Capitolo 21

Sam mi ha invitata a pranzo, come abbiamo fatto per cinque mesi da quando ci conosciamo. Mi ha raccontato che sta frequentando un ragazzo e che è una cosa seria, stavolta. Devo ammettere che ho paura che possa avere poco tempo per me, dopo Tiffany, è il mio migliore amico e una relazione può distruggere un'amicizia. Non se l'amicizia è forte e sincera. Mi ricorda la vocetta nella mia testa. Spero che tu abbia ragione. Mi ha detto che si frequentano da solo un mese, ma è già molto preso. Il suo racconto mi ha tenuto con il fiato sospeso per tutto il tempo. Si sono conosciuti alla famosa festa a casa di Jake, quando fui costretta a recuperare Tiffany. Lui era lì per dimenticare una vecchia fiamma e ha conosciuto Derek. Si sono sentiti per un po' di tempo, fino a che non hanno deciso di frequentarsi.

Il tempo trascorso con Sam è passato molto velocemente, è sempre così quando sei in ottima compagnia. Mi ha accompagnata a casa almeno mezz'ora fa e ora cerco di studiare in camera mia. Però non ci riesco, penso a tutto ciò che ho detto a Mark, alla faccia che ha fatto nel sentire le mie parole. Mi dispiace essere stata così dura, ho esagerato, forse. Non è ancora tornato a casa e chissà cosa starà combinando in giro. Be', meglio che non ci sia, così non mi disturba. Il mio cellulare squilla, spaventandomi. Lo afferro immediatamente e leggo il nome di Tiffany.

«Tiff, dimmi.»

«Ehi, bellezza, cosa stai facendo?»

«Sto studiando.»

«Uffa! Ma sei proprio una secchiona.» Studio perché mi serve e perché devo ma non per questo sono una secchiona. «Stasera esci con me, vero?»

«No!» rispondo convinta.

«Sì, invece, stasera esci con me.» insiste. «Non preoccuparti, non è una di quelle serate, ci sarà anche Danny.»

«Ed io cosa c'entro?»

«Be', verrà anche suo cugino.»

«Un'uscita a quattro?»

«Sì.»

«No, no, no... non voglio!»

Non mi va proprio di uscire con uno sconosciuto e soprattutto non mi va proprio di uscire con un ragazzo. Conosco bene i gusti di Tiffany e non fanno per me.

«Passo a prenderti alle sette, preparati e indossa qualcosa di sexy, perché Adam è un vero schianto.»

E con questo? Non uscirò con questo tizio!

«No, Tiff, per favore...» Riattacca senza farmi finire la frase.

Cacchio! E adesso? So già che Tiffany non si arrenderà facilmente, quindi mi toccherà uscire, non ho scelta. Be', dai, non sarà così male. Sarà un disastro. Indossa qualcosa di sexy. Non ci penso nemmeno, mi vestirò come voglio e soprattutto in modo adeguato.

Dopo aver fatto la doccia, indosso l'accappatoio ed esco dal bagno. Per mia sfortuna incontro Mark in corridoio, ma faccio finta di nulla, ignorandolo completamente.

«Emy, aspetta.» afferra il mio polso.

Mi volto e incrocio le braccia al petto. Vuole dirmi qualche altra cattiveria e sminuirmi come fa sempre?

«Che vuoi?» chiedo con tono acido.

«Solo parlare di quello che è successo oggi.»

«Be', non ho nulla di cui parlare, non con te!»

Faccio per andarmene, ma lui mi ferma nuovamente. Stavolta il suo sguardo è più torvo. Se crede di farmi paura e intimorirmi con i suoi occhi di ghiaccio, si sbaglia di grosso, non mi fa più lo stesso effetto.

