Ti accorgi di me?


I riquadri che riportano le notizie di quello che sta a succede in questa stupida notte a Roma scorrono davanti ai miei occhi, uno dopo l'altro.

Li passo in rassegna con lo sguardo. Me sembrano tutte cazzate.

Traffico in tilt.

L'ennesimo incidente sul raccordo.

Maltempo in arrivo.

Niente. Non ce sta niente.

Nessuna notizia su 'sto tipo che ha pestato Simone e che adesso se trova chissà dove, dopo che quell'avanzo de galera gli ha dato 'na mazzata in testa.

Almeno, questo è quello che dice Simone.

Un'innocente mazzata dritta in testa, che sarà mai?

Eh.

Certo.

Cristo, come me fa incazzà il modo in cui se lo difende! Manco fosse un santo!

Stai calmo, Manuel. Stà calmo.

Distendo le dita che stringono più del dovuto il mouse. Me ne rendo conto, altri due secondi e lo scasso, 'sto coso.

E come fossi un gatto, inarco piano piano la schiena, per stiracchiarmi un po'.

Mi fa bene, me distende i nervi.

"Qua non cè nulla comunque." sbuffo a 'na certa.

Me sò pure rotto i coglioni de cercà.

"Te hai trovato qualcosa?" gli chiedo, inspirando quanto posso per ritrovare un po' de calma.

"No."

La luce bianca dello schermo si spegne man mano che lo spingo verso la tastiera.

"Vabè. Ce tocca aspettà."taglio corto, mentre mi volto a guardarlo e incrocio le braccia.

" Voglio dì, non è nemmeno detto che sta cosa venga fuori e che facciano un caso de stato, eh"

Simone me guarda. Sembra 'n cane bastonato.

"Dici?"

"Eh, dico."-lui continua a guardarmi fisso, non sembra molto convinto.- "E anche nel caso in cui venga fuori, tu non hai fatto niente, Simò. Me preoccuperei de più per le mazzate che hai preso tu, che per quelle che ha preso quel merda, eh."

"Forse non sarei dovuto scappare dopo che Mimmo l'ha colpito"

Dio, dimmi che non ho sentito bene .

"Ma che stai a dì?"

"Che... insomma"-prende a dire, allargando le braccia con il solito imbarazzo che prova quando sa perfettamente che quello sta per dire mi farà diventà scemo- " se non fossi scappato..."

"Eh. Se tu non fossi scappato...cosa?"

"Avrei potuto dire che era stato tutto un incidente"

"Un incidente.", ripeto a mia volta. "Questo c'avrà la testa spaccata a metà come 'n'anguria ma sì, famo che è stato un incidente!
Ma la smetti di dire cazzate solo per parare il culo a quel Napoli der cazzo, Simò!?"

Lo guardo fisso negli occhi.

Lui non risponde. Abbassa solo lo sguardo, verso le coperte.

"Era solo che..."

Lo so. Lo so che vorrebbe io fossi più comprensivo, in certi momenti, ma è più forte di me.

Mi fa saltare i nervi il fatto che è qua, pieno zeppo di lividi, e continua a preoccuparsi per quel coglione!

Mi fa spazio sul letto, invitandomi a sedere, spostando le gambe dal lato opposto.

Prendo posto.

Del resto, l'ultima cosa di cui ha bisogno è 'na sfuriata da parte mia.

"Hai intenzione di dirlo a tuo padre?"

"No. Non lo deve sapere nessuno. Lo sai solo tu..e Mimmo."

"E 'sto co-" Simone mi fulmina con lo sguardo. "Mimmo che intende fare?"

"Niente. Ha detto che se lo scoprono gli tolgono la semilibertà..."

"E tu ovviamente gli hai detto de stasse bello zitto."

"Eh, si."dice sottovoce. Un po' se ne vergogna, forse. "Non voglio che finisca nei casini per colpa mia..."

"A parte che se ce finisce, ce finisce per colpa sua, Simò."ribatto subito, scattando in piedi.

Conosco Simone: quello è capace de fasse magnà dai sensi di colpa fino a morì. Quindi meglio essere chiari, sì.

"De tutta sta storia, tu sei l'unico che non-ha-nessuna-colpa."

Lo vedo annuire ad ogni parola.

"Chiaro?"

"Sì."

"Ma poi me spieghi perché cazzo non m'hai chiamato dopo che quello se n'era andato? Al posto de fa il morto a terra, no? Avresti potuto chiamarmi e io venivo!"

"Tu."

Tutta 'sta perplessità non la capisco.

"Eh, io!" ripeto con più forza. "Me chiamavi, me dicevi tutto, io me facevo prestà paperella da tu' padre, due minuti ed ero lì!"

Il suo sguardo torna basso sulle coperte,mentre scuote la testa.

"Ci mancavi solo tu in questo casino..." mormora. "non era proprio il caso..."

Giuro che vorrei, ma non ci riesco a trattenere la risata isterica che me sfugge via "Invece così è andata meglio,Simò?" chiedo mentre continuo a sogghignare nervosamente .

"Meglio ora che sei gonfio de botte." concludo, sarcastico.

"Preferisco averle prese io e non tu, in ogni caso."ribatte lui, dopo qualche secondo. "Tu hai già i tuoi casini, non ce sta motivo che te prendi pure st'accollo. Anzi, sai che te dico?"

Si alza lentamente dal letto, con una smorfia di dolore che lo costringe a mordersi il labbro per soffocare l'ennesimo lamento.

"Che non c'è motivo che te preoccupi per me. Che sono stato perfino un cretino anche a venirti a raccontare tutto.
Scusa, Manuel. "

"Simò, smettila."

"No. Sono serio."-continua lui- "È stato uno sbaglio venirti a parlare. Quando uscirà questa storia, deciderò che cazzo fare. Fino ad allora , va bene così."conclude, stringendosi nelle spalle.

Mi supera senza degnarmi di uno sguardo.

Lo vedo chinarsi verso il borsone che ha buttato per terra quando è arrivato in camera, aprirlo alla bell'e meglio ed estrarne una maglietta pulita e il tubetto di crema.

D'istinto, mi piazzo davanti alla porta che da al bagno della nostra camera.

Lui si muove a passo lento,verso di me.

"Mi fai passare?", mi chiede scocciato.

"Dove devi andare?"

"In bagno."

"A fare che?"

Lui mi guarda come stesse guardando il più grande idiota del pianeta.

Che è esattamente quello che mi sento in questo momento, ma questa è un'altra storia.

Solleva sotto il mio sguardo la maglia e "Secondo te?"

"Ancora è presto per la cena."

"Che c'entra la cena?"

"Ci si cambia per cena. Non è ora di cena."

"Mi cambio quando cazzo voglio. Fammi passare."

Due secondi.

Due secondi netti: il tempo che serve a Simone Balestra per prendermi e spostarmi.

Ed eccomi esattamente tre passi più avanti, la porta del bagno , alle mie spalle, è ormai spalancata; Simone al suo interno, in piedi di fronte allo specchio, senza maglia.

Mi riavvicino,restando sulla porta.

"Come fai a non accorgerti che sto a cercà de proteggerti, Simò?"

Lui finge di non ascoltarmi. Gli occhi fissi sulla sua immagine riflessa. Una mano aperta a coprire i lividi che ha sul fianco.

Azzardo un passo verso di lui, tanto di parlare non c'è verso.

"Dai, t'aiuto..."

"Non ho bisogno di aiuto.", taglia corto.

"A Simò però, sto cercando de farti capì che-"

"Visto che parli tanto del fatto che io non mi accorgo del tuo volermi aiutare, Manuel, perché non parliamo di quanto TU continui a non accorgerti di tutto quello che succede, eh?"

Non potrei sentirmi più confuso de così e probabilmente me se legge nello sguardo. Simone me guarda come fossi un caso perso.

"Sto cercando con tutto me stesso di andare avanti!
Di guardarmi intorno e di smetterla di sperare che quello che davvero vorrei al mio fianco un giorno ci sarà!

Ma tu di questo non riesci ad accorgertene, vero Manuel? Riesci ad accorgerti di me? "

Rimango senza dire un parola.

Lo guardo rivestirsi frettolosamente.

"Simò. Non- non è vero che non- non è vero che non m'accorgo di te."

I suoi occhi sono ora fissi su di me.

Sono gli occhi più belli che io abbia mai visto.

Lo saranno sempre.

"Ma forse non basta."mormora lui. I suoi occhi si fanno lucidi e io mi sento morì.

Muovo un altro passo, verso di lui, che come un animale in trappola, si arrende, sedendosi sul bordo della vasca.

"Sì che basta, Simò. Tu sei- sei importante per me"

Le sue spalle tremano.

Ci poso sopra le mie mani e Simone ora mi guarda.

"Tu sei importante per me."ripeto.

E ancora. E ancora...

"Sei importante. Sei importante. Sei importante"

Osservo il suo volto come fosse la prima volta.

Lo studio lentamente.

I suoi occhi. Dio, quanto sono belli i suoi occhi.

E le sue guance,che pian piano si fanno più rosse.

Le sue labbra.

Le sue labbra, sulle quali ho voglia di posare le mie.

Le sfioro con le dita. Le bacio lentamente.

"Io ti proteggerò sempre, Simone. Lascia solo che io ti protegga."


Note Autrice: 

Ciao a tutt*!! Dopo mille anni e un blocco dello scrittore evidentemente fatto di cemento armato, torno con questa storiella che nasce direttamente da una delle scene della s2! 

Spero tanto vi piaccia e spero di tornare a scrivere con maggiore frequenta, magari riprendendo anche i prompt su cc e qualche altra storia qui su wattpad. 

Fatemi sapere come sempre che ne pensate! 

Con tantissimo affetto, Gattino. 

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