Capitolo 22

«Ci sei?» la voce di Adam mi riscuote dai pensieri.

«Eh?»

Prima figuraccia della serata ed è appena iniziata. Andiamo bene.

«Chiedevo quanti anni avessi.»

Mi volto e noto che Tiffany e Danny non ci sono più, dove sono andati?

«Dov'è la mia amica?»

«È già entrata nel locale, non te ne sei accorta?»

Cavolo, ero talmente immersa nei pensieri che non ho notato nulla. Seconda figuraccia.

«Comunque, scusami... ho diciotto anni. Tu?»

«Ventiquattro, compiuti due giorni fa.»

Ammetto che sembrava più grande, forse è il modo in cui è vestito; Giacca e cravatta.

«Entriamo anche noi nel locale?» gli chiedo.

«Sì, come preferisci.»

Appena vedo Tiffany devo ammazzarla, come ha potuto lasciarmi sola. Maledizione! Scende dalla macchina prima di me e corre ad aprirmi la portiera. Non sono abituata a questa gentilezza. Mi porge il braccio ed io lo afferro, anche perché non mi va di cadere. All'interno del locale ci sono luci soffuse, musica assordante, una marea di ragazzi che ballano, la maggior parte di loro ubriachi e ragazze mezze nude. Avrei dovuto capirlo che Tiffany avesse scelto un posto del genere. Odio le discoteche e odio gli ubriaconi.

«Ti va qualcosa da bere?» urla Adam, per farsi sentire.

«Sì, va bene.» urlo a mia volta.

Ci dirigiamo al bancone e ci sediamo sugli unici sgabelli liberi. Mi guardo intorno ma di Tiffany e Danny nemmeno l'ombra. Sono arrabbiata.

«Cosa vuoi?» chiede Adam.

«Una pepsi.» rispondo e il barista sghignazza.

Non mi piace l'alcol e poi non ho ancora l'età per bere.

«Che problemi hai?» Adam lo minaccia con lo sguardo.

«Nessuno.» risponde il ragazzo impaurito. «Una pepsi per la signorina e una vodka con ghiaccio per te.»

«Bravo.»

«Arrivano subito.»

L'ha spaventato, poverino. Però se l'è meritato.

«Dove saranno Tiffany e Danny?» domando.

«Qui in giro.»

Arrivano i nostri drink e Adam scola il bicchiere di vodka in pochi secondi. Mi sa che è abitato a questo genere di cose.

«Ti va di ballare?» mi chiede, con un bel sorriso.

«Ehm... non so ballare.» dico imbarazzata.

«Neanche io, ma qui chi è che lo è?» Mi guardo intorno ed effettivamente ha ragione. Mi porge la mano e mi lascio trascinare in pista. Comincia a muoversi ed io lo osservo divertita, è molto buffo. «Andiamo, muovi quei fianchi.» urla divertito.

Comincio a ridere e cerco di imitare i suoi passi, ma mi sento ridicola, però devo ammettere che è divertente, non ho mai riso così di gusto.

Ho ballato così tanto che se i miei piedi potessero parlare, mi manderebbero a quel paese, non sono per niente abituata a portare i tacchi e non vedo l'ora che la serata si concluda. Adesso ci siamo seduti su uno dei divanetti in pelle liberi e di Tiffany e Danny ancora nessuna traccia. Mi sento un po' a disagio, dato che con Adam ci conosciamo pochissimo e sono arrabbiata con lei per avermi abbandonata.

«Sei bellissima!» esclama Adam, improvvisamente. Lo fisso incredula, non mi aspettavo che mi dicesse una cosa del genere, perché è quasi impossibile che uno come lui possa interessarsi a me, sarà il vestito che indosso, oppure il trucco, non ne ho idea. Non riesco neanche a dirgli grazie, talmente che sono in imbarazzo. Continua a guardarmi con quello sguardo da ammaliatore e quel sorriso perfetto. «E vorrei tanto fare una cosa.»

Mi acciglio e sto per chiedergli cosa, quando afferra velocemente il mio viso tra le mani e mi bacia. Ma cosa sta facendo e perché non glielo impedisco? Non ero mai stata baciata, prima d'ora e mi dispiace che il mio primo bacio sia con uno sconosciuto. Potrò sembrare antica ma ci tenevo a regalarlo al ragazzo di cui mi sarei innamorata. Devo fermarlo, non lo conosco nemmeno. Sto per farlo, quando ciò accade molto prima ed Adam si ritrova a terra.