«Per... favore.» dice a fatica. Perché non riesce ad essere gentile, cosa gli costa essere cortese, almeno con me? «Sai, non mi aspettavo che tu dicessi la verità a tutti.» Non ho detto la verità a tutti, però, facendolo con Ashley, è come se l'avessi fatto, quindi meglio se resto in silenzio. «Insomma, non ho mai accettato che tu vivessi qui. Io non la volevo una sorella, mia sorella è morta e tu non potrai sostituirla.» Cosa ci faccio ancora qui? Continua a dirmi cattiverie. «Lo sai bene che non ti sopporto e che sei irritante» Come osa dirmi certe cose, mi ritiene davvero così stupida? «ma devo ammettere che se ti avessi conosciuta da qualche altra parte... forse non ti avrei odiata, anzi...» abbassa lo sguardo verso il pavimento. Cosa sta cercando di dirmi? «Cioè, Emy, quello che voglio dirti è che... ti detesto, ma ho accettato la situazione. Ecco.» Non ci posso credere, ci hai messo solo quattro anni. Non riesco a trattenere un sorriso. «Questo non vuol dire che ti abbia accettata come mia sorella e stronzate simili, e neanche come membro della mia famiglia, sappilo!»

E allora di cosa diavolo stiamo parando, che cavolo di ragionamento è?

«Hai finito?» gli chiedo spazientita.

«Sì.»

«Bene!»

Riesco finalmente a tornare in camera mia. Mi aspettavo che mi chiedesse scusa per tutto quello che mi ha fatto passare, invece mi ha riempito solo la testa di stronzate. Ha accettato la situazione, però non mi considera parte della sua famiglia. Cosa diavolo vorrebbe dire? Che odio quando non lo capisco! Praticamente mai.

Ho indossato una maglietta rossa attillata a girocollo e un paio di jeans comodi, mentre ai piedi le solite converse nere. Non è un appuntamento e poi non ho bisogno di apparire. I capelli li ho lasciati sciolti, creando un effetto mosso. Forse dovrei truccarmi un po', ma non lo faccio quasi mai. Ma sì, un po' di trucco non guasterebbe.

Ho rubato dei cosmetici dalla camera di Cindy, io ho solo un rossetto che comprai tempo fa perché mi piaceva il colore. Ho visto Cindy truccarsi un milione di volte, quindi so esattamente come si fa, almeno credo. Un po' di blush e rossetto, andranno bene. Oppure dovrei mettere anche del fondotinta con il mascara? Cavolo, non mi sono mai sentita così tanto in difficoltà. Avrei dovuto rifiutare con più insistenza, non capisco perché mi sono lasciata convincere. Mentre i miei pensieri litigano tra di loro, bussano alla porta della mia camera.

«Avanti.» dico.

Cindy entra in camera e mi fissa dalla testa ai piedi. «Stasera si esce?»

Annuisco. «Oh, scusa se ho preso i tuoi trucchi, non eri in casa...»

«Tesoro, non preoccuparti.» mi interrompe. «Posso truccarti io, se vuoi.»

Non è una cattiva idea, non so neanche da dove cominciare, da sola farei dei danni, però ho paura di apparire ridicola. Annuisco senza rendermene conto e lei sorride, mettendosi immediatamente all'opera.

«Per favore, niente di eccessivo.» le dico preoccupata.

«Il tuo viso è già perfetto, non c'è bisogno di esagerare.»

Arrossisco e mi lascio truccare, fidandomi di lei. È la prima volta che esco con Tiffany, nonostante ci conosciamo da quasi due anni. Ha provato più volte a convincermi, ma non ho mai accettato. Ora, chissà perché, non mi sono opposta più di tanto, forse ero stanca.

Dopo circa quindici minuti, Cindy ha finalmente terminato il suo lavoro.

«Sei ancora più bella, tesoro.» dice soddisfatta.

Apro l'armadio e mi guardo allo specchio, restando stupefatta. Cavolo, non sembro neppure io, menomale che avevo detto niente di eccessivo. Devo ammettere che ha fatto un bel lavoro, eliminando le mie occhiaie dovute alla stanchezza e l'ombretto beige è perfetto. Adoro questo rossetto rosso.

«Wow!» esclamo.

«Ti piace?»

«Sì.»

Sentiamo la porta di ingresso suonare e allora Cindy va immediatamente via dalla stanza.

«Ma come siamo carine, ti sei truccata?» chiede Tiffany appena entrata in camera.

