Chapter 4

Passarono giorni dall'ultima cena con Sam.
La ragazza passeggiava silenziosa lungo il viale di casa sua insieme al fratello Tyler, che le cingeva dolcemente la spalla.
I loro silenzi erano interrotti dal rumore dei loro passi e dal rumore delle macchine in movimento.
Lei ancora si chiedeva se un giorno il destino avrebbe loro riservato un futuro migliore, mentre lui si domandava come sarebbe riuscito a realizzare il sogno di sua sorella.
Non era la prima volta che le capitava un'occasione del genere.
Molte volte aveva avuto la possibilità di partecipare a concorsi di ballo, provini e scuole di danza, ma per motivi economici, lei aveva rifiutato.
Erano immersi nei propri pensieri e non aprirono bocca fino a quando lui non ruppe quel silenzio che man mano si faceva insistente.
"Allora, come va con il lavoro?" - le domandò.
"Bene! Non vedo l'ora di aver un po' di pausa. Non credo manchi molto alle prossime ferie" - replicò.
Tyler la strinse maggiormente a sé.
Se nessuno avrebbe saputo della loro relazione, avrebbero di sicuro pensato che fossero una coppia davvero graziosa.
"Arriverà presto, vedrai".
Si scambiarono un sorriso e poi ritornarono a guardare la strada.
"Comunque sabato ho intenzione di portare a cena con noi anche Sam, sempre se vuoi" - parlò all'improvviso.
Sam.
Lei lo guardò leggermente meravigliata.
Come mai tutto ad un tratto lo voleva a cena con loro?
"Da quando hai cambiato idea?" - chiese con una punta di sorriso sulle labbra candide.
Il fratello fece spallucce.
"Così! Voglio vedere come si comporta con te anche in mia presenza" - si limitò a rispondere.
Ci furono altri due minuti di silenzio in cui nessuno dei due parlò.
"Sorellina?" - la chiamò lui.
Kristen alzò un sopracciglio, mantenendo la visuale dinanzi a lei.
"Mh?".
"Midispiace" - mormorò.
Solo allora ella si voltò a guardarlo.
Era davvero una bella persona dai lineamenti marcati.
"Per cosa?" - chiese.
"Non riesco a farti partecipare all'audizione e so benissimo quanto questo sia importante per te" - spiegò.
Sorrise.
"È tutto apposto Tyler! Ci potranno essere altre occasione oltre a questa, non credi?".
"Sì, ma per te è importante. Insomma, era il tuo sogno da quando eri piccola e ora che hai avuto la possibilità di realizzarlo io ti ho fatto perdere l'opportunità. Ti avrebbe reso felice" - parlò, assumendo del tutto un'aria abbattuta.
La ragazza sorrise appena e si fermò costringendolo a fare lo stesso.
"Sai cos'è la cosa che mi rende felice?" - gli chiese.
Lui scosse la testa negando e continuò a fissarla, ma solo quando lei gli prese dolcemente le mani, una curva gli si formò sulle labbra.
"Sei tu. Certo, ballare mi rende felice, ma avere te come fratello, avere te al mio fianco mi rende la ragazza più orgogliosa di questo pianeta. Credimi!" - continuò.
Tyler si sentì felice e sollevato non appena ella gli pronunciò quelle parole.
"Stai dicendo sul serio?" - chiese, allegro.
"Stai mantenendo la tua promessa Tyler. La promessa che hai fatto a mamma e a papà" - continuò, percependo gli occhi pizzicarle.
"Vieni qua".
Lui l'attirò a sé e la strinse tra le sue braccia poggiando il mento sulla testa di lei.
Anche lui era fiero ad avere avuto una sorellina come lei: bella, forte e mai pessimista.