«Che cazzo fai?» urla il ragazzo su di lui, mentre gli tira un pugno in pieno viso.

Mark!

Mi ha seguita? Be', stavolta sono contenta così, almeno ha interrotto il momento. Adam cerca di liberarsi, mentre Mark gli sferra un altro pugno. Intorno si è formato un gruppo di persone, chi urla, chi ride, chi batte le mani. Cacchio, devo intervenire o finirà male.

«Mark, no!» urlo, ma continua a picchiare Adam senza sosta, allora cerco di afferrare il suo braccio. Borbotta qualcosa di incomprensibile e poi mi spinge via. Perché nessuno interviene quando si tratta di rissa? Finalmente smette di picchiarlo, tirandosi su di scatto e afferrando il mio polso. Riesce a trascinarmi fuori dal locale. «Ma sei impazzito?» gli urlo in faccia irritata. Crede davvero di potermi trascinare a suo piacimento? Ovviamente continua a farlo, fino a raggiungere i parcheggi. «La smetti di trascinarmi come un sacco di patate?»

«La smetti di lamentarti?»

«No!»

«Ti lasci baciare da chiunque, adesso?» sbraita irritato.

A lui cosa importa se bacio chiunque?

«Sono affari miei!»

«Oltre che sfigata, sei diventata anche una puttana?»

Spalanco la bocca stupita per il modo in cui mi ha definita. Come si permette, maledetto! La mia mano si muove contro la mia volontà, posandosi violentemente sul suo viso. Resta un po' sorpreso ma desiste, afferrandomi per i polsi e sbattendomi contro la fiancata di una macchina.

«Non schiaffeggiarmi mai più o te la vedrai con me!» ringhia a pochi centimetri dal mio viso.

Mi chiama puttana e devo starmene inerme, senza reagire?

«Sono affari miei chi bacio, hai capito?»

«Sono anche affari miei!» si lascia scappare e poi distoglie lo sguardo da me.

Ora sono molto confusa.

«E perché?»

Cosa si inventerà adesso?

«Tu...» non sa cosa dire ed è la prima volta che lo vedo così in difficoltà. «non puoi farti prendere in giro così.» dice tutto d'un fiato.

«Magari è l'amore della mia vita, cosa ne sai?»

Inizia a sghignazzare e ciò mi fa irritare ancora di più.

«Tu non sai che cos'è l'amore.»

L'ha detto davvero? Mark Johnson che se la fa con Ashley Bennet, la più facile del liceo, vuole insegnarmi ad amare? Non so perché ma mi viene da ridere. È davvero il colmo, davvero incredibile, anzi, comico.

«Lasciami!» mi libero dalla sua presa. «Ora ritorno dentro e tu vattene!»

Mi guarda con amarezza e vorrebbe fare qualsiasi cosa per impedirmelo, ma si limita ad imprecare, poi sferra un pugno al vetro della macchina dietro di me, facendomi sobbalzare.

«Fa un po' come cazzo ti pare!» sbotta e va via con la mano insanguinata.

Resto bloccata per un po' e non so perché inizio a tremare. Quando fa così mi fa paura.

***

Ieri è stata una serata strana, oltre che brutta, prima il bacio inaspettato e poi Mark che prendeva a pugni Adam per impedirlo. Mi chiedo perché debba seguirmi ovunque e perché gli importa così tanto se frequento qualcuno. Credo proprio che dovrei mettermi con Adam, così morirà di invidia. Be', sarà un po' difficile dato che non l'ho più sentito, ho provato a telefonargli più volte, ma non ha mai risposto. Maledetto Mark, perché deve sempre rovinare tutto? Se ripenso a quello che ha fatto, mi sale un nervoso che lo prenderei a schiaffi. Ieri avrei dovuto picchiarlo più forte, ma come al solito mi sono limitata. Continuerà all'infinito questa lotta contro di me? Per quanto riguarda Tiffany e Danny, sono riapparsi dopo la rissa. Più tardi Tiffany mi ha raccontato che erano appartati, ma non sembrava interessarmi, ero troppo presa dalla questione Mark, come lo sono ora, d'altronde. Sono certa di una sola cosa; non uscirò mai più con lei.

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