Lei è stupenda, non io. Indossa un vestitino verde acqua non volgare, nonostante la scollatura e poi si intona ai suoi occhi verdi.

«Sì, mia madre. Ti sembra un trucco eccessivo?»

«Niente affatto, però...» squadra il mio abbigliamento. «Non si intona con quello che indossi.»

«Perché?»

«Sei l'anti-sesso per eccellenza.» sghignazza.

«Ehi, questa maglietta è alla moda e i jeans sono comodi.» mi difendo.

«Quella maglietta e quei jeans sono orribili, amica mia.» Ho sempre ammirato la sua sincerità ma spesso è offensiva. «Bellezza, devi smetterla di coprire la tua femminilità, quante volte te l'ho ripetuto in questi anni?»

«Almeno diecimila volte?» rispondo sarcastica. «Ma cosa dovrei indossare?» mi siedo sul letto esasperata.

Si avvicina al mio armadio e resta a fissarlo. «Uhm, vediamo cos'hai qui dentro.» Afferra un vestito che ho comprato tempo fa con Cindy e mi guarda compiaciuta. «Ecco, questo è perfetto. Allora anche tu hai qualche vestito sexy.» sorride maliziosa.

«No, quello non lo metto.»

«Allora perché l'hai comprato?»

«Mi ha convinta Cindy a farlo.»

«Perfetto, ha buon gusto. Indossalo!»

«No.»

«Sbrigati che Danny e Adam ci aspettano.»

«Ma come... ci aspettano? Cioè, sono di sotto?»

«Ovviamente no. Ci aspettano in macchina. Dai, indossa quest'abito.» me lo porge e poi afferra le scarpe. «Queste scarpe ci andranno benissimo.»

Questa sarà una serata orribile, me lo sento. Tiffany esce dalla camera ed io resto a fissare quel vestito. Tiro un lungo sospiro e comincio a spogliarmi, dopodiché indosso l'abito e mi guardo allo specchio. Sono senza parole, mi sta ancora meglio di come ricordavo. Esco dalla camera e vado di sotto, dove ci sono Cindy, Bryan, Tiffany e... Mark. Mi guardano tutti con ammirazione, sono esterrefatti. Mi sento già abbastanza in imbarazzo, perché sono tutti qui a fissarmi? Volto il mio sguardo su Mark. È irritato o sbaglio? Ignora, devi ignorarlo e basta.

«Tesoro, sei stupenda.» dice Bryan, sorridendo.

«Grazie.»

Tiffany mi prende a braccetto, saluta i miei genitori e mi trascina fuori casa. Cavolo, è difficile camminare su questi trampolini, devo sembrare un tirannosauro. E se Adam mi trovasse brutta? Se mi trovasse noiosa? Ma perché mi sto preoccupando? Non lo conosco nemmeno, anzi dovrei chiedermi io se è bello o brutto. Raggiungiamo una Range Rover nera, dietro l'angolo, con i vetri oscurati, infatti non riesco a vedere chi c'è all'interno. Tiffany sale in macchina, sui sedili posteriori ed io comincio ad imprecare, dato che mi toccherà stare davanti con questo tizio sconosciuto. Apro la portiera ed entro in macchina. Mi volto verso il guidatore e incontro due occhi azzurri penetranti, capelli quasi neri, un viso perfetto con un accenno di barba. Questo ragazzo è un angelo, è bellissimo, ma sembra molto più grande di me. Tiffany aveva già accennato riguardo alla sua bellezza, ma credevo esagerasse.

«Io sono Adam.» si presenta, porgendomi la mano.

«P-piacere... Emy.» rispondo balbettando e posando la mia mano nella sua.

Posa un bacio su di essa, come si fa nei film ed io resto imbambolata a fissarlo.

«Il piacere è tutto mio, Emy.» mi sorride e parte.

Ha una voce così profonda, così diversa da quella dei ragazzi della mia età. Sembra un uomo adulto. A differenza di Mark, questo tipo ha classe, mentre lui è un cafone animale. Ma perché mi ritrovo a fare certi paragoni? E poi non mi sembra proprio il caso di pensare a lui, adesso.

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