Sabato arrivò in fretta.
Seduta ad un tavolo insieme al fratello si guardava attorno nervosa.
Ancora un'altra volta in questo ristorante.
L'ultima volta che lei e Sam cenarono era filato tutto liscio e sperava che anche quella sera fosse così.
Voltandosi prima da una parte e poi dall'altra si bloccò subito appena vide l'amico fare il suo ingresso nel ristorante.
Con un sorriso a trentadue denti cominciò ad avanzare verso al loro tavolo, fino a quando il fratello si alzò dalla sedia per salutarlo con una stretta di mano che lui ricambiò calorosamente.
Poi fece il giro soffermandosi di fronte a lei, si chinò in avanti con il busto e le stampò un dolce bacio sulla guancia, mandandola nel panico più totale.
Si sentiva in imbarazzao; lui era tutto elegante, camicia, cravatta, mentre lei indossava solo dei pantaloni jeans semplici e una maglia bianca.
"Come state?" - domandò loro una volta preso posto.
"Non male, te?" - rispose suo fratello accennando un sorriso amichevole.
Il ragazzo fece le spallucce e ricambiando il sorriso.
"Sto bene anch'io. Come mai hai cambiato idea? Non volevi cenare da sola con tua sorella oggi?" - domandò divertito.
Quello rise e scosse la testa.
"Uno in più non fa mai male, non pensi?" - chiese.
"Giusta osservazione" - rispose costui facendogli l'occhiolino, poi puntò lo sguardo su di lei, che, tesa li osservava conversare.
La osservò per brevi secondi in silenzio, soffermandosi sul suo viso privo di imperfezioni.
Nonostante quella sera indossasse un semplice completo quotidiano, agli occhi di lui appariva elegante.
"Sei bellissima stasera" - le sussurrò dolcemente.
Lei si morse il labbro inferiore e strinse la pezza del tavolo tra le mani accennando un mezzo sorriso.
Avrebbe dovuto rivolgergli anche lei un complimento?
"Grazie...Anche tu non sei
male" - mormorò.
Da lì a poco passò una cameriera, che con un taccuino e una biro in mano, si piazzò di fronte al loro tavolo.
Era ben vestita e le sue labbra erano colorate di un rosso acceso.
"Buonasera! Ordinate?".
"Oh. Ci siamo persi nelle chiacchiere che non abbiamo nemmeno sfogliato il menù!" - esclamò il fratello mentre ne afferrava uno tra le mani, poi la guardò e sorrise.
"Potrebbe passare tra un po'?" - le domandò cortesemente.
Lei annuì e si allontanò dirigendosi verso ad un'altro tavolo dove vi erano una coppia pronta ad ordinare.
"Piccola, puoi prendere tutto quello che vuoi. Stasera offrono gli uomini" - disse Tyler prima di puntare gli occhi su Sam che lo fissava con aria smarrita facendolo scoppiare in una risata.
"Ahah scherzo! Cosa pensi? Che ti lasci pagare?" - esclamò.
Sam rosso come un peperone si aggiustò il colletto e ritornò ad osservare il menù.
"Bene. Già fatto!" - esclamò Kristen tutta soddisfatta.
"Anch'io".
"Fatto anch'io".
Chiamarono la cameriera e questa ritornò da loro pimpante.
"Ditemi!"
La guardarono per breve secondi con arie interrogative prima di cominciare ad ordinare.
Era una donna davvero buffa ma carina al contempo.
Terminato, ella chiuse il blocchetto in un tonfo facendoli sussultare leggermente, poi, allegra com'era si allontanò.
"La volta scorsa, c'era anche
lei?" - domandò Tyler leggermente sbigottito.
Tutti e tre scoppiarono in una risata divertita.
Anche questa volta la serata proseguì per il verso giusto, anche se lei nel più completo imbarazzo a causa dei complimenti che il suo compagno le rivolgeva, parlò senza fatica, non se per le prime ore.



Uscirono dal ristorante pieni come sassi.
Tyler si stiracchiò, Sam sbadigliò mentre lei si mise addosso la giacchetta.
"Non sapevo mangiassi così tanto" - scherzò Sam riferendosi al ragazzo muscoloso.
Quest'ultimo rise appena e gli fece una smorfia senza però rispondergli.
"Ho mangiato tanto anche oggi!" - esclamò la ragazza mentre si passava una mano fra i capelli.
Sam le strofinò dolcemente i capelli.
"E' normale! Qui cucinano benissimo!" - rispose.
"Non come te che non sei bravo ai fornelli".
Questa volta fu Tyler a stuzzicare Sam.
"Quanto puoi essere divertente?" - gli domandò egli in modo sarcastico, accennando infine una lieve risata.
"Beh, noi andiamo! La mia sorellina si deve pure riposare" - disse il ragazzo sorridendo dolcemente.
Sam ricambiò il sorriso e, notando la disattenzione dell'amica gli si avvicinò e di nascosto gli porse le chiavi di casa.
"Andiamo?" - le chiese il fratello.
Kristen si voltò verso di lui e annuì sorridendo.
Quello che voleva fare in quel momento era addormentarsi.
Era stanca per una ragione che nemmeno lei ne era a conoscenza.
"Certo" - si limitò a rispondere.
"Bene, allora ci vediamo Kristen" - sussurrò l'amico prima di abbracciarla in una stretta forte.
Lei non esitò a ricambiare quell'abbraccio caloroso e lo strinse a sua volta.
Amava stare fra le sue braccia.
"Grazie per la serata" - sussurrò, sorridendo.
Si salutarono e ognuno entrò nella propria auto, Sam nella sua, Kristen e Tyler nella loro.



