3. Gioele

Durante la lezione di scienze, mentre stavo cercando di scrivere tutto ciò che la prof stava spiegando, bussarono alla porta.

-Avanti - la prof Mauri interruppe la sua spiegazione.

Alzai distratto lo sguardo dal foglio e vidi entrare la prof Riva-Scusate per l'interruzione, posso parlare un secondo con Gioele?

La prof di scienze mi lanció un'occhiata ed annuí. Confuso mi alzai e la seguii fuori dalla classe.

-Gioele, ho trovato la tua prima alunna- disse lei con un po' troppo entusiasmo. Ci misi un po' prima di capire di cosa stesse parlando.

-Bene - dissi.

- Le ho detto che le ripetizioni sono gratuite.

-Ah, em ok- dissi confuso e deluso. Avrei preferito guadagnarci qualcosa, ma come potevo dirglielo?

Probabilmente si accorse della mia delusione, quindi si affrettó ad aggiungere -Se noto che lei fa dei miglioramenti ti metterò quel dieci in pagella in cui tanto speri.

Mi sentii in dovere di ringraziarla.

-Vieni oggi durante l'intervallo in aula professori e te la farò conoscere. Ora torna dentro- indicó la porta e si allontanó.

Lieto di poter tornare in classe mi affrettai a sedermi di nuovo al mio posto. Il mio diario era sparito, il solito stupido scherzo di Fabio.

-Dove l'hai messo?

Lui fece finta di niente-Cosa?

-Il diario- sbuffai.

Lui alzó le spalle con aria indifferente, ma ormai lo conoscevo troppo bene da capire che si stava sforzando di non ridere. Tornai a scrivere gli appunti di scienze. Era inutile continuare a discutere con un bambino.

Appena squilló la campanella mi alzai e controllai il sottobanco di tutti i miei compagni, finché non trovai il mio diario sotto a quello di Mario. Neanche si sforzavano di essere un po' originali e trovare un nascondiglio migliore. Ripresi il mio diario e tornai a sedermi perché nel frattempo era arrivata la prof di italiano. Quella materia non mi piaceva, preferivo l'ambito scientifico a quello umanistico. L'ora passó a rilento. Quando finalmente arrivó l'intervallo uscii dalla classe impaziente di sapere a chi avrei dovuto fare ripetizioni.
In fretta raggiunsi l'aula dei professori al primo piano.  Individuai immediatamente la Riva in compagnia di una ragazza. Appena la vidi mi bloccai un attimo vedendo quanto era bella. Aveva dei capelli rossi, lunghi fin quasi alla vita e un sorriso luminoso.

-Oh, eccolo!- esclamó la prof.
Capii immediatamente che stava parlando di me così cercai di sorridere a mia volta e le raggiunsi.

-Salve - dissi.

-Gioele, lei è Arianna. Arianna, lui è Gioele- ci presentó la Riva.

-Ciao - mi salutò lei senza mostrare il minimo imbarazzo.

-Em, ciao - tentai di sembrare sicuro di me per una volta, ma dubitai di esserci riuscito.

La Riva fece per aprire bocca per parlare, ma venne chiamata da un'altra prof.

-Torno subito, ragazzi- ci disse e raggiunse la sua collega.

-Possiamo uscire da qui? Non mi piace stare nello stesso luogo in cui ci sono così tanti prof - rise lei.

-Certo- le dissi. Ero convinto che  sarebbe stato meglio aspettare il ritorno della Riva, ma non mi andava di dirle di no.

-Che media hai in mate?- si informò.

-9.37 -dissi orgoglioso.

-Secchione - lei rise.

-Ehy! Guarda che non è vero - dissi un po' offeso.

-Dai! Sto scherzando. Io sono fatta così: scherzo sempre. Non mi devi mai prendere troppo seriamente- disse lei ridacchiando di nuovo. Speravo non stesse ridendo di me.

-Invece tu come sei messa in mate?

-Sicuro di volerlo sapere?

-Devo spaventarmi?

-Un pochino, ho piú o meno 4.5 di media- disse lei e il suo sorriso si smorzó un po'.

Avrei voluto dirle che era un disastro, ma volevo anche che sul suo volto comparisse di nuovo quel suo bellissimo sorriso. Non so come, ma riuscii a farla ridere con una stupida battuta- Tutta colpa della Riva che non sa spiegare. Se avessi un insegnante migliore, come me ad esempio, avresti minimo otto.

-Staremo a vedere. Sarà una bella lotta far capire qualcosa a me

-Fidati- le sorrisi.

-D'accordo.

-Sei sicura che vuoi prendere ripetizioni da me?- chiesi pregando che dicesse di si.

-Ovvio- mi sorrise lei.

Restammo in silenzio alcuni secondi: non sapevo cosa dirle.

-Mi dai il tuo numero? Così ti chiamo e ci mettiamo d'accordo per quando incontrarci - mi porse il suo telefono. Lo presi e digitai il mio numero.

-Fammi uno squillo così salvo il tuo- le dissi.

Lei annuií e fece partire la chiamata. Sentii il telefono vibrare in tasca e per farla ridere decisi di rispondere.

-Pronto? Chi parla?

Non ero mai stato bravo con le ragazze e mi stupii di me stesso per come mi stavo comportando con lei.

Per fortuna lei stette al gioco e si portò il telefono all'orecchio -Hey ciao Gio, sono Ari.

-Tutto bene? - chiesi.

Lei mi guardò con un'aria divertita-Si, tu?

-Benissimo. Quando vuoi venire a prendere ripetizioni?- chiesi.

-Non so, domani pomeriggio sei libero?

-Aspetta che controllo in agenda...sì, si può fare. Per le tre e mezza va bene?

-Perfetto, a domani.

-A domani - dissi e riattaccai.

Lei scoppió a ridere -Tu hai qualche problema.

-Forse- risi a mia volta.

Purtroppo suonó la campanella e lei fu costretta a correre in classe perché aveva una verifica. Ritornai dai miei compagni con il cuore più leggero. Probabilmente non sarebbe stato male farle ripetizioni: Arianna mi era sembrata molto simpatica, sarebbe stato piacevole passare tempo con lei.

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