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Pronto?
Si sono io...Jun. Ti ricordi di me? Di quell'estate in cui diventammo grandi entrambi... Sì, lo so non dovrei chiamarti. È passato del tempo. Volevo solo dirti che ti stavo pensando.
...
Non riagganciare adesso. Ti prego, non farlo. Potresti ascoltarmi almeno una volta. L'ultima volta. Poi sparisco, giuro.
Ti ricordi di quel bacio? Quello che ci siamo dati alla fontana? È stato bello. Quando le nostre labbra si sono toccate? Era la nostra prima volta. Mi sono avvicinato a te e ho appoggiato la bocca sulla tua. Sapevi di fragola, amarena e frutti di bosco. Era il tuo burro di cacao. Così buono che l'ho mangiato. Ti ho preso la testa in una mano e ti ho baciato. Qualcosa dentro di me cambiò quel giorno. Ho scoperto l'amore. Quanto ti fa sentire speciale provarlo. Mi dicesti che mi amavi, tra le spighe dorate dei campi di grano. E io scherzai sul volerti sposare a 21 anni. Tu ridesti, mi portasti in una soffitta e provasti l'abito da sposa di tua madre. Eri bella. Cazzo se lo eri. Mi alzai da terra e venni verso di te. Ti baciai e questa volta il bacio era maturo. Sapeva di futuro, di progetti...e improvvisamente lo scherzo diventò reale. Perché io...ti volevo davvero. Ma poi l'estate finì e ricominciò la scuola. Conoscesti Troy che aveva una moto e i muscoli nella giacca di pelle. Dimenticasti l'appuntamento e la fontana. Facesti ritardo quando ti chiesi di uscire e poi mi chiedesti scusa. Io ti dissi che non era importante, perché mi eri mancata. Ma tu eri strana. Non mi abbracciasti come eri solita fare. Indietreggiasti. Scegliesti lui, nonostante lui fosse sbagliato. Io ero sbagliato. Troppo infantile o forse troppo innamorato e sciocco per capire.  Addio. Come se fosse semplice. Quando sapevo che infondo, eri infelice. Ci hai mai pensato? Era bello quando non conoscevo l'amore. Ora soffro. Il cuore sanguina. Però...ancora sì. Sì, pugnalami ancora, fammi assaggiare ancora una volta il sapore fruttato delle tue labbra. Fammi innamorare ancora. Sì, fa male ma...meglio affogare negli abissi neri dei tuoi occhi che avere un cappio al collo e non respirare. Annaspare mentre mi aggrappo a questa corda. Tre centimetri da terra, con le punte, mentre con te ero tre metri  sopra il cielo.
Eravamo immaturi entrambi. Hai ragione. Promettersi per sempre quando non sappiamo il valore dei singoli secondi.
Vorrei sentire ancora una volta la tua bellissima voce. Ma hai cambiato numero di telefono e non posso farlo. Quindi tengo il cellulare all'orecchio, fingendo di poterti parlare. In un giorno d'estate senza sole.
Buon anniversario. Addio. Grazie.

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