare tutte le risposte a queste domande esistenziali. Ritorno di sopra, apro la porta della mia camera e sobbalzo nel vedere Adam seduto sul mio letto. È uno scherzo, vero?
«Ciao, Emy.» mi saluta sorridente.
«Adam, cosa ci fai qui e come sei entrato?»
«Dalla finestra.» Certo, era ovvio, che domanda stupida. «Mi sono arrampicato sulla grondaia, come faceva Dawson con Joey.» Non riesco a trattenere una risata. «Sei ancora più bella quando ridi.» Arrossisco e abbasso lo sguardo verso la moquette. «Sono venuto qui perché non riuscivo a rintracciarti sul cellulare.»
Infilo la mano in tasca, tirando fuori il telefono e quando premo sul tasto home, resta spento. Dev'essere scarico.
«Infatti è spento.»
Adam batte la mano sul letto per farmi segno di sedermi accanto a lui. Titubante, lo raggiungo e mi siedo almeno ad un metro di distanza. È un ragazzo imprevedibile, potrebbe cercare di baciarmi come ha fatto quella sera in macchina.
«Volevo chiederti di uscire sabato, che ne pensi?» mi chiede tutto d'un fiato.
Non posso credere che sia nervoso anche lui, forse Mark ha esagerato a definirlo pericoloso. Non so cosa rispondergli. Analizziamo un po' la cosa; se accettassi, sarei costretta ad ammettere che un po' mi piace e non voglio che fraintenda i miei sentimenti, mentre se rifiutassi, la darei vinta a quell'antipatico di Mark.
«Sì, certo!» rispondo, senza pensarci oltre.
Non voglio che Mark vinca ancora, stavolta lo farò morire. Passeremo una bella serata in suo onore. Il suo sguardo si illumina, forse non si aspettava che gli dicessi sì, non dopo quello che è successo.
«Ci vediamo sabato, mia principessa.»
Ma è serio? A volte sembra proprio che mi prenda in giro. Mi posa un bacio sulla guancia, si alza ed esce dalla mia camera, esattamente allo stesso modo in cui era entrato. Mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi, ho bisogno di rilassarmi un po', solo pochi minuti...
Dove mi trovo, cos'è questo posto? Mi guardo intorno, è tutto buio, non c'è nessuno insieme a me o forse mi sbaglio. In fondo alla stanza c'è una strana luce.
«Chi sei?» urlo.
Non ricevo risposta. Improvvisamente la luce nella stanza si accende e davanti a me c'è Mark. È insieme ad Ashley, stanno ridendo... ridendo di me. Mi prendono in giro come fanno sempre. Si abbracciano e si baciano, dopodiché Ashley sparisce e mi ritrovo Mark a pochi centimetri dal viso. Mi prende per i fianchi e mi sbatte contro il muro e poi si avvicina alle mie labbra. Vuole baciarmi? Ma è assurdo. È sempre più vicino, avverto il suo respiro sul naso e poi...
Apro gli occhi di scatto e sono madida di sudore. Ma che razza di sogno era quello? Afferro il cellulare dal comodino e guardo l'ora. Sono le due del mattino. Oddio, ma quanto ho dormito? Cindy avrebbe dovuto svegliarmi, non ho cenato e ho molta fame. Ma perché ho sempre fame? Mi alzo dal letto ed esco dalla mia camera, alla ricerca di cibo, come una predatrice. Raggiungo la cucina ed apro il frigo, restando a fissarlo per un po'. È stata la prima volta che l'ho sognato, ma cosa avrà significato? Devo ammettere che non avrei voluto svegliarmi, soprattutto sul finale. Basta, cosa diavolo penso? Deve tormentarmi anche nei sogni, brutto idiota.
«Che stai facendo?» una voce mi risveglia dalla trance in cui ero entrata.
Mi volto di scatto e vedo il mio fratellastro poggiato allo stipite della porta. Ha gli occhi rossi e la voce impastata. È chiaramente ubriaco.
«Mark, mi hai spaventata.» Continua a fissarmi e non dice una sola parola. Solo qualche ora fa avevo pensato che passa poco tempo fuori casa ed ora è uscito, assurdo. Mi chiedo perché si ubriaca così spesso, non gli disgusta quel saporaccio di alcol? Mi è completamente passata la fame, per quanto lo detesti, non mi piace vederlo in quello stato. Gli passo di fianco per andare via, ma mi afferra per un polso. «Che vuoi?» gli chiedo, con voce tremante. Sono agitata.
«Nulla...» molla la presa. Forse se gli faccio qualche domanda, nello stato in cui si trova, potrebbe rispondermi senza urlarmi contro? No, meglio evitare, rischieremo di svegliare i nostri genitori. Riprendo a camminare, dritta verso le scale. «Io e Jake non litigavamo per Ashley.» dice tutto d'un fiato.
Mi volto e lo fisso in attesa. Perché sta parlando di quella storia?
«E allora per chi?»
«Per un'altra ragazza.» evita di guardarmi.
«E... chi sarebbe?»
Si avvicina a me, così tanto, come nel mio sogno.
«La conosci molto bene.» sussurra sulle mie labbra, mentre le esamina.
Deglutisco. Si riferisce a Tiffany? È l'unica che io conosca bene. Sto per aprire bocca, quando avverto un rumore provenire dal piano di sopra.
«Ragazzi, siete voi?» chiede Cindy, affacciatasi sulle scale. Cavolo, l'abbiamo svegliata. «Cosa fate svegli a quest'ora?»
«Sono scesa a prendere un bicchiere d'acqua.» rispondo prontamente.
Cindy scende le scale e si avvicina a suo figlio. Lo guarda per un paio di secondi, fino a che il suo viso si incupisce.
«Mark, ma sei ubriaco?»
Mark comincia a sghignazzare e poi va di sopra. È davvero fuori di testa.
La conosci molto bene. Quella frase non ha fatto altro che ronzarmi in testa per tutto il tempo e come al solito non sono riuscita a venirne a capo. Mark è un enigma difficile e complesso, impossibile da risolvere. L'unica risposta che mi sono data è che possa provare interessa verso Tiffany e non posso di certo biasimarlo, è bellissima. Però ricordavo che la odiasse. Be', come si dice? Nell'odio c'è l'amore, no? Ovviamente questo non conta per noi due.
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