Non ci volle molto affinché arrivassero a casa.
La ragazza, che durante il viaggio si era addormentata venne svegliata e condotta dentro.
I piedi le dolevano e a fatica riusciva a mantenere gli occhi aperti.
Era stremata.
"Cambiati e poi ti metti a letto, d'accordo?" - le parlò dolcemente il fratello, scostandole dal viso un ciuffo di capelli che depositò dietro al suo piccolo orecchio.
"D'accordo. Grazie per oggi fratellone. È stata davvero una bella serata".
Lui sorrise e le accarezzò i capelli guardandola negli occhi.
"La mia sorellina che cresce".
"E il mio fratellone che invecchia" - scherzò prima di afferrargli il viso tra le mani e stampargli un dolce e lungo bacio sulla guancia, tanto da farlo ridacchiare.
Si volevano un gran bene.
"Vai! Domani finiamo di parlare!".
La voltò verso alla porta di camera sua e spingendola dolcemente verso di essa, la incitò ad entrare, e lei non se lo fece ripetere di nuovo; stanca com'era avrebbe voluto soltanto buttarsi a letto e dormire.
Dopo aver attraversato la soglia ed essersi chiusa la porta alle spalle, Kristen si diresse verso all'armadio, tirò fuori una camicia notturna azzurra e dei pantaloncini neri.
Si cambiò e andò verso alla scrivania per spegnere la lucina che prima aveva acceso.
Stava per farlo, se non fosse stato per qualcosa che la bloccò.
Le mani cominciarono a tremarle e il cuore a battere all'impazzata.
Ancora non riusciva a credere che davanti a lei, poggiato su quella scrivania, c'era un biglietto d'aereo per Los Angeles.
Il suo cuore non cessava di battere come un cavallo che correva allegro e quasi le doleva il petto.
Le poche forze che poco fa aveva sparirono completamente e felice com'era, Kristen correva da una parte all'altra della stanza.
Sapeva perfettamente chi fosse il protagonista di quel regalo.
Corse da lui con tutta la forza che aveva e spalancò la porta della sua camera dirigendosi verso al suo letto con passi affrettati, per poi saltargli fra le braccia.
Il ragazzo, che l'attendeva divertito, scoppiò a ridere non appena il suo corpo scontrò quello della sorella e subito la strinse in un forte abbraccio.
"Sei contenta sorellina?!" - le domandò senza smettere di ridacchiare.
Vedere sua sorella felice, rendeva felice pure lui.
Si era promesso di renderla sempre allegra, di non farle mai sparire il sorriso e cercava a tutti i costi di mantenere quel suo giuramento.
Finalmente era riuscito a far avverare il suo desiderio, grazie all'aiuto di un loro caro amico. Ma come aveva fatto il fratello a fare tutto da solo?
Qualcun'altro lo aveva di certo aiutato. Ma chi?
Dopo quasi due minuti la campanella suonò.
Emozionata, Kristen saltò giù dal letto non prima di avergli stampato un grosso e lungo bacio sulla guancia e sempre correndo andò ad aprire, ritrovandosi l'amico tutto sorridente e con le braccia spalancate.
Sam.
Senza pensarci su due volte si scaraventò su di lui stringendolo forte.
Era lui.
Non mancarono le urla che si diffusero per tutto l'abitacolo.
Nessuno poteva fermarla, nemmeno suo fratello, anzi, contento pure lui lasciava che il mondo intero riuscisse a percepire la felicità di sua sorella.
Una felicità che si spense in quei anni duri.
Come potevano non lasciarla gioire?
Diventò rossa per l'emozione, gli occhi divennero lucidi, sempre più lucidi, fino a quando lacrime di gioia non rigarono il viso della ragazza e fu lì che il fratello l'attirò a sé abbracciandola forte.
Continuava a piangere per la felicità di uscirne.
Era troppo felice.
"Tutto bene piccola?" - le chiese Tyler sorridendo dolcemente mentre le accarezzava il viso asciugandole le lacrime.
"Tu lo sapevi?" - domandò tra un singhiozzo e l'altro.
"Sì. Siamo stati io e Sam a prendertene uno" - confessò sorridendo, rivolgendo all'amico uno sguardo di gratitudine che lui ricambiò con un cenno del capo.
"Stai scherzando vero? Non avreste dovuto" - replicò, continuando a singhiozzare.
L'amico scosse la testa e inarcò un sorriso a trentadue denti.
"Pensavo che un viaggio a Los Angeles e magari con qualche audizione ti avrebbe reso felice" - disse.
"Felice?! Sono emozionatissima! Grazie!" - esclamò prima di unirsi ad un'altro abbraccio.
Cosa c'era di più importante per loro, se non vedere Kristen felice?
Ma era davvero felice?
Il destino le avrebbe riservato un bel finale?
Non lo sapeva, ma come i suoi genitori furono in grado di insegnarle, Kristen pensava positivo